Edikit
Animali... Percorsi didattici per la Scuola dell'Infanzia
Ciro Paduano, Chiara Infantino, Manuela Foppoli, Marcella Sanna
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edikit
anno edizione: 2006
pagine: 44
Questo fascicolo si articola in dieci proposte didattiche diverse nei contenuti, nello stile e nelle caratteristiche dei personaggi protagonisti delle attività: Il serpente Sibillo (filastrocca in movimento), Orsi ladri (drammatizzazione con canto), Stop and go della foresta (filastrocca in movimento), Quadri esposti di uno zoo (partitura grafica e/o strumentario), Le renne svogliate (danza cantata), Blues dei passi (attività motoria), Blues del mago (partitura informale), Lombrico e cavalletta (espressione vocale), Canzone fuori mano (contrasti emotivi), Un cocktail di animali (azione mimata con filastrocca e canto). La scelta degli animali non è stata casuale. Il loro carattere, le loro dimensioni, la loro indole, il loro modo di muoversi offre trasformazioni, associazioni e abbinamenti facilmente comprensibili e praticabili dai bambini sia in termini di movimenti sia in termini di caratteristiche musicali. In questo modo sarà possibile costruire un percorso personalizzato ponendo un'attività dopo l'altra in ordine di difficoltà progressiva, oppure sviluppando e elaborando ciascuna attività per renderla man mano più complessa e adeguata alle abilità di volta in volta raggiunte dai bambini. Schede didattiche Viene presentato in primo luogo lo spartito di ogni brano, con eventuali accompagnamenti e/o ostinati ritmico melodici. Poi seguono una serie di parole chiave che per noi costituiscono le domande più importanti che ogni insegnante deve porsi ogni volta che propone un'attività alla propria classe. Queste parole chiave sono, nel linguaggio tecnico della programmazione, i punti fondamentali per la progettazione di un percorso didattico. I destinatari (chi), cioè a chi sto offrendo il materiale, quali sono le loro competenze, qual è il loro possibile sviluppo in termini di obiettivi musicali e non; qual è il contesto socioculturale nel quale sto proponendo la mia attività. Il contenuto (cosa) è semplicemente il materiale che ho scelto con le sue caratteristiche tecniche, la sua opportunità in relazione al contesto di presentazione. La metodologia (come) consiste nella scelta delle strategie di presentazione del materiale e del tipo di percorso didattico, il tipo di relazione che avrò con gli studenti, quali modalità operative propedeutiche metterò in atto per raggiungere gli obiettivi proposti e far acquisire gli apprendimenti voluti. Viene inoltre indicata una possibilità di svolgimento dell'attività in maniera dettagliata e coerente con i presupposti pedagogici degli autori. La programmazione (quando e perché) è quell' organismo che comprende i punti fondamentali per la realizzazione di un progetto didattico. Quello che rimane da domandarci, dopo chi cosa come, è quando e perché proporre una determinata attività o un determinato percorso. Cioè stabilire in quale momento dell'anno scolastico proporre quello specifico materiale e quale possibile sviluppo potrà avere nel corso del progetto (quando), e focalizzare sia gli obiettivi specifici di carattere tecnico musicale che le finalità relative alla crescita e allo sviluppo globale della personalità del bambino (perché). Con i suggerimenti vorremmo aprire la possibilità, ogni volta, di modificare, elaborare, distruggere, cambiare qualsiasi attività o parte dei suoi contenuti attraverso l'offerta di soluzioni alternative a quelle proposte nella parte iniziale della scheda. Le attività complementari offrono la possibilità di integrare, approfondire e sviluppare i lavori proposti attraverso l'utilizzo di altri linguaggi espressivi al fine di stimolare e potenziare le diverse intelligenze che ogni bambino possiede. Il CD Per rispondere alle richieste e alle esigenze che ci sono state presentate da maestre e operatori, abbiamo pensato di allegare un CD che contenga per ogni brano sia la versione cantata che una base strumentale.
Per una didattica attiva del paesaggio sonoro. Antichi sound da scoprire e reinventare: suoni e musiche di mestieri scomparsi
Elita Maule
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edikit
anno edizione: 2005
pagine: 40
I paesaggi sonori del passato, soprattutto se legati a percorsi museali etnografici, interessano, o dovrebbero interessare, una fascia d'età allargata percorrendo, intercurricolarmente, i vari ordini scolastici a partire dalla Scuola dell'infanzia fino alla Media. Il fascicolo offre diverse opportunità di intervento - "Opzioni" - differenziando le attività per ordine di difficoltà in modo da consentire agli operatori scolastici di intervenire sull'argomento con modalità tali da soddisfare le peculiari esigenze di ogni classe. Le fiabe e le leggende sonorizzate sono adatte più ad un pubblico di 'piccoli' (Materne e primi anni della Primaria); con modalità analoghe, ma rendendo più complessi e 'teatrali' gli interventi musicali, possono essere sonorizzati documenti storici come pure episodi, sul tema in questione, tratti dalla letteratura internazionale. Le danze presentate sono adatte a bambini dal secondo ciclo della Primaria fino alla seconda classe della scuola Media. "Il tagliatore di fieno" è stata proficuamente proposta anche a bambini della scuola Materna (5 anni). Ogni proposta didattica, inoltre, può essere semplificata o 'complicata' a piacimento. Ecco, allora, sinteticamente, le coordinate di un progetto finalizzato al recupero/valorizzazione di antichi sound. Finalità: Saper utilizzare la musica e i suoni del passato in contesti di apprendimento, anche trasversali, motivanti, gratificanti e significativi. Obiettivi: - Saper usare didatticamente i mezzi (il corpo, la voce, lo strumentario didattico e quello autocostruito), i materiali (semplici partiture, audiovisivi ecc.) ed i repertori (ascolti) per ricostruire e ricreare ambienti sonori del passato. - Saper analizzare fonti sonore concrete e saper costruire mappe sonore ambientali servendosi di fonti di informazione di tipo iconico, testuale e architettonico. - Saper analizzare semplici brani musicali appartenenti al repertorio colto e popolare individuando le relazioni tra le musiche e contesti sociali di appartenenza. - Conoscere e saper usare didatticamente la musica in contesti trasversali (musica e > storia, geografia, immagine, lingua, cinema e multimedialità, movimento ecc.). - Avviare alla competenza di 'stile' d'epoca e geografico. - Conoscere le potenzialità didattiche dell'educazione dell'ascolto anche in rapporto alla trasversalità dei linguaggi. Contenuti: Il fascicolo contiene tre progetti: La fattoria. Lavori e mestieri nel podere padronale di un tempo. Musiche e suoni nel percorso mussale etnografico. Il calzolaio Fabbri e maniscalchi Tutti e tre gli argomenti sono trattati sotto diversi aspetti: - il punto di vista socio-antropologico suggerirà attività come l'analisi (attraverso l'ascolto di suoni concreti) e la ricostruzione degli ambienti sonori manipolando strumenti musicali e oggetti sonori; - il punto di vista storico offrirà un'occasione di approccio attivo nei confronti di certe musiche popolari nelle quali sia presente un richiamo agli antichi mestieri (danze, canti ecc.). Mediante anche la valorizzazione musicale di semplici testi (filastrocche, racconti, proverbi) e l'osservazione di alcune immagini, ogni 'mestiere' sarà oggetto di un progetto trasversale realizzabile a scuola.
I linguaggi espressivi della primissima infanzia. Spunti dal convegno del 28 ottobre 2005 con un intervento di Beth M. Bolton
Francesco Saverio Galtieri, Paola Anselmi
Libro
editore: Edikit
anno edizione: 2005
pagine: 38
Ormai sono passati otto anni dalle prime attività musicali rivolte ai neonati e dal seminario di Edwin E. Gordon organizzato all'interno dei corsi del Progetto Orff-Schulwerk (per la prima volta in Italia). La strada percorsa è stata lunga, costellata di corsi e seminari, convegni ed incontri, progetti pilota e DVD, cosi come tanti sono stati i compagni di strada: dai partner Istituzionali - Ministero della Pubblica Istruzione, Regione Lazio, Comune di Roma, Accademia di Santa Cecilia, Municipio Roma XVI e numerosi altri - alle Associazioni sparse in tutta Italia e ad insegnanti italiani ma anche portoghesi, lituani, croati, israeliani e palestinesi. La strada da fare è ovviamente ancora più lunga. Ma in quale direzione? Sorgono alcune domande: "Con quale tecnica posso affrontare il lavoro con i piccolissimi. Fin dove possono arrivare?". Ma forse sono domande malposte. Se oramai è acquisito (ma purtroppo non ancora per tutto il mondo della didattica) che il bambino piccolo non è una scatola vuota da riempire, noi possiamo figurarci il bambino appena nato come un organismo pieno di circuiti primari che noi, attraverso interrelazioni ricche di stimoli, aiuteremo ad attivare e sviluppare prima che si 'ossidino'. Non una tecnica ma tecniche a confronto, un percorso metodologico e pedagogico invece che una metodologia ed una pedagogia. Confronto, ad esempio, tra l'esperienza gordoniana e quella schulwerkiana, tra il percorso di Delalande ed il bagaglio musicoterapico, le proposte labaniane e più in generale attenzione critica verso ogni riflessione e ricerca. Non per arrivare ad una tecnica codificata, ma per arricchire il nostro bagaglio ed ampliare le nostre vedute. Cosi abbiamo deciso di dar vita ad una rete nazionale di Associazioni, Scuole Civiche e strutture che operano stabilmente per ora in 8 Regioni. Ci poniamo l'obiettivo prioritario non di aiutare quei bambini che forse diventeranno musicisti, come taluni cercano di fare, ma quello di aiutare la loro crescita globale incentrando tutto sulle relazioni, attraverso le opportunità che il linguaggio musicale può offrire. Relazioni, e automaticamente confronto, tra operatori (da qui anche la scelta della presenza obbligatoria di almeno due 'insegnanti' in ogni gruppo), con e tra tutte le figure protagoniste dell'esperienza, dai bambini ai genitori, agli educatori ma anche agli Amministratori locali ed ai gestori. Una funzione che diventa più sociale e che si sforza di oltrepassare i confini tecnico-musicali. In questo contesto è più che naturale l'inserimento di Musica in Culla all'interno del progetto Note di Pace avviato con l'Ufficio per la Pace a Gerusalemme del Comune di Roma, che ha prodotto bellissime esperienze con gli insegnanti in Medioriente, soprattutto negli asili nido palestinesi e israeliani, la verifica di differenze accanto alle similitudini, la 'interposizione' di musicisti italiani con i colleghi delle due nazioni, anche qui come strumento di dialogo e relazione (intrecciando anche qui i rapporti e le collaborazioni con la Temple University di Philadelphia e quelli con la Jerusalem Academy of Music and Dance, il National Conservatory of Music of Palestine e numerose altre strutture internazionali). La nostra opera di confronto continuerà con convegni nazionali biennali e con il progetto di ospitare il seminario della commissione Early Childhood Music Education nel 2008 all'interno del convegno mondiale dell'ISME con insegnanti provenienti da tutto il mondo. Obiettivi forse ambiziosi, nel complesso, ma ai quali proviamo ad accostarci passo dopo passo. Parafrasando le parole che concludono il "Candide" di Leonard Bernstein, anche in questo caso pensiamo di poter dire: " I paradisi non si possono trovare, i fiori più piacevoli, gli alberi più belli sono cresciuti su terreno solido. Non siamo né puri né saggi, né buoni; faremo quanto di meglio sappiamo.
Suoniamoci su…®. Sonorizzazioni di gruppo su playback
Giovanni Piazza
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edikit
anno edizione: 2004
pagine: 74
Suoniamoci su™ nasce dall'idea di offrire all'attività didattica un modo - non l'unico certamente - per superare il semplice ascolto musicale passivo. E' un problema affrontato da tempo nella scuola attraverso molteplici soluzioni. Ad esempio: ascoltare disegnando (liberamente o cercando di interpretare ciò che la musica suggerisce in termini grafici o figurativi); ascoltare per procedere poi all'elaborazione di una danza o di una coreografia (anche su musiche non destinate a questo scopo); ascoltare per procedere a una drammatizzazione. Dunque: disegnare con la musica; danzare con la musica; drammatizzare con la musica. E allora perché non suonare con la musica? Elaborare - cioè - per la musica proveniente dal CD o dalla audiocassetta, un rivestimento ritmico, o anche parzialmente (o integralmente) melodico, eseguito in diretta? Quindi suonare insieme a Mozart, a Schubert, a Rossini, a Verdi, ma anche insieme ai Beatles, a Dalla, a Prince... Nel caso di un playback di musica classica l'operazione ha il pregio di accostare il bambino a un repertorio che gli è meno usuale, e metterlo così in contatto con la grande musica.
Cross Fade. Dietro le quinte della performance
Alberto Conrado
Libro
editore: Edikit
anno edizione: 2003
pagine: 38
La raccolta di brani che qui presentiamo ha preso forma in seguito alla proposta per la partecipazione con una performance al Convegno Nazionale Orff-Schulwerk Italiano (OSI) di Roma. Dall'analisi di un materiale di Stanley Fletcher, "New tunes for string", ispirato al lavoro di ricerca di Paul Rolland1, violinista e ricercatore presso l'Università dell'Illinois, nasce l'idea di un possibile collegamento e di una insospettabile affinità al pensiero Schulwerk, sempre aperto a contributi innovativi ed interessanti, capaci di ampliare e arricchire la propria prospettiva. Ciò che colpisce dell'approccio alla tecnica violinistica ideato da P. Rolland sono l'elementarietà delle proposte, la presenza costante del movimento come base per una didattica strumentale e la promozione continua del coinvolgimento attivo del bambino nel "fare musica". Principi questi che analogamente percorrono lo sviluppo della prassi metodologica dell'Orff-Schulwerk, nella quale infatti si auspica un apprendimento musicale costruito sulla pratica di forme musicali elementari e si sottolinea come la musica non sia separabile dalle altre attività comunicativo-espressive, come il gesto e il movimento. L'elaborazione dei materiali scelti per la performance tratti da entrambe le proposte metodologiche e di repertorio, ha prevedibilmente richiesto una serie di arrangiamenti, sia delle parti per archi, sia delle partiture previste per lo strumentario Orff. Già durante la prima fase di analisi e riflessione è emerso l'aspetto forse più interessante, che preannunciava una novità e che induceva ad un cambiamento nella progettazione della prassi esecutiva di alcuni brani; proprio l'elementarietà delle proposte del metodo Rolland suggeriva di operare in maniera insolita, rispetto alle consuete parti strumentali adattate per un semplice accompagnamento con strumentario Orff. Si propone così con la presente raccolta di musiche anche una singolare prospettiva che, assegnando melodie/accompagnamenti elementari a strumenti classici, costruisce successivamente melodie/accompagnamenti più articolati e complessi per lo strumentario. Nel testo sono riportate le partiture e talvolta anche le parti staccate, tuttavia ne consigliamo la memorizzazione per una esecuzione a memoria. La performance inizia creando un'atmosfera originaria caratterizzata da elementi ritmici e primitivi, con Music for sticks of wood, brano eseguito, come suggerisce il titolo, con bastoni di legno (una coppia per ogni esecutore). Segue Intonazione pentatonica, ovvero una improvvisazione su scala pentatonica e nel contempo l'occasione per accordare l'intonazione di archi e fiati. Nella parte centrale troviamo quattro brani: Saltacorda, una semplicissima melodia di due note che vuole ricordare come la musica, le conte, le filastrocche siano intimamente legate al gioco (la settimana, la corda,…); Jig, rielaborazione di una danza popolare irlandese; Sogni, brano che sfrutta la possibilità di emettere armonici naturali con gli strumenti ad arco; infine Giochi d'arco, melodia simil country che esalta rapidi passaggi di corda pur rimanendo in una dimensione di estrema elementa-rietà. Conclude il concerto Gassenhauer, brano di Carl Orff particolarmente gioioso e piacevole, che riporterà in primo piano lo strumentario Orff. E' previsto anche un bis, qualora il pubblico lo richiedesse: si tratta di 5bis, brano di body percussion scritto e pensato per sottolineare, anche durante la performance, le molteplici possibilità espressive nella sua essenzialità dello "strumento uomo".
Pentajazz. Diversi usi delle pentafonie per un approccio didattico al jazz immediato e creativo
Giovanni Piazza, Sestino Macaro
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edikit
anno edizione: 2003
pagine: 68
Non è questa, certo, la prima proposta didattica che mira all'introduzione dell'esperienza jazzistica nell'ambito dell'educazione musicale, ai diversi livelli scolari. È tuttavia una proposta che ambisce a una propria originalità di approccio. Non consiste in un repertorio, più o meno semplificato e già pronto e neppure in un percorso da svolgere attraverso l'acquisizione progressiva di sia pur minime competenze tecnico-teoriche. Obiettivo e senso della proposta è invece quello di consentire un approccio elementare ma diretto, una "immersione" immediata nel linguaggio e nello stile jazzistico, garantita dalla scelta di campi di azione ben delineati e - per così dire - a "portata di intuito". I mezzi tecnici e pratici attraverso cui passa e si sviluppa questo diverso approccio sono le pentafonie, scale di cinque suoni che offrono una grande praticabilità melodica e armonica, e lo strumentario Orff intonato: glockenspiele, metallofoni e xilofoni didattici che, grazie alla estraibilità delle loro barre, possono essere facilmente predisposti sulle sole note dell'una o dell'altra pentafonia. Con la impareggiabile conseguenza di offrire all'esecutore (bambino, ragazzo o adulto che sia) un campo di note che "non consente errori". Chi suona potrà cercare di volta in volta la propria formula ritmico-melodica, il proprio pattern, unirlo agli altri e con loro ripeterlo in ostinato senza problemi di "scelta oggettiva" fra nota e nota, ma solo seguendo il proprio intuito, il proprio senso e il caso. Ricavando via via dallo strumento (che in questo modo insegna) esperienza e competenza rispetto alle potenzialità melodiche e armoniche del materiale scalare che sta usando. A monte di questa scelta di "empirismo garantito" sta l'intenzione di dare a bambini e ragazzi una esperienza jazzistica immediata e stilisticamente credibile, che vada al di là di ciò che loro stessi potrebbero aspettarsi dal proprio limitato bagaglio tecnico. Questa proposta didattica offre, nel suo complesso, diversi tipi di approccio, qui di seguito elencati, via via adeguati a diverse età e gradi di esperienza: 1) Esecuzione o improvvisazione pentatonica su basi di un solo accordo o di due accordi, eseguite al pianoforte o in playback. 2) Improvvisazione pentatonica su tipiche basi "esperte" eseguite al pianoforte o in playback (I-II,I-II-V, I-VI-II-V e il giro blues), avvalendosi di scale pentatoniche cinesi prescelte secondo determinati criteri di relazione tonale. a) su giro di una sola tonalità b) su giro alternato fra due tonalità c) su giro alternato fra più di due tonalità 3) Facsimile pentatonico di giro boogie realizzato con lo strumentario a barre come base per esecuzioni o improvvisazioni elementari cantate o suonate. 4) Esecuzione solistica di semplici blues su giro pentafonico realizzato con lo strumentario a barre. 5) Improvvisazioni pentafoniche con strumenti a barre su giro pentafonico realizzato o improvvisato con lo strumentario a barre su schema prestabilito. La strumentazione non si limita ovviamente al solo strumentario Orff, ma integra tutti quegli strumenti d'arte eventualmente disponibili (ad esempio nella Scuola media a indirizzo musicale) che siano adatti allo scopo: pianoforte o tastiera, chitarra, sassofono, clarinetto, flauto, o altro. Ciò risponde ad un corretto utilizzo didattico dello strumentario Orff a barre che non vuole essere esaustivo e autosufficiente ma, al contrario, funge da corpus intonato di facile utilizzo per un ensemble scolastico che include tutta la strumentazione disponibile e consente di integrare diverse abilità e competenze.
Altro che musica. Percorsi didattici per la realizzazione di undici brani da giocare, cantare, suonare e ballare
Ciro Paduano, Marcella Sanna
Libro
editore: Edikit
anno edizione: 2003
pagine: 35
Da diversi anni a questa parte pian piano è maturata la volontà di mettere nero su bianco quali processi didattico musicali noi pensiamo più opportuni per il nostro lavoro con i bambini. Questa condizione mentale , sommata alla frequente richiesta di studenti, corsisti, operatori e insegnanti della scuola elementare di avere dei testi nei quali ritrovare sia i materiali utilizzati durante i corsi sia i processi usati per presentarli, ha generato la reale condizione di mettersi lì a costruire dei fascicoli di didattica musicale per bambini. Non ultimo il fatto di essere parte di una collana, la collana OSI, che ci ha permesso più facilmente di accorciare i tempi di lavoro e scrittura del lavoro che vuole, visto il piacere nel costruirlo, essere solamente il primo di una lunga serie. Scrivere qualcosa significa ordinare i propri pensieri, significa cercare di pianificare il proprio modo di insegnare per offrirlo ad altri. Ovviamente ci vuole onestà, coraggio, buona fede e tanta esperienza. Noi siamo alla nostra prima pubblicazione di un fascicolo di questo tipo (abbiamo già pubblicato articoli e laboratori per la Giunti) che raggiunge per lo più operatori musicali, insegnanti di musica sia nelle scuole pubbliche sia in quelle private. Abbiamo quindi cercato di essere molto realisti essendo anche noi operatori che stanno in trincea e che quindi conoscono molto bene la realtà delle scuole pubbliche e delle scuole private di musica. Per questo abbiamo cercato di costruire dei modelli di unità didattiche diversificate sia per età che per contenuti e organici strumentali. E' chiaro che come in qualsiasi processo didattico le proposte non potranno essere mai esaustive e non potranno mai essere perfettamente aderenti al raggiungimento di tutti gli obiettivi preposti. In questo senso ci sono sempre diverse possibilità di percorso all'interno della stessa proposta, dei suggerimenti finali e proposta secondo noi importante e innovativa, delle "proposte aperte". Cioè a fine fascicolo abbiamo proposto dei brani senza dare alcuna indicazione metodologica né in relazione all'età di bambini ai quali offrire la proposta né altro tipo di suggerimento. In questo modo noi avremmo piacere che un libro, un materiale per sua natura tendente alla passività diventasse invece un materiale vivo, sempre nuovo che in qualche modo significasse una sorta di aggiornamento operativo e di continua mutazione e invenzione. In poche parole un testo che non solo offra concretamente attività finite da proporre velocemente ma anche una sorta di invito a creare, inventare, elaborare, orchestrare, programmare, insomma in buona sostanza un libro che sia un auto aggiornamento per ogni insegnante e che personalizzi il proprio intervento didattico e pian piano trovi la propria identità didattica e pedagogica attraverso l'alternanza tra stimoli esterni, elaborazioni personali e studio psicopedagogico. (dalla prefazione)
Fiabe in bresciano
Fabio Castriota
Libro: Libro in brossura
editore: Edikit
anno edizione: 2024
pagine: 50
Tre fiabe classiche tradotte in dialetto bresciano. Con testo a fronte. Età di lettura: da 6 anni.
Fatti, misfatti (e crimini) nella Brescia del Seicento
Michela Caniato
Libro
editore: Edikit
anno edizione: 2023
pagine: 404
“Ultimo fuoco del Medioevo”, “secolo di ferro”, secolo ambiguo, strano, contraddittorio e complesso, il Seicento è stato, anche per Brescia e per il suo territorio, un’epoca che ancora oggi sprigiona un irresistibile ed innegabile fascino e che vale la pena scoprire, conoscere ed apprezzare.
Storie e misteri della Brescia medioevale. Un viaggio tra enigmi e curiosità
Michela Caniato, Maurizio Sorrentino
Libro
editore: Edikit
anno edizione: 2023
pagine: 288
Spesso, dentro la Storia di una città o di un luogo, si nascondono, più o meno velatamente, misteri, enigmi, curiosità e stranezze. Ma anche leggende e storie, voci silenziose che ci parlano e si mostrano, anche se non sempre le vediamo e quasi mai le ascoltiamo. E quando questo patrimonio viene da un'epoca lontana, ammantata di fascino e permeata da un senso di arcano, quale è stato il Meioevo, diventa quasi un dovere, oltre che un piacere, cercarle e raccontarle. Dietro i monumenti, tra le vie e i vicoli, sui palazzi, ma anche nelle valli, in pianura e sui laghi, Brescia si svela a chi vuole guardare oltre la grande Storia che i libri ci narrano.
La penna del corvo bianco
Stefano Squassina
Libro: Libro in brossura
editore: Edikit
anno edizione: 2022
pagine: 482
Quella di Christoph Berger era una storia che non poteva rimanere segreta. Così l'ex capitano degli alpini Francesco Bianchi, sentendo il suo tempo giungere al termine, decide di intraprendere un viaggio a Carisolo in compagnia di sua moglie Margherita per raccontargli i fatti avvenuti nel 1915. Christoph è austriaco, nato a Brescia ma vissuto in Val Rendena a Carisolo. Quando scoppia la Grande Guerra, Francesco lo rintraccia e lo convince a diventare una spia per gli italiani sul fronte dell'Adamello; nome in codice: Corvo Bianco. Christoph verrà segnato duramente dal conflitto, così come il suo paese, vessato dalle ferocia del generale Von Horack. La Penna del Corvo Bianco è la storia di un ragazzo come tanti, di un paese come tanti e di decine di vite come tante, mutate dal conflitto. Un romanzo corale e di ampio respiro ricco di colpi di scena, che ripercorre alcune pagine mai dimenticate della storia del nostro Paese. Una storia di amore, amicizia, di eroi, traditori, delinquenti e salvatori, che tiene il fiato sospeso fino all'ultima pagina. La storia raccontata in La Penna del Corvo Bianco è ispirata a fatti realmente accaduti.
Dalle 9 alle 6
Davide Staffiero
Libro: Libro in brossura
editore: Edikit
anno edizione: 2022
pagine: 326
Alex Magni è giovane, bello e determinato. Ottenuto il lavoro dei suoi sogni presso una grande compagnia leader sul mercato, è deciso a tutto pur di farsi strada. Il regolamento aziendale impone norme ferree e un clima di concorrenza spietata, oltre a un particolarissimo sistema di selezione interna. Nonostante l'ambizione e la buona volontà, Alex capisce presto che qualcosa non torna: sembra infatti che i dipendenti non gareggino ad armi pari, contrariamente a quanto sostenuto dal suo superiore diretto. Sarà proprio il deteriorarsi dei rapporti con quest'ultimo a far maturare nel giovane, cresciuto a pane e film d'azione, uno sciagurato desiderio di rivalsa.