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Franco Angeli: Criminologia

Cesare Lombroso e le neuroscienze: un parricidio mancato. Devianza, libero arbitrio, imputabilità tra antiche chimere ed inediti scenari

Cesare Lombroso e le neuroscienze: un parricidio mancato. Devianza, libero arbitrio, imputabilità tra antiche chimere ed inediti scenari

Emilia Musumeci

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2016

pagine: 208

In un'epoca in cui le neuroscienze hanno fatto il loro ingresso trionfale anche nei tribunali italiani, influenzando, con l'ausilio delle tecniche di neuroimaging e di genetica comportamentale, il giudizio sulla capacità di intendere e di volere degli imputati, questi interrogativi diventano ormai ineludibili. Nel momento in cui ad uccidere non è l'uomo ma i suoi geni o il suo cervello, venendo meno il tradizionale concetto di libero arbitrio, si pone il problema della conciliabilità dei concetti di imputabilità e responsabilità penale adottati dal nostro ordinamento con tali istanze deterministiche. Per sciogliere tale nodo problematico, che costituisce la posta in gioco dell'attuale dibattito tra neuroscienze e diritto, è opportuno comprendere se quello attuale rappresenti uno scenario inedito o se riproponga, al di là dell'ovvia diversità del contesto, quello di fine dell'Ottocento, segnato dalla pubblicazione de L'Uomo delinquente di Cesare Lombroso, il cui nocciolo duro è una concezione del delitto come fenomeno naturale. Pertanto è utile rileggere senza pregiudizi l'opera di Lombroso per capire se oggi i neuroscienziati che rigettano le sue tesi su crimine e devianza, ritenute un'anticaglia ottocentesca, stiano in realtà compiendo un parricidio mancato, riproponendo lo stesso paradigma che cercano, in tutti i modi, di negare.
30,00

Narrative del male. Dalla fiction alla vita, dalla vita alla fiction

Narrative del male. Dalla fiction alla vita, dalla vita alla fiction

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2016

pagine: 292

Quest'opera intende riflettere da un punto di vista criminologico sui rapporti tra ciò che viene presentato come illecito - la fiction sul crimine - e ciò che intrinsecamente si rivela tale - il crimine reale -, così come viene messo in trama dalle narrative che istituzionalmente se ne occupano, e che sono presenti a diversi livelli come discorsi scientifici, mediatici, giudiziari, o a livello delle convinzioni diffuse a livello sociale. Nella prima parte del testo vengono analizzati alcuni casi di fiction con le metodiche della scienza criminologica e nella seconda parte da dati di cronaca si arriva alla teorizzazione criminologica qualitativa e alla fiction. Il campo delle narrative criminologiche, collocandosi tra fiction e vita, può costituire una sorta di "territorio di mezzo", partendo dal quale diviene possibile sia utilizzare le narrative di fiction per comprendere gli eventi criminali reali, sia trattare le narrative degli eventi criminali reali connettendole al mondo della fiction. In tal senso, nella misura in cui realtà e fiction si influenzano reciprocamente, la criminologia può tentare di decifrare il senso della vita tanto del criminale, quanto della vittima, in un processo di approfondimento che può dirsi incessante.
38,00

Le vittime e la vittimologia. Teorie e applicazioni

Le vittime e la vittimologia. Teorie e applicazioni

Gilda Scardaccione

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2016

pagine: 234

Le vittime di reato focalizzano ormai da tempo l'attenzione di studiosi, organismi internazionali e istituzioni anche non governative in linea con disposizioni internazionali e leggi nazionali che ne sanciscono il diritto ad un adeguato riconoscimento, protezione, tutela e interventi sulle conseguenze dei processi di vittimizzazione. La vittimologia, sin dalle sue origini, si è imposta come disciplina orientata alla rivalutazione delle vittime sviluppandosi in diverse aree di interesse in una prospettiva interdisciplinare che coinvolge discipline penalistiche, sociologiche e psicologiche. Il volume ripercorre questa evoluzione rilevando in modo particolare i fattori di vulnerabilità che facilitano i processi di vittimizzazione, con particolare riferimento alle vittime di età minore e alla violenza di genere, indicando anche le possibili cautele per evitare negli interventi giudiziari e istituzionali fenomeni di vittimizzazione secondaria. I modelli di intervento dei servizi a favore delle vittime vengono proposti come evoluzione della giustizia riparativa per la rivalutazione e la tutela della vittima e per la rassicurazione sociale e la prevenzione di future vittimizzazioni.
30,00

Nozioni di medicina legale. Uno strumento per le professioni medico-sanitarie e giuridiche

Nozioni di medicina legale. Uno strumento per le professioni medico-sanitarie e giuridiche

Jutta Birkhoff

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2016

pagine: 320

Operare nell'ambito della Sanità, approcciarsi alla sofferenza psico-fisica e prendersi cura della salute non solo del singolo, ma anche della collettività attraverso prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, presuppone un'approfondita preparazione non solo teorico-tecnica, ma anche medico legale. Infatti, l'esercizio di ogni professione sanitaria, medica e non medica, non può svolgersi al di fuori di imprescindibili regole dettate dallo Stato, essendo soggetto a precise norme di legge, articoli dei codici civile e penale, nonché precetti etico-deontologici che ogni operatore deve conoscere e rispettare, anche per evitare di incorrere in una delle diverse forme di responsabilità. Così, se da un lato esistono attività, norme e doveri più specifici per l'una o l'altra categoria di professionisti sanitari, dall'altro vi sono principi giuridico-comportamentali "universalmente" valevoli, tra cui anche quello di collaborare con l'amministrazione della giustizia. Date queste premesse, il volume qui presentato non intende essere un trattato di medicina legale nell'accezione "classica" del termine - non si pone, certamente, infatti, il fine di esaurire l'intero ambito della disciplina - bensì un testo agevolmente consultabile sia dagli studenti delle lauree medico-sanitarie e di giurisprudenza, sia da coloro che già esercitano le rispettive professioni.
39,50

Corruzione, frodi sociali e frodi aziendali. Dalla prevenzione al contrasto

Corruzione, frodi sociali e frodi aziendali. Dalla prevenzione al contrasto

Angelo Jannone

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2015

pagine: 226

L'illegalità tende ad accentuarsi nei momenti di recessione economica, nelle aziende come nella società. Per la criminalità delle imprese, in Italia, più che in altri Paesi, il problema è stato a lungo sottaciuto per un malinteso senso della reputazione. E solo drammatici interventi esterni di polizia e autorità giudiziaria hanno scoperchiato il "vaso di Pandora", mentre normative e standard che richiamano sempre più a una responsabilità condivisa si sono talora rivelati fragili, finendo spesso soltanto per estendere la farraginosità del controllo pubblico anche al controllo interno alle aziende. Eppure nelle imprese, come nella società, le esperienze negative possono consentire di riflettere ed evitare che segnali deboli colti in ritardo o, peggio, dolosamente ignorati, possano portare alla "crisi". Un libro adatto a chi vuole addentrarsi in questo mondo, ma soprattutto per addetti ai lavori: Internal Auditors, commercialisti, revisori, legali d'impresa, membri degli Organismi di Vigilanza e investigatori.
29,50

Emozioni, crimine, giustizia. Un'indagine storico-giuridica tra Otto e Novecento

Emozioni, crimine, giustizia. Un'indagine storico-giuridica tra Otto e Novecento

Emilia Musumeci

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2015

pagine: 256

Relegati nell'alveo dell'irrazionale o del patologico, emozioni, sentimenti e passioni fino ad alcuni anni addietro sembravano destinati ad essere considerati irrilevanti per il diritto penale, improntato ai valori di stampo illuministico che hanno totalmente permeato tale disciplina in ogni suo aspetto a partire dalle scelte di politica criminale (cosa e perché punire), dalla valutazione concreta dell'agire criminoso (se e quanto punire) fino alla comminazione della sanzione penale da parte del giudice e della sua esecuzione (come punire). Le nuove scoperte nel campo delle neuroscienze cognitive e della psicologia comportamentale hanno sovvertito l'antica credenza dell'irrazionalità delle emozioni e della loro conseguente ininfluenza per il diritto, assegnando un nuovo e fondamentale ruolo all'emotività nei processi cognitivi e decisionali razionali. Nello stesso tempo, le ricerche effettuate in ambito sociologico hanno sempre più valorizzato la portata di emozioni come l'odio, il disgusto, la vergogna, l'empatia sia come possibili fattori criminogeni, sia come risposta al crimine da parte della comunità dei consociati. Interrogarsi oggi sul rapporto tra crimine ed emozioni vuol dire non solo comprendere qual è il ruolo che ha svolto e continua a svolgere l'emotività dentro e fuori i tribunali ma anche se è possibile adoperare le "vecchie" categorie del diritto penale per fronteggiare le nuove sfide della contemporaneità.
32,00

Il mestiere del criminologo. Il colloquio e la perizia criminologica

Il mestiere del criminologo. Il colloquio e la perizia criminologica

Isabella Merzagora Betsos, Guido Travaini

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2015

pagine: 164

Il mestiere del criminologo è complesso e svolgerlo bene significa poter e saper bilanciare competenze tecniche, attenzione verso l'altro e prudenza nell'esprimere giudizi. Pur con formazioni diverse e in ambiti professionali differenti, gli "attrezzi del mestiere" del criminologo sono gli stessi e certamente il colloquio e la perizia sono quelli più comuni e importanti. Mentre i corsi universitari e molte pubblicazioni preparano al colloquio clinico, poco è stato fatto per poter condurre con consapevolezza e in modo efficace quello criminologico, nonostante, sempre più di frequente, diversi operatori si trovino a dover interloquire con soggetti che possono essere al contempo pazienti, utenti e autori di reato. Occorre, quindi, preparazione tecnica e specifica. Il volume, anche attraverso esempi e mediante la spiegazione della cornice normativa in cui i colloqui criminologici si inseriscono, vuole fornire le competenze necessarie per affrontare le particolarità di questo tipo di interazione. Gli autori svolgono la professione di criminologi da anni e si sono occupati di moltissimi casi, taluni di notevole interesse mediatico.
23,00

Ritratto di una mente assassina. Trauma, attaccamento e dissociazione in un killer seriale

Ritratto di una mente assassina. Trauma, attaccamento e dissociazione in un killer seriale

Silvio Ciappi

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2015

pagine: 160

Cosa si nasconde dietro un'infanzia abusata? Perché uccidere e mutilare orrendamente cinque persone? Cosa significa vivere come un rettile? Veramente Andrea non ricorda? Come funziona la nostra architettura cerebrale e come influisce sui nostri rapporti interpersonali? Uno dei più efferati serial killer italiani viene analizzato attraverso il contributo delle ricerche sul trauma, della teoria dell'attaccamento e alla luce delle più attuali scoperte delle moderne neuroscienze. Il volume segue a quasi venti anni di distanza uno dei primi lavori dell'autore in materia, "Serial killer. Metodi di identificazione e procedure investigative". Nel libro sono raccolte le indicazioni provenienti dalla letteratura sul trauma, sull'attaccamento, sulla dissociazione, attraverso un'inedita chiave di lettura. Vengono altresì tratteggiate alcune linee guida per un trattamento possibile.
22,00

L'inconscio in tribunale. Azioni incoscienti e diritto penale. Da Charcot alle neuroscienze

L'inconscio in tribunale. Azioni incoscienti e diritto penale. Da Charcot alle neuroscienze

Paolo Marchetti

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2014

pagine: 208

Siamo veramente padroni delle azioni che compiamo? O esistono forze che ci spingono ad agire indipendentemente dalla nostra volontà? Nel tentare di dare una risposta a questi interrogativi, le nuove scoperte effettuate dalle neuroscienze stanno alimentando un serrato dibattito in ambito medico e giuridico. Il presente lavoro vuole inoltrarsi in un percorso di ricerca che prende le mosse non tanto dal tentativo tardo ottocentesco di fondare l'alterità antropologica del soggetto criminale, quanto piuttosto dalla scoperta di forze inconsce che sembravano, per la prima volta, influenzare in maniera non trascurabile gran parte dell'esistenza degli individui. Forze la cui presenza costrinse medici e giuristi non solo ad interrogarsi su chi fosse realmente il soggetto agente, ma anche a tentare di indagare questa dimensione incontrollabile dell'individuo per metterla a frutto sul piano della ricerca processuale della verità. In altre parole, se gli studi lombrosiani conducevano a separare il normale dall'anormale, il sano dal malato, il delinquente dall'uomo onesto, la scoperta di una dimensione inconscia presente in ogni individuo portava a confondere questo confine, ponendo problemi di indubbio spessore sul piano della riflessione giuridica. Questioni la cui soluzione, a giudicare dall'attuale dibattito innescato dalle neuroscienze sul piano del diritto, non sembra ancora oggi a portata di mano.
27,00

La sicurezza urbana indivisibile. Le politiche locali di prevenzione integrata

La sicurezza urbana indivisibile. Le politiche locali di prevenzione integrata

Giorgio Pighi

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2014

pagine: 336

Il carattere indivisibile della sicurezza urbana non è disciplinato dalla legge e le norme che vengono di volta in volta introdotte, anziché delineare un sistema, si riducono soprattutto a dare vita a nuove figure criminose, a nuovi istituti, ovvero a scelte di deterrenza simbolica per contrastare migrazioni illegali, prostituzione e tossicodipendenze. Gli interventi che non fanno parte di un sistema di rimedi non potranno mai incidere sui tratti fondamentali della società insicura. La mancanza di norme adeguate ha rafforzato, per reazione, la consapevolezza del necessario cambiamento che si manifesta nella spinta dei Comuni a coordinarsi con l'azione dello Stato. Se la sicurezza urbana continuerà a restare divisa fra "attori" diversi non sarà possibile superare le difficoltà che rendono difficile creare sinergia tra impostazioni e tra funzioni che, per troppo tempo, non hanno saputo convergere adeguatamente sul problema. Lo Stato, le Regioni e i Comuni devono costruire un forte partenariato per la sicurezza, come sta avvenendo in molti Paesi europei. È urgente disciplinare la sicurezza urbana nel suo carattere indivisibile, assegnare alle politiche di prevenzione lo spazio loro proprio, creare politiche integrate di sicurezza che prefigurano un leale partenariato, capace di coniugare competenze e sinergie e di dare slancio a una corresponsabilità non episodica, che affronti la sicurezza urbana nel coordinamento.
39,00

Condannati a delinquere? Il carcere e la recidiva

Condannati a delinquere? Il carcere e la recidiva

Daniela Campana

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2013

pagine: 272

Nella società di oggi è frequente il richiamo alle questioni della sicurezza e della lotta al crimine, percepito come dilagante. Da più parti si leva l'auspicio di una crescente severità sanzionatoria: nell'aumento delle pene sembra risiedere l'unica risposta possibile al bisogno di sicurezza dei cittadini. Tutto ciò si traduce in un massiccio ricorso alla carcerazione, che rappresenta la risposta penale per eccellenza dell'epoca moderna. Ma il carcere è uno strumento efficace per difendere la società dal crimine? Infliggendo una pena la società intende prima di tutto difendere se stessa da chi attenta alla sua stabilità: occorre però verificare se il carcere renda davvero meno pericolosi coloro che vi sono rinchiusi. Diverse, infatti, sono le voci critiche secondo le quali la carcerazione sancisce la definitiva espulsione del recluso dal tessuto sociale, aggravando l'orientamento deviante e finendo per restituire alla società un individuo peggiore di quello che è entrato. In una parola, un futuro recidivo. Questa ricerca - condotta sul campo attraverso una serie di interviste a detenuti ed ex detenuti - si pone l'obiettivo di verificare l'esistenza del legame tra carcere e recidiva, scegliendo di dar voce a coloro che hanno sperimentato in prima persona le dinamiche criminogene della quotidianità carceraria.
32,00

Produrre sicurezza. Agenti, assistenti e primi dirigenti della Polizia di Stato di fronte a una società in cambiamento

Produrre sicurezza. Agenti, assistenti e primi dirigenti della Polizia di Stato di fronte a una società in cambiamento

Francesco Antonelli, Laura Giobbi, Maria Luisa Maniscalco, Valeria Rosato

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2013

pagine: 142

Il volume intende presentare i risultati di una vasta ricerca sociologica che ha coinvolto 316 agenti e assistenti e 100 dirigenti della Polizia di Stato. Nel quadro di un complessivo conservatorismo sociale di tipo post-materialista, i poliziotti rivelano un'elevata permeabilità alle richieste e alle aspettative delle comunità, dei territori e delle autorità locali, mentre sono piuttosto sensibili alle sollecitazioni e alle narrazioni costruite dai media, verso i quali assumono un atteggiamento generalmente critico. Tutto ciò rivela da una parte una crisi di legittimazione sociale, la richiesta e la ricerca del consenso dall'esterno - non sempre conciliabile con le esigenze tecnico-organizzative - , dall'altra una prevalenza della periferia sul centro, con spinte centrifughe molto forti. Questi risultati sono confermati sul piano della percezione della sicurezza, dei rischi e delle minacce: emerge un'attenzione sempre più profonda alle richiesta di tutela provenienti dal basso, dalla società civile e politica locale, con una netta preponderanza di attenzione ai fenomeni della criminalità diffusa e dell'immigrazione clandestina - appena temperata dall'uniforme riconoscimento dell'elevata pericolosità della criminalità organizzata, su tutto il territorio nazionale - e una netta sotto-valutazione delle dimensioni inerenti l'ordine pubblico in senso ampio (dai movimenti di protesta al terrorismo).
18,00

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