Claudiana: Strumenti. Commentari
Daniele
W. Sibley Towner
Libro
editore: Claudiana
anno edizione: 2007
pagine: 220
Perché oggi si dovrebbe leggere il libro di Daniele dato il baratro che separa i lettori in termini di esperienza e mentalità dal mondo dei capitoli 1-6 e, a maggior ragione, degli apocalittici capitoli 7-12 che lo compongono? Per Towner, il libro di Daniele racchiude un messaggio di straordinaria importanza sul piano umano ed etico per tutti gli ebrei e i cristiani contemporanei che per lo più vivono in circostanze assai meno tragiche di quelle del II secolo a.C. Daniele esprime infatti alcune profonde verità teologiche, suscitando la fede nella vittoria finale di Dio, una fede in grado di sostenere nei tempi duri e in quelli sereni, di infondere l'energia per lavorare per il bene e la salvezza di tutte le creature.
Isaia 40-66
Paul D. Hanson
Libro
editore: Claudiana
anno edizione: 2006
pagine: 288
Il commentario di Hanson sui capitoli dei cosiddetti Secondo e Terzo Isaia successivi a quelli del Primo Isaia nell'omonimo libro biblico offre preziose intuizioni sulla crisi della comunità ebraica nella seconda metà del VI secolo a.C. Evidenziandone le grandi differenze letterarie e compositive nonché il diverso contesto storico, Hanson porta alla luce un mondo che, dall'esilio babilonese al ritorno in patria, è oppresso da profonda disperazione e gravi conflitti. La profezia di liberazione del Deutero-Isaia, cui al ritorno in patria non segue la realizzazione delle luminose promesse di prosperità e pace, è letta come descrizione visionaria del progetto di Dio per la creazione, messaggio che conserva una straordinaria attualità.
Filippesi
Fred B. Craddock
Libro
editore: Claudiana
anno edizione: 1980
pagine: 96
Pur senza trascurare il dibattito sulle principali questioni esegetiche, Fred B. Craddock incentra questo commentario sul testo dell'epistola di Paolo alla comunità da lui fondata a Filippi, un testo particolarmente ricco di elementi biografici e personali. "Filippesi è una lettera nel senso comunemente accettato del termine. In quanto tale, apre una finestra sul rapporto tra l'autore e i lettori; un rapporto che, attraverso la lettera, viene ricordato, assaporato, alimentato e plasmato. Una lettera era la migliore alternativa al ritrovarsi là di persona, e noi dobbiamo tentare di trasformarne la lettura nella migliore alternativa all'udirla quando veniva letta nella chiesa di Filippi". (Fred B. Craddock)
Geremia
Walter Brueggemann
Libro
editore: Claudiana
anno edizione: 2015
pagine: 500
Walter Brueggemann - uno dei massimi studiosi veterotestamentari del nostro tempo - analizza il contesto storico e sociale di Geremia e ne propone un'interpretazione teologica.
Le lettere di Giovanni
Moody D. Smith
Libro: Libro in brossura
editore: Claudiana
anno edizione: 2009
pagine: 204
Lutero commentò la Prima lettera di Giovanni con l'eloquente, e veritiera, affermazione: "Questa è un'epistola straordinaria, in grado di risollevare i cuori afflitti. Inoltre ha lo stile e il modo di esprimersi di Giovanni: ci dipinge Cristo in maniera davvero splendida e delicata". Dal canto suo la critica moderna presenta spesso le lettere dell'apostolo, e il suo Vangelo, come il punto più alto del pensiero teologico ed etico del Nuovo Testamento. Nonostante il linguaggio e lo stile semplice, per i lettori odierni le epistole giovannee non sono tuttavia prive di oscurità. Il viaggio all'interno dei tre testi condotto da Dwight Moody Smith contribuisce nondimeno a svelarne molti preziosi tesori.
Matteo
Douglas Hare
Libro
editore: Claudiana
anno edizione: 2006
pagine: 373
Il Vangelo di Matteo - che suddivide l'insegnamento di Gesù in cinque grandi discorsi, consapevole riferimento al Pentateuco della tradizione ebraica fonde annuncio ed etica, fede e morale. Questo commentario evidenzia il significato e il fine del Vangelo per il suo autore e per la chiesa moderna: dimostrare la fede nel comportamento quotidiano. Secondo Hare, che sottolinea lo stretto legame tra la missione dei discepoli e gli imperativi morali del Sermone sul monte, Matteo delinea così un Gesù che, prima di essere un profeta o un guaritore, è un maestro, l'autentico interprete, il vero mediatore del Nuovo Patto, che non annulla bensì porta a compimento l'Antico.