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Edizioni Lavoro: Studi di storia

Combattere la bella battaglia. Il sindacato come soggetto di trasformazione della società

Combattere la bella battaglia. Il sindacato come soggetto di trasformazione della società

Sandro Antoniazzi

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Lavoro

anno edizione: 2025

pagine: 160

Questo libro non è uno scritto di storia, ma si sofferma su alcuni momenti del passato. Non si tratta di fare confronti impropri tra ieri e oggi, tra le grandi conquiste raggiunte e i problemi attuali. Le lotte del passato hanno qualcosa da insegnarci per quello che hanno realizzato, ma ancor più per le prospettive che hanno espresso e i grandi ideali che rappresentavano. C’è bisogno di un sindacato «soggetto politico», che non solo difenda i lavoratori, ma possa anche riequilibrare i rapporti sociali del Paese; da questo dipende la forza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Il libro indica, inoltre, possibili campi di azione per ridare forza al sindacato e metterlo in grado di affrontare i molti problemi nuovi del lavoro, sia nei settori innovativi sia negli ambiti di precariato. È necessario avere un programma strategico ambizioso e saper attirare adesioni e consenso dalla società civile. Non esiste più la classe operaia di un tempo; oggi, chi può unire i lavoratori per un progetto comune è solo il sindacato. Un sindacato forte e unitario non solo consente il miglioramento delle condizioni dei lavoratori, ma è il presupposto indispensabile di una società più giusta. Prefazione di Raffaele Morese.
18,00

Filca Cisl. 70 anni di sindacato. La persona e il territorio al centro, il coraggio delle idee, la forza della coerenza

Filca Cisl. 70 anni di sindacato. La persona e il territorio al centro, il coraggio delle idee, la forza della coerenza

Giuseppe Vedovato, Antonio Famiglietti

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Lavoro

anno edizione: 2025

Il volume ricostruisce la storia della Filca, il sindacato delle costruzioni della Cisl, basandosi sulla consultazione di una vasta documentazione archivistica e su un attento confronto con la storiografia specifica. Quello che emerge è la forza innovativa della categoria, la modernità e il coraggio delle idee, il protagonismo nel mondo del lavoro e nella società in generale. Raccontare la storia della Filca Cisl vuol dire offrire un riconoscimento a decine di migliaia di dirigenti, operatori, delegati, rappresentanti, militanti che dal 1955 a oggi hanno dedicato la propria vita al servizio del prossimo. Ma vuol dire anche raccontare l’evoluzione del settore delle costruzioni: grazie al ruolo della Filca e alle sue intuizioni, la normativa sulla sicurezza, sulla legalità, sulla sostenibilità ha conosciuto progressi importanti e significativi negli ultimi anni. Dal libro emerge, infine, anche la crescita dell’influenza e del peso della Filca nella Cisl: la categoria è diventata un punto di riferimento forte, e continua a lottare per rendere migliore il mondo del lavoro, la vita di chi ne fa parte e la società nel suo insieme.
25,00

Verso la Fistel Cisl. La nascita della Federazione dei lavoratori dell'informazione, spettacolo e telecomunicazioni a Torino e in Piemonte

Verso la Fistel Cisl. La nascita della Federazione dei lavoratori dell'informazione, spettacolo e telecomunicazioni a Torino e in Piemonte

Nanni Tosco, Gianfranco Zabaldano

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Lavoro

anno edizione: 2025

pagine: 183

La vita e la struttura organizzativa delle categorie sindacali sono collegate a molteplici fattori: contingenze economiche, innovazioni tecnologiche, organizzazione del lavoro che richiedono continui processi di adattamento e di proiezione verso il futuro. Emblematica è la vicenda che ha portato alla nascita della Fistel Cisl, la Federazione dei lavoratori dell’informazione, spettacolo e telecomunicazioni in Piemonte. I settori tipografia, stampa, tv e telefoni sono stati rivoluzionati nell’arco di pochi decenni e la rappresentanza dei lavoratori si è progressivamente modificata. Questo volume coglie il ruolo delle persone che sono state protagoniste di questo percorso lungo e accidentato: sindacalisti e sindacaliste che ringraziamo per la traccia profonda che hanno lasciato. Ma ripercorrere le vicende della Federlibro Cisl e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori della telefonia consente anche di riprendere passaggi della storia del nostro Paese dal punto di vista sociale ed economico. L’Associazione culturale Vera Nocentini aggiunge un nuovo tassello al quadro della storia del lavoro di Torino e del Piemonte. Introduzione di Anna De Bella. Postfazione di Stefano Tallia.
15,00

Meridionalismo. Una frattura da ricomporre nella coscienza collettiva del Paese

Meridionalismo. Una frattura da ricomporre nella coscienza collettiva del Paese

Giovanni Marongiu

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Lavoro

anno edizione: 2024

pagine: 64

«Ciò che conta, peraltro, è la consapevolezza che il problema del Mezzogiorno vive nella nostra coscienza collettiva, in quanto nazione e come Stato; non è riducibile a nessuna delle politiche che volta per volta sono state messe in campo e neanche a nessuna delle teorie che hanno cercato di spiegarlo e di interpretarlo. Per questo si può ben dire che ogni fase storica che il Paese vive non può non riportare questo problema all’ordine del giorno, con una sua propria visione, una propria chiave di lettura e, infine, con il suo proprio contributo di chiarificazione e di soluzione» (G. Marongiu). Il volume è curato dall’Associazione Amici della Fondazione Giulio Pastore, che è stata fondata nel 2008, da alcuni ex allievi, per sostenerne l’attività e promuovere ricerche e studi aventi per oggetto i problemi del lavoro e dell’esperienza sindacale dei lavoratori.
10,00

Dall'appello ai Liberi e forti al congresso di Torino. Il Partito popolare italiano (1919-1923)

Dall'appello ai Liberi e forti al congresso di Torino. Il Partito popolare italiano (1919-1923)

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Lavoro

anno edizione: 2024

pagine: 116

Questo volume – che raccoglie gli Atti del convegno organizzato a Torino in occasione del Centenario della nascita del Partito popolare italiano – si colloca alla fine di un percorso di ricerche e di studi dedicati dalla Fondazione Carlo Donat-Cattin alla breve ma intensa vicenda del Partito sturziano: «l'avvenimento più notevole della storia italiana del XX secolo», secondo l'autorevole parere di Federico Chabod. L'arco cronologico dei saggi qui pubblicati parte dall'atto di nascita del Partito popolare italiano, l'Appello «ai liberi e forti» diffuso il 19 gennaio del 1919, per chiudersi con il IV Congresso che si svolge a Torino tra il 12 e il 14 aprile del 1923. Il clima è infuocato: nell'autunno, la città aveva vissuto giornate di sangue e di terrore che avevano lasciato il segno. Nella relazione di apertura intitolata La funzione storica del Partito Popolare Italiano, Luigi Sturzo indica con chiarezza il compito storico del suo partito: «realizzare entro la vita pubblica e con l'esercizio delle attività civili» un pro- gramma «in antitesi al liberalismo laico, al materialismo socialista, allo Stato panteista e alla nazione deificata». Il prete di Caltagirone non ha dubbi: i popolari non debbono «avallare una cambiale in bianco» al fascismo. E traccia con nettezza la linea dell'intransigenza. La maggioranza del partito si schiera con lui, riconfermandolo segretario. Ma, come è noto, questa linea – che segna l'inconciliabilità assoluta e profonda tra l'etica cristiana e il fascismo – non reggerà alla prova nelle aule parlamentari. I saggi qui pubblicati affrontano da prospettive diverse, ma ugualmente rilevanti, la breve e intensa parabola del Partito popolare italiano riuscendo a «fornire», come scrive Gianfranco Morgando nella Presentazione che apre il volume, «un contributo non comune alla riflessione storiografica su una stagione costituente del cattolicesimo politico italiano». Da queste pagine emergono non solo le dimensioni nazionale e regionale ma anche quella europea poiché le vicende storiche del movimento politico dei cattolici italiani sono strettamente intrecciate con quelle del cattolicesimo politico europeo, caratterizzato da una pluralità di esperienze che presentano tratti comuni ma anche differenze significative. All'interno di questo contesto il programma del Partito popolare italiano appare il più avanzato «per la netta accettazione del sistema democratico e rappresentativo, per la distinzione dell'organizzazione politica dalla struttura ecclesiale e per l'autonomia nei confronti della gerarchia». E proprio sulle esperienze di questo straordinario «laboratorio» si fonderà il protagonismo politico dei cattolici nell'Europa del secondo dopoguerra. I popolari, Sturzo in testa, hanno saputo tenere alta «la bandiera della libertà nell'esilio, nell'opposizione al fascismo e infine nella partecipazione alla Resistenza. Hanno riscattato le ambiguità e i trasformismi di tanta parte del mondo cattolico italiano. Lo hanno fatto perché, come testimoniano le pagine che pubblichiamo, erano un partito che affondava le proprie radici in una filosofia della storia e in una cultura politica». Un richiamo, «nei tempi di pragmatismo che stiamo vivendo», che dimostra l'importanza e l'attualità del popolarismo e il senso profondo di questo lavoro. Presentazione di Gianfranco Morgando.
14,00

Archivio Carlo Donat Cattin 1930-1991

Archivio Carlo Donat Cattin 1930-1991

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Lavoro

anno edizione: 2023

pagine: 554

«Questo volume, frutto di una felice intuizione di Claudio Donat-Cattin, ci aiuta a ripercorrere il lungo, ricco, vivace e intenso percorso umano, sindacale, politico, giornalistico e di governo compiuto da Carlo Donat-Cattin nell'arco della sua vita. Grazie all'impostazione scelta, non siamo di fronte a un volume freddo e senza anima, ma a un'opera che mette a disposizione preziose indicazioni sulle fonti documentarie, integrate e arricchite da una serie di saggi e documenti che consentono ai lettori e agli studiosi di ripercorrere le fasi salienti della biografia di un personaggio di grande rilievo nella storia dell'Italia repubblicana. Veri e propri percorsi di ricerca che ci aiutano a conoscere e interpretare momenti cruciali e rilevanti della lunga esperienza umana e politica di Carlo Donat-Cattin». Così scrive Francesco Malgeri nella sua Introduzione, cogliendo a pieno il senso di una scelta inusuale. La consuetudine vuole, infatti, che l'inventario e l'antologia di testi selezionati, in prevalenza inediti e significativi, di un archivio vengano pubblicati separatamente. In questo caso la scelta è stata un'altra. Il volume risulta così strutturato in due parti in larga misura speculari: "Percorsi di ricerca" e "Inventario delle carte". La ricca scelta di carte, distribuite in un arco temporale molto ampio, è qui presentata sulla base delle sezioni in cui è strutturato l'inventario, escluse le ultime che comprendono la corrispondenza e i quaderni di appunti. Fatte poche eccezioni, ci si è limitati a dedicare a questa sezione un prezioso inserto di riproduzioni originali d'archivio, rimandando a un progetto editoriale specifico, capace di valorizzare l'importanza e la ricchezza di tale fonte documentaria, il compito di«far luce sugli scambi non ufficiali e sugli orientamenti autentici che preludono ai processi decisionali, documentati poi dalle fonti istituzionali». Come scrive ancora Malgeri, quanti vorranno conoscere e studiare «la vita politica, sociale ed economica del nostro Paese dalla Resistenza sino alla crisi del sistema politico negli anni Novanta non potranno prescindere da queste carte. Sarà così possibile cogliere aspetti, momenti, situazioni e percorsi che segnano la lunga e preziosa presenza di Carlo Donat-Cattin nella storia della Repubblica. Una storia che oggi è quanto mai opportuno rileggere, con quel distacco e quell'equilibrio che il trascorrere degli anni ci consente».
35,00

Scontri frontali e contrattazione silenziosa. Cronache del sindacalismo libero a Modena (1943-1955)

Scontri frontali e contrattazione silenziosa. Cronache del sindacalismo libero a Modena (1943-1955)

Antonio Guerzoni

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Lavoro

anno edizione: 2023

pagine: 293

La riscoperta, nell'Archivio della Cisl di Modena, di documenti sulla contrattazione territoriale del primo dopoguerra consente di ripercorrere la storia di una Libera Cgil prima e di una Cisl poi guidata da una dirigenza nata per la quasi totalità nella Resistenza. Si tratta di un gruppo fortemente caratterizzato a sinistra, d'ispirazione dossettiana e maritai-niana e allo stesso tempo anticomunista al punto di mantenere in vita, a partire dal 1948, una struttura paramilitare segreta pronta ad opporsi a una temuta rivoluzione di tipo sovietico. Il confronto-conflitto con la Cgil culmina in due scontri che assumono una dimensione nazionale. In agricoltura i liberini danno vita alla cooperativa il «Bosco della Saliceta», simbolo della politica di incentivazione della piccola proprietà contadina, in contrapposizione all'occupazione delle terre sostenuta dalla Cgil. Nell'industria la Libera Cgil proclama lo sciopero contro la serrata delle Fonderie Riunite ma non partecipa alla tragica manifestazione del 9 gennaio 1950, per evitare i chiari rischi incombenti. Tuttavia la contrapposizione tra prospettiva democratica e prospettiva marxista-rivoluzionaria non si ferma alla disputa ideologica e sa trovare momenti di reale intesa quando si tratta di migliorare le concrete condizioni di vita di operai e contadini. Esiste una «contrattazione silenziosa», in cui la Libera Cgil e la Cisl realizzano intese unitarie con la Cgil. La rivisitazione della contrattazione fascista consente di individuare le difficoltà incontrate da tutto il sindacato democratico a introdurre elementi di innovazione nella struttura contrattuale. La prima vera grande novità si avrà solo con la proposta della Cisl per la contrattazione aziendale. Presentazione di Rosamaria Papaleo. Prefazione di Gian Primo Cella. Postfazione di Bruno Manghi.
23,00

Architetti di un'Europa del lavoro. Sei proposte per il sindacalismo europeo a trent'anni dal Trattato di Maastricht

Architetti di un'Europa del lavoro. Sei proposte per il sindacalismo europeo a trent'anni dal Trattato di Maastricht

Marco Cilento

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Lavoro

anno edizione: 2022

pagine: 192

Il volume mira a dimostrare come la dignità del lavoro abbia la propria dimora nella UE e come il futuro del sindacato sia legato a doppio filo al processo di integrazione europeo. Non sarà un esercizio semplice. Nonostante la cadenza ritmica di eventi avversi, nell'Europa odierna si manifesta un nuovo europeismo che vede nel progetto d'integrazione una necessità storica. Sindacati e parti datoriali possono essere i fautori di questa integrazione, continuando ad applicare un sano dialogo sociale. Quali obiettivi deve porsi il sindacato per stare al passo con questa sfida e per ristabilire i percorsi di progresso sociale, solidarietà, sostenibilità? L'autore presenta in queste pagine sei proposte per l'Europa del lavoro. Due puntano a rafforzare le istituzioni europee in un nuovo patto fondativo per il lavoro e la sicurezza: il debito pubblico europeo e la politica di sicurezza e difesa comune. Due sono mirate a restituire pathos al costrutto democratico del progetto di integrazione europea: la lotta alla criminalità e la lotta alla povertà. E, infine, due riguardano il lavoro e i lavoratori europei: un quadro operativo e promozionale della contrattazione collettiva transnazionale e una scelta definitiva sulla partecipazione dei lavoratori al governo delle imprese.
18,00

Un'«autentica esperienza di libertà». La Fondazione Giulio Pastore (1971-2021)

Un'«autentica esperienza di libertà». La Fondazione Giulio Pastore (1971-2021)

Aldo Carera

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Lavoro

anno edizione: 2022

pagine: 294

La formula un’«autentica esperienza di libertà» esprime una concezione del sindacato coerente con le idee del fondatore della Cisl, Giulio Pastore. Per dare continuità a questa concezione, che ha segnato una svolta nella storia del sindacato italiano e che ogni giorno rinnova la sua potenza evocatrice, il 26 febbraio 1971, un gruppo di amici raccolti attorno a Mario Romani ha costituito la Fondazione Giulio Pastore. Da allora la Fondazione si è distinta nel campo degli studi e delle ricerche sui temi del lavoro e del sindacato e nella formazione sindacale. Più recentemente, è diventata punto di riferimento nel campo della rendicontazione sociale per le organizzazioni sindacali. Di quanto tale esperienza sia importante per il sindacato italiano e per la Cisl, danno testimonianza autorevole, tra gli altri, Giuseppe De Rita, Vincenzo Scotti, Giulio Sapelli, Tiziano Treu, Emilio Gabaglio, Sergio Zaninelli, Michele Colasanto, Alberto Cova, Guido Formigoni, Giorgio Vecchio, Raffaele Morese. Con loro le riflessioni di Annamaria Furlan e una prefazione di Luigi Sbarra. Pagine notevoli di quella storia, ben documentata negli archivi, sono inscritte nelle biografie e nelle convinzioni di Mario Romani, Giovanni Marongiu, Vincenzo Saba, Mario Grandi, mons. Pierfranco Pastore. Prefazione di Luigi Sbarra.
25,00

Dobbiamo creare tutto dal nuovo. Il divenire della Cisl: fondamenti, incontri, esperienze

Dobbiamo creare tutto dal nuovo. Il divenire della Cisl: fondamenti, incontri, esperienze

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni Lavoro

anno edizione: 2021

pagine: 240

La Cisl rappresenta una peculiarità per il sindacalismo e le relazioni industriali. Una cultura, quella cislina, originale e non assimilabile - come affermò Giulio Pastore nel 1951 durante il primo Congresso della Confederazione - a nessun partito, movimento ideologico, tradizione (anche religiosa) preesistenti. Una cultura salda, allo stesso tempo in divenire, sviluppatasi in oltre settanta anni di storia. Il volume, curato da Adriana Coppola e Francesco Lauria, riprende i fondamenti del sindacato «nuovo» e con essi incontri, contaminazioni, reciproche influenze con altri filoni culturali, filosofici e sindacali europei e internazionali: dalla «scuola del Wisconsin» al modello partecipativo tedesco, fino al personalismo francese o all'incontro con esperienze sindacali diverse quale, ad esempio, il sindacalismo latinoamericano. Se il sindacato è azione concreta per le condizioni materiali delle lavoratrici e dei lavoratori, esso si esprime in un quadro valoriale di riferimento. L'agire quotidiano non prescinde dalle idee-forza che stanno alla base di una organizzazione di rappresentanza che fa dell'essere un «fatto associativo» un principio ispiratore. Il testo raccoglie, arricchiti e integrati, gli atti delle giornate di storiografia realizzate dal Centro Studi di Firenze nel settantesimo anniversario della Cisl. Contributi di riconosciuti studiosi delle relazioni industriali si alternano a quelli di giovani ricercatori e sindacalisti, completati da una sezione iconografica costituita da manifesti e materiali di archivio. Contributi di G. Acocella, G. Andriani, E. Bucci, A. Carera, A. Coppola, A. Cuevas, M. Filippa, L. Filippi, D. Fumarola, E. Gabaglio, G. Gallo, A. Guerzoni, G. Iuliano, F. Lauria, B. Manghi, M. Pitteri, L. Sbarra, F. Scrima. Prefazione di Luigi Sbarra.
20,00

Cattolici senza partito?

Cattolici senza partito?

Giorgio Merlo

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Lavoro

anno edizione: 2018

pagine: 109

Un nuovo partito di ispirazione cristiana? Correnti organizzate all'interno dei partiti? Oppure continuare a garantire una partecipazione nella società civile senza porsi il problema di una rinnovata presenza politica? Dalla risposta concreta a queste domande si gioca anche il destino politico e culturale dei cattolici italiani. Questo perché oggi persiste un progressivo «spaesamento» dei cattolici rispetto all'attuale contesto politico. Dove tra partiti personali, anti politica, demagogia e populismo le culture politiche - e nello specifico quella cattolico-democratica e cattolico-sociale - sono destinate ad essere sacrificate sull'altare di una maldestra modernità. La recente riflessione del presidente della Cei, cardinal Gualtiero Bassetti, ha giustamente evidenziato come nel nostro paese c'è un problema legato alla «rappresentanza politica dei cattolici» pur senza entrare nel dettaglio o nelle singole modalità organizzative. E questo problema è destinato a segnare e a condizionare l'evoluzione della politica italiana. La presente pubblicazione affronta, in modo snello e sintetico, tali temi lasciando aperti possibili esiti. Che dipendono dalle circostanze politiche, dalle dinamiche elettorali e dal dibattito culturale che ci saranno nel nostro paese. Ma anche, e soprattutto, dal «coraggio» che i cattolici italiani sapranno mettere in campo nel rapporto con la politica per ricostruire un vero «bene comune». Che resta la migliore eredità della tradizione del cattolicesimo politico italiano.
13,00

Quando l'operaio diventa cittadino. Statuto dei lavoratori: una storia di diritti

Quando l'operaio diventa cittadino. Statuto dei lavoratori: una storia di diritti

Alessandro Parola

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni Lavoro

anno edizione: 2017

pagine: 369

Totem e tabù, ma anche bandiera e pietra dello scandalo, la legge 300/1970, comunemente nota come «Statuto dei lavoratori», ha subito uno strano destino politico. Da decenni è oggetto di contesa e revisione, tramite referendum modificativi (vani) e interventi legislativi (tormentati). Diffusa è però l'ignoranza dei suoi contenuti originari, spesso ricondotti solo al contestatissimo articolo 18. Praticamente nulla si conosce invece della storia della redazione di quel testo di legge, nonostante le carte d'archivio offrano oggi molte possibilità di ricostruire snodi essenziali e protagonisti. Questo libro ripercorre le tappe della sua lunga gestazione, emblema della stagione del centrosinistra organico in Italia, offrendo un'ampia collezione di documenti, perlopiù inediti. Nell'agile ricostruzione trovano spazio i retroscena che hanno visto come attori principali Giuseppe Di Vittorio, Pietro Nenni, Giacomo Brodolini, Gino Giugni e Carlo Donat-Cattin. Una vicenda altamente simbolica, perché promulgare una legge sui diritti dei lavoratori significò dare al lavoro, su cui già i padri costituenti avevano voluto fondare la Repubblica, un riconoscimento aggiornato in termini di forza e dignità.
30,00

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