Astrolabio Ubaldini: Psiche e coscienza
Esperienze di disintegrazione. Psicoterapia del DDAI adulto, dei disturbi autistici e di alcuni disturbi somato-psichici
Phil Mollon
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2017
pagine: 291
Sebbene alcuni disturbi trattati in questo testo siano molto noti e diffusi, non sempre sono facili da diagnosticare e identificare. Presentano infatti tratti comuni che spesso si sovrappongono e a volte, nelle forme più lievi, si mescolano con la normalità. Il carattere ricorrente che l'autore ha scelto come elemento comune a tali disturbi è un'esperienza di disintegrazione da parte del paziente, in particolare nel caso del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (DDAI) e dei disturbi dello spettro autistico. Il paziente si sente in pericolo, percepisce una vera e propria minaccia all'integrità (psicologica e/o fisica) del proprio Io, e ha estremo bisogno di risposte empatiche organizzanti e regolanti dall'esterno. Ciò denota secondo l'autore, all'origine di questi disturbi, un difetto nella funzione di autoregolazione dell'Io. Sulla base della sua esperienza clinica come psicoanalista, psicologo e psicoterapeuta, Mollon propone una prospettiva che integra i diversi piani che coinvolgono tali disturbi: psicologico, neurobiologico, energetico. Il suo approccio fa dialogare in maniera feconda la psicoanalisi classica, la psicologia del Sé di Kohut, le teorie di Bion, l'approccio farmacologico e la prospettiva energetica, sempre su una base di profondo rispetto e desiderio di comprensione globale del paziente.
Il femminile tra mancanza e desiderio. Saggio sulla condizione umana
Giorgio Sassanelli
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2016
pagine: 152
L'esperienza della mancanza o del limite si può dire connaturata all'essere umano, ma da sempre rifiutata e negata in molteplici modi, fra i quali la proiezione, vale a dire l'attribuzione ad altri dei propri limiti e mancanze; altri che verrebbero in tal modo svalutati e, di conseguenza, considerati inferiori. Ora, da sempre e in tutte le culture, ad essere considerate inferiori sono state due categorie di persone: le donne e gli anziani. Ma mentre per questi ultimi la proiezione avviene sulla base di una reale e progressiva inferiorità, per la donna si tratta di una proiezione puramente culturale, anche se fondata su un vissuto psichico universale: l'angoscia di castrazione. Viceversa, sono proprio il riconoscimento e l'accettazione della mancanza a essere necessari al fine di attivare quella spinta e quella ricerca senza sosta e senza appagamento definitivo che è il desiderio, anziché rimuoverla o declinarla nel senso dell'avidità o del potere. E così 'il femminile', in quanto culturalmente portatore di questo senso di mancanza e incompletezza, nella misura in cui viene riconosciuto, accettato e valorizzato, viene a costituire una dimensione umana non inferiore e negativa, ma fondamentale e necessaria ad attivare, in entrambi i sessi, il processo di ricerca, sviluppo e realizzazione del proprio sé desiderante.
Riflettendoci meglio
Wilfred R. Bion
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2016
pagine: 186
Nel 1967 Bion pubblica Second Thoughts, testo geniale ma anche ambiguo e complesso. Si tratta di una raccolta di articoli psicoanalitici, incentrati su casi clinici, già apparsi negli anni cinquanta: l'autore non vi apporta nessuna modifica, ma aggiunge, in fondo al volume, una lunga riflessione chiamata "Commentari", in cui esprime cambiamenti di grande interesse avvenuti nel suo pensiero. A cambiare non è tanto l'interpretazione dei casi clinici, quanto l'attitudine mentale che sottende l'interpretazione: Bion non considera più (diversamente da allora) i suoi resoconti come trascrizione fedele dei fatti accaduti, ma come trascrizione, espressa in parole, delle immagini sensoriali dell'analista in rapporto ai processi mentali del paziente. I resoconti clinici, dunque, dovrebbero essere riconsiderati come formulazioni verbali di immagini sensoriali costruite per comunicare in una data forma (sensibile) qualcosa che venne in origine probabilmente comunicato in un'altra. Ciò in virtù della sua convinzione che la memoria (su cui i resoconti clinici necessariamente si basano) nasce dall'esperienza sensoriale, mentre la psicoanalisi si occupa essenzialmente di esperienze non sensoriali. In ogni resoconto di seduta, quindi, del tutto indipendentemente dalla tempestività di trascrizione, la memoria dovrebbe secondo Bion essere considerata solo come comunicazione figurativa di un'esperienza emotiva.
La nascita della psicoterapia familiare
Murray Bowen
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2016
pagine: 199
Una raccolta di preziosi documenti che ripercorre da un punto di vista teorico e tecnico i primi passi del concetto di "famiglia come unità", fondamentale per lo sviluppo della terapia familiare e per il trattamento della schizofrenia. Grazie al Family Study Project Bowen identificò alcuni modelli di relazione familiare che si sarebbero rivelati imprescindibili: reciprocità, divorzio emotivo e alternanza superadeguata-inadeguata, per citarne solo alcuni. L'idea di famiglia come unità emotiva è sempre stata alla base della teoria boweniana, e l'approccio ad hoc che comporta pone nuove sfide al terapeuta, modificando profondamente l'alleanza con i pazienti. Proprio alla complessa gestione della simbiosi nelle diadi madre-figlia da parte degli operatori è dedicato il primo capitolo di questo volume. Gli altri tracciano, attraverso documenti d'archivio e contributi di Bowen e dei colleghi che lo hanno accompagnato in questo percorso (Dysinger, Brodey e Basamania) un quadro completo delle fasi che hanno portato alla nascita e allo sviluppo del Family Study Project. Un approccio ancora oggi valido, che presenta in nuce il cambio di paradigma completato nel successivo "Dalla famiglia all'individuo", proponendo dalla viva voce di Bowen intuizioni, dubbi, ostacoli e soluzioni che il terapeuta ha affrontato e superato nel corso dei primi anni di pratica clinica.
Le basi dell'ipnosi. Una guida avanzata ai concetti e ai metodi
Michael D. Yapko
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2015
pagine: 276
Che cos'è l'ipnosi? L'ipnosi funziona? Uno dei massimi esperti di ipnosi ericksoniana parte dalle fondamenta, con spirito scientifico e onestà intellettuale, per rispondere a due domande solo apparentemente semplicistiche. Definire l'ipnosi e decretarne l'efficacia significa spalancare un orizzonte di posizioni differenti, che hanno innanzitutto a che fare con il suo essere o non essere una 'terapia' tout court. L'ipnosi può essere considerata una vera e propria terapia (in questo caso definita 'ipnoterapia'), con una modalità di trattamento che ha un suo carattere autosufficiente, distinto e ben definito, o è piuttosto meglio definita come uno strumento di trattamento terapeutico, da utilizzare in sinergia con altri approcci più definiti (come ad esempio la terapia comportamentale) per promuoverne gli obiettivi? Entrambe le posizioni hanno sostenitori autorevoli e convincenti. Quel che è certo è che il metodo funziona solo quando il cliente è disposto a impegnarsi nell'esperienza ed è in grado di lasciarsi assorbire dalle possibilità suggerite dal terapeuta: dunque nell'ipnosi le arti del clinico sono una gran parte dell'equazione e le differenze fra un terapeuta e l'altro nel modo di applicare l'ipnosi sono un elemento determinante della sua efficacia. Ciò che la ricerca scientifica prova sempre più è che l'ipnosi, quando interviene nel processo terapeutico, ne aumenta generalmente gli effetti benefici...
Esperienze di trasformazione con l'enneagramma. Un'analisi dei sottotipi
Claudio Naranjo
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2015
pagine: 280
Nel delicato campo in cui psicologia e spiritualità si incontrano, un insegnamento autentico si guarda sempre dalla divulgazione solo teorica della conoscenza, poiché staccata dall'esperienza viva l'informazione viene inevitabilmente distorta e fraintesa. Claudio Naranjo fa in questo caso un'eccezione, e sente il bisogno di lasciare una traccia scritta di temi e analisi che finora erano stati affrontati solo nelle situazioni pratiche dei seminari esperienziali. In questo testo il lettore incontrerà 27 personaggi 'in cerca dell'essere', fermamente determinati a compiere il percorso di trasformazione che dalla personalità li può condurre all'essenza. I 27 personaggi incarnano i tre sottotipi di ognuno dei nove 'caratteri' dell'enneagramma della personalità, portato in Occidente da G. L Gurdjieff e sviluppato da Naranjo a partire dal lavoro di Oscar Ichazo negli anni settanta. È la prima volta, in questo testo, che Naranjo dedica così ampio spazio alla trattazione dei sottotipi. A parlare sono di fatto gli allievi dei seminari di Naranjo, che attraverso un percorso di esplorazione esperienziale trasmettono gli insegnamenti sull'applicazione dell'enneagramma nella loro forma più diretta. È dunque di fatto un'opera corale, in cui la voce di Naranjo filtra attraveso l'esperienza degli allievi...
Il dolore dell'analista. Dolore psichico e metodo psicoanalitico
Maria Adelaide Lupinacci, Daniele Biondo, Laura Accetti, Mirella Galeota, Adelia Lucattini
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2015
pagine: 252
Sebbene il dolore faccia parte della vita, ritrarsi da esso, ribellarsi contro il dolore proprio e altrui è una reazione istintiva, naturale, quasi inevitabile. Anche nel setting psicoanalitico, il luogo per antonomasia dove il dolore viene espresso ed ascoltato, c'è un'area di dolore che rimane poco esplorata e quasi completamente ignorata: il dolore che l'analista stesso prova per sé e per il paziente. Collegata in modo sostanziale al dolore che il paziente porta (o che il paziente non riesce portare) nella situazione analitica, la risposta emotiva dell'analista è clinicamente evolutiva se egli riesce a 'soffrire' il dolore così inteso e a rimanere in contatto con esso. Frutto dei risultati e delle ricerche di un gruppo di lavoro appositamente costituito, questo studio parte da un'introduzione al tema del dolore come evento psichico ed esplora le connessioni fra l'esperienza del dolore in seduta e il metodo psicoanalitico in riferimento a questioni di clinica e di tecnica. Vengono poi esaminate più nel dettaglio situazioni cliniche che riguardano bambini, adolescenti e adulti. Prefazione di Antonino Ferro. Con due contributi di Tonia Cancrini e di Antonio Gambara.
Onore al sintomo
Gabriella Ripa di Meana
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2015
pagine: 176
La parola 'sintomo' è prima di tutto figlia del linguaggio medico. Per la medicina si tratta di un fenomeno elementare con cui si manifesta uno stato di malattia. Il sintomo è un indice. Indice di una latenza patologica, di un'irregolarità del funzionamento ideale di un organismo. Ecco perché d'abitudine è vissuto soltanto come l'effetto di una condizione incoerente e viziata da eliminare. Ma il sintomo non coincide semplicemente con il fenomeno fisico in sé, quanto piuttosto con la relazione tra questo fenomeno e l'esistenza negata di un altro sentire e di un altro dire. Perciò il concetto di sintomo implica quello di legame: il legame tra una superficie e la sua profondità, tra la solitudine di un io e la presenza di un altro. Il sintomo merita dunque che gli si renda l'omaggio dovuto. Provare a rendere onore al sintomo nulla ha a che vedere con una sua esaltazione. Nessuna idealizzazione, però anche nessun biasimo. Nessuna riluttanza, né corsa ai farmaci, allo psicoadattamento, alla condanna sociale, alla paura. Questo libro individua nel tempo in cui viviamo il lavorìo incessante di un'ossessione ipocondriaca, medicale e pragmatica per lo più insofferente a quanto non rientra nei calcoli e, inatteso, sorprende. Allora propone a ciascuno di ricordare come, proprio grazie a quello scomodo sconosciuto che è il sintomo, l'essere umano possa ritrovare la sua complessità di creatura divisa destinata come tale a un'alterità senza repliche.
Il triangolo spezzato. Rêve-éveillé e esperienza immaginativa in psicoterapia
Nicole Fabre
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2015
pagine: 200
Il lavoro di Nicole Fabre trova oggi la sua attualità nel rilanciare l'importanza dell'aspetto introspettivo attraverso la tecnica del rève-eveillé (sviluppato a partire da Desoille e oggi chiamato anche esperienza immaginativa), che si qualifica come una sorta di 'poetica creativa a due' (il soggetto e il terapeuta). Arricchito di una nuova Introduzione dell'autrice, di una Prefazione di Francesco Simeti, di una Introduzione di Alberto Passerini e di due nuovi capitoli di Olivia Ninotti, il testo trasporta direttamente nell'immaginario dei bambini, a contatto con la loro sofferenza: il terapeuta diventa partecipe, vive i processi del bambino e gli restituisce rappresentazioni simboliche dei suoi vissuti, in un sistema di relazione basato sulla fiducia. Nei due capitoli di Olivia Ninotti aggiunti all'opera originaria viene presentata una prospettiva dell'evoluzione mentale sul piano del Sé, con particolare riguardo agli aspetti socioculturali della famiglia moderna e alla funzione paterna. La patologia individuata a suo tempo dalla Fabre nell'immagine del 'triangolo spezzato' (legata alla conflittualità edipica classica) è oggi esasperata da una più grave insoddisfazione, incrinatura del Sé e distruttività verso se stessi e il mondo da parte di bambini e adolescenti. Diventa dunque necessaria una partecipazione maggiore da parte del terapeuta, al quale si richiede non solo una solida formazione, ma anche la capacità di confrontarsi.
L'ascolto psicoanalitico. Metodi, limiti, innovazioni
Salman Akhtar
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2015
pagine: 207
La celebre paziente di Joseph Breuer, Anna O., definì la psicoanalisi una "cura con le parole", e la parola è certamente la base della pratica psicoanalitica. Ma l'attenzione per le attività verbali del paziente e dell'analista ha in parte distolto l'attenzione dal modo in cui le due parti si ascoltano reciprocamente: l'ascolto analitico è diverso dall'ascolto ordinario? Quali sono le condizioni necessarie all'ascolto analitico? E il paziente ascolta realmente quando l'analista parla? Ascolta le parole dell'analista oppure il suo tono di voce? In che modo il paziente ascolta se stesso? Il libro percorre un vasto territorio storico, teorico e clinico, che va dalle diverse modalità di ascolto, alle potenzialità conoscitive del controtransfert, fino al confine estremo costituito dall'atteggiamento dell'analista nella vita quotidiana e in famiglia, dove l'ascolto psicoanalitico non ha alcuna utilità e può essere persino contro indicato. L'autore descrive quattro modelli di ascolto analitico: oggettivo, soggettivo, empatico e intersoggettivo, ognuno con propri riferimenti teorici, risvolti clinici e relative aree di sovrapposizione, e prende in esame anche le variabili che hanno la facoltà di impedire l'ascolto analitico. Il percorso teorico è illustrato da molti esempi clinici.
Sulla fine e sull'inizio
Isca Salzberger-Wittenberg
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2015
pagine: 204
Dopo aver lavorato tutta la vita con bambini e adolescenti presso la Tavistock Clinic di Londra, Isca Salzberger-Wittenberg scrive a quasi novanta anni questo testo sulle esperienze di fine e inizio, non solo in psicoterapia, ma nel corso della vita di ognuno. Un'impresa ambiziosa, che tuttavia riesce ad arrivare al lettore con semplicità e con tutta l'evidenza dell'esperienza diretta. Nel corso di questa ricerca di fatto l'autrice descrive una parabola, dal grembo materno alla morte, disseminata di esperienze di fine e di inizio. Il neonato conclude la vita nel grembo ed è gettato improvvisamente in un nuovo ambiente sconosciuto. La Salzberger, attingendo alla sua lunga esperienza di osservazione del neonato e di trattamento psicoanalitico dei bambini, osserva con attenzione e interesse le reazioni dei bimbi allo svezzamento e il modo in cui lo vivono le madri, ascolta uomini e donne anziani che hanno smesso di lavorare, parla con persone molto avanti negli anni che si stanno avviando verso il traguardo della morte. In tutti questi casi l'autrice aiuta le persone non solo ad accettare il cambiamento, ma anche a vedere opportunità e scopi diversi nella nuova condizione in cui si vengono a trovare.
Dizionario didattico di analisi transazionale
Michele Novellino
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2015
pagine: 212
"Nel titolo di quest'opera, 'Dizionario didattico di analisi transazionale', e in questi tre termini, consegno al lettore la chiave per utilizzarlo al meglio. È un dizionario: quindi un elenco di voci che presentano i termini maggiormente utilizzati nell'universo delle pubblicazioni e delle attività didattiche: centinaia di parole, lemmi, a volte metafore: in quanto dizionario il lettore vi troverà riferimenti immediati per orientarsi nel linguaggio di una corrente teorica particolarmente ricca, forse a volte anche un po' ossessiva, nella ricerca della parola particolare. Vuole essere un dizionario didattico: quindi facilitare una ricostruzione dei nessi tra le varie voci, tra le diverse teorie, e in questo percorso un aiuto lo dovrebbero fornire una serie di schede disseminate all'interno del 'giardino' dell'opera; è un dizionario didattico di analisi transazionale, quindi i vari concetti che come analisti transazionali utilizziamo vengono considerati all'interno del nostro quadro di riferimento; cito come esempi il Sé, il transfert o la resilienza: al lettore il compito di andare alle fonti non analitico-transazionali".