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Volta la Carta: Le ragioni del metodo

Immaginario, arte e educazione

Immaginario, arte e educazione

Libro: Libro in brossura

editore: Volta la Carta

anno edizione: 2024

pagine: 230

L’immaginario rappresenta per la riflessività come per la pratica educativa uno spazio mentale denso di fermenti e di potenzialità formative. In questo ambiente vivono, evolvono, si aggregano le immagini e i simboli che determinano i vissuti emozionali, alimentano le fantasie, le motivazioni, il desiderio. Il testo ci guida in un percorso di analisi alla scoperta della magica relazione tra l'immaginario, l'arte e l'educazione; nesso intrinsecamente legato all' esperienza umana. Questo rapporto rappresenta una tematica affascinante e complessa che ha radici profonde nella storia umana e continua a condizionare il modo in cui percepiamo il mondo. Per comprendere appieno questo legame denso di implicazioni formative, il libro propone una prassi educativa creativa ed emozionale. In questo nodo agisce alla sua massima potenza la facoltà immaginativa che si compone di strutture logico-linguistiche oniriche ed agisce alla ricerca di una bellezza-verità che dia senso al mondo. Il volume ne spiega sia i fondamenti teorici che le pratiche.
19,00

Educazione ed emancipazione degli ultimi: tra storia e comparazione di mondi

Educazione ed emancipazione degli ultimi: tra storia e comparazione di mondi

Carlo Rosa

Libro: Libro in brossura

editore: Volta la Carta

anno edizione: 2021

pagine: 304

Il termine ultimi non mi piace. Non può piacere. Ma lo dobbiamo assumere con aderenza storica e critica alla realtà per un suo capovolgimento. Per chi crede gli ultimo saranno i primi, per chi ha fede non esisteranno più né primi né ultimi. Utopia? Sì, forse, ma senza di essa la pedagogia si riduce a mero esercizio tecnico e strumentale; mentre il futuro si arrende al presente. Di qui l'attenzione all'educazione degli ultimi come educazione per l'emancipazione; di qui, la domanda generale che unisce, in unico filo conduttore, i diversi temi proposti in questo saggio: come pensare l'educazione in un'ottica emancipatrice, in una prospettiva storica e comparativa che unisce l'utopia, la politica, la scienza, il lavoro, il progresso e la cultura tra intellettuali e popolo? Si tratta di un lavoro ambizioso che, ciononostante, non vuole essere né esaustivo né definitivo. Piuttosto, pretende tracciare alcune connessioni comparative e identificare taluni snodi critici nella storia, muovendosi tra riflessioni filosofiche e pedagogiche, per formulare un quadro complesso sull'importanza dell'educazione come prassi di libertà.
20,00

Il punto di vista degli insegnanti: etica e politica della scuola

Il punto di vista degli insegnanti: etica e politica della scuola

Myriam Southwell

Libro: Libro in brossura

editore: Volta la Carta

anno edizione: 2021

pagine: 76

Il concetto di educazione è indubbiamente centrale per poter comprendere e riflettere in modo completo e significativo sullo sviluppo delle persone. L'educazione è senza dubbio una attività, influenzata nei diversi periodi storici dalle varie culture, volta allo sviluppo e alla formazione di conoscenze e facoltà mentali, sociali e comportamentali in un individuo. Non si può affrontare in maniera compiuta l'educazione senza interagire con i concetti di etica e di politica che influenzano e sono influenzate dalla formazione degli individui. Il lavoro degli insegnanti è un punto di vista previlegiato per evidenziare e analizzare le diverse problematiche che interessano l'educazione con una visione etico-politica; il ruolo degli insegnanti è stato, probabilmente, uno degli argomenti più discussi negli studi di storia, politica e sociologia dell'educazione negli ultimi decenni. Prestare attenzione alle posizioni che gli educatori occupano, come si situano anche quando si vivono situazioni di tensione e situazioni complesse e provvisorie e come queste abilitano certe posizioni degli studenti, permetterà di continuare ad approfondire la necessaria democratizzazione dei legami pedagogici.
9,00

Teoria della formazione tecnologica

Teoria della formazione tecnologica

Giorgio Poletti

Libro: Libro in brossura

editore: Volta la Carta

anno edizione: 2020

pagine: 164

Scrive lo scienziato Alec Broers: “Credo che sia ormai chiara la mia convinzione che sia la tecnologia a dare forma alla nostra vita, e che la sua influenza sia determinante e destinata a crescere con il passare degli anni”. Oggi non si può fare educazione tecnologica senza chiarire le questioni squisitamente teoriche che la tematica impone. Vi è, ancora assai diffusa, un’ideologia “mitica” della tecnologia, quale portatrice di progresso e benessere, proprio nella misura in cui ha uniformato le sue procedure in un unico metodo: l’empirico-induttivo, che non varia qualunque sia l’oggetto d’indagine. “La società civile, scrivono ancora gli autori sopracitati, rimane al margine delle decisioni che riguardano lo sviluppo e l’innovazione della scienza e della tecnologia. La cosa ha importanti risvolti sulla vita degli individui, che ne subiscono tutte le conseguenze. Riteniamo che l’origine di questo fenomeno stia nella considerazione acritica che la scienza rappresenti un’entità ideologicamente neutra in termini di morale come di società, in quanto, si suppone che il suo compito sia il perseguire la verità certa ed oggettiva.
16,00

Antropologia della formazione nella società tecnologica

Antropologia della formazione nella società tecnologica

Giorgio Poletti

Libro: Libro in brossura

editore: Volta la Carta

anno edizione: 2020

pagine: 145

La prospettiva antropologica della formazione apre la riflessività pedagogica all’analisi del contemporaneo. Scrive a questo proposito Umberto Margiotta: “Muoversi dal presupposto di utilizzare una trasversalità epistemologica per pensare una “pedagogia dell’integrale antropologico” in termini di conoscenza delle interpenetrazioni tra variabili cognitive, relazionali, affettive-emotive, corporee, esistenziali; […] ecco, riflettere su tutto questo significa saper segmentare il corpo dell’osservabile educativo e formativo in tutte le sue componenti più strutturali, sia sul piano dell’elaborazione pedagogica (dopo averne chiarito i bisogni e la stratigrafia storiografica), sia sul piano della predisposizione e messa a punto di strategie” Oggi il divario fra i saperi che connotano le generazioni si è fatta via via più largo, con evidenti problemi di comunicazione e di solitudine per entrambe le parti. Per questo è necessario studiare l’antropologia della formazione tecnologica.
14,00

Teoria e metodologia della ricerca educativa

Teoria e metodologia della ricerca educativa

Giorgio Poletti

Libro: Libro in brossura

editore: Volta la Carta

anno edizione: 2020

pagine: 160

Esiste una relazione proficua tra metodologia e tecnica, tanto che in ogni tecnica è possibile rilevare elementi metodologici, che da secoli si trasformano in forme di didattica. Un chiara esemplificazione di questa affermazione sono le botteghe artigianali del Medioevo. Si pone l’attenzione alle modalità con si acquisiscono le tecniche: un apprendimento che nasce dall’esperienza e si traduce in tradizione, oppure l’applicazione di “conoscenze scientifiche”, nel rispetto delle epoche storiche nel loro evolversi in termini di lavoro, produzione, impiego di strumenti. È opportuno e necessario che l’intellettuale si faccia carico di un dovere educativo, per suggerire l’impiego aperto e democratico dei mezzi di comunicazione e questo lavoro vuole andare in questa direzione con onestà e senso etico. Riflettere sulla massificazione prodotta dall’informale sulle pratiche educative deve condurre a ripristinare il vantaggio della conoscenza autentica e critica.
15,00

Diario di un'educatrice sociale

Diario di un'educatrice sociale

Angela Bonafin

Libro

editore: Volta la Carta

anno edizione: 2019

pagine: 148

Vediamo di continuo la propaganda di strumenti innovativi per l’apprendimento, dove la tecnica di persuasione si focalizza su pochi elementi: l’infallibilità della tecnologia applicata, la brevità del tempo che richiede, la semplificazione facilitante. Di qui, la necessità di ricercare, approfondire, evidenziare problematiche trasversali che rischiano di rimanere inesplorate o estranee all’indagine formativa. Nella tecnocrazia diffusa vi è la convinzione di poter offrire risposte efficaci attraverso la parcellizzazione specialistica delle conoscenze. Noi riteniamo, al contrario, che lo specialismo possa risultare adeguato se si colloca in una prospettiva non gerarchica dei saperi, si apre al confronto, entra in relazione con altri approcci in una dimensione olistica, al fine di migliorare la qualità stessa dei propri interventi. L’occasione che va colta, per coloro che operano nel mondo della formazione con diverse strategie operative, è di mettere a disposizione la specificità delle proprie competenze, per individuare soluzioni condivise in situazioni dove le conoscenze pedagogiche “normali” risultano inefficaci. Questo testo narra l’esperienza vissuta di un’educatrice sociale.
14,00

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