Città Nuova: Testi patristici
Catechesi al popolo
Cromazio di Aquileia (san)
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 1979
pagine: 272
Insegnamenti spirituali
Doroteo di Gaza
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 1979
pagine: 264
Di Doroteo di Gaza non ci sono giunte biografie antiche; quanto sappiamo di lui ci è noto solo dai fugaci accenni che egli fa alla propria vita nel corso delle sue opere; altre notizie si raccolgono dalla corrispondenza con i suoi maestri spirituali Barsanufio e Giovanni il Profeta e da qualche altro documento minore. Nato verso l'inizio del VI secolo, forse ad Antiochia, dove compì gli studi, diventò monaco a Gaza, nel monastero diretto dall'abbas Seridos, attratto dalla fama di santità e di dottrina spirituale di Barsanufio e Giovanni, che vivevano nello stesso monastero. In seguito fondò un proprio monastero, che resse fino alla morte, avvenuta in data imprecisata tra il 560 e il 580. Quella di Doroteo è una delle figure più umane e cordiali del monachesimo antico nella sua variante cenobitica. Nei suoi Insegnamenti spirituali, di cui si presenta qui la prima traduzione italiana, Doroteo si fa maestro di vita per i suoi monaci, trasmettendo loro l'eco della tradizione ascetica e spirituale dei Padri del deserto con incantevole semplicità colloquiale. L'insegnamento di Doroteo è rivolto ai monaci, ma senza alcun tecnicismo, e non è riservato a "specialisti" della vita spirituale. L'itinerario di distacco dal peccato e di crescita graduale nell'amore del prossimo e di Dio attraverso un impegno serio ma sereno e pieno di fiducia nell'aiuto della grazia, è un itinerario che si ripropone, oggi come allora, a ogni cristiano: non solo il monaco ma tutti i battezzati sono chiamati a realizzare l'unità della vita e l'armonia con se stessi, a vivere la novità del Cristo redentore con coerenza, nella preghiera, nell'ascesi, nel servizio del prossimo.
Omelie su Ezechiele. Volume Vol. 1
Gregorio Magno (san)
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 1979
pagine: 300
La passione di Cristo
Gregorio di Nazianzo (san)
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 1979
pagine: 176
Il nome di Gregorio di Nazianzo (330-390) è solitamente associato a quello dell'altro Gregorio, il Nisseno, e di Basilio il Grande, nella triade dei cosiddetti "luminari di Cappadocia". Meno speculativo del suo omonimo, e poco portato all'azione, a differenza del suo amico Basilio, Gregorio Nazianzeno eccelle tuttavia su di essi e in tutta l'antichità cristiana per la sua facondia, che gli meritò l'appellativo di "Demostene cristiano". Fu letterato finissimo, e la cultura letteraria volle unire alla vita ascetica e ritirata verso la quale si sentiva attratto e alla quale sempre tornava, quando poteva. In tutto l'arco della sua esistenza fu più volte costretto a far violenza alla sua natura accettando, prima di essere ordinato prete dal padre, vescovo di Nazianzo, per aiutarlo nel governo della diocesi, e poi di essere fatto vescovo lui stesso da Basilio; tale ministero, tuttavia, lo esercitò solo per poco tempo, a Nazianzo come a Costantinopoli. Scrittore dotatissimo, non compose nessun commento biblico o trattato dogmatico. Le sue opere comprendono discorsi, poemi e lettere. Dei 45 discorsi, oltremodo pregevoli i 5 pronunciati a Costantinopoli in difesa del dogma cattolico. I poemi sono di carattere dogmatico, morale, autobiografico (questi ultimi degni - a parere di molti - di stare a confronto con le confessioni di sant'Agostino). Nella "Passione" l'A. costruisce, con materiale classico, un'opera di elevato contenuto teologico. "Per il nostro poeta - come dice la dotta introduzione - la Passione non è un episodio nella vita di Cristo, ne è invece la sintesi, che implica e richiama continuamente l'incarnazione, la quale, a sua volta, viene inquadrata nello straordinario progetto dell'economia, piano di salvezza per l'uomo concepito da Dio dall'eternità e progressivamente attuato dal momento della caduta". L'accuratissima traduzione del prof. Francesco Trisoglio, dell'Università di Torino, profondo conoscitore del Nazianzeno, rende la lettura di questo non facile testo assai suggestiva.
Omelie per la vita quotidiana
Pier Crisologo
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 1978
pagine: 240
Vita di Cipriano-Vita di Ambrogio-Vita di Agostino
Elena Ponzi, Paolino di Milano, Possidio
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 1977
pagine: 176
Le catechesi ai misteri
Cirillo di Gerusalemme, Giovanni di Gerusalemme
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 1977
pagine: 104
Cirillo di Gerusalemme, dottore della Chiesa, è conosciuto per le sue Catechesi battesimali e soprattutto per essere il principale formulatore della "dottrina dei sacramenti". Poco sappiamo della sua vita. Nacque a Gerusalemme, o dintorni, tra il 312 e il 315. Forse fu monaco prima di essere elevato all'episcopato, verso il 348-350, in circostanze che a tutt'oggi generano incertezze. Subì a più riprese l'esilio, fino al 378, anno del suo definitivo rientro a Gerusalemme dove era succeduto al vescovo Massimo. Nel 381 prese parte al concilio di Costantinopoli, più tardi definito come secondo concilio ecumenico, dove esercitò notevole influenza. Morì nel 386. Giovanni II di Gerusalemme. Di lui sappiamo soltanto che fu dapprima monaco e poi vescovo, a trent'anni, e successe a Cirillo nella sede di Gerusalemme, nel 386. Come origeniano, subì gli attacchi di sant'Epifanio e fu alleato di Rufino. San Girolamo polemizzò con lui nel libro: Contro Giovanni di Gerusalemme (395-396). Morì agli inizi del 417. Le Catechesi erano istruzioni che il vescovo impartiva durante la Quaresima a coloro che si erano iscritti per il battesimo nella Pasqua successiva. Questi erano detti "illuminandi" e non vanno confusi con i catecumeni e con la scuola di formazione a essi dedicata. Delle 24 Catechesi che costituiscono il corpo dell'opera di Cirillo, figurano qui soltanto la 18ma pre-battesimale e le 5 mistagogiche o di introduzione ai misteri, dove è soprattutto notevole la dottrina sacramentaria. Sono appunto queste ultimo che nella loro attuale "veste ridotta" rispetto a una forma più estesa originale, vengono attribuite a Giovanni di Gerusalemme, pur restando fermo che l'intera dottrina è senz'altro di Cirillo. Esse sono altresì l'eco fedele dell'insegnamento comune della Chiesa di quel tempo. Oggetto, in passato, di controversia accesa con i fratelli cristiani, saranno domani probabilmente un naturale tramite verso una più piena unità di tutti i credenti.
Vanità, educazione dei figli, matrimonio
San Giovanni Crisostomo
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 1977
pagine: 144
Giovanni Crisostomo (344-407), vescovo di Costantinopoli, più volte esiliato per la sua intransigente ortodossia, il più grande oratore cristiano del suo tempo, e tra i maggiori di tutti i tempi, per tale prerogativa fu definito dai posteri "Crisostomo", cioè "dalla bocca d'oro". Il trattato "Sulla Vanità" è un'opera vivace e ricca di spontaneità e la più antica esposizione che possediamo della concezione cristiana dell'educazione. Si aggiungono a essa l'Omelia XX sulla lettera agli Efesini e l'Omelia XI sulla lettera ai Colossesi, che riprendono e approfondiscono i numerosi accenni relativi alla famiglia e al matrimonio presenti nel trattato. Le osservazioni riguardanti molti aspetti della vita coniugale e familiare nascono sempre dalle più varie e concrete situazioni, e vengono analizzate con estrema attenzione senza mai alterarle o forzarle in uno schema preconcetto. E' la vita della sua stessa famiglia e della famiglia del suo tempo che il Crisostomo ci rappresenta nei suoi aspetti positivi e negativi, colti alla luce della sua profonda ispirazione cristiana. Pagine indimenticabili, fra le più alte di tutta la sua opera, sono quelle in cui egli, dimostrando una grande esperienza pedagogica, adatta ai fanciulli due storie bibliche; oppur quelle in cui offre un modello di come un giovane marito dovrebbe rivolgersi per la prima volta alla sposa che ha appena introdotto nella camera nuziale. Risalta mirabilmente, da queste tre opere, la visione profondamente umana, perché profondamente cristiana, che il Crisostomo ha della famiglia e del matrimonio, di cui ha saputo cogliere la misteriosa e suggestiva bellezza.

