Vita e Pensiero: Sestante
Sillabe preziose. Quattro salmi per pensare e pregare
Roberto Vignolo
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 1997
pagine: 148
Sono a tal punto "preziose" quelle singolarissime "sillabe" che costituiscono il libro dei Salmi, da essere state riconosciute come Parola stessa di Dio, e quindi annoverate tra i libri biblici. Ma dove risiede l'inestimabile valore di queste assai umane preghiere dei figli di Israele? Esse danno espressione 'affidabile' ai complessi e oscuri movimenti dell'anima, indirizzandoli e insieme plasmandoli verso il luogo della loro verità: il dialogo con Dio. Chi intraprende questa strada - fatta soprattutto di inquieta e franca ricerca davanti a Dio - trova i molti frammenti sparsi della propria vita infine pacificati attorno al Suo nome. A dispetto di ogni apparenza contraria, Dio può essere invocato sempre e dovunque: nella domanda stupita e radicale su chi noi siamo e nella desolata protesta di Giobbe, l'impaziente; nella stranita percezione dell'assenza di Dio, come nella malinconica autocentratura del depresso. Nessuno di tali luoghi dell'esistere rende "troppo corta la mano del Signore da non poter salvare, né tanto duro il suo orecchio da non poter udire". È questa indistruttibile speranza che Roberto Vignolo riesce a mostrare e comunicare rileggendo quattro salmi, ciascuno emblematico di una fondamentale figura dello spirito: domanda, supplica, memoria e soliloquio.
Visioni e profezie. Mistica ed esperienza della trascendenza
Karl Rahner
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 1993
pagine: 168
Lungi dal declinare, la religione persiste nella società secolarizzata attraverso non solo l'istituzione ecclesiastica, ma anche l'eclatante proliferare di apparizioni, statue che lacrimano, guarigioni prodigiose e altre epifanie del soprannaturale. Tali fenomeni sono così diffusi e variegati da non consentire affrettate valutazioni critiche. Piuttosto, la coscienza cristiana deve esercitare un intelligente discernimento, sia per distinguere ciò che è autentico da ciò che è falso sia per cogliere significato e valore di questi eventi. È la prospettiva in cui si pone la riflessione di Rahner, tanto più preziosa se si considera il sostanziale disinteresse della teologia per l'argomento. Il teologo tedesco analizza con puntigliosa e paziente acribia il senso delle visioni, la loro problematica psicologica e i criteri fondamentali per giudicarne l'attendibilità. L'approccio al tema risulta fecondo e persuasivo perché visioni e profezie vengono esaminate per se stesse, evitando di ricondurle al dilemma rivelazioni pubbliche/rivelazioni private. Rahner non è mosso dalla preoccupazione di precisare se e fino a che punto occorre prestare loro fede. Interpreta invece le apparizioni (beninteso, quelle dichiarate autentiche) come un dono dello Spirito: esse infatti chiarificano e sottolineano la volontà di Dio in rapporto a una determinata situazione storica, contribuendo così al cammino di una Chiesa che è e rimane radicata nella rivelazione del Signore Gesù.
Il timore di Dio
Pierangelo Sequeri
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 1992
pagine: 172
Il tondo di Bosch riprodotto in sovracoperta rappresenta, secondo la critica, la forma dell'occhio di Dio: nell'"iride" sono illustrate le scene della Passione di Gesù; nella "pupilla" (quasi a smentire che il vero senso di quella storia risieda nella sua cupa tonalità cromatica) viene raffigurato un pellicano, l'uccello che nell'iconografia medievale simboleggiava il Cristo, perché dà la vita ai suoi piccoli nutrendoli con il proprio sangue. Questo saggio può essere considerato come una riflessione originale sullo sguardo di Dio e su ciò che esso suscita nell'uomo. A tale sguardo, per definizione, è impossibile sottrarsi: è una buona notizia o una scoperta inquietante? Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, avverte il sentimento della possibile ambiguità di Dio: dietro un volto in apparenza buono e promettente, Egli ne cela forse uno preoccupante e minaccioso. Questo sospetto alimenta la paura, perché ci fa sentire nudi ed esposti a un occhio che scruta implacabilmente la nostra inadeguatezza. E così che l'esperienza religiosa universale immagina Dio, al modo di un Faraone strapotente, nello stesso tempo e senza criteri apprezzabili prodigo di favori e dispensatore di disgrazie. È la religione della paura e dell'assoggettamento servile. Gesù dissipa le nebbie di questa ambiguità con un'inaudita folgorazione sulla verità di Dio, quella che spesso ci si rassegna a considerare pura illusione: Dio, fin dalla creazione del mondo, e dopo ogni colpa, è passione inestinguibile e tenera cura.
Le età della vita. Loro significato educativo e morale
Romano Guardini
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 1992
pagine: 108
Generati dal futuro
Teresa Bartolomei
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2026
pagine: 160
I dati sociologici sono univoci, ovvero in molti si dichiarano ancora cristiani, ma sono sempre meno quelli che "vanno in Chiesa". La domanda di Gesù, dunque, si declina oggi in un interrogativo urgente: quale testimonianza di fede deve dare la 'Chiesa che resta' per essere segno e strumento credibile di salvezza per tutta l'umanità? La teologa Bartolomei ci dice che il cristiano viene meno a sé stesso e alla propria vocazione universale se si considera e si comporta come maggioranza o come minoranza. La Chiesa che resta non è la minoranza corteggiata dai politici nelle tornate elettorali, né il campione nostalgico e antagonistico di una maggioranza perduta. La Chiesa che resta è l'autocomprendersi come soggetto di comunione universale.
Diventare umani
Luciano Manicardi
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2026
pagine: 230
Di cosa parliamo quando parliamo di spiritualità? Non è una domanda banale nel nuovo millennio globalizzato e scosso da numerose rivoluzioni, come quella digitale. Come è cambiato il significato di questa parola? Prova a rispondere Luciano Manicardi, monaco di Bose, fine interprete delle "passioni dell'umano". Lo fa partendo dalla storia della parola, 'spiritualitas', e dalla testimonianza biblica tra antico e nuovo testamento. Ma non si ferma qui. Per scrivere una grammatica della spiritualità è infatti necessario chiedersi se è solo un fenomeno tipicamente occidentale, se può esistere senza Dio e addirittura se può andare contro la religione.
Il bene che vince. L'apocalisse e il destino di noi umani
Giuliano Zanchi
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2026
pagine: 150
I mutamenti che vanno investendo il nostro tempo sono così radicali e repentini da sembrare una fine. Il clima che cambia, la tecnologia che spadroneggia, vecchi fantasmi nucleari che tornano, e le turbolenze geopolitiche che agitano il mondo, sono ombre lunghe gettate sul domani che ci attende. Il sentimento apocalittico sembra dominare il nostro sguardo sul futuro, e il suo immaginario spopola ovunque. Un antico mondo letterario, prosperato attorno alla cultura biblica, torna a offrire le sue suggestioni, specie nella loro versione catastrofica, che fa della fine del mondo uno scenario nello stesso tempo terrorizzante e spettacolare. Ma il senso cristiano dell’apocalisse, che significa rivelazione di Dio nella storia, non parla della fine catastrofica del mondo, quanto piuttosto del riscatto promesso alla storia degli umani, già operante nel mondo a dispetto di ogni apparenza. La vera rivelazione riguarda il bene che vince, grazie all’avvento di Cristo, e orienta ogni contraddizione della storia al suo compimento, al suo giungere alla giustizia che il mondo contemporaneamente calpesta e reclama. Nella nostra epoca, agnostica e secolare, occorre riportare il sentimento apocalittico al suo tratto genuinamente evangelico, che invita a leggere anche le contraddizioni della storia alla luce della giustizia che esse invocano, e a scommettere sul bene che ha già vinto, una volta per tutte.

