Astrolabio Ubaldini: Psiche e coscienza
L'adolescente e il suo psicoanalista. I nuovi apporti della psicoanalisi dell'adolescenza
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2014
pagine: 240
Sapere come ognuno di noi diventa soggetto della propria esistenza è la questione centrale per comprendere, oggi, i processi dell'adolescenza: i contributi che compongono questo volume, sintesi del pensiero psicoanalitico francese sull'adolescenza, sono incentrati sulla metamorfosi pubertaria come paradigma della creazione di sé. Passato e presente, infantile e pubertario collaborano alla formazione dell'adolescente come soggetto sociale. Quello adolescenziale è il processo intersoggettivo per eccellenza, perciò è fondamentale il confronto tra le rappresentazioni che ciascuno ha di se stesso e quelle che vengono rimandate dagli altri. Il terapeuta ha in questo senso una responsabilità importante nel rapporto con l'adolescente: deve essere un referente adeguato e fornirgli un ambiente sufficientemente facilitante. I quattro lavori di cui si compone questo libro si soffermano su altrettanti aspetti della creazione di sé: Cahn approfondisce l'ambito clinico, e nel suo ragionamento sulla soggettivazione ipotizza una 'terza topica' per l'adolescenza, che servirebbe da apparato di trasformazione, di legame e di creazione di legami nella relazione intersoggettiva. Gutton si sofferma su una nuova concettualizzazione della seduta con l'adolescente, che mette al centro il vissuto comune di psicoanalista e paziente. Tisseron prende in esame la 'cultura degli schermi' e il suo effetto sui giovani pazienti videogiocatori e sulle loro famiglie, delineando i possibili interventi clinici...
Il colloquio in psicoanalisi e psicoterapia
Antonio Pérez-Sánchez
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2014
pagine: 246
Quali sono i fattori che determinano una diagnosi e, di conseguenza, un invio a un determinato tipo di terapia? Il testo di Pérez-Sánchez, pensato non per i soli psicoterapeuti o psicoanalisti ma per tutti gli operatori sanitari (soprattutto del settore pubblico) cui il paziente si rivolge in prima istanza alla ricerca di aiuto, analizza attentamente la dinamica del colloquio diagnostico, a metà strada tra il colloquio psichiatrico e l'assetto del colloquio psicoanalitico, condotto con lo scopo di valutare l'opportuna indicazione terapeutica per il paziente.
Neuroscienze e spiritualità. Mente e coscienza nella tradizioni religiose
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2014
pagine: 212
Neuroscienze, filosofia e studi religiosi si interrogano in questo testo sui fondamenti dell'esperienza spirituale: la mente, il corpo, la coscienza. Con un viaggio nel tempo e nello spazio che parte dall'antica Grecia, passa per il cristianesimo delle origini, la cultura ebraica, la filosofia occidentale, la tradizione induista e quella buddhista, e approda alle neuroscienze, gli autori fanno dialogare e intersecare in modo fecondo i concetti fondamentali dei diversi sistemi filosofici e spirituali. Frutto di una serie di iniziative culturali e di ricerche sperimentali condotte presso l'Università di Udine, lo studio affronta tematiche come il contributo della filosofia e della neuropsicologia allo studio della religione e della spiritualità, il rapporto tra corpo mente e spirito nella cultura ebraica e nel cristianesimo delle origini, lo studio della coscienza nell'induismo, la teoria della mente buddhista a paragone con la filosofia occidentale, l'insegnamento e la pratica della meditazione in ambito clinico e psicologico. Nell'ottica di approfondire il rapporto fra spiritualità, malattia e guarigione, sotto la guida del curatore di questo volume è stato tra l'altro avviato un percorso sperimentale di meditazione orientata alla mindfulness in cui, oltre alla pratica meditativa, vengono discussi gli aspetti neuropsicologici, storici, religiosi e spirituali, con particolare attenzione allo studio della personalità e alle modificazioni che il percorso meditativo può determinare.
L'Arte della terapia della famiglia
Salvador Minuchin, Michael D. Reiter, Charmaine Borda
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2014
pagine: 272
Cosa fare quando una famiglia si presenta nello studio del terapeuta? Qual è il modo migliore di cominciare la seduta? Chiedere qualcosa sul problema che li ha portati lì? Offrire aiuto? Sorridere e chiedere com'è andato il viaggio? Tacere finché un membro della famiglia comincia a parlare? Ognuna di queste opzioni può rivelarsi appropriata. La terapia è un incontro fra estranei che si accingono a fare insieme un viaggio importante. La prima presa di contatto sarà dunque assolutamente individuale, dipenderà da quella particolare famiglia e da quel particolare terapeuta. È un viaggio che comincia nell'incertezza. Il terapeuta alle prime armi tenderà probabilmente a rifugiarsi nella teoria, per ridurre l'ansia e poter funzionare adeguatamente. Ma quale teoria? Come scegliere una teoria che permetta di agire efficacemente? A qualunque indirizzo si scelga di rifarsi, per quanto eclettico, la terapia non si esaurisce certo nei concetti e nelle tecniche di quel modello teorico. Due terapeuti possono usare la stessa tecnica, perfino con la stessa famiglia, e trovarla uno di grande aiuto, e l'altro inefficace. Il sapere nasce dal fare, e questo manuale è il prodotto del tempo passato da Minuchin e dai suoi colleghi con i tirocinanti del corso di terapia della famiglia. Nella prima parte del libro l'autore analizza alcune sedute da lui condotte, sottolineando i concetti chiave, mentre nella seconda parte viene descritto il processo, talvolta arduo per un terapeuta alle prime armi.
Il concetto di identificazione proiettiva. La sua nascita e la sua evoluzione
Elizabeth Spillius, Edna O'Shaughnessy
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2014
pagine: 378
Quando il termine 'identificazione proiettiva' fu introdotto nel linguaggio della psicoanalisi, già esisteva un materiale molto ricco, per quanto non sistematizzato, sul concetto di identificazione. Per primo Freud, poi Abraham e Ferenczi, come pure Anna Freud, contribuirono a delineare la nozione di 'identificazione'. Fu però Melanie Klein a dare profondo spessore teorico al concetto, concependo l'identificazione come creatrice di un intero mondo interno sin dalle prime fasi dell'esistenza, attraverso i processi di introiezione e proiezione. La Klein giunse nel 1946 alla definizione dell'identificazione proiettiva', un meccanismo di difesa utilizzato precocemente dall'Io in stati di ansia in cui, in una fantasia onnipotente, scinde e proietta parti di sé nell'oggetto. Il presente volume risale alle origini del concetto esaminando i lavori pubblicati e non pubblicati presenti nell'Archivio Melanie Klein. Viene ricostruita la sua successiva evoluzione nell'opera dei kleiniani inglesi, nonché la storia di come esso sia stato accettato o rifiutato o trasformato da parte di analisti di diverse scuole psicoanalitiche in Inghilterra, Europa e America. Si tratta di un concetto che ha sempre sollevato un particolare interesse tra gli psicoanalisti, sia per il suo ruolo nello sviluppo infantile, normale e anormale, sia per il potere illuminante che l'identificazione proiettiva può assumere rispetto al funzionamento della comunicazione tra paziente e analista...
Il mio insegnamento e Io parlo ai muri
Jacques Lacan
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2014
pagine: 161
Questo testo raccoglie due gruppi di conferenze: le prime tre, pubblicate nella parte intitolata "Il mio insegnamento", sono state tenute tra il 1967 e il 1968 rispettivamente a Lione, Bordeaux e Strasburgo. Il metodo di Lacan, qui, è quello di partire da ciò che tutti sanno. Poi, insensibilmente, con astuzia, come per gioco, fa sprizzare a cascata concetti sorprendenti: un pensiero che non si pensa da sé; un inconscio che è linguaggio; un linguaggio che sta "sul cervello come un ragno"; una sessualità che "fa buco nella verità"; un Altro in cui questa verità si inaugura; un desiderio che ne viene generato, e che ne viene fuori solo a prezzo di una perdita, sempre; e l'idea che tutti questi paradossi corrispondano a una logica, distinta da quello che viene chiamato "lo psichismo". Il secondo gruppo di testi riunisce sotto il titolo "Io parlo ai muri" tre dei sette "incontri" all'Ospedale Sainte-Anne, che Lacan pronunciò per i medici psichiatri "internes" tra il 1971 e 1972. I muri sono quelli della cappella di Sainte-Anne. Lacan vi ritrova la sua giovinezza come medico psichiatra dell'ospedale. Si diverte, improvvisa, si lascia andare. L'intenzione è polemica: i suoi migliori allievi, avvinti dall'idea che l'analisi faccia il vuoto di ogni sapere preliminare, hanno issato la bandiera del non-sapere, preso da Bataille. No, dice Lacan, la psicoanalisi procede con un sapere supposto, quello dell'inconscio.
Somatic experiencing. Esperienze somatiche nella risoluzione del trauma
Peter A. Levine
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2014
pagine: 340
"Una mattina, all'inizio del 2005, uscii di casa e mi immersi nel dolce clima sudcaliforniano. Una brezza gentile, calda e delicata, dava brio al mio passo. Era l'inizio di un giorno perfetto, uno di quei giorni in cui sei sicuro che nulla possa andare storto, che nulla di male possa accadere. Camminavo assorto, e avevo appena messo piede sulle strisce pedonali, quando...". Peter Levine, un attimo dopo, fu investito da una macchina, soccorso e portato in ospedale in ambulanza. Ne riportò danni non gravi, ma soprattutto si rese conto che aveva messo in atto, istintivamente, dei meccanismi autodifensivi di reazione al trauma, grazie ai quali aveva evitato di sviluppare un disturbo post-traumatico da stress. Tutto ciò era avvenuto ascoltando la 'voce silenziosa' del corpo, cioè assecondando, invece di inibire, le reazioni spontanee del corpo in risposta al trauma, e traendo beneficio dalla presenza affettiva di una donna che si era fermata a prestare soccorso. Si tratta in effetti dei principi che sono oggi alla base del metodo da lui elaborato, noto come "Somatic experiencing": il terapeuta deve, da una parte, creare un ambiente sicuro che faccia sentire il paziente al riparo e, dall'altra, sollecitare l'espressione fisica ed emotiva delle reazioni istintive al trauma. L'idea di fondo è che il trauma non sia una malattia da curare, ma una reazione spontanea dell'essere umano a eventi dolorosi, radicata nell'istinto di sopravvivenza, e che vada attraversato per giungere a una risoluzione.
La gravidanza vista dall'interno
Joan Raphael-Leff
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2014
pagine: 244
Quale significato ha la gravidanza nel mondo interno di una donna o di un uomo? In che modo le forze inconsce influiscono sul nostro diventare genitori? Come ci si sente ad avere dentro un'altra persona? Qual è l'esperienza emotiva del partner durante la gravidanza? Cosa sappiamo delle capacità fetali, e chi o che cosa rappresenta il feto per il genitore? Quali sono le emozioni e i sogni della gravidanza e quali fantasie e paure circondano la nascita? Come diventiamo quelli che siamo in relazione ai nostri figli e al nostro stesso sé infantile? Il bambino immaginario combacia con quello reale? Che effetto ci fa esser esposti ai nudi bisogni del neonato? Che ne è della relazione intima quando i partner procreano? In che modo le fantasie prenatali influenzano il clima emotivo postnatale? Sono queste le domande a cui l'autrice si impegna a rispondere in questo libro, adottando un approccio che ribalta la scarsa soggettività attribuita alla madre nella letteratura psicoanalitica per concentrarsi sulla 'vicenda interna': l'ipotetica voce del lattante o quella prescrittiva dell'esperto sono rimpiazzate, nella narrazione della gravidanza e della primissima infanzia, dalle madri e dai padri, dal loro punto di vista. Ciò nonostante, il racconto non è mai lineare: i genitori sono anche sempre, a loro volta, figli e figlie. Per questo l'attenzione della studiosa si sposta spesso dal mondo interno dell'individuo verso l'interazione col partner e col bambino, e coi propri genitori nell'infanzia.
Un cuore che pensa. Tre livelli di terapia psicoanalitica con i bambini
Anne Alvarez
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2014
pagine: 307
Dopo mezzo secolo di pratica terapeutica con i bambini, Anne Alvarez può dire: "Amo la psicoanalisi anche per la non secondaria ragione che funziona". Ma funziona se il terapeuta è capace di imparare dai pazienti, se è in grado di cercare sempre nuove strade per comunicare con loro, anche strade che possono differire da quelle 'classiche'. Solo molto dopo averli trovati Alvarez è stata in grado di inquadrare quei nuovi modi per raggiungere i pazienti in uno schema più ampio, dove gli interventi dello psicoanalista si dispongono su una dimensione continua che varia direttamente col variare della capacità di introiezione del paziente, consentendo al terapeuta di modulare la sua azione clinica a seconda delle possibilità reali che ha il paziente di riceverla. Su questo continuum l'autrice propone di evidenziare tre punti di riferimento cruciali per la riuscita della comunicazione, un livello esplicativo (perché), uno descrittivo (che cosa), e uno intensificato, o 'vitalizzante', che consiste in ciò che Alvarez ha denominato un 'richiamo', cioè un'insistenza attiva nel richiamare l'attenzione del paziente su un significato ("Ehi!"). Essenziale è saper riconoscere il livello al quale operare per produrre un vero risultato terapeutico, e soprattutto non considerare nessuno dei tre livelli più o meno legittimo ('ortodosso') di un altro. L'approfondimento di ciascun livello è il contenuto delle tre parti in cui si articola il libro.
La nuova volontà. Un'indagine teorica e pratica
Piero Ferrucci
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2014
pagine: 247
A differenza di pensieri ed emozioni, che possono essere antichi e radicati, la volontà nasce ogni volta nuova. Usarla ci riconduce al qui e ora, al centro di noi stessi. La volontà descritta in questo libro è nuova anche perché si differenzia radicalmente dal concetto antico di un atteggiamento forzoso e autoritario. Qui la volontà è descritta nella prospettiva della psicosintesi di Roberto Assagioli, che per primo la riportò al centro della psicologia: una funzione che può affrancarsi da condizionamenti e abitudini, diventando libera. Fino a pochi anni fa di volontà si parlava poco in campo scientifico. Ora è spesso oggetto di ricerca, magari chiamata con un altro nome: autoregolazione, resilienza, funzione esecutiva, efficacia, autonomia. L'autore si collega a studi svolti su questi soggetti nei campi della psicologia e nelle neuroscienze, ma fa spesso riferimento anche a miti, filosofie e antiche tradizioni. Non stupisce che della volontà e dei suoi molti aspetti si parli in vari ambiti: è alla base delle nostre scelte, e, più di ogni altra funzione psichica, rappresenta ciò che noi siamo e ciò che vogliamo diventare. Un deficit di volontà può produrre disagi, squilibri e patologie. Può portare a un senso di scoraggiamento e inferiorità, a un'insicurezza cronica, a un'inconcludenza e a una frammentazione che minano l'esistenza. Ma il rimedio c'è. La volontà può essere sviluppata, e questo libro mostra alcune maniere in cui ciò è possibile.
Stati primitivi della mente. Una ricerca psicoanalitica
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2013
pagine: 256
La nozione di 'stati primitivi della mente' è figlia delle prime formulazioni freudiane sull'inconscio e delle successive ricerche psicoanalitiche sullo sviluppo mentale infantile (da Klein a Winnicott, da Fairbairn a Bion). Ogni psicoanalista si è trovato di fronte ad aspetti dei pazienti quasi impossibili da sfiorare, o che, a volte, addirittura peggiorano con gli approcci psicoanalitici più tradizionali. L'efficacia psicoanalitica si basa infatti sulla capacità di simbolizzare, verbalizzare, avere affetti e pensieri, relazionarsi con altre persone, vivere le proprie esperienze, ma soprattutto dare significato a tali esperienze: non tutti ne sono capaci e, in realtà, esistono nella mente di ognuno dimensioni che non possiedono affatto queste capacità. Si tratta di dimensioni che hanno a che fare con aspetti del Sé non nati, appena nati, non incorporati e non mentalizzati. Nel testo si giunge così a trattare temi cruciali come le origini del significato, la nascita delle emozioni e dell'esistenza stessa. Gli studi raccolti in questo volume si inseriscono in una direzione di ricerca della psicoanalisi contemporanea radicalmente nuova, centrata attorno all'idea che una vita mentale esista ancor prima della nascita dell'individuo e che vada compresa a fondo la disponibilità naturale del neonato a conferire significato alla propria esperienza, in particolare a quella condivisa con la figura di accudimento
Lasciare il passato nel passato. Tecniche di auto-aiuto nell'EMDR
Francine Shapiro
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2013
pagine: 296
Il tempo non guarisce tutte le ferite. Anzi, se l'evento traumatico non viene adeguatamente rielaborato, il trascorrere del tempo ne 'congela' il ricordo nel cervello, generando reazioni automatiche di sofferenza e disagio. Lo sa bene chi, anche dopo molti anni, continua a provare la stessa rabbia, lo stesso identico dolore o rancore, come se il tempo non fosse mai passato. Secondo il modello EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) le esperienze traumatiche possono arrivare a sopraffare il sistema di elaborazione adattiva dell'informazione, non consentendogli di fare i collegamenti interni necessari per giungere a una risoluzione interna delle esperienze stesse. L'EMDR tiene dunque conto di tutti gli aspetti di un'esperienza stressante o traumatica, cognitivi, emotivi, comportamentali e neurofisiologici, utilizzando i movimenti oculari o altre forme di stimolazione bilaterale allo scopo di ristabilire l'equilibrio eccitatorio/inibitorio, migliorando così la comunicazione tra gli emisferi cerebrali. La patologia viene in questo approccio considerata come informazione immagazzinata in modo non funzionale, mentre la salute mentale è definita come un equilibrio tra ricordi positivi, da un lato, ed esperienze negative correttamente rielaborate, dall'altro. Prefazione di Isabel Fernandez.