Edizioni di Storia e Letteratura: Edizioni Gobettiane
Giovanni Papini
Giuseppe Prezzolini
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2021
pagine: 136
«In ogni coppia di amici c'è una vittima, c'è un incubo e un succubo. Nel contrasto che nasce c'è uno che vince e uno che perde (...) Uno, il succubo, perde gran parte di se stesso, l'altro, l'incubo, che gioia ed orgoglio deve provare a ritrovarsi fra i piedi una persona che non è più una persona, un essere che gli somiglia fin troppo, un vinto che non seppe difendersi». Con queste parole Giuseppe Prezzolini lascia intendere la natura del rapporto controverso ma intensissimo che intrattenne con Giovanni Papini e che coinvolse i due protagonisti in importanti imprese culturali, prime tra tutte la fondazione delle riviste «Leonardo» (1903) e «La Voce» (1908). Ne emerge un ritratto insolito e ironico, che senza dubbio rende merito allo scrittore Giovanni Papini, ingiustamente dimenticato e che sembra, a tratti, una «resa dei conti fra amici, in bilico fra reticenza e sfogo» (Dalla Postfazione di Mario Isnenghi).
Avventure
Adriano Grande
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2021
pagine: 188
Adriano Grande (1897-1972), scrittore dalla formazione irregolare e apprezzato pittore naïf, fu influenzato soprattutto da Sbarbaro e Montale, con cui mantenne duraturi rapporti di amicizia. Fu proprio Montale ad esprimere particolare apprezzamento per la sua prima raccolta poetica, "Avventure" (1927) che Gobetti accolse nelle Edizioni del 'Baretti'. La collana, realizzata in collaborazione con il Centro Studi Piero Gobetti, nasce con un obiettivo ambizioso: ripubblicare l'intera produzione di Piero Gobetti editore, 114 titoli usciti dal 1922 al 1929. Le opere qui riproposte in edizione anastatica sono accompagnate da nuove postfazioni e da schede critiche e bibliografiche. Un patrimonio considerevole di autori, che comprende tra gli altri Luigi Einaudi, Wolfgang Goethe, Eugenio Montale (la prima edizione di Ossi di seppia), Giuseppe Prezzolini, Gaetano Salvemini, oltre allo stesso Gobetti. Postfazione di Stefano Verdino.
Agnes Bernauer
Friedrich Hebbel
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2021
pagine: 132
Scritto all'indomani del 1848, "Agnes Bernauer" è dramma senza cattivi, catastrofe di ogni ambito della vita soggettiva imperniata sul conflitto fra le esigenze degli individui e quelle, assolutamente superiori, dello Stato: una bellissima popolana, amata dall'erede al trono di Baviera, verrà fatta uccidere dal padre di costui in nome della ragion di Stato di cui anche il figlio, alla fi ne, giungerà a riconoscere il primato. Pur lontano dalla sensibilità odierna, il dramma di Friedrich Hebbel testimonia la ricerca gobettiana di una prospettiva internazionale attraverso le traduzioni di opere letterarie e teatrali. Negli anni Venti pubblicare Hebbel, oggetto di un vivace interesse tra gli intellettuali del primo Novecento e tradotto anche da Scipio Slataper, che Gobetti commemorò a Gorizia nel 1922, è modernità contro tradizione, «stile europeo» contro provincialismo, editoria di cultura contro editoria commerciale.
Venti poesie. La ragazza di talento-La famiglia in amore
Fausto Materno Bongioanni
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2021
pagine: 288
Documenti significativi degli umori dei primi anni Venti, le commedie "La ragazza di talento" e "La famiglia in amore" mettono in scena una vita borghese con accenti ibseniani e pirandelliani. Smascherare le ipocrisie e le viltà della società dominata dal denaro e da rapporti familiari tradizionali è l'intento del giovane autore, Fausto Materno Bongioanni (1902-1979), che in "Venti poesie", per altra via, si appropria di stilemi crepuscolari e decadentistici per collocare le sue liriche in una Torino dalle tinte livide e venate di inquietanti suggestioni. A far da controcanto a questa visionarietà compiaciuta, le xilografie semplici e severe di Nicola Galante, artista agli esordi e 'scoperto' da Gobetti. Esperimento di «arte totale» modernista nell'interazione dissonante di testo e immagini, da una parte, teatro aperto ai giovani e all'avanguardia, dall'altra, le opere di Bongioanni rappresentano tappe significative sulla strada dello svecchiamento culturale, contro la mediocrità piccolo-borghese e l'estetismo dei «poeti laureati», che animava l'idea gobettiana di editoria. Postfazione di Pino Mantovani.
Natura morta
Renato Mucci
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2021
pagine: 128
Renato Mucci (1893-1976), che percorse a Roma una carriera amministrativa, fu poeta, saggista e apprezzato traduttore di Proust e dei maestri francesi dell'Ottocento. Gobetti, agli inizi del 1925, lo invitò a collaborare al «Baretti» e nell'estate di quell'anno, mentre stava uscendo Ossi di seppia di Montale, gli pubblicò il volume di prose liriche Natura morta, la cui cifra stilistica, ispirata anche ai poeti francesi che amava, attinge alle risorse di un colto formalismo linguistico e di un sensibile registro musicale. Opera di un poeta dimenticato, i «poemetti in prosa» di Mucci con precisa architettura animano l'inanimato, prestandosi a delibazioni e assaggi.
Il colpo di Stato
Mario Missiroli
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2021
pagine: 144
Direttore del quotidiano milanese di orientamento democratico «Il Secolo», Mario Missiroli nel 1922 aderì incondizionatamente al manifesto che annunciava la nascita della «Rivoluzione Liberale». "Il colpo di Stato", che Gobetti pubblicò nel 1924, dopo che l'autore era stato estromesso dal «Secolo» fascistizzato, riprendeva e sviluppava concetti già elaborati nella "Monarchia socialista": la Corona non poteva «assistere indifferente al quotidiano franamento dello Stato liberale» e ben presto il dissidio col regime sarebbe stato inevitabile. Gli eventi successivi smentirono l'ipotesi sul ruolo di mediazione della monarchia e Missiroli, nell'ottobre 1925, mise nero su bianco una «conversione» al fascismo che per Gobetti determinò la rottura definitiva, resa pubblica sulla «Rivoluzione Liberale». Postfazione di Francesco Perfetti.
Il disegno di guerra italiano nell'ultima guerra contro l'Austria. Studio critico
Filiberto Sardagna
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2021
pagine: 320
«Sarebbe disposto a pubblicare uno Studio critico sul piano di campagna – o disegno di guerra – italiano nell'ultima guerra contro l'Austria? Si tratterebbe di uno studio serio quale ancora non è stato fatto: non inteso a glorificare o a deprimere chi lo ha ideato, non inteso a mettere in evidenza errori più o meno già noti, ma a servire di base alla comprensione della nostra guerra». Con questo incipit il 17 gennaio 1924 il Gen. Filiberto Sardagna si rivolgeva al giovane, attivissimo editore torinese. Ne nacque uno studio finalmente critico che non deluse Piero Gobetti, interessato a scrutare dall'interno dei processi decisionali l'agire della classe dirigente liberale, di cui gli alti gradi dell'esercito costituivano una parte essenziale, di fronte al compito inane di una guerra di dimensioni mondiali. Postfazione di Paolo Pozzato.
Poesie
Filippo Maria Pugliese
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2021
pagine: 256
La scelta di Piero Gobetti di ospitare nelle sue edizioni una raccolta di poesie in dialetto pugliese può apparire eccentrica, ma si inscrive nel progetto di costruire una rete di intellettuali del Sud legati alla «Rivoluzione Liberale». Tra questi spicca Tommaso Fiore, che prese parte al fermento culturale di quanti intendevano la 'questione pugliese' come problema nazionale nel quadro di un federalismo democratico. Fu lui che mise in contatto il demopsicologo Filippo Maria Pugliese (1889-1956) con Gobetti e raccomandò la sua produzione poetica. Il libro non ebbe il successo editoriale atteso dall'autore, ma fu recensito calorosamente dallo stesso Fiore su «Conscientia» e destò l'interesse di Croce nella prospettiva di una storia della letteratura dialettale italiana.
Costazzurra
Mario Gromo
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: 128
Critico teatrale sul «Baretti», fondatore, con Sergio Solmi e Giacomo Debenedetti, della rivista «Primo Tempo», Mario Gromo (1901-1960) si dedicò poi all'editoria e soprattutto al giornalismo e alla critica cinematografica. "Costazzurra", in cui Prezzolini vide una promessa della letteratura italiana, è fuga, inseguimento di velleità artistiche per scrittura e cinema, amore per Liana, attrice bellissima ma già sfiorita in una società decadente. Trama appena accennata, stile preciso e ironico, fotografia tra luce e ombra che trapassa dal secolo vecchio a quello nuovo, il «taccuino d'esordio» di Gromo traccia l'autobiografia delle giovani generazioni in ogni tempo: «ho ventitré anni, non ballo, né so giocare a poker: non so a che potrò mai riuscire nella mia vita». Postfazione di Roberto Cicala.
Sara Lilas. Romanzo di Montmartre
Antonio Aniante
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: 240
Muovendosi tra gli stessi vicoli della Parigi bohémien del suo autore, Sara Lilas, disinvolta seduttrice meticcia, si mostra al lettore come rappresentazione di una 'modernità popolare', quasi evasiva, contrapposta alla speculazione introspettiva dei grandi autori del tempo. Pubblicato nel 1925 da Gobetti, il «romanzo di Montmartre» del giovane Antonio Aniante si schiude attraverso uno stile veloce e tratti dal gusto esotico, con richiami alla cronaca sportiva e alle nuove forme musicali del jazz. In una capitale francese, già cosmopolita e a tratti lusinghiera, Sara, priva di ogni spessore etico e morale, tenta di farsi largo e di far sua, conquistandola secondo lo stilema balzachiano, la metropoli. Prefazione di Giuseppe Zaccaria.
Religione e politica
Vito G. Galati
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: 256
"Religione e politica" di Vito Giuseppe Galati (1893-1968) ben rappresentava nella prospettiva di Gobetti la «funzione liberale» del popolarismo all'interno dello schieramento aventiniano. Rivalutando l'apporto dei cattolici - Gioberti, Manzoni, Rosmini, Capponi, Tommaseo, Balbo - al Risorgimento, il libro criticava il mondo liberale del dopoguerra e in particolare Giolitti per esser rimasto prigioniero di anacronistici «steccati» che avevano impedito l'affermarsi un'«ideologia di coalizione». D'altra parte, quella di Galati era anche una presa di distanze dall'iniziale collaborazione del PPI con Mussolini, un'indagine critica nella genesi della resistenza democratica del popolarismo. Il riconoscimento della distanza irriducibile tra cattolicesimo e ideologia mussoliniana, agli antipodi del «clerico-fascismo» che appoggiò il regime ed esiliò Sturzo, porterà Galati, unico ex-popolare, a essere attivo collaboratore del «Baretti» tra il 1925 e il 1928, dopo la morte del suo fondatore.
L'opera di Nitti
Vincenzo Nitti
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2019
pagine: 304
Quando, nel 1924, Vincenzo Nitti diede alle stampe il libro dedicato all'attività di governo del padre Francesco Saverio, la sua famiglia era già in esilio per sfuggire alle persecuzioni fasciste. Proprio nello stesso anno Gobetti scriveva: «Il programma di Nitti fu il solo programma conservatore serio della borghesia italiana». Pubblicato a ridosso della guerra, quel «torbido e travagliato periodo» che aveva provocato una crisi politica e una crisi morale di eguali dimensioni, e riprendendo con grande felicità di sintesi l'analisi svolta nei lavori paterni, Vincenzo Nitti traccia un ampio quadro dell'operato interno ed estero dello statista nel corso della sua presidenza del consiglio, dalla Conferenza di pace di Parigi all'impresa di Fiume. È nelle considerazioni conclusive che si delinea il motivo ispiratore della politica nittiana: l'ideale di una «Italia forte, lavoratrice e democratica in una libera Europa». Postfazione di Luigi Mascilli Migliorini.