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SE

L'ano solare

L'ano solare

Georges Bataille

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 80

«I due principali movimenti sono il movimento rotativo e il movimento sessuale, la cui combinazione è espressa da una locomotiva composta di ruote e pistoni. Questi due movimenti si trasformano l'uno nell'altro reciprocamente. È così che si vede che la terra girando fa accoppiare gli animali e gli uomini e (poiché il risultato è tanto la causa quanto ciò che lo provoca) che gli animali e gli uomini fanno girare la terra accoppiandosi. È la combinazione o trasformazione meccanica di questi movimenti che gli alchimisti ricercavano sotto il nome di pietra filosofale. È per l'impiego di questa combinazione di valore magico che la situazione attuale dell'uomo è determinata in mezzo agli elementi ». Con uno scritto di Sergio Finzi.
13,00

Archivio del Surrealismo. Ricerche sulla sessualità. Gennaio 1928-agosto 1932

Archivio del Surrealismo. Ricerche sulla sessualità. Gennaio 1928-agosto 1932

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 208

Su un numero de «La Révolution surréaliste» del 1928 venne pubblicato il resoconto delle due prime sedute delle Ricerche sulla sessualità, condotte nell’ambito del gruppo su iniziativa di André Breton. Le sedute furono in tutto dodici, e l’ultima si tenne nel 1932. Qui viene presentata la totalità delle osservazioni scambiate durante quelle ricerche, il cui testo è stato ritrovato nell’Archivio André Breton. L’insieme costituisce un documento prezioso a duplice titolo. Innanzi tutto esso ci informa direttamente sul clima interno al gruppo surrealista in vari momenti del periodo 1928-1932 – anni, com’è noto, di crisi del movimento. Inoltre, esso getta luce sulla diversità di atteggiamenti dei membri del gruppo riguardo ai problemi sessuali. A ciascuno era richiesta una completa franchezza, e ciò non avvenne senza difficoltà né senza provocare le reazioni più contrastanti, dall’esplosione di collera alla aperta ilarità. Ogni intervento è ricco di interesse, anche quando proviene da un partecipante episodico. Tuttavia i più notevoli, oltre a quelli di Breton, sono quelli di Aragon, di Artaud, di Eluard e di Max Ernst. I documenti in appendice dimostrano che quelle ricerche sarebbero cessate solo con la fine del movimento, poiché numerosi questionari, dal 1929 al 1965, prolungarono o completarono il dibattito iniziale.
23,00

Sul matrimonio-Brindisi a Katja

Sul matrimonio-Brindisi a Katja

Thomas Mann

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 80

"L’apologia del matrimonio contenuta nel saggio del 1925, «un documento abbastanza vasto, altamente morale, e contiene anche una discussione di principio sull’omosessualità», coincide col cinquantesimo compleanno di Mann, il secondo grande momento della sua fama (il terzo fu dopo il 1945), e anche con gli sforzi di restaurazione morale che compiva la Germania di Weimar nella crisi degli anni Venti. Il libro-inchiesta sul matrimonio curato dal filosofo della cultura H. Keyserling, in cui apparve anche il saggio di Mann, voleva essere un contributo a questa campagna. Il saggio – in cui il Mann ufficiale parla col tono più ufficiale possibile, ma conforme a quanto ha elaborato nell’ultimo decennio, dopo la trionfale «agnizione» – giunge alla conclusione che il matrimonio sia equiparabile all’arte in quanto entrambi rappresentano l’eterno umano, che si modifica ma non perisce, in quanto in entrambi l’inclinazione, il capriccio, l’ispirazione soggettiva si sottomettono a una specie di patto etico-formale: sono Lebensbürgerlichkeit, ossia «servizio borghese alla vita», ed entrambi un sacramento, perché è nei sacramenti che lo spirito si fonda sulla materia, la carne, il sangue." (Dallo scritto di Anna Maria Carpi)
13,00

Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi

Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi

Antonio Ranieri

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 128

Nel 1880 Antonio Ranieri pubblicò Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi, rompendo dopo mezzo secolo «il più religioso silenzio» in polemica con scritti fra i più «indiscreti» e «infausti» che cercavano di sminuire il suo «apostolato» e «l’ineffabile olocausto» di sua sorella Paolina al servizio del poeta. Ranieri, allora settantaquattrenne, aveva l’apparenza di un personaggio quanto mai rispettabile: avvocato, deputato, possidente, socio di importanti accademie, con l’aureola di esule e di perseguitato politico. Nato a Napoli nel 1806, aveva lasciato a vent’anni la sua città, costretto all’esilio dalla tirannia borbonica, come asseriva, in realtà liberamente e con l’autorizzazione paterna. Nel 1827 incontrò per la prima volta Leopardi e nel 1830 cominciò il sodalizio, che si concluse con la morte del poeta, nel 1837. Il racconto di quegli anni è in parte una interminabile litania dei «più grandi sacrifizii» che «due mortali possano fare per un altro». Leopardi è lodato in modo generico mentre abbondano le notizie sui suoi «gravi ed irreparabili disordini fisici e morali», dei «più incredibili eccessi» in materia di dolci e di gelati, «l’inesplicabile desiderio di andar fuori da solo» e l’orribile sporcizia. Nonostante i molti «falsi» e l’abitudine di non riferire nemmeno una frase del poeta, la presenza di Leopardi finisce per ammantare di prestigio l’operetta, una delle rare memorie italiane, così preziosa in una letteratura avara di buoni biografi. Con un'introduzione di Giulio Cattaneo e uno scritto di Alberto Arbasino.
19,00

Il freddo e il crudele

Il freddo e il crudele

Gilles Deleuze

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 176

«Con troppa fretta si è portati a ritenere che sia sufficiente rovesciare i segni, capovolgere le pulsioni e concepire la grande unità dei contrari per ottenere Masoch partendo da Sade. Il tema di una unità sadomasochista, di una entità sadomasochista, è stato particolarmente nocivo per Masoch. Egli ha sofferto non soltanto un ingiusto oblio, ma anche un’ingiusta complementarità, un’ingiusta unità dialettica con Sade. Infatti, quando si legge Masoch appare chiaro che il suo universo non ha nulla a che vedere con quello di Sade. Non si tratta soltanto di tecniche, ma di problemi e di preoccupazioni, di progetti totalmente diversi. Non si può obiettare che la psicoanalisi ha da gran tempo dimostrato la possibilità e la realtà delle trasformazioni tra sadismo e masochismo. È l’unità stessa di quel che viene denominato sadomasochismo ad essere in causa. La medicina distingue tra sindromi e sintomi: i sintomi sono segni specifici di una malattia, ma le sindromi sono unità di incontro o di incrocio, che rinviano a discendenze causali molto diverse, a contesti variabili. Non siamo certi che l’entità sadomasochista non sia essa stessa una sindrome, che dovrebbe esser dissociata in due discendenze causali irriducibili. Troppe volte ci è stato detto che uno stesso soggetto era sadico e masochista; abbiamo finito per crederci. […] Poiché il giudizio clinico è pieno di pregiudizi, bisogna ricominciare tutto da un punto situato al di fuori della clinica, dal punto letterario, che diede nome alle perversioni. […] La sintomatologia pertiene sempre all’arte. Le specificità cliniche del sadismo e del masochismo non sono separabili dai valori letterari di Sade e di Masoch. E in luogo di una dialettica che riunisce affrettatamente i contrari, è necessario tendere a una critica e a una clinica in grado di cogliere sia i meccanismi realmente differenziali che le originalità artistiche».
22,00

Kafka, Freud, Scholem. La forte luce del canonico

Kafka, Freud, Scholem. La forte luce del canonico

Harold Bloom

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 112

«Scholem, in modo specifico, Freud, in modo più indiretto, e Kafka, nel suo modo ambiguo e spettrale, dimostrano che ogni tradizione normativa, come ogni personalità normativa, è sopra tutto una serie di maschere mobili. Quel che si maschera è il cambiamento e la necessità del cambiamento. Il giudaismo normativo ha le sue imponenti continuità, che però non sono così imponenti né così continue come dicono di essere. Osservando i miei numerosi studenti, rifletto sulla guisa in cui molti di loro sono, in un modo o nell’altro, ebrei: in modo confuso, ambivalente, ambiguo e parziale. Le cose stanno così e così staranno. Quel che si dà come giudaismo normativo non parla loro, come non parla a me. Kafka, Freud e Scholem, triade dissimile ma inevitabile, parlano ai miei studenti come parlano a me. L’alta cultura ebraica, intellettualmente parlando, è oggi un amalgama di letteratura fantastica, di psicoanalisi e di una specie di Cabala. Come un’alta cultura ebraica possa proseguire in assenza di un giudaismo, è una questione assai curiosa. Ma, se anche dovesse svilupparsi un giudaismo, per venire incontro alla questione, sembra improbabile che una tale spiritualità possa avere una certa continuità con la tradizione normativa. È più probabile che qualsiasi spiritualità di questo tipo riceverebbe la sua informazione ebraica dagli scritti di Kafka, di Freud e di Gershom Scholem».
14,00

Trattato zen sulla salute. Yasenkanna

Trattato zen sulla salute. Yasenkanna

Zenji Hakuin Ekaku

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 80

Hakuin Ekaku (1685-1768) è una delle più grandi figure del Buddhismo giapponese. Dopo un periodo di profondo declino dello Zen, Hakuin, infatti, fu il primo a creare e organizzare il sistema basato sulla pratica del Kōan, oggi così diffuso e perfezionato nella setta Rinzai, e svolse una vasta e intensa opera di volgarizzazione dei princìpi di questa dottrina. La sua personalità estremamente dinamica era incline a profonde esperienze spirituali, maturate attraverso una dura e instancabile pratica dello Zazen. Il suo fervore e la sua determinazione lo condussero, però, a sottovalutare l’importanza che il corpo riveste nel delicato equilibrio di una giusta pratica, esponendolo alla cosiddetta «malattia dello Zen». Nello Yasenkanna Hakuin narra le vicende e le modalità che lo condussero a contatto con l’eremita Hakuyū, dal quale ricevette l’insegnamento segreto della Contemplazione Interiore (Naikan), che gli consentì di recuperare la salute fisica e spirituale.
13,00

Il corvo

Il corvo

Edgar Allan Poe

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 128

Racconta Edgar Allan Poe d’essersi un giorno deciso a scrivere qualcosa che fosse irresistibilmente commovente per i lettori. Ebbe l’idea di una creatura, un corvo, che ripetesse una parola sola, la più sconsolata, la più desolata: «Nevermore» («Mai più, ora»). Ma in quale situazione iscriverla? Nella più malinconica, si rispose il poeta, e nella più poetica: quella in cui la morte si coniuga con la bellezza. Un uomo piange infatti la sua amata morta, e un corvo, con insistenza ossessiva, gli ripete: «Mai più, ora», tanto da incidere il dolore nel suo cuore, fino allo strazio più acuto. Nacque così Il corvo, il codice del simbolismo e una delle creazioni poetiche più amate dai lettori di tutto il mondo. Questa nostra edizione, tradotta e curata da Mario Praz, è corredata dalle splendide illustrazioni di Gustave Doré, e accompagnata da Filosofia della composizione.
19,00

Figure, idoli, maschere

Figure, idoli, maschere

Jean-Pierre Vernant

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 192

«Se i greci hanno conosciuto tutte le forme di figurazione del soprannaturale, pietre grezze, travi, pilastri, oggetti vari, animali, maschere, essi hanno tuttavia attribuito un valore quasi canonico alla rappresentazione antropomorfa. Quali sono i significati religiosi di questo privilegio accordato al corpo umano come specchio delle potenze divine? Quali aspetti del dio la figura dell’uomo, più di ogni altra, riesce a esprimere? La figurazione umana del dio conduce poi, in Grecia, al passaggio dal simbolo all’immagine. Gli idoli antropomorfi arcaici non sono immagini. Non ci offrono il ritratto del dio. Attraverso il corpo umano, essi mostrano valori divini il cui splendore illumina l’idolo, lo trasfigura facendo brillare su esso, come un riflesso venuto dall’aldilà, quelle benedizioni la cui origine è negli dèi: bellezza, giovinezza, salute, vita, forza, grazia. Perché l’idolo divenga immagine non è sufficiente che, svincolato dal rituale, assuma la sola funzione di essere visto e che, sotto lo sguardo della città, si trasformi in puro spettacolo; occorre anche che quest’idolo, invece d’introdurre nel mondo visibile la presenza dell’invisibile divino, si proponga, grazie all’imitazione esperta delle forme esteriori del corpo, di riprodurne l’apparenza».
23,00

Sade prossimo mio

Sade prossimo mio

Pierre Klossowski

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 160

«La perseveranza di Sade lungo tutta la sua vita nello studiare soltanto le forme perverse della natura umana proverà che gl’importava una cosa sola: la necessità di far vomitare all’uomo tutto il male che è capace di vomitare. Lo stato repubblicano pretende di esistere per il bene pubblico: ma pur essendo evidente che non può far regnare il bene, nessuno sospetta che nella sua profondità conservi i germi del male; col pretesto d’impedire a tali germi di svilupparsi, il nuovo regime sociale si pretende vittorioso sul male; ed è precisamente questo a costituire una minaccia perpetua: il male che può esplodere a ogni istante sebbene non esploda mai. Questa probabilità del male che non esplode mai ma che può esplodere in ogni istante è l’angoscia perpetua di Sade; è dunque necessario che il male esploda irrevocabilmente, che la gramigna prosperi affinché lo spirito la estirpi e la consumi. In breve, occorre far regnare il male nel mondo una volta per tutte, affinché si autodistrugga e lo spirito di Sade trovi finalmente la pace. Ma pensare a questa pace è fuori questione, è impossibile pensarci anche solo un istante poiché ogni istante è colmo della minaccia del male, mentre la Libertà si rifiuta di riconoscere che vive soltanto per il male e pretende di esistere per il bene».
21,00

Per una morale dell'ambiguità

Per una morale dell'ambiguità

Simone de Beauvoir

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 144

«Nell’inverno del 1946 Camus mi aveva chiesto, per non so più quale collana, uno studio sull’azione;» scrive Simone de Beauvoir nella sua opera autobiografica La forza delle cose, del 1963 «l’accoglienza riservata a Pirro e Cinea m’incoraggiava a tornare alla filosofia. D’altra parte quando leggevo Lefebvre, Naville, Mounin, sentivo il desiderio di replicare. Incominciai così, in parte contro di loro, Per una morale dell’ambiguità. Di tutti i miei libri è quello che oggi mi irrita di più. La parte polemica mi sembra valida. Certo, ho perduto del tempo a combattere obiezioni futili; ma allora l’esistenzialismo veniva considerato come una filosofia nichilista, miserabilista, frivola, libertina, disperata, ignobile: bisognava pur difenderlo. In una maniera a mio avviso convincente, ho criticato l’ingannevole mito di una umanità monolitica di cui fanno uso gli scrittori comunisti – spesso senza confessarlo – volendo ignorare la morte e il fallimento; ho indicato le antinomie dell’azione, la trascendenza indefinita dell’uomo che si oppone alla sua esigenza di recupero, l’avvenire al presente, la realtà collettiva all’interiorità di ognuno; riprendendo il dibattito, allora così scottante, sui mezzi e sui fini, ho distrutto alcuni sofismi. Sul ruolo che hanno gli intellettuali in seno a un regime da loro approvato, ho sollevato dei problemi ancor oggi attuali. Sottoscrivo anche il passaggio sull’estetismo e la conciliazione fra la distaccata imparzialità dell’opera d’arte e l’engagement dell’artista. Ciò non toglie però che, nell’insieme, pur facendo molta fatica, ho impostato erroneamente un problema al quale ho dato una risposta vuota quanto le massime kantiane. Le mie descrizioni del nichilista, dell’avventuriero, dell’esteta, sono ancora più arbitrarie e più astratte di quelle di Hegel, benché evidentemente influenzate dalle sue; le mie infatti non hanno nemmeno il legame di uno sviluppo storico; gli atteggiamenti che esamino si spiegano mediante condizioni oggettive. Mi sono limitata a estrarne i significati morali, i miei personaggi quindi non si possono inserire a nessun livello della realtà. Era aberrante pretendere di definire una morale al di fuori di un contesto sociale. Potevo scrivere un romanzo storico senza avere una filosofia della storia, ma non fare una teoria dell’azione».
20,00

Elogio della quiete

Elogio della quiete

Matsuo Bashô

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 96

«Apro dunque con tristezza la finestra per mitigare almeno un poco la malinconia del viaggio e contemplo il tenue chiarore della luna dopo il crepuscolo, e il Fiume d’Argento in mezzo al cielo e il vivido bagliore delle stelle, ma l’animo mi manca e le viscere mi si straziano per la tristezza quando odo il fragoroso frangersi dei marosi che si avventano dall’alto mare contro gli scogli: non riesco a riposare sul mio guanciale d’erba e di continuo bagno senza un motivo preciso le maniche della mia veste (tinta) d’inchiostro».
13,00

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