Edizioni di Storia e Letteratura: Edizioni Gobettiane
La fiaba
Johann Wolfgang Goethe
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2012
pagine: 96
La pubblicazione nel 1927 della Fiaba, scritta da Wolfgang Goethe nel 1795 a conclusione delle "Conversazioni di profughi tedeschi", fu la prima traduzione italiana del racconto, ad opera di Emma Sola, collaboratrice del "Baretti" e studiosa del romanticismo tedesco. Il libro faceva parte del progetto avviato da Gobetti di una grande collezione di letteratura europea che contribuisse a superare il provincialismo italiano, secondo i criteri di serietà e di apertura che ispiravano le sue edizioni. Il testo non ha perso nulla del fascino che esercitò sui contemporanei di Goethe. La storia della bella Lilie, del magico serpente verde, del magnifico ponte che unisce le sponde del fiume e del tempio sotterraneo che alla fine emerge alla luce, ha un complesso impianto simbolico e una forte tensione utopistica verso la liberazione, la fratellanza degli uomini e la trasformazione della più grande infelicità nella più grande felicità.
Io credo
Giuseppe Prezzolini
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2011
pagine: 212
La libertà in Italia
Luigi Sturzo
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2011
pagine: 88
La libertà in Italia fu uno dei tre libri di Luigi Sturzo editi da Piero Gobetti. Si tratta certamente delle opere più importanti composte dal fondatore del Partito Popolare e tra le più care all'autore. Piero Gobetti si era occupato per la prima volta in modo diffuso di Sturzo nel numero doppio della maggiore delle sue riviste, "La Rivoluzione Liberale", nel 1922. Gobetti ebbe modo di conoscere personalmente il segretario del Ppi a Torino il 20 dicembre 1922. La collaborazione iniziò solo più tardi, dopo le forzate dimissioni di Sturzo dalla segreteria del Partito Popolare. Ne La libertà in Italia Sturzo si premurava innanzi tutto di combattere la tesi di quanti ritenevano il fascismo un fenomeno tipicamente italiano e quindi non esportabile. Sbagliavano anche coloro che contro ogni evidenza dei fatti speravano ancora che il fascismo potesse avere il suo sbocco nella normalità costituzionale. Il volume è dunque un grande elogio della libertà: "Amo la libertà più della ricchezza; amo la libertà più dei piaceri; amo la libertà più del potere; amo la libertà più della vita". E concludeva: se la riconquista delle libertà costituzionali tarda a realizzarsi, "il nostro cuore ne soffrirà, ma la nostra speranza non verrà mai meno. La storia dei popoli non si scrive in un momento; ma è fatta di grandi sacrifici, di grandi attese, e di grandi lotte...".
Risorgimento senza eroi
Piero Gobetti
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2011
pagine: II-378
Il teatro tedesco del Novecento
Leonello Vincenti
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 1905
pagine: 96
Nel luglio 1925 Leonello Vincenti (1891-1963), germanista nella cerchia degli intellettuali torinesi, cura il numero 11 del «Baretti» dedicandolo al teatro tedesco dietro proposta e impulso di Piero Gobetti. Di fatto, il lungo saggio diviene il primo studio monografico italiano sull'espressionismo, movimento «segno dei tempi» di cui pure Vincenti non era esperto, e sul quale si documenta per l'occasione, restando al contempo piuttosto dubbioso rispetto a questo sperimentalismo esasperato, che non gli sembra possa assurgere a linguaggio universale. Il saggio viene riproposto nelle Edizioni Gobetti e lo scambio tra i due sembra presagire una proficua collaborazione quando la morte di Gobetti interviene destando in Vincenti un'onda di sofferenza: «Era una delle pochissime persone che vedevo necessarie all'avvenire» scriverà ad Ada in uno dei primi messaggi di cordoglio. Postfazione di Cristina Grazioli.
Scritti teatrali
Achille Ricciardi
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 1980
pagine: 144
Gobetti pubblicò nel 1925 gli Scritti teatrali dell'abruzzese Achille Ricciardi due anni dopo la sua prematura scomparsa, con una prefazione di Anton Giulio Bragaglia. In essi c'era una radicale messa in questione del principio logocentrico, che aveva informato il teatro fin dagli inizi in Grecia, con il prevalere della parola sulle altre componenti e possibilità dell'azione scenica. Le regie teatrali di Ricciardi si avvalevano di complessi giochi di luce e di una ricchissima partitura di effetti cromatici (fu teorico e sperimentatore del Teatro del Colore). Bragaglia, anziché al futurismo, lo apparentava «alle scuole russo-tedesche dalle quali è derivato l'espressionismo». Il suo percorso era indirizzato verso esiti di assoluta astrazione, con una posizione di avanguardia eccezionale nel panorama italiano del tempo.
La rivoluzione in atto. 1919-1924
Ermanno Bartellini
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 1905
pagine: 144
Collaboratore de «l'Avanti!» e di «Rivoluzione liberale», detenuto nelle carceri di Trieste, Fiume e Milano, Ermanno Bartellini firmò "La rivoluzione in atto. 1919-1924" nel clima generatosi dall'omicidio Matteotti. Il saggio, dedicato alle origini e alle componenti del fascismo, non era privo di un'analisi delle colpe di quel Partito Socialista al quale si era iscritto dopo l'esperienza da ufficiale nella prima guerra mondiale e tra le cui fila sarebbe comunque rimasto sempre. Pubblicato da Gobetti nel luglio 1925, in piena ripresa del regime, costò a Bartellini, insieme al suo impegno contro le leggi fascistissime, il confino sull'isola di Lipari. Riacquistata la libertà, egli non smetterà mai l'attività antifascista clandestina, fino all'arresto da parte della polizia di Salò nel 1944 e alla morte, qualche mese più tardi, nel lager di Dachau.
L'epoca della critica e Ventura
Giuseppe Sciortino
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2025
pagine: 90
L'epoca della critica, pubblicato nelle edizioni Piero Gobetti nel 1924, fu all'epoca definita «una sintetica trattazione dell'estetica e della critica in atto dal De Sanctis in poi»; particolarmente apprezzato, lo fece conoscere come una delle voci più promettenti della critica letteraria e filosofica dell'epoca. Nel 1927, sempre per le edizioni Piero Gobetti, pubblicò una breve raccolta di liriche, "Ventura".