Astrolabio Ubaldini: Psiche e coscienza
EMDR e disturbi sessuali
Elena Isola, Bruna Maccarrone
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2019
pagine: 208
In un'epoca di cambiamenti sociali e culturali così rapidi e significativi, per orientarsi nella cura dei vari disturbi legati alla sfera della sessualità si rende indispensabile un approccio interdisciplinare. L'EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), nato come metodo innovativo per il trattamento del disturbo post-traumatico da stress e specializzatosi negli anni nel trattamento di numerose psicopatologie, affronta la cura delle disfunzioni sessuali da molteplici punti di vista: cognitivo, emotivo e corporeo. Partendo da un'idea del comportamento sessuale come 'unità psicosomatica', il metodo EMDR si rivolge alla globalità del paziente con l'obiettivo di ristabilire uno stato di 'salute sessuale': non solo assenza di disfunzioni e malattie, ma condizione generale di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale. L'indagine clinica è dunque chiamata a occuparsi non soltanto delle componenti biologiche, ormonali, vascolari e in alcuni casi iatrogene delle disfunzioni, ma anche degli aspetti più strettamente psicologici e relazionali del paziente. Dopo un'accurata e approfondita disamina delle patologie e disfunzioni sessuali, trattate separatamente per quanto riguarda l'universo femminile e quello maschile, le autrici si concentrano sulle origini traumatiche dei disturbi di natura sessuale, portando in campo una lunga esperienza clinica con vittime di abusi e storie di attaccamento affettivo negative. Prefazione di Isabel Fernandez.
Coinvolgimenti analitici con gli adolescenti. Sessualità, genere e sovversione
Mary T. Brady
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2019
pagine: 162
Intraprendere un cammino psicoanalitico con un adolescente non è mai facile, né per l'analista né per l'adolescente: pone sfide complesse, che portano però con sé anche forti potenzialità di crescita e stimolo. Si tratta sempre di un percorso analitico intenso, che passa necessariamente attraverso temi 'caldi', e in cui ha un ruolo preponderante l'elemento corporeo. L'adolescente non è ancora adulto, ma si trova per la prima volta a confrontarsi con i cambiamenti e i turbamenti di un corpo che comincia ad acquisire le funzionalità e le potenzialià dell'età adulta, in particolare per quanto riguarda la sfera della sessualità e dell'aggressività. Si tratta poi di un'analisi che porta con sé caratteristiche di immediatezza uniche; l'adolescenza avviene in tempo reale ed è una fase in cui accadono molte cose: la prima polluzione notturna, la comparsa delle mestruazioni, il primo amore, il primo lavoro, la prima sbronza. Nel lavoro con gli adolescenti è poi centrale il tema della sovversione, gravido di spinte creative ma carico di rischi potenziali: il ruolo dell'analista diventa allora fondamentale nel farsi contenitore delle nuove istanze, senza inibirle ma allo stesso tempo assumendo una funzione protettiva. Non da ultimo, lavorare con un adolescente significa entrare gioco forza nella sua sfera familiare e in un rapporto, diretto o indiretto, con i suoi genitori.
L'uno-tutto-solo. L'orientamento lacaniano
Jacques-Alain Miller, Antonio Di Ciaccia
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2018
pagine: 286
Jacques-Alain Miller offre in questo testo le chiavi dell'ultimo insegnamento di Lacan, presentando al pubblico il suo corso dell'anno accademico 2010-2011, dal titolo "L'Essere e l'Uno". Il Lacan classico, che va dal 1950 al 1970, dà ampio spazio all'ordine simbolico, alla sessualità, all'amore e al desiderio. L'ultimo Lacan esplora invece il campo del reale e sottolinea l'insistenza del godimento. La grande differenza risiede nel fatto che il soggetto è sempre collegato con un altro o con l'Altro nel Lacan classico, mentre nell'ultimo Lacan ognuno si ritrova sempre solo. In effetti il godimento di ognuno non è complementare al godimento di nessun altro. Il godimento si ripete all'infinito dal momento che lo si è incontrato una prima volta in modo più o meno traumatico. E il modo di inserirsi nell'umano è simile a una dipendenza. Si è drogati di qualcosa che è l'effetto della propria esistenza. In questo volume J.-A. Miller rielabora la distinzione tra i registri dell'essere e dell'esistenza, conferendo al significante un altro valore: il significante non apporta al vivente il senso oppure l'essere, ma provoca un godimento che in parte rimane incancellabile e che riecheggia nel sintomo. La psicoanalisi non si occupa quindi solo di quello da cui si può guarire, ma anche di quello che non ci lascerà mai. Al problema che l'incurabile pone, c'è solo una risposta singolare. Cercarla e trovarla è quello che la psicoanalisi permette a coloro che vogliono intraprenderla. Ecco perché la psicoanalisi non è più solo una cura, ma anche un'esperienza e un modo di vita.
Neuroscienze del bilinguismo. Il farsi e disfarsi delle lingue
Franco Fabbro, Elisa Cargnelutti
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2018
pagine: 310
Più della metà della popolazione mondiale è bilingue. Ma una serie di pregiudizi ha portato a una lettura deformante della realtà, in base alla quale gli individui bilingui venivano ritenuti una rarità. Nell'ambito degli studi neurolinguistici si considerano oggi bilingui gli individui che conoscono, comprendono e parlano due o più lingue, ma anche due o più dialetti, oppure due o più lingue e dialetti. Con un appassionante viaggio nel cervello bilingue, si offre qui un quadro completo sulla conoscenza dei rapporti che intercorrono tra cervello e lingue: il libro è rivolto non soltanto a medici, psicologi e a chi si occupa di riabilitazione, ma anche a insegnanti di ogni ordine e grado e a tutti coloro che si occupano di educazione e formazione. Pur utilizzando una terminologia tecnica, dunque, gli autori hanno avuto particolare attenzione a introdurre il significato dei termini specialistici, con un linguaggio accessibile anche a un pubblico non specializzato. Diviso in due parti, il libro affronta nei primi capitoli concetti fondamentali che riguardano lo sviluppo, l'appropriazione e l'organizzazione del linguaggio nel cervello e le neuroscienze del linguaggio in generale; nei successivi vengono introdotte le neuroscienze del bilinguismo. I temi sono molteplici e di estremo interesse: disturbi del linguaggio, afasie selettive, neuropsicologia della traduzione, disturbi psichiatrici nei pazienti bilingui. Vengono inoltre presi in esame i casi di alcuni pazienti, nella convinzione che una conoscenza più approfondita delle neuroscienze del bilinguismo possa portare benefici anche in ambito clinico. In un mondo sempre più multilingue è doveroso cercare di promuovere, preservare o riabilitare l'uso di diverse lingue, portatrici ognuna di un patrimonio culturale, sociale ed emotivo imprescindibile.
Guarire i traumi dell'età evolutiva. L'influenza del trauma precoce sull'autoregolazione, l'immagine di sé e la capacità di relazione
Laurence Heller, Aline LaPierre
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2018
pagine: 287
La capacità di essere in connessione con se stessi e con gli altri è la condizione imprescindibile per un'esistenza vitale e per un contatto profondo con le proprie emozioni. Quando tale connessione viene a mancare è sempre a causa di un blocco inconsapevole: in molti casi una difesa, a volte una vera e propria reazione di sopravvivenza, che la persona ha sviluppato in risposta a un trauma vissuto in età precoce. Il Modello Relazionale NeuroAffettivo (NARM) parte da questi punti cardine per lavorare sui traumi da shock e dell'età evolutiva e avviare un processo di guarigione che permetta di ripristinare la connessione perduta, e con essa la capacità di autoregolarsi e crescere. Il modello raccoglie l'esperienza del metodo sviluppato da Peter Levine col Somatic Experiencing (che lavora sul trauma a partire dalla fisiologia del corpo), e lo integra con vari orientamenti clinici psicodinamici, utilizzando la consapevolezza somatica per favorire la regolazione del sistema nervoso. Vengono riconosciuti cinque bisogni fondamentali dell'essere umano (connessione, sintonizzazione, fiducia, autonomia e amore-sessualità) che, quando non sono adeguatamente soddisfatti, generano cinque corrispondenti 'stili di sopravvivenza adattivi'. In quanto strategie adattive, tali stili hanno la funzione di far fronte alla sconnessione, alla disregolazione e all'isolamento vissuti dal bambino in seguito al mancato soddisfacimento dei bisogni fondamentali. Crescendo, si finisce però per identificarsi con il proprio stile di sopravvivenza, che ha permesso di gestire esperienze traumatiche ed emozioni dolorose, e per venirne limitati. Con gli strumenti del Modello Relazionale NeuroAffettivo si esplora dunque la storia personale per individuare gli schemi che in passato sono stati adattivi e che interferiscono oggi con la capacità di connessione, rimanendo però saldamente ancorati all'esperienza presente: si aiuta la persona a stabilire una connessione con le parti di sé organizzate, coerenti e funzionali, e a divenire consapevole di quelle disorganizzate e disfunzionali.
Clinica delle passioni
Massimo Termini
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2018
pagine: 207
Se una passione ci prende, ci afferra, è perché siamo appassionati da qualcosa. Ma da cosa esattamente? Ecco il punto. Un fondamentale nodo soggettivo lega e stringe gli affetti all'inconscio e ai destini della pulsione. E il suo avvicinamento, la sua esplorazione, la sua riformulazione nello svolgimento dell'esperienza analitica è quanto costituisce il tema centrale del libro. Dalla vergogna alla colpa, dall'amore all'odio, dal malumore alla tristezza e altri ancora, senza dimenticare il luogo cruciale dell'angoscia: è nel variegato campo degli affetti che Lacan introduce il concetto di passione, smarcandosi al tempo stesso da quello di emozione. Ripreso dalla tradizione, quello di passione è il concetto che serve per agganciare l'affetto freudiano, riportarlo nel quadro del discorso, dove si tesse il legame del soggetto con l'Altro, e allacciarlo così al particolare oggetto qui in gioco. Denominato con la sola lettera a, è a questo oggetto esclusivo e speciale, differente da tutti gli altri che popolano il mondo, è alle sue distinte forme, messe a fuoco dall'originale elaborazione lacaniana, che rispondono le passioni. Tanto che la via propriamente analitica per agire su di esse ne dipende e non può che passare innanzitutto dal fatto di modificare il rapporto che ciascuno intrattiene, nell'inconscio, con il proprio oggetto a.
Coppie in psicoanalisi
Éric Smadja, Colette Braem, Vincent Garcia, Leticia Solis-Ponton
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2018
pagine: 162
Uno dei problemi delle terapie di coppia del recente passato è stata la scarsa considerazione dei singoli individui, dotati ciascuno di una propria temporalità, spesso in conflitto con quella dell'altro membro. La terapia rappresenta uno spazio-tempo transizionale, posto fra l'insorgere del dolore e la definizione di un cambiamento sia individuale sia coniugale. Il lavoro da svolgere si declina su tre piani, fra loro intrecciati: il piano individuale, quello intersoggettivo e quello gruppale. Prendendo spunto dai lavori di grandi teorici (Anzieu, Freud, Green, Kaës, Roussillon, Winnicott), Smadja e i suoi colleghi Braem, Garcia e Solis-Ponton riflettono sulle terapie di coppia che hanno seguito oppure osservato da vicino, addentrandosi in alcuni dei conflitti più ricorrenti e suddividendoli in due categorie: da un lato le problematiche legate alla vita e alla storia 'naturale' di ogni coppia, come le relazioni erotiche e la sessualità, la questione del desiderio di un figlio (che porta con sé il passaggio potenzialmente distruttivo da coppia a famiglia); dall'altro due tipi di sofferenze nelle quali spesso ci si imbatte, come la violenza e le relazioni extraconiugali. I cinque casi descritti affronteranno aspetti clinici, tecnici e teorici, permettendo al lettore di confrontarsi con diverse modalità di lavoro e di riflessione psicoanalitica e di scoprire le relazioni fra questi tre settori, che caratterizzano le origini e i fondamenti epistemologici della psicoanalisi.
Trauma e memoria. Una guida pratica per capire ed elaborare i ricordi traumatici
Peter A. Levine
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2018
pagine: 177
Il passato è la base del futuro e la memoria è il fondamento dell'identità. La funzione selettiva dei ricordi permette di compiere scelte coerenti nel presente, evitando di ripetere le risposte dannose e orientandosi verso un futuro più efficace. Ma accanto ai ricordi 'normali', buoni o cattivi che siano, tutti ci portiamo dentro in maggiore o minore misura un certo numero di ricordi traumatici, che si distinguono per la loro staticità e fissità. Sono tracce incise profondamente nel cervello, nel corpo e nella psiche da esperienze violente o travolgenti, che non mutano e non si aggiornano col passare del tempo. I ricordi traumatici ricompaiono come schegge impazzite nel bel mezzo della vita, soffocando l'energia vitale, nel sonno o nella veglia. Nell'ottica del somatic experiencing, il metodo con cui l'autore porta avanti da decenni il lavoro sui sintomi post-traumatici, il trauma non è una malattia, ma una risposta fisiologica a una situazione dolorosa o minacciosa dalla quale non c'è via di uscita: l'organismo reagisce con l'impotenza e la paralisi, e all'interno dell'individuo si inscrive quel ricordo traumatico non elaborato che continuerà a ripresentare il conto per il resto della vita. Diventa allora fondamentale, per lavorare sui sintomi del trauma, comprendere in che modo la memoria e i ricordi interagiscano con il funzionamento della psiche e del corpo. È nella memoria procedurale che Levine situa le tracce mnestiche inscritte dal trauma, ed è a quel livello di memoria che è necessario accedere per rinegoziare ed elaborare il trauma. Cruciale è il modo in cui i ricordi traumatici rimangono ancorati alle sensazioni fisiche e agli schemi motori: il somatic experiencing utilizza gli strumenti del movimento, della respirazione e dell'interazione per guidare il paziente a entrare in contatto in maniera graduale con le tracce traumatiche e imparare a gestirne le manifestazioni. Corredato di molti casi clinici e resoconti di sedute, nonché di un ricco apparato fotografico, è un testo rivolto ai terapeuti, ma del tutto accessibile a chiunque sia interessato allo studio clinico e scientifico del ruolo della memoria nel funzionamento dell'essere umano.
Cosa prova il cervello. Scritti di neuropsicoanalisi
Mark Solms
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2017
pagine: 251
Da quando è stato coniato, nel 1999, il termine 'neuropsicoanalisi' ha suscitato un ampio dibattito nel mondo scientifico, nonostante l'inizio dei rapporti Ira psicoanalisi e neuroscienze risalisse a molti anni prima. L'ambizione di questa disciplina che getta ponti Ira due approcci per qualcuno ritenuti antitetici, è quella di indagare cosa prova il cervello, quasi sempre oggetto, piti raramente soggetto, di ricerca. La neuropsicoanalisi investe i campi più disparati: la psicoanalisi, certo, ina anche i disturbi neurologici, il sogno e la coscienza. Numerose sono le implicazioni filosofiche di un approccio che si muove al confine Ira mente e cervello e ne esamina le interazioni. Questo volume fornisce un'introduzione alla materia e scandaglia le sue implicazioni. Mark Solms, che ne è uno dei pionieri, guida il lettore alla scoperta delle diverse sfaccettature di una disciplina di confine. Nella prima parte analizza il ruolo della psiche nella neuropsicologia, nella seconda fornisce alcuni esempi clinici di ricerca neuropsicoana-litica, mentre nella terza traccia Lina panoramica delle applicazioni del metodo ai disturbi psichiatrici, in particolare depressione e dipendenze. La quarta parte torna sulla prospettiva freudiana del sogno, aggiornandola alla luce delle recenti scoperte neuroscientifiche. Il volume si conclude con una sezione dedicata alle implicazioni filosofiche della disciplina, ovvero al monismo dal duplice aspetto percettivo, perno attorno al quale ruota, secondo l'espressione di David Chalmers "il problema 'difficile' della coscienza", che l'autore cerca di risolvere attraverso una distinzione preliminare fra il soggetto e gli oggetti della coscienza stessa.
Istruzioni per l'uso del cervello
John Arden
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2017
pagine: 334
Che una mente sana e un corpo sano siano strettamente collegati, la cultura occidentale lo sostiene da secoli: tuttavia si tratta spesso di una verità acquisita, che per i più rimane lontana da una consapevolezza reale del funzionamento concreto di questa stretta interrelazione. "Istruzioni per l'uso del cervello" colma la lacuna che separa i dati scientifici dalla conoscenza accessibile ai non addetti ai lavori, e in particolare ai pazienti che sono all'interno di una relazione psicoterapeutica. Il testo di Arden si snoda su tre livelli: quello principale, che porta avanti un nuovo modello integrato e fondato sulle neuroscienze; un secondo, che scende su un piano neuroscientifico più tecnico, rivolto ai terapeuti; e un terzo livello appositamente formulato per il paziente, che contiene la 'traduzione' dei dati scientifici in indicazioni pratiche. L'autore spiega su questi piani paralleli cosa succede nel cervello quando il paziente si trova in uno stato di ansia, depressione, oppure fronteggia un disturbo post-traumatico da stress o un disturbo ossessivo-compulsivo: quali circuiti cerebrali sono iper o ipo-attivati, e cosa può fare concretamente il terapeuta per insegnare al paziente ad attivare determinate aree cerebrali o a ripristinare l'equilibrio in condizioni di iper-attivazione. Il paziente può in parte modificare e migliorare il proprio stato intervenendo su alcuni ambiti che hanno una profonda incidenza sul funzionamento cerebrale: le relazioni sociali, l'esercizio fisico, l'apprendimento, l'alimentazione e il sonno. Nella convinzione che l'alleanza terapeutica sia uno degli aspetti basilari per l'efficacia di una terapia, fornire al paziente spiegazioni e suggerimenti pratici e coerenti rafforza l'alleanza. Il sapere del terapeuta esce da un recinto inaccessibile e segreto e va incontro al paziente nella concretezza delle sfide quotidiane.
Psicoanalisi attraverso lo schermo. I limiti delle terapie online
Gillian Isaacs Russell
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2017
pagine: 231
La psicoanalisi a distanza è sempre più diffusa. Se di certo presenta alcuni innegabili vantaggi, forse chi la pratica non si è finora sufficientemente interrogato sui suoi limiti. Questo volume si pone l'obiettivo di fornire un quadro d'insieme sull'argomento, ed è ü frutto di ricerche che, partendo dalle testimonianze dei terapeuti e dei pazienti che ne fanno uso, ripercorrono la concezione del rapporto paziente-terapeuta così com'è stata definita da alcuni fra i più eminenti psicoanalisti (da Freud a Ferenczi a Winnicott), per poi passare in rassegna le recenti scoperte delle neuroscienze in materia e analizzare il concetto di 'presenza', tema centrale del volume, declinandolo alla luce della peculiarità dei 'rapporti schermo', che provocano un cambiamento di paradigma poiché modificano prepotentemente il setting. Cosa cambia nella diade paziente-analista quando viene meno la co-presenza? Per rispondere a questa domanda l'autrice si è avventurata in campi che lambiscono quello della psicoanalisi, come l'osservazione infantile, le scienze cognitive e l'interazione uomo-computer. L'ultima parte del libro è dedicata al ruolo dell'analista, e alle scelte che deve affrontare in un momento storico così particolare per la pratica clinica. Dalle decisioni che le prossime generazioni di praticanti prenderanno dipenderà infatti il futuro della disciplina stessa.
Quantum mind. La mente quantica al confine tra fisica e psicologia
Arnold Mindell
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2017
pagine: 583
È seguendo il Bianconiglio nella tana che Alice si cala nel Paese delle meraviglie, cioè nel mondo che sta sotto alla realtà fisica: un mondo governato da altre leggi, un mondo in cui lo spazio si curva e il tempo si espande, abitato da esseri che comunicano in modalità sconosciute nella realtà ordinaria. Alice e il Bianconiglio, spesso interpretati come metafora della scoperta del mondo quantico, introducono il lettore a un viaggio nella scienza e nella coscienza: il coniglio, che una volta calato nel buco scompare alla vista e alla misurazione, è come una sorta di particella subatomica, minuscola e quasi invisibile; Alice è la metafora di una scienza (e di una coscienza) capace di cambiare punto di vista e paradigma e di confrontarsi con questa realtà non misurabile. La sfida di questo ambizioso e pluri-disciplinare volume è ricongiungere la fisica, la psicologia e il sapere spirituale tradizionale dell'umanità. Per farlo l'autore si avvale dell'aiuto dei più grandi pensatori e testi della cultura occidentale e orientale, nel campo della scienza, della psicologia, della spiritualità: da Einstein a Jung, da Bohm a Heisenberg, dall'i King allo sciamanesimo tradizionale. Nella prima parte si analizza il rapporto tra matematica, percezione e meditazione, con un approccio pratico e sperimentale. Nella seconda si passa alla fisica quantistica e al suo legame con la psicologia degli stati alterati di coscienza, si discute delle particelle elerncntari e del loro rapporto con la percezione, i sogni e la mitologia. Si mostra in particolare quanto il nostro metodo di percezione e Ìa coscienza siano codificati nella matematica usata in fisica. ella terza parte si esaminano gli schemi psicologici che stanno dietro alla teoria della relatività di Einstein e le idee di Hawking sulla struttura e sull'origine dell'universo: quella che i fisici chiamano curvatura e gravità viene messa in relazione con gli stati di trance e l'uso dei 'complessi' in psicoterapia. La quarta parte, infine, riconfigura la psicologia in base a una nozione più vasta di coscienza, derivata dalla matematica e dalla fisica delle tre parti precedenti. Si tratta di un nuovo approccio alla psicologia individuale e elci processi di gruppo, con nuovi modelli per lavorare sulla guarigione psicosomatica e sulle relazioni.