Libri di Raffaele Pinto
Quasi a mani nude. Breve storia del Partito Repubblicano a Salerno
Raffaele Pinto
Libro: Libro in brossura
editore: Licosia
anno edizione: 2020
pagine: 124
Nel ricordo di un protagonista, la storia di una formazione politica che seppe interpretare anche in provincia di Salerno i fremiti ideali e le tensioni morali di un'"altra Italia", spezzare il monopolio democristiano e preparare l'avvento della sinistra di governo. Anche dopo il caso Moro. Per non dimenticare.
La sabbia nella clessidra
Raffaele Pinto
Libro: Copertina morbida
editore: Archivia
anno edizione: 2008
pagine: 240
Poetiche del desiderio. Saggi di critica letteraria della modernità
Raffaele Pinto
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2010
pagine: 492
I saggi che, come capitoli, sono raccolti in questo volume spiegano storicamente, attraverso testi e autori densamente rappresentativi ciascuno della propria epoca, l'articolazione e l'evoluzione di un tema che, per la sua centralità estetica e per la sua irradiazione nella mentalità, costituisce una prospettiva privilegiata sulla modernità e sulla sua cultura letteraria. A partire dal momento in cui, con i Trovatori, il desiderio si trasforma nella principale preoccupazione e fonte di ispirazione di poeti e scrittori, la sua analisi e la sua rappresentazione illustrano, come attraverso nessun altro tema si potrebbe fare, la nostra civiltà nei suoi originali valori antropologici. A partire dall'analisi concretissima di singoli testi (classici di una tradizione che si snoda senza soluzioni di continuità dal XII al XX secolo), il discorso critico si allarga ogni volta in direzione della civiltà moderna nel suo complesso, interrogata attraverso le opere e gli autori che l'hanno descritta.
La sindrome di Hobbes
Raffaele Pinto
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2012
pagine: 346
Quattro racconti, quattro diverse emozioni. Nel primo, in una bella partita a scacchi, due personaggi rappresenteranno il Male, declinato in chiave psicopatologica, ed il Bene, scanzonato e ironico ma anche fermo e risoluto. Il tutto nella cornice di un'ipocrita città di provincia come tante che nasconde molti vizi dietro pubbliche virtù. Nel secondo racconto, un thriller giocato molto sui flashback, una vicenda che si snoderà tra Mosca e Napoli vi terrà col fiato in sospeso: e il tutto farà perno sulla vita di un bambino. Il terzo racconto è storia di ordinaria follia amministrativa, superata genialmente da un intraprendente vecchietto; il quarto è un cammeo su una realtà meridionale (lucana, magari?) vista dagli occhi di tre giovani di diverse età e condizioni.
La Basilicata tra XIX e XX secolo. Uno sguardo ad alcuni aspetti della vita regionale tra la fine del Risorgimento e l'avvento del Fascismo
Raffaele Pinto
Libro: Copertina rigida
editore: Archivia
anno edizione: 2013
pagine: 256
La gente di Mulberry Street. Storia e storie dell'emigrazione meridionale negli Stati Uniti
Raffaele Pinto
Libro: Copertina rigida
editore: Archivia
anno edizione: 2014
pagine: 304
Pensiero e poesia in Dante. Esercizi di filologia dantesca
Raffaele Pinto
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2021
pagine: 240
Sebbene locali, in quanto destinati a chiarire luoghi puntuali dell'opera dantesca, per giunta disseminati su tutto l'arco cronologico della produzione del poeta, questi esercizi aspirano a metterne in luce una caratteristica globale: il fatto che i testi che la compongono dialogano fra di loro in una costante tensione di rimaneggiamenti e palinodie che in certi casi affiorano anche all'interno del testo singolarmente considerato (la cui struttura, in Dante, è quasi sempre provvisoria). La nozione di "flusso testuale" è la più idonea a descrivere le modalità dantesche di scrittura, poiché mette meglio a fuoco il dinamismo di un pensiero che si sviluppa attraversando le opere ed i registri espressivi, e che quindi in gran misura trascende le une e gli altri.
La Divina Commedia. Inferno
Dante Alighieri
Libro: Libro in brossura
editore: Edimedia (Firenze)
anno edizione: 2021
pagine: 376
Dante è innanzitutto custode della nostra memoria e garanzia della nostra identità. Fu il primo a pensare l’Italia come lingua, come nazione e come stato, e quindi pensarsi italiani significa pensare come Dante e con Dante. Se, per un’assurda ipotesi, Dante venisse cancellato dalla nostra storia, verrebbe meno il fondamento della nostra identità di Italiani. L’abbraccio di Virgilio e Sordello, nel VI del Purgatorio, è il simbolo di un legame che, al di là delle epoche, i luoghi e le ideologie, soggiace a tutte le differenze e a tutti i conflitti che pur separano, a volte dolorosamente, gli abitanti di questa penisola. Ma oltre che custode e garante del passato, Dante è anche proiezione di futuro, nel senso che la sua opera, così carica di visionaria progettualità, indica ai posteri, cioè a noi, valori e finalità che oggi appaiono non semplicemente nobili e virtuosi per il tempo che fu suo, ma validi, e forse addirittura necessari, per alimentare fiducia nel futuro non solo degli Italiani ma dell’umanità nel suo insieme, o, almeno, della civiltà della quale noi Italiani siamo partecipi, e quindi in un orizzonte molto più ampio del nostro stato-nazione. Vittima dei conflitti che insanguinavano Firenze alla fine del 200’ e costretto a un esilio che sarebbe durato tutta la vita, Dante immaginò la Commedia come una romanzesca corte di giustizia, cioè un tribunale, in cui l’innocenza e la colpevolezza degli esseri umani potessero essere sanzionate in modo definitivo e inappellabile. L’aldilà che il testo descrive, nel suo insieme, è metafora di una giustizia che svolge sul piano della finzione letteraria il compito che la politica non era più in grado di svolgere sul piano del reale. Esso è quindi stato inizialmente pensato per risarcire l’umanità (e l’autore dell’opera) di una giustizia che all’umanità è stata sottratta dal mostro che ne ha sviato il cammino: l’avidità, cioè la passione del denaro, che ha trasformato le sue guide, politiche e religiose, in lupi famelici e corrotti. La giustizia sarà utopicamente restaurata dal Poema, nel senso che nel suo universo romanzesco Dante darà finalmente “cuique suum”, cioè a ciascuno il castigo e il premio che ha meritato.
«La maledetta lupa» del capitale. Il pensiero economico-politico di Dante
Raffaele Pinto
Libro: Copertina morbida
editore: Cesati
anno edizione: 2022
pagine: 144
Contro la diffusa opinione di un Dante nostalgico del feudalesimo al tramonto, politicamente reazionario e incapace di comprendere le trasformazioni sociali ed economiche del suo tempo, i saggi raccolti in questo volume mostrano analiticamente come il sommo poeta ebbe una consapevolezza acutissima della mutazione antropologica che il primo capitalismo (usuraio e finanziario) produsse nella società italiana ed europea del suo tempo. Tale consapevolezza, maturata di prima mano nel seno della sua famiglia (usurai da varie generazioni), accompagna il suo pensiero politico, la cui formidabile e attualissima carica utopica si alimenta di una critica del capitalismo (inteso come insaziabile bramosia del lucrum, ossia il profitto) che si accentua col tempo facendosi sempre più severa, fino a identificare nell'Impero l'istanza politica globale che ha il provvidenziale compito di estirpare dalla terra la "blanda cupiditas", ossia la "maladetta lupa" del capitale.
L'esterno
Raffaele Pinto
Libro: Libro in brossura
editore: All Around
anno edizione: 2022
pagine: 80
Marsilia non è uno straniero, è un esterno. È un esterno perché è un giocatore di calcio e il suo ruolo in campo è proprio quello di esterno destro. Ed è un esterno perché non riesce, malgrado i suoi sforzi, a superare la barriera impalpabile che lo divide dalla città dove ha fissato la sua dimora e dove svolge il suo lavoro. Egli vorrebbe attraversare quel confine, ma ne viene sistematicamente respinto. Marsilia è nato nella provincia campana, ha studiato al Nord, si è laureato a pieni voti, poi ha cominciato a giocare a calcio da professionista nel campionato inglese. Ha vissuto quindi per molti anni in Inghilterra, ma poi è arrivato a Napoli per giocare nella squadra cittadina, pieno di belle speranze e col desiderio di farsi benvolere.
La modernità di Dante
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2024
pagine: 171
Oltre che cerniera tra letteratura antica e letteratura moderna, secondo il magistrale insegnamento di Curtius, Dante è anche visionario profeta delle linee di sviluppo, non solo letterario, della cultura moderna, della quale è in grado di indicare, dalla sua posizione storica, le mete e i limiti, come un altro grande interprete del fiorentino vide, quando scrisse che Dante «non è un sopravvissuto, ma uno che è arrivato prima di noi» (Contini). Il che rende necessaria una diversa curvatura critica, rispetto al tradizionale approccio interpretativo al poeta, che sottolinei gli aspetti problematicamente innovatori, rispetto a quelli di sublime ricapitolazione del passato e della tradizione, tendenza che, d’altra parte, va affiorando in alcuni degli studi più recenti. Considerazioni di questo tipo hanno ispirato i convegni che si sono realizzati a Madrid e a Barcellona su “La modernità di Dante. La poesia - Il pensiero”, in occasione del settimo centenario della morte, di cui si presentano qui gli atti.