Edimedia (Firenze)
Memorie. Secondo la traduzione anonima del 1788
Carlo Goldoni
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edimedia (Firenze)
anno edizione: 2025
pagine: 495
Pubblicate originariamente in francese nel 1787 con il titolo Mémoires de M. Goldoni, rappresentano l’autobiografia di uno dei massimi drammaturghi del Settecento europeo. Redatte durante il suo soggiorno a Parigi, nel periodo in cui era attivo alla corte di Luigi XVI, le Memorie ripercorrono con tono brillante e ironico l’intera parabola della sua vita, dalla nascita a Venezia nel 1707 fino agli ultimi anni trascorsi in Francia. Goldoni intreccia il piano personale con quello storico e culturale, offrendo un affresco vivace della società veneziana, italiana e francese del suo tempo. Vi si ritrovano episodi familiari, ricordi d’infanzia, studi giuridici, l’inizio della carriera teatrale, i successi e le controversie, compreso il celebre contrasto con Carlo Gozzi sulla riforma del teatro comico. Il racconto prosegue con la descrizione del trasferimento a Parigi e della sua attività alla Comédie-Italienne, dove portò avanti il suo progetto di un teatro più realistico e meno artificioso. Goldoni si presenta come un uomo moderato, arguto, guidato dal gusto per l’osservazione dei caratteri e dalla volontà di riformare il teatro in senso civile e moderno. Le Memorie non sono solo la cronaca di una vita, ma anche una riflessione sull’arte drammatica, sulla società del tempo e sul mestiere dello scrittore. Attraverso uno stile limpido e colloquiale, ci restituisce un’immagine di sé come testimone e protagonista di un’epoca in trasformazione, sospesa tra l’eredità della tradizione e le spinte illuministiche. Espansione online – Il volume è arricchito da una ricca appendice di risorse esterne, con QR code che rimandano a documenti disponibili in rete (siti web, testi, articoli, video, interviste, spezzoni di film).
Novelle rusticane
Giovanni Verga
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edimedia (Firenze)
anno edizione: 2025
pagine: 111
In questa raccolta, pubblicata nel 1883, Verga prosegue il progetto verista volto a rappresentare la realtà sociale, in particolare della Sicilia contadina, attraverso i canoni dell’impersonalità. Rispetto a Vita dei campi assistiamo però a un ulteriore scatto nello sviluppo di questa poetica. I protagonisti delle Novelle rusticane non sono infatti più solo vittime passive della miseria o della fatalità, ma diventano attori più o meno consapevoli della catena della sopraffazione: così gli oppressi si trasformano a loro volta in oppressori, mossi dalla velleitaria aspirazione a migliorare la propria condizione materiale. Verga descrive un mondo dominato da una legge implacabile, la “lotta per la vita”, dove l’individuo è prigioniero del proprio ambiente e delle convenzioni sociali, incapace di emanciparsi o di aspirare a un reale riscatto. Tra le novelle più significative ricordiamo Libertà, che rievoca in forma tragica i moti contadini del 1860; e La roba, incentrata sull’ossessione del possesso e sull’aridità morale del ricco possidente Mazzarò. Altre novelle, come Pane nero, riflettono le tensioni tra poveri e ricchi, tra giustizia ideale e brutalità storica reale. Lo stile è essenziale, asciutto, spesso caratterizzato da un linguaggio vicino al parlato e da un uso frequente del discorso libero indiretto, che consente di rappresentare il punto di vista dei personaggi senza interventi dell’autore. In questo modo Verga accentua il senso di fatalismo e di immobilità sociale, offrendo un quadro crudo e disilluso della società preindustriale italiana. Espansione online – Il volume è arricchito da una ricca appendice di risorse esterne, con QR code che rimandano a documenti disponibili in rete (siti web, testi, articoli, video, interviste, spezzoni di film).
La spiaggia
Cesare Pavese
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edimedia (Firenze)
anno edizione: 2025
pagine: 87
Pubblicato nel 1942, il romanzo è costruito attorno al tema dell’alienazione, del disincanto borghese e dell’incomunicabilità, attraverso una narrazione rarefatta e introspettiva. Il protagonista, un avvocato torinese di mezza età, viene invitato da un vecchio amico, Doro, a trascorrere alcuni giorni in una località balneare della Riviera ligure. Qui, oltre alla giovane e inquieta moglie di Doro, Clelia, incontra altri personaggi enigmatici: una ragazza misteriosa di nome Nora e un giovane, seducente e ribelle, che gravita intorno al gruppo. L’ambiente marino e vacanziero, apparentemente spensierato, è in realtà lo sfondo di tensioni sotterranee e desideri repressi. Il protagonista osserva, ma non partecipa: è un uomo disilluso, distante, incapace di entrare in relazione con gli altri. Il suo sguardo freddo e disincantato si riflette nel paesaggio stesso, che diventa specchio dell’inquietudine interiore e della vacuità dei rapporti sociali. I dialoghi sono scarni, i gesti ripetitivi, le giornate sempre uguali, scandite da una noia inquietante. Con uno stile asciutto, essenziale e venato di malinconia, Pavese costruisce un romanzo sospeso tra introspezione e osservazione sociale, che anticipa molte delle tematiche centrali della sua produzione successiva.
Piccolo mondo antico
Antonio Fogazzaro
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edimedia (Firenze)
anno edizione: 2025
pagine: 295
Pubblicato nel 1895, e ambientato nella Lombardia preunitaria sotto il dominio austriaco, è sicuramente il romanzo più celebre di Fogazzaro. La narrazione segue la vicenda di Franco Maironi, giovane di nobili origini ma di idealità liberali e patriottiche, e della sua moglie Luisa Rigey, una donna forte e passionale, con la quale si sposa contro il volere della nonna marchesa, rigida conservatrice e sostenitrice del regime asburgico. Il matrimonio, vissuto inizialmente in povertà ma con grande idealismo e affetto reciproco, è segnato da progressive tensioni. Quando la loro figlia Ombretta muore tragicamente, il dolore acuisce le divergenze tra Franco e Luisa, provocando una frattura profonda nel loro rapporto. Attraverso la vicenda privata della coppia, Fogazzaro dipinge un affresco intenso della società lombarda dell’epoca, caratterizzata dal conflitto tra il vecchio ordine e le spinte verso il cambiamento. Il titolo richiama proprio quel “piccolo mondo” provinciale, con le sue consuetudini, ipocrisie e contraddizioni, destinato a essere superato dalla storia.
Il cappello del prete
Emilio De Marchi
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edimedia (Firenze)
anno edizione: 2025
pagine: 175
Pubblicato nel 1888 è uno dei primi romanzi italiani a combinare elementi del romanzo psicologico con quelli del giallo e del noir. La trama ruota attorno al barone di Santafusca, un nobile decaduto e oppresso dai debiti, che decide di assassinare un prete, don Cirillo, per impossessarsi del denaro che questi porta con sé per l’acquisto di una villa. L’omicidio avviene nella più fredda premeditazione, ma qualcosa va storto: il cappello della vittima, dimenticato nella scena del crimine, diventa l’indizio chiave che mette in moto la macchina del sospetto e della giustizia. Ma ciò che rende il romanzo più di un semplice giallo è il progressivo disfacimento psicologico del barone. Dopo il delitto, non è la giustizia degli uomini a colpirlo per prima, ma la sua stessa coscienza. Il cappello, simbolo tangibile del crimine, si trasforma in una presenza ossessiva e persecutoria, fino a diventare allucinazione. La colpa divora il protagonista, che precipita in uno stato di crescente paranoia e delirio. De Marchi costruisce una narrazione inquietante e lucida, dove la tensione morale è più potente della suspense investigativa. Il romanzo si muove tra l’analisi della colpa e la critica sociale: da un lato la discesa nell’abisso interiore di un uomo disperato; dall’altro uno sguardo ironico e amaro su una società corrotta, dove anche il clero si muove tra avidità e speculazione. Romanzo cupo, moderno, quasi dostoevskijano, Il cappello del prete anticipa i tratti del noir novecentesco, fondando un modello narrativo nuovo per la letteratura italiana.
Cuore
Edmondo De Amicis
Libro: Libro in brossura
editore: Edimedia (Firenze)
anno edizione: 2025
pagine: 279
Pubblicato nel 1886, il libro si presenta come il diario immaginario di Enrico Bottini, un ragazzo torinese di terza elementare, durante l’arco dell’anno scolastico 1881-1882. Attraverso i suoi occhi il lettore osserva la vita quotidiana di una classe italiana del XIX secolo, composta da bambini di diversa estrazione sociale, ma uniti dall’amicizia, dal senso del dovere e dall’amore per la patria. Il diario di Enrico è intervallato da racconti mensili scritti dal maestro, noti come “racconti del mese”, che narrano vicende eroiche e commoventi di giovani italiani, come Il piccolo scrivano fiorentino, Il tamburino sardo, Sangue romagnolo, che celebrano il coraggio, il sacrificio e l’altruismo. Attraverso questi racconti e le esperienze dei suoi compagni - tra cui il povero ma fiero Precossi, il generoso Garrone, il vanitoso Franti - emergono valori fondamentali come la solidarietà, l’uguaglianza, il rispetto per gli insegnanti. Un ruolo importante hanno anche le lettere dei genitori di Enrico, che guidano il figlio nella formazione morale, con affetto e rigore. Cuore fu concepito come uno strumento educativo per i giovani dell’Italia postunitaria, volto a formare cittadini responsabili e patrioti. Il tono emotivo e didattico del libro ha commosso generazioni di lettori ed è stato tradotto in numerose lingue, diventando uno dei testi più celebri della letteratura italiana per ragazzi.
Genocidio: la verità dell’ONU su Gaza
Domenico Gallo
Libro: Libro in brossura
editore: Edimedia (Firenze)
anno edizione: 2025
pagine: 207
Gaza è il luogo dove sono state commesse atrocità spaventose che hanno fatto riemergere gli spettri delle peggiori tragedie del novecento. Genocidio è la parola negata, rimossa, contestata, temuta per lo stigma che macchia indelebilmente le nazioni che l’hanno consentito e coloro che si sono voltati dall’altra parte. Il rapporto della Commissione indipendente dell’Onu presentato a Ginevra il 16 settembre 2025, che pubblichiamo in questo volume, documenta gli eventi occorsi nella Striscia di Gaza a partire dal 7 ottobre 2023 e analizza con compiutezza la condotta di Israele alla luce delle categorie di atti che integrano il delitto di genocidio. A partire dalla premessa iniziale fino alle conclusioni finali, il rapporto sviluppa un viaggio nell’orrore di fatti ed eventi indicibili. Mette a fuoco e descrive con toni asciutti condotte che hanno calato l’inferno in terra nella Striscia di Gaza. Le sue conclusioni sono una sorta di certificato notarile che a Gaza è stato praticato un genocidio, e tolgono ogni alibi a coloro che nel mondo politico e nei media fanno finta di non vedere. Il rapporto dell’Onu è preceduto da un saggio introduttivo di Domenico Gallo, che ripercorre le tappe attraverso le quali è stato introdotto nell’ordinamento internazionale il ripudio del genocidio, e richiama i numerosi documenti di Ong e dell’Onu che hanno lanciato un grido d’allarme rimasto inascoltato. Il testo è arricchito di QR code che permettono di leggere e consultare una mole impressionante di documenti ufficiali, video, articoli, strumenti indispensabili per un percorso didattico.
Contro la guerra, contro la violenza
Giacomo Matteotti
Libro: Libro in brossura
editore: Edimedia (Firenze)
anno edizione: 2025
pagine: 255
Nel marzo del 1915 Matteotti è tra i pochissimi che sappia dire no all’inutile strage della Grande Guerra, prevedendo lucidamente di cosa si tratterà: di un immane mattatoio. Queste le sue amarissime, penetranti parole sull’ubriacatura interventista con cui l’Italia corre a sacrificare la sua gioventù: «Cioè doveva cominciare così: la povera bestia doveva andare al mattatoio gridando gioiosa, le bandierine multicolori infisse sul capo, e i battimani sollazzevoli della studentaglia in calzoni semicorti». Con sobrio sdegno, Matteotti rigetta la retorica patriottica che dilagava anche a sinistra. In nome di un’idea altissima di umanità senza confini nazionali e di giustizia sociale come unica bussola, egli contesta frontalmente l’intoccabile, sacra e mendacissima parola, “patria”: «Per noi, patria ha esclusivamente significato se equivalga a libertà, ad autonomia di un popolo che vuole dettarsi proprie leggi. Perciò ci è indifferente se vuol dire semplicemente sostituire un padrone a un altro eguale per la classe lavoratrice […] non esiste per noi una sola patria, come sembra a voi, ma noi siamo per la libertà di tutte le patrie, a cominciare da quelle che noi abbiamo violate: la Tripolitania e la Cirenaica». Prefazione di Tommaso Montanari.
«Addio, figlio d'oro». Carteggio
Giacomo Leopardi
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edimedia (Firenze)
anno edizione: 2025
pagine: 367
Il volume è arricchito da una ricca appendice di risorse online, con QR code che rimandano a documenti disponibili in rete (siti web, testi, articoli, video, interviste, spezzoni di film). Monaldo, Adelaide Antici, Carlo, Paolina, Luigi e Pierfrancesco Leopardi, rispettivamente genitori e fratelli di Giacomo, furono coloro con i quali il poeta condivise la residenza nel palazzo avìto di Recanati e trascorse la giovinezza e la prima maturità. Una volta allontanatosi dal paese natale, Leopardi mantenne i contatti con loro attraverso la corrispondenza. I carteggi più rilevanti, sia per la preponderanza numerica che per la rilevanza dei contenuti, sono quelli con il padre e con Carlo e Paolina. Non sono tuttavia prive di interesse anche le missive scambiate con i fratelli più giovani, Luigi e Pierfrancesco, nonché con la madre. Questo volume propone l’edizione integrale della corrispondenza di Giacomo Leopardi con questi suoi familiari. L’ampio saggio introduttivo argomenta e chiarisce non solo le caratteristiche di tale nucleo di corrispondenza, ma anche dell’intera scrittura epistolare leopardiana mentre il commento al testo, snello ma tuttavia esaustivo, costituisce una guida funzionale alla fruizione di queste missive sia in termini informativi sia relativamente allo scioglimento di nodi interpretativi e alla proposizione di talune chiavi di lettura. Risulta così possibile instaurare un confronto consapevole con questa scrittura epistolare che costituisce la più vivida testimonianza di un Leopardi “inedito”, le cui tensioni speculative riescono a stemperarsi entro le forma del dialogo, dell’affetto e della confidenza e il cui strutturale pessimismo può persino sciogliersi, per amore dei familiari, in un sobrio e pacato ottimismo.
I racconti di Sebastopoli
Lev Tolstoj
Libro: Libro in brossura
editore: Edimedia (Firenze)
anno edizione: 2025
pagine: 175
Ambientati durante l’assedio di Sebastopoli da parte delle forze anglo-francesi – celebre episodio della guerra di Crimea (1853-1856) cui Lev Tolstoj partecipò come ufficiale dell’esercito russo – i racconti offrono un ritratto crudo e realistico della guerra, lontano dall’eroismo retorico della propaganda patriottica. Tolstoj descrive l’orrore del conflitto con uno stile diretto e sobrio, ponendo l’accento sulla sofferenza dei soldati, l’assurdità della violenza e l’ipocrisia del potere. Non esalta né demonizza i personaggi, ma li mostra nella loro complessità morale, evidenziando il contrasto tra il coraggio individuale e la follia collettiva della guerra. Questa opera rappresenta una svolta nella produzione di Tolstoj, anticipando il suo impegno etico e pacifista. I racconti di Sebastopoli non sono dunque solo un documento storico, ma una profonda riflessione sulla natura umana e sulla tragedia della guerra, con uno sguardo che rimane drammaticamente attuale ancora oggi. Introduzione di Enrico Peyretti.
Fede e bellezza
Niccolò Tommaseo
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edimedia (Firenze)
anno edizione: 2024
pagine: 127
Il volume è arricchito da una ricca appendice di risorse online, con QR code che rimandano a documenti disponibili in rete (siti web, testi, articoli, video, interviste, spezzoni di film). Giovanni, letterato cattolico esule in Francia, e Maria, che ha vissuto a Parigi dopo esser rimasta orfana, si incontrano e condividono le loro tormentate esperienze sentimentali. Le vite fallimentari sembrano trovare riscatto nell’amore reciproco. Originariamente concepito come racconto edificante, Fede e bellezza si trasforma in un romanzo psicologico ampiamente autobiografico, nel quale cercano di trovare soluzione le tensioni irrisolte dello scrittore tra peccato e redenzione, tentazione sensuale, desiderio di trasgressione, pentimento e ricerca di purezza. Un’opera dunque che oscilla tra sensualità e moralismo, e che dà vita a un capolavoro che di fatto pare anticipare le atmosfere di certo decadentismo. La fusione eclettica di stili letterari, dal diario all’epistola, dalla confessione alla memoria, contribuisce a rendere l’opera un unicum nel panorama letterario ottocentesco. Il lessico varia tra la ricercatezza letteraria e termini toscani popolareggianti, mentre la sintassi oscilla tra il periodare disteso e lo stile schematico della confessione-diario.
Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi
Antonio Ranieri
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edimedia (Firenze)
anno edizione: 2024
pagine: 135
Il volume è arricchito da una ricca appendice di risorse online, con QR code che rimandano a documenti disponibili in rete (siti web, testi, articoli, video, interviste, spezzoni di film). Nel 1880 un ormai anziano Antonio Ranieri (1806-1888) decide di raccontare, dopo mezzo secolo di silenzio, la storia dei sette anni di amicizia con Giacomo Leopardi (1898-1837). Il suo intento era quello di far conoscere finalmente a tutti, anche a coloro che dubitavano del suo affetto disinteressato, la verità su quella convivenza e soprattutto l’abnegazione con la quale, insieme alla sorella Paolina Ranieri, aveva curato e assistito l’amico, soddisfacendolo in tutto, perfino procurandogli i tanto amati gelati, granite, “taralli”, “cartocci di cannellini”. Vide così la luce a Napoli il volumetto Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi, che fin da subito provocò feroci polemiche per i particolari fastidiosi attraverso i quali Ranieri rivelava gli aspetti più intimi della vita di Giacomo, soprattutto delle sue malattie e delle sue manie. Ma i Sette anni è anche il libro che ha consacrato la fama di Antonio Ranieri. Che significato può avere allora una nuova edizione di un libro così controverso, così divisivo, che vede Ranieri ancora oggi sul banco degli imputati in un processo mai concluso? Un significato importante, a nostro parere, perché questa nuova edizione è un invito ad andare oltre la prima impressione e a individuare alcuni particolari della vita dei due sodali, che probabilmente sono genuini e che ci fanno cogliere, come non mai, la quotidianità del poeta, il suo carattere, la sua forza, le sue fragilità. Attraverso le note al testo abbiamo cercato di dare voce anche a Leopardi, suo malgrado l’altro protagonista, non solo approfondendo situazioni e avvenimenti, ma facendo “raccontare a lui”, attraverso le sue lettere e i suoi documenti, quei famosi sette anni. In tal modo il lettore potrà facilmente confrontare, quasi fosse una sinossi, quello che viene narrato da Ranieri e quello che realmente avvenne, secondo le testimonianze biografiche dello stesso poeta. Con questo tipo di lettura e di vaglio, i Sette anni possono diventare un documento un po’ più attendibile, dal quale eliminare la parte infestante e fare tesoro di certi dati autentici, che nel nostro commento abbiamo arricchito con alcune curiosità e piccole vicende non così conosciute.

