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Rainer Maria Rilke. Un incontro

Rainer Maria Rilke. Un incontro

Lou Andreas-Salomé

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 128

"Rappresenta un'esperienza di scrittura insolita, nell'intimità del dialogo fra Lou Andreas-Salomé e il poeta, la monografia che lei volle dedicargli subito dopo la sua morte il 29 dicembre 1926. Pubblicato nel 1928, Rainer Maria Rilke. Un incontro raccontava "un incontro" senza precedenti. Vi erano trascritti, è vero, passi interi di un dialogo epistolare all'epoca ancora inedito, ma non si trattava qui di ricostruire un rapporto di amicizia o di salvaguardarne la memoria: il lavoro del lutto da cui il saggio prendeva avvio era, appunto, soltanto l'avvio di una valutazione complessiva dell'itinerario umano e poetico di Rilke. L'abituale agilità della scrittura di Lou Andreas-Salomé nel contravvenire alle regole dei generi letterari permetteva anche qui, allo stile, di muoversi fra l'indagine critica, il trattato scientifico, la prosa poetica, ma il suo libero movimento corrispondeva d'altro canto alla necessità di montare, in forma narrativa, un insolito dialogo. Al di là del dialogo, e a quasi un secolo dalla sua pubblicazione, l'intelligenza critica di queste pagine rimane incontestata." (Amelia Valtolina)
14,50

Michael Kohlhaas

Michael Kohlhaas

Heinrich von Kleist

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 128

Nel celebre saggio sui racconti di Kleist che accompagna questo volume, Thomas Mann scrive: «Quanto al Kohlhaas è superfluo far notare l’enorme altezza di questo che è forse il più forte racconto in lingua tedesca. Con libertà poetica si ispira a una vecchia cronaca, poiché Kohlhaas, Hans di nome e non Michael, visse realmente e da un sentimento del diritto “simile alla bilancia dell’orafo”, dalla passione per la giustizia, dall’indignazione per “la fragilità del mondo”, si lasciò trascinare a gesta atroci che Lutero condannò e che noi non possiamo disapprovare del tutto, e però acconsentiamo con lui che la sua testa cada sotto la mannaia del carnefice dopo che il suo diritto, selvaggiamente difeso ma sacro, è stato affermato. Quest’uomo, del quale Kleist narra il destino quasi con volto impassibile, senza mai alzare la voce, facendo però ondeggiare i nostri sentimenti tra la simpatia e il raccapriccio, appare in alcuni punti, per la sua frenesia terroristica di migliorare il mondo, totalmente impazzito, con quelle sue “ordinanze kohlhaasiane” che egli emana dalla sede del suo “provvisorio governo del mondo” […]. Kleist mostra anche, in maniera divertente e con una comicità colma di disprezzo, in quale imbarazzo venga a trovarsi una società, che di solito non si sarebbe curata minimamente della violazione del diritto, per opera di un uomo che non è disposto a subirla».
14,50

In difesa del suicidio. Biathanatos

In difesa del suicidio. Biathanatos

John Donne

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 176

"Beza fu un uomo eminente, illustre e glorioso come nessun altro. Quando il fulgore della sua erudiziene splendeva come la luce nel meriggio e gli altri eguagliavano a malapena quella dell'alba o del mattino e ogni sua scintilla rifulgeva, confessò che, per l'angoscia di una tricofizia che aveva invaso la sua testa, volle gettarsi dal Ponte dei mugnai a Parigi e venne salvato da suo zio che si trovava casualmente a passare per quella via. Anch'io ho di frequente simili tendenze malate, poiché venni educato e formato fin dai primi anni di vita da uomini di una religione oppressa e perseguitata, abituati al disprezzo per la morte e desiderosi di un probabile martirio, e perché intendo far trovare la mia porta interiore ben serrata dinanzi al nemico comune. Forse in me si è manifestata una simile inclinazione perché la stessa dottrina è ambigua e flessibile al riguardo, o perché la mia coscienza sempre mi assicura che nessun rancore ribelle verso i doni divini né nessun altro peccaminoso conflitto ispira in me questi pensieri. Ed essi non sono neppure ispirati da sdegno oltraggioso né da vile debolezza. Ogni qual volta l'angoscia mi assale, penso che possiedo le chiavi della mia prigione, e nessun altro rimedio si presenta con altrettanta immediatezza al mio cuore della mia stessa spada. Accetto tutto lo scandalo che potrà derivarmi da questa impresa e non lo riverso su nessun altro."
22,00

L'assassinio come una delle belle arti

L'assassinio come una delle belle arti

Thomas De Quincey

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 112

La fama di Thomas De Quincey (1785-1859), riscoperto e celebrato nel nostro secolo dai surrealisti, è soprattutto legata a due opere: l'autobiografia "Confessioni di un mangiatore d'oppio "(1821) e il trattatello "L'assassinio come una delle belle arti" (1827), che qui si propone nella versione di Massimo Bontempelli. Come scrive Mario Praz nello studio che accompagna il testo, "De Quincey ebbe un morboso interesse per i processi criminali e da questa materia trasse ispirazione per la sua opera". Fantasia nera e umoristica di un genere che ebbe splendida fioritura nell'Inghilterra fra Sette e Ottocento, "L'assassinio come una delle belle arti" argomenta con capziosa ironia un'estetica del delitto che preannuncia il decadentismo.
14,00

Il cappotto

Il cappotto

Nikolaj Gogol'

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 96

“Il cappotto” (1842) di Gogol’ viene qui presentato nella versione di un traduttore d’eccezione, il poeta Clemente Rebora. Tuttavia l’importanza di questa edizione è dovuta soprattutto al testo che affianca il capolavoro gogoliano, scritto da Rebora in occasione della prima edizione del libro, nel 1920. Nel lungo saggio dedicato al racconto, un’indagine minuziosa e mirabile che non ha forse eguali nell’Italia di quell’epoca, Rebora ci offre un’interpretazione che oltrepassa le letture canonizzate e i luoghi comuni che allora come oggi eludono le interrogazioni fondamentali della «parabola» gogoliana.
13,00

Iscrizioni funerarie, sortilegi e pronostici di Roma antica. Testo latino a fronte

Iscrizioni funerarie, sortilegi e pronostici di Roma antica. Testo latino a fronte

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 368

«O tu che passi, se hai un'ombra di pietà nel petto, fermati e versa lacrime sulle mie povere ossa, che qui vedi sepolte. Fu lodata la mia condotta e piacque la mia bella persona ad Anchialo, che il dolore strema. Sono Lesbia. Sola lasciai le dolci consuetudini e, finché vissi, adempiei docilmente ai miei doveri. Se vuoi conoscere il mio nome, Lesbia. Se quello dei due che m'amarono, uno è il gentile Anchialo, l'altro l'ottimo Spurio. "Ma che cos'è ciò che vedo?". Sono le mie ossa, deposte nell'urna. Vivi, straniero, fino a che ti è concesso; e sta' sano». Con uno scritto di Guido Ceronetti.
34,00

Cinque sante bizantine. Storie di cortigiane, travestite, eremite, imperatrici

Cinque sante bizantine. Storie di cortigiane, travestite, eremite, imperatrici

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 160

Nel Medioevo le Vite dei santi erano raccontate e continuamente rielaborate, arricchite ogni volta di dettagli nuovi e diversi, che diedero corpo a un gran numero di varianti della medesima storia. Alcune leggende agiografiche ebbero un’enorme diffusione, paragonabile a quella che oggi hanno i romanzi, o certe biografie romanzate. I cinque testi tradotti in questo volume sono molto diversi tra loro, sia per il registro linguistico sia perché appartengono a epoche differenti; li accomuna il fatto che le protagoniste sono donne e alcune di esse scelgono di travestirsi da monaco. Proprio in ragione di questa diversità possono offrire un quadro, naturalmente parziale, della santità femminile nel Medioevo greco e della varietà di tipologie che la caratterizza. Ecco allora Pelagia, prostituta convertita e poi redenta. Maria ed Eufrosine, entrambe orfane di madre, compiono la scelta di entrare in un monastero maschile travestendosi, l’una per non separarsi dal padre, l’altra per evitare il matrimonio. Teoctista, presa prigioniera dagli Arabi, riesce a sfuggire in modo rocambolesco ai suoi rapitori e diviene eremita su un’isola deserta. L’imperatrice Teodora, l’unico personaggio realmente esistito, si assicura la santità riabilitando il culto delle icone proibito dagli imperatori iconoclasti.
21,00

Romanzo di Alessandro seguito da «Vita di Alessandro» di Plutarco

Romanzo di Alessandro seguito da «Vita di Alessandro» di Plutarco

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 224

«Si narra che il più valoroso e nobile fra gli uomini sia stato Alessandro, il re dei macedoni, che compì tutte le sue imprese trovando sempre nella divina provvidenza un valido alleato al suo valore: portò guerra a tutti i popoli della terra, conquistando città dopo città tanto rapidamente che a un altro quel tempo non sarebbe bastato neppure per visitare quei luoghi. Narreremo delle gesta di Alessandro, delle qualità del suo corpo e del suo spirito, della sua fortuna nelle imprese e del suo valore: e cominceremo dalla nascita, dicendo chi fosse suo padre».
24,00

Le due fonti della morale e della religione

Le due fonti della morale e della religione

Henri Bergson

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 264

«In realtà, se fossimo sicuri, assolutamente sicuri di sopravvivere, non potremmo più pensare ad altro. I piaceri sussisterebbero, ma offuscati e sbiaditi, perché la loro intensità sarebbe solo l'attenzione da noi fissata su di essi. Impallidirebbero, come la luce delle nostre lampade al sole del mattino. Il piacere sarebbe eclissato dalla gioia. Gioia sarebbe in realtà la semplicità di vita sparsa nel mondo da un'intuizione mistica diffusa: gioia anche quella che seguisse automaticamente a una visione dell'aldilà in una esperienza scientifica ampliata. In mancanza di una riforma morale così completa bisognerà ricorrere a espedienti, sottomettersi a una "regolamentazione" sempre più invadente, aggirare a uno a uno gli ostacoli drizzati dalla nostra natura contro la civiltà. Ma, sia che si opti per i grandi o per i piccoli mezzi, una decisione si impone. L'umanità geme, semischiacciata dal peso del progresso compiuto. Non sa con sufficiente chiarezza che il suo avvenire dipende da lei. Spetta a lei vedere prima di tutto se vuole continuare a vivere; spetta a lei domandarsi in seguito se vuole soltanto vivere, o fornire anche lo sforzo affinché si compia, persino sul nostro pianeta refrattario, la funzione essenziale dell'universo, che è una macchina per produrre dèi». Con uno scritto di Gilles Deleuze.
26,50

Esercizio del cristianesimo

Esercizio del cristianesimo

Søren Kierkegaard

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 288

"L'Esercizio del cristianesimo, come ultima tappa del titanico sforzo di Kierkegaard nella ricerca della "verità che salva", si distacca notevolmente dalle altre opere che l'hanno preceduta e in un certo senso anche preparata. Qui campeggia fin da principio e domina fino in fondo la mite e forte figura di Cristo, intravista nella potente figurazione di Thorvaldsen della Frue Kirke che è sublimata ora, con supremo anelito di consolazione e redenzione, nel nimbo immobile di un'immagine eterna. L'opera, a differenza delle precedenti, ha avuto un'elaborazione faticosa, non scevra di incertezze: eppure, nella sua forma attuale, essa balza fuori come un autentico miracolo per l'armonia e la corrispondenza delle parti, come forse nessun altro dei suoi scritti. La presenza essenziale dell'affanno della esigenza nella prima parte, la soluzione del tormento del dubbio ossia dello scandalo essenziale nella seconda, e la guarigione della crisi in atto del cristianesimo nella cristianità nella terza. Tre crisi, tre invocazioni, tre tappe della speranza cristiana." (Dallo scritto di Cornelio Fabro)
28,00

Chiari del bosco

Chiari del bosco

María Zambrano

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 160

"Le caratteristiche di Chiari del bosco corrispondono a quelle della «guida», un genere di testo passato in Spagna dall’Oriente, che è composto di figure alimentate dalla fantasia piuttosto che da argomentazioni, che è insieme comunicativo ed enigmatico, che suggerisce più di quanto non dica perché vuole che le sue verità rinascano e rivivano il più direttamente possibile nell’interiorità del lettore. Questi viene condotto, così, non tanto a condividere un sapere, quanto ad assimilare un’esperienza di tipo iniziatico, alimentata da una scrittura fortemente ellittica, lampeggiante, ora fin troppo coordinata ora bruscamente scoordinata, che lo obbliga a farsene coautore, a esporsi con tutto se stesso azzardando significati che il testo non garantisce. E che confluiscono in un «logos sommerso» o «logos del pathos», come la Zambrano ha chiamato in un’altra opera questa forma di comprensione inseparabile dalla situazione vitale di quanti si trovano a parteciparne. Di qui il riecheggiare, in queste pagine, della visione sapienziale dei presocratici, delle religioni salvifiche greche e romane, della tradizione gnostica, dell’idea – mutuata tra l’altro da Nietzsche – della filosofia come «trasformazione»." (Dallo scritto di Carlo Ferrucci)
21,00

Chuang-tzu. Vita dell'uomo che diventò perfetto

Chuang-tzu. Vita dell'uomo che diventò perfetto

Octavio Paz

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 80

«La società ideale di Chuang-Tzu è una società di saggi alla buona. Al suo interno non esistono governo, tribunali o tecnica; nessuno ha mai letto un libro; nessuno vuole guadagnare più del necessario; nessuno teme la morte perché nessuno ha nulla da chiedere alla vita. La legge del cielo, la legge naturale, governa gli uomini come governa il volgere delle stagioni. In questo senso, l’archetipo dei taoisti è lo stesso dei confuciani: l’ordine cosmico, la natura e i suoi incessanti cambiamenti. E tuttavia, nel campo della politica e della morale, così come in quello delle idee, la loro opposizione è irriducibile. La società di Confucio, imperfetta come imperfetta è ogni cosa umana, si realizzò e si convertì nell’ideologia e nel modello ideale di un impero che durò duemila anni. La società di Lao-Tzu e di Chuang-Tzu è irrealizzabile, ma la critica che entrambi muovono alla civilizzazione merita la nostra simpatia. La nostra epoca ama il potere, adora il successo, la fama, l’efficienza, l’utilità, e sacrifica tutto sull’altare di questi idoli. È consolante sapere che, duemila anni or sono, c’era chi predicava esattamente il contrario: l’oscurità, l’insicurezza e l’ignoranza, ossia la saggezza anziché la conoscenza».
13,00

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