CLEAN
La ragione delle forme essenziali. Composizione e figure del progetto
Carlo Alessandro Manzo
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAN
anno edizione: 2019
pagine: 142
La questione di fondo che attraversa questi scritti, diversi per occasioni e finalità, riguarda le ragioni della forma nel progetto di architettura, insieme alle implicazioni che ne accompagnano l'iter: le modalità del comporre, i condizionamenti tecnici, la ricerca della "bellezza" e delle figure significative, il ruolo da assegnare alle scelte morfologiche. I nuovi paradigmi del progetto possono infatti modificare ma non annullare il problema della forma, che continua a essere una componente irrinunciabile, dal momento della percezione a quello dell'uso dello spazio. Il termine "forma essenziale" comprende quella dualità dell'aspetto e della essenza, che si ritrova nell'azione del comporre; una compresenza necessaria perché l'opera architettonica risponda alle condizioni di utilità, riconoscibilità e appropriatezza.
Architetture filosofiche e come comporle. Un altro modo di fare architettura, dalla linguistica alle arti figurative attraversando le figure retoriche
Massimiliano Bellinzoni
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAN
anno edizione: 2019
pagine: 159
"Architetture filosofiche e come comporle" non è solo un esercizio teorico; oltre all'adeguatezza, al tipo e al rapporto con il contesto nella composizione architettonica, la figura retorica applicata alla ricerca concettuale diventa un altro modo di interpretare un'opera. L'architettura intesa come "topologia", ossia la ricerca di una forma della trasformazione, riguarda una parte della sperimentazione architettonica atta a riplasmare le configurazioni e/o le funzioni di uno o più edifici o addirittura del paesaggio. Spesso si sente parlare di metafora nella descrizione di una architettura, si ritiene che non esista solo la metafora in quanto essa è solo una delle tante figure retoriche (seppur la prima e fondamentale) ma nel campo della linguistica ne esistono moltissime altre. Trasferire significati da una campo sensoriale a un altro attraverso rapporti di forma, di somiglianza, di stile, di significato, ecc.. vuol dire comunicare. Il dovere dell'architetto è soprattutto quello di comunicare, di evocare; il diritto di tutti noi è quello di saper cogliere ciò che ci è stato comunicato. Solo per citarne alcune, si esamineranno la metafora così come la similitudine, la sinestesia, l'allegoria, la litote, la sineddoche, ecc... per approdare alle declinazioni diverse come la paratassi e la parabola, in sostanza tutti quegli strumenti possibili e a nostra disposizione per scoprire quanta sostanza c'è alla base di un fatto architettonico. Saranno analizzati molti dei progetti che hanno fatto e che fanno la storia dell'architettura contemporanea, arricchendo oggi il panorama mondiale sociale e culturale. Solo per citarne alcuni: Le Corbusier, Mies van der Rohe, F.L. Wright, J. Utzon, Aldo Rossi, Santiago Calatrava, Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Future System, Haworth Tompkins, Marcio Kogan, Richard Meier, Zaha Hadid, Mario Cucinella, BIG, SeArch e Christian Miiller, Jean Nouvel, Herzog & de Meuron, Norman Foster, Cecilia Puga, MVRDV, Antón García Abril, Frank O. Gehry, Coop Himmelb(1)au, Ben van Berkel, Daniel Libeskind, Diller Scofidio + Renfro, Stefano Boeri, I.M. Pei, Vittorio Gregotti, Bernard Tschumi, Eduardo Souto de Moura, Wolfgang Buttress, Snohetta, Richard Rogers, Mark Ross Johnson, Oscar Niemeyer, Peter Cook, Vito Acconci, Asymptote Architecture, David Fischer, Vincent Callebaut, oltre ad artisti come Alberto Burri e Christo and Jeanne-Claude; essi vi faranno attraversare un viaggio in tutto il globo alla scoperta delle loro architetture fantastiche.
Ruolo della copertura forestale dei versanti nella mitigazione dei rischi idrogeologico e idraulico
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAN
anno edizione: 2019
pagine: 107
Il quaderno n. 5 è interamente dedicato ai problemi che riguardano la gestione della copertura forestale dei versanti, intesa come componente essenziale delle politiche di difesa del suolo e di mitigazione dei rischi idrogeologico e idraulico. La terribile recrudescenza degli incendi boschivi del 2017 ha mostrato ancora una volta quanto l'uso improprio e irrazionale del patrimonio forestale può tradursi in aggravamento delle condizioni di rischio idrogeologico nelle aree pedemontane, per effetto dell'elevato incremento dell'erosione superficiale del suolo e della formazione e trasporto di sedimenti a valle. I contributi di questo quaderno tendono tutti a sviluppare la riflessione sul ruolo fondamentale che la gestione attiva delle foreste può assumere nel contenimento dell'erosione superficiale dei versanti e nella mitigazione del rischio idrogeologico e idraulico.
Paolo Zermani. Architettura e tempo. La ricostruzione del castello di Novara
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAN
anno edizione: 2019
pagine: 60
"Con Paolo Zermani. Architettura e Tempo dedicata al progetto del Castello di Novara, si arriva alla quinta Mostra di Architettura, nell'arco di soli due anni, che chi scrive ha ideato e promosso per il DiARC, Dipartimento di Architettura della Università degli Studi di Napoli Federico II, invitando protagonisti dell'architettura europea a esporre solo una opera. L'obiettivo di queste mostre non è infatti quello di costruire monografie su produzioni peraltro talvolta, molto ampie e altrettanto note, ma piuttosto quello di utilizzare un progetto per discutere e approfondire questioni di carattere teorico e generale legate all'Architettura e al suo farsi. La Mostra sulla Ricostruzione del castello di Novara riguarda, tra le tante, una questione che interessa discutere, in particolare all'interno delle scuole di architettura italiane, dove, l'intervento sul patrimonio costruito e quello per la costruzione del nuovo vengono presentati agli studenti come categorie di intervento riferibili a teorie, metodi e tecniche appartenenti ad ambiti disciplinari differenti e caratterizzati da posizioni inconciliabili tra chi guarda all'opera come documento, il cui valore può ridursi a quello testimoniale, e chi invece, fondandosi su un giudizio di natura formale, ambisce a costruire - o ricostruire - un monumento che, come la radice latina del termine ci ricorda, ha il compito di ricordare, il passato, e ammonire, per il futuro. In questo progetto Paolo Zermani sceglie la seconda via e si dimostra architetto colto e sensibile nell'interpretare i caratteri del monumento esistente e architetto raffinato e coraggioso nell'aggiungerne di nuovi: come l'Architettura e il suo progetto hanno sempre fatto, rendendo le nostre città quel patrimonio ricco di storia e di valori che il mondo ci invidia." (Federica Visconti, Renato Capozzi)
Kahn e Mies. Tre modi dell'abitare
Federica Visconti, Renato Capozzi
Libro: Libro in brossura
editore: CLEAN
anno edizione: 2019
pagine: 144
Mies van der Rohe e Louis Isadore Kahn sono stati Maestri scelti, ormai quasi venti anni fa, nell’ambito delle rispettive ricerche di dottorato degli autori di questo volume: quella di Renato Capozzi dedicata al Maestro di Aquisgrana e, in particolare, alle sue architetture ad Aula lette, attraverso la triade ideazione-costruzione-composizione, come paradigmatiche dell’edificio pubblico moderno e quella sulla architettura per la ricerca scientifica di Federica Visconti che non poteva non trovare nei Richards Medical Research Buildings ma soprattutto nel Salk Institute for Biological Studies di Kahn un riferimento imprescindibile nella riflessione sul rapporto tra tema, tipo e luogo. Nel tempo il lavoro di questi Maestri è rimasto un punto di riferimento costante legato non tanto al mero giudizio estetico sui loro capolavori ma alle strade che essi avevano segnato e che, evidentemente, interessava continuare a percorrere: Mies van der Rohe e, in particolare, il rapporto tra forme della costruzione e espressività della forma architettonica; Louis Kahn e l’architettura come mezzo per la rappresentazione delle istituzioni umane.
Case con vista. Mario De Renzi, Ugo Luccichenti, Mario Ridolfi a Roma (1935-1940)
Mauro Marzo
Libro: Libro in brossura
editore: CLEAN
anno edizione: 2019
pagine: 167
Casa Colombo progettata da Mario Ridolfi e costruita in via San Valentino, alla sommità dei Parioli (1935-1938), Casa Furmanik di Mario De Renzi, edificata sul Lungotevere Flaminio (1935-1939), e Casa Bornigia di Ugo Luccichenti, eretta nella panoramica piazza delle Muse (1938-1940), costituiscono alcune tra le migliori prove della prima stagione della palazzina romana. Non solo per le loro intrinseche qualità formali, ma anche per il particolare rapporto che instaurano con il tema della vista. È in funzione dei campi visivi, infatti, che i progettisti definiscono soluzioni distributive, orientano ambienti di soggiorno, aprono balconate e logge. L'analisi delle modalità di inquadramento delle viste, lo studio delle geometrie e dei ritmi compositivi di piante e prospetti, l'esame della sequenza di ambienti che, dallo spazio pubblico, conduce alle scale, ai vestiboli, ai soggiorni e di qui a logge e balconate affacciate sull'esterno, costituiscono le chiavi interpretative attraverso cui l'autore propone una lettura di questi tre edifici. Se in Casa Bornigia il prospetto principale si scarnifica fino a coincidere con la trama di un telaio strutturale nel quale le finestre appaiono come grandi occhi spalancati sul paesaggio tiberino, se nella Palazzina Furmanik il fronte si rinserra conformandosi come un sistema di logge sovrapposte che intagliano viste orizzontali parallele al fiume, è nella Palazzina Colombo che la facciata assume una sua autonoma configurazione volumetrica rispetto al resto dell'edificio. I disegni analitici e gli smontaggi compositivi pubblicati a corredo del testo consentono di indagare la forma di queste architetture, di individuare l'autonomia di parti ed elementi, di riconoscere le relazioni sintattiche che si stabiliscono tra essi e di affrontare infine lo studio delle facciate a partire dalla loro doppia natura di ambito nel quale l'edificio rappresenta il proprio carattere e di spazio predisposto alla messa in scena del paesaggio urbano.
Rapp+rapp. The european skyscraper
Libro: Libro in brossura
editore: CLEAN
anno edizione: 2019
pagine: 75
Omaggia due progetti dello studio olandese di architettura Rapp+Rapp realizzati a L’Aia: la Toren de Kroon (2011) e il Centrum Ypenburg (2006). Attraverso questi progetti gli autori, Christian Rapp, Birgit Rapp e Harrie van der Meijs, sembrano guardare alla città - e con questo sguardo offrire una più generale indicazione di metodo - come a un’unica, grande architettura certamente articolata e irriducibile a un unico principio, ma pur tuttavia ancora riconducibile all’interno di una dimensione autenticamente formale. Ulteriore ragione dell’accostamento di queste due opere all’interno di un’unica esposizione è la comune riflessione che queste svolgono sul tipo dell’edificio alto e sul suo rapporto con la città europea. A partire da questo specifico punto di vista, e pervenendo a due soluzioni differenti ma ugualmente possibili, entrambi i progetti affrontano organicamente le questioni relative alla loro disposizione all’intern
Josef Frank. Was ist modern?
Libro: Libro in brossura
editore: CLEAN
anno edizione: 2019
pagine: 87
La mostra Josef Frank (1885-1967) “Was ist Modern?” intende riportare all’attenzione della critica architettonica contemporanea l’opera multiforme dell’architetto viennese, capace di articolarsi nei diversi rami dell’architettura e del design attraverso una progettazione a scale diverse, dando voce a una visione della modernità eterodossa rispetto alle posizioni dei suoi contemporanei. Invitato al Weissenhof di Stoccarda nel 1927, Josef Frank fu oggetto di critiche pungenti da parte dei colleghi per aver arredato gli interni delle sue abitazioni con tessuti colorati e mobili ritenuti inconciliabili con gli indirizzi del Movimento Moderno inteso nella sua rigida componente razionalista e funzionalista. A causa della sua posizione non allineata rispetto al modernismo radicale, infatti, le architetture residenziali dell’autore viennese, poi emigrato in Svezia, sono state nel complesso poco studiate o apprezzate. Il metodo di lavoro di Frank ha fatto ricorso ad articolate composizioni volumetriche, a calibrate gestioni della distribuzione degli spazi, allo studio accurato delle opere in sezione, alla individuazione dei temi di dettaglio. Attraverso le case e gli scritti di Frank è possibile dunque ricostruirne la poetica, così lontana dai dogmi e dagli stereotipi della cultura moderna convenzionale, ma sempre attenta all’abitare nelle sue componenti vissute ed emotive.
Antonio Monestiroli. Achitettura. La ragione degli edifici. Catalogo della mostra (Milano, 25 febbraio-22 marzo 2019)
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAN
anno edizione: 2019
pagine: 145
"L'architettura di Antonio Monestiroli possiede un innegabile fascino. Si tratta a una prima apparenza di qualcosa che le deriva dal rigore e dall'interna "solidarietà" che la contraddistingue, da un punto di vista sintattico-compositivo. È un fascino che affonda le proprie radici più lontane nell'architettura illuminista, e quelle più prossime nell'architettura di Aldo Rossi e di Giorgio Grassi. E tuttavia, vi è in essa qualcosa che non si lascia ridurre né all'una né all'altra di queste radici; ed è ciò che rende ancora più necessario e urgente cercare di comprendere le cause di tale fascino..." (Marco Biraghi)
Cultura architettonica e politiche urbane a Napoli dal Risanamento all'Alto Commissariato
Andrea Nastri
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAN
anno edizione: 2019
pagine: 223
Il volume analizza l'attività urbanistica e architettonica svoltasi a Napoli negli anni successivi al Risanamento e fino all'insediamento dell'Alto Commissariato per la Città e la Provincia di Napoli, con un'attenzione programmaticamente rivolta non solo agli aspetti qualitativi - quali l'avvicendarsi degli stili, le evoluzioni del linguaggio architettonico, le vicende costruttive e urbanistiche - ma anche a quelli quantitativi degli interventi e ai risvolti sociologici ed economici delle trasformazioni urbane, al fine di favorire una lettura complessiva e trasversale della storia dell'architettura e dell'urbanistica cittadine di quegli anni. All'interno di questo studio di più ampio respiro, si è posto l'accento in particolare sul periodo compreso tra la fine della Prima guerra mondiale e l'insediamento dell'Alto Commissariato, una fase non sufficientemente conosciuta e indagata della storia edilizia e urbanistica della città, per molti versi classificabile come un periodo di passaggio, caratterizzato da interessanti trasformazioni sociali e urbane e, in campo strettamente architettonico, da un complesso intreccio di riferimenti stilistici, in bilico tra tardo eclettismo, ultimi esiti del floreale ed esperienze protorazionaliste. L'aspetto più propriamente quantitativo della ricerca ha trovato il suo approdo principale nell'analisi approfondita delle pratiche edilizie custodite presso l'Archivio del Comune di Napoli relative al periodo 1920-1923, che è divenuto poi base statistica per ragionamenti più approfonditi e via via più raffinati sull'attività edilizia e architettonica e sull'espansione della città in quegli stessi anni.
Riqualificazione sostenibile degli spazi vuoti della città storica. Sperimentazioni progettuali nell'area del Grande Progetto UNESCO a Napoli
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAN
anno edizione: 2019
pagine: 147
Il volume riporta alcuni temi della ricerca "Riqualificazione sostenibile degli spazi pubblici nell'ambito del Grande Progetto del Centro Storico di Napoli sito UNESCO" attuata tra il Dipartimento di Architettura di Napoli Federico II e il Comune di Napoli. Nel testo sono presentate specifiche sperimentazioni progettuali relative alla riqualificazione degli spazi vuoti nell'area del Sito UNESCO di Napoli secondo un approccio attento alla risorsa culturale costituita dai principi insediativi del Centro Antico e dagli elementi della cultura materiale legata alla stratificazione storico-ambientale e tecnico-costruttiva locale. Gli interventi proposti seguono un indirizzo di minimo impatto e sono legati a obiettivi propri dell'approccio della progettazione ambientale, tesi al miglioramento della fruibilità, del comfort e della sicurezza in ambito urbano, nonché alla riduzione degli impatti climatici quale nuova sfida da attuare nei contesti storici.
Progettazione ambientale per l'adattamento al climate change. Ediz. italiana e inglese. Volume 2
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAN
anno edizione: 2019
pagine: 275
Le sfide legate all'adattamento ai cambiamenti climatici delle aree urbane investono a vari livelli la comunità scientifica, i decisori pubblici, i progettisti e i pianificatori, chiamati a operare uno sforzo coordinato per l'individuazione e l'attuazione di misure di rigenerazione e di retrofit dell'ambiente costruito orientate a principi di sostenibilità e resilienza. Il volume presenta gli esiti della seconda fase del progetto di ricerca "Metropolis Metodologie e tecnologie integrate e sostenibili per l'adattamento e la sicurezza di sistemi urbani" (PONREC 2007/2013), che definisce un quadro di strumenti e indirizzi per la riduzione dei rischi climatici, utili a sviluppare gli opportuni processi metodologici e operativi necessari al controllo prestazionale degli interventi alle diverse scale, a partire dalla modellazione delle caratteristiche di vulnerabilità del sistema urbano e dalla simulazione di scenari di impatto climatico attesi.

