Futura Editrice: Citoyens
I poveri possono parlare? Soggetti, problemi, alleanze
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2021
pagine: 160
Sull'onda degli effetti esplosivi della pandemia e di una crisi economica e sociale più che decennale, il tema della povertà è tornato al centro del discorso pubblico e della produzione culturale. Il successo di film come Joker e Parasite sta lì a testimoniarlo. Contestualmente un'altra crisi, non meno lunga e lacerante, ha investito il vocabolario politico novecentesco, che non riesce più a fare presa su una realtà radicalmente trasformata. Da più parti si invoca oggi la sostituzione del concetto di classe con quello di popolo, e dell'opposizione orizzontale destra-sinistra con quella verticale al-to/basso. Ma questa operazione, apparentemente plausibile, risulta politicamente problematica e logicamente a-poretica. Chi sta in basso, e chi in alto? Chi sta in basso può davvero parlare, e come? E quando parla, che valore siamo tenuti a dare alla sua parola? Obiettivo di questo volume è usare la categoria di povertà per articolare queste domande e abbozzare delle risposte attraverso i contributi di cinque giovani ricercatori provenienti da prospettive disciplinari diverse: diritto, sociologia, etnografia, filosofia politica, critica letteraria. La scommessa che li accomuna è che le questioni metodologiche poste nei rispettivi campi dal confronto con l'oggetto "povertà" possano essere messe al servizio di un lavoro di concettualizzazione politica. L'analisi dei singoli casi-studio produce subito uno spostamento: dalla povertà ai poveri. E non tanto ciò che i poveri sono, ma ciò che i poveri fanno. Questione dunque di pratiche, non di identità. Da qui un ulteriore risultato: mostrare come i confini fra i poveri e "noi" siano molto più labili di quanto si creda. E come dunque la povertà possa rivelarsi l'indice di una nuova politica dell'emancipazione e della libertà.
Scuola e Costituzione, tra autonomie e mercato
Roberta Calvano
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2019
pagine: 190
Il nesso tra istruzione e cittadinanza evidenzia come la crisi dell’istruzione sia strettamente connessa con la crisi della rappresentanza e la presa del populismo, vecchio e nuovo, sulle istituzioni politiche. Tramite una lettura critica dell’evoluzione della disciplina del sistema dell’istruzione in Italia attraverso varie riforme, fino alla legge sulla «Buona scuola» e alle iniziative che propongono la regionalizzazione dell’istruzione, l’autrice riflette sulle torsioni subite dalla scuola e dal concetto stesso di istruzione. Il tentativo di trasformare la scuola in impresa e di applicarle criteri mercatistici sembra aver prodotto criticità e disservizi, con l’accentuarsi delle diseguaglianze tra diversi ambiti sociali e territoriali. Un tassello centrale di questa vicenda è rappresentato dalla condizione dei docenti, soggetti ad una modificazione dello status giuridico che ne ha compresso i diritti, nonché all’abuso dei contratti a tempo determinato, che è stato alla base di un ampio contenzioso europeo ed interno. Nel lavoro, che prende avvio dalla riflessione sul disegno costituzionale del diritto all’istruzione, questo classico diritto sociale assume una coloritura più ricca valorizzando al suo interno contenuti di libertà, che ne sottolineano il legame con lo sviluppo della persona e la creazione di una cittadinanza consapevole. L’esame di dispositivi introdotti nella recente legislazione, come test INVALSI, alternanza scuola lavoro, obblighi vaccinali, è poi l’occasione per una riflessione sul significato odierno del diritto-dovere all’istruzione nel contesto della riflessione sui doveri costituzionali.
Un lungo addio? Come cambiano i rapporti tra i partiti e i sindacati
Mimmo Carrieri
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2019
pagine: 126
Il volume analizza i cambiamenti nei rapporti tra i sindacati e i partiti intervenuti negli ultimi trent'anni nei principali paesi del- l'Europa Occidentale. Vengono individuate tendenze e processi che si sono verificati in Francia, Germania e Gran Bretagna, ma nello stesso tempo il focus si concentra intorno alle più importanti vicende italiane: le quali attraversano la fuoriuscita dai vecchi partiti di massa (e in particolar modo dal Pci), lo scontro D'Alema-Cofferati, e arrivano al tentativo di disintermediazione operato da Renzi. Per quanto lo sguardo sia generale l'attenzione prevalente è dedicata al principale partito della sinistra (nelle sue diverse configurazioni storiche post-Pci), e al principale sindacato (la Cgil). Il legame tra questi attori, che è stato molto stretto nella tradizione del movimento operaio, è diventato nel corso degli ultimi decenni progressivamente più esile e incerto. Il punto di arrivo attuale consiste nel forte ridimensionamento di una comune base di identificazione, dovuto alla crescente collocazione del partito al di fuori dell'orbita laburista, cosa che ha coinciso con lo smarrimento del suo ruolo centrale nella elaborazione della cultura politica di riferimento comune. A questa caduta identitaria si è accompagnato anche il venir meno delle relazioni organizzative formali, specie in ambito nazionale e centrale. Il volume intende esplorare le cause di questo fenomeno, si interroga intorno alla sua reversibilità, e indaga inoltre sulle piste intorno a cui possono prendere forma gli scenari e le strategie del futuro.
Cent'anni dopo: 1917-2017. Da Lenin a Zuckerberg
Rita Di Leo
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2017
pagine: 220
"Lenin e Zuckerberg sono due rivoluzionari, l'uno appartiene al Novecento, l'altro al secolo che miliardi di persone stanno vivendo dentro la sua sfera. Anche Lenin ha avuto negli anni venti-trenta del Novecento una sterminata massa di credenti ma poi, quasi alla fine del Novecento, le statue erette in suo onore sono state fatte a pezzi, con l'accusa di non aver cambiato lo stato delle cose o al contrario di aver tentato di farlo. L'altro - i cui antenati venivano anch'essi dalla vecchia Europa - appartiene al tempo nuovo che ha contribuito a plasmare. Ed è consapevole delle conseguenze. Il Novecento è il focus del libro, dove è data rilevanza a ciò che è accaduto ma che poteva diversamente accadere. Ben altri poteri premono sul XXI secolo, emerso dalle macerie dell'altro ed è un tempo nuovo su cui gli Zucker-berg decidono per i loro follower cosa fare, cosa avere, cosa sapere. Come non pensare." (Dalla premessa al libro di Rita di Leo)
Sindacato, politica, autonomia. Per Riccardo Terzi
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2017
pagine: 174
Riccardo Terzi, nato a Bergamo nel 1940 e morto a Milano nel 2015, lascia un prezioso contributo di studi, che il Gruppo di lavoro a lui intitolato si prefigge di ordinare e valorizzare, partendo da questo lavoro, realizzato con la Cgil di Bergamo. Il volume raccoglie gli esiti di un seminario del 2015 con contributi, tra gli altri, di Adolfo Braga, Aldo Bonomi e Marco Revelli, un'intervista a Terzi e alcuni suoi interventi sulla storia e i mutamenti dei rapporti fra i soggetti della rappresentanza politica e della rappresentanza sindacale. «Terzi si interroga sulle trasformazioni della politica e della democrazia partendo da lontano, da quel repertorio di possibilità che è il passato. E misura la prossimità, e soprattutto la distanza, del presente rispetto a quel passato. Il paradosso di un modello di regime politico che nasce nel conflitto sociale per l'inclusione di ampie frazioni di popolazione escluse e finisce per funzionare come un sistema oligarchico destinato a configurare un'arena, distante dalla cittadinanza democratica, in cui si svolgono meri giochi di potere, è messo in luce da Terzi che può così insistere sul mutamento strutturale di ciò che usiamo chiamare 'politica'. E l'effetto inaspettato dell'esercizio del senso della storia è che solo così puoi vedere in altro modo lo stato delle cose presenti, puoi abbandonare un modo ormai opaco e distorto di nominare le cose e, forse, puoi scovare con uno sguardo libero e critico un varco per possibilità e alternative che la dittatura del presente azzera e rende opache o inaccessibili.» (dalla prefazione di Salvatore Veca)
Costituzione e antipolitica. Il parlamento alla prova delle riforme
Mario Dogliani
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2016
pagine: 244
Il tema della revisione costituzionale della forma di governo ha impegnato per decenni la riflessione costituzionalistica e il dibattito politico, alimentando il mito della Grande Riforma. Negli ultimi anni la delegittimazione del sistema politico, di pari passo con l'avanzare dell'antipolitica e il dilagare di argomenti e modelli di azione propri del populismo, hanno trasformato questo delicatissimo tema in uno dei tanti punti programmatici della politica governativa. La politica costituzionale ha ceduto così il campo sia all'antipolitica sia alla politica del "fare", che ha portato all'approvazione di un testo di revisione della seconda parte della Costituzione farraginoso e poco omogeneo, col quale si stravolge il bicameralismo senza cancellarlo, si introduce una pluralità disorganica di procedimenti legislativi, si amputa la rappresentanza politica squilibrando il rapporto tra i poteri a tutto favore dell'Esecutivo. Con un saggio di Roberta Calvano.
Declino di un partito. Il PCI negli anni Ottanta visto da un suo centro studi
Giuseppe Cotturri
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2016
pagine: 125
Il declino negli anni Ottanta del PCI, maggior partito di massa in Italia, non fu soltanto legato alle contraddizioni del comunismo mondiale e alla preclusione che le forze della guerra fredda opposero a un percorso di integrazione democratica di quel partito. La vicenda di quel declino rivela aspetti generali di mancato sviluppo democratico delle democrazie come tali: nuove soggettività politiche, partecipazione di cittadini competenti e autonomi, rispetto della dignità delle persone, nuovi bisogni, allargamento dei sistemi politici. Tutto questo si manifestò in quel decennio, e tutto fu respinto, la guerra tornò sulla scena del mondo, il Sud d'Europa e soprattutto il Mediterraneo furono abbandonati a esiti tragici. Questi temi furono colti e segnalati con grande anticipo in una singolare esperienza di ricerca promossa dal CRS, Centro Studi del PCI, che per quindici anni con la direzione di Pietro Ingrao provò a orientare il partito verso riforme del sistema politico e a contribuire da sinistra alla costruzione europea. La chiusura del partito a quei temi e a quelle proposte è un aspetto particolare del suo declino. Oggi l'interesse per quella vicenda, che l'autore ricostruisce dall'interno per il ruolo svolto nel CRS, è dato anche dall'attualità delle questioni irrisolte: le riforme istituzionali e costituzionali, l'unione politica dell'Europa, forme e ruolo delle nuove soggettività.
Le filiere mafiose. Criminalità organizzata, rapporti di produzione, antimafia
Vincenzo Scalia
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2016
pagine: 240
Da oltre trent'anni la criminalità organizzata rappresenta in Italia un argomento molto discusso e approfondito, sia dai policy makers che dagli studiosi. Si è sviluppata anche una produzione mediatica, che spazia dalla letteratura popolare alla realizzazione di specifici format televisivi. Infine, nella società civile, si sono sviluppate vere e proprie forme di professionalità legate al contrasto delle organizzazioni criminali. La mafia e l'antimafia sono così diventate due campi attraversati da conflitti politici e culturali, all'interno dei quali il contrasto del fenomeno si sovrappone alla costruzione e alla riproduzione di rendite di posizione, che chiamano in causa il sistema politico, i rapporti di produzione, il sistema giudiziario e le garanzie del sistema penale. Vincenzo Scalia. da anni attivo nello studio dei fenomeni mafiosi, ci propone una lettura delle mafie e delle antimafie basata su due cardini: il primo riguarda la trama costitutiva delle organizzazioni mafiose, che l'autore vede speculare alle trasformazioni produttive: il seconde riguarda la necessità di osservare i fenomeni mafiosi senza tralasciare l'aspetto della tutela dei diritti individuali e collettivi. Se si vuole contrastare le mafie, suggerisce l'autore, si tratta piuttosto di ripartire proprio da una società attenta alle garanzie individuali e all'emancipazione sociale.
La discorde amicizia. Lettere sulla sinistra
Fausto Bertinotti, Riccardo Terzi
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2013
pagine: 187
Il libro raccoglie uno scambio epistolare tra Fausto Bertinotti e Riccardo Terzi, tra la nascita del governo Monti e le elezioni politiche del 2013, il cui significato vuole essere, come dice il titolo "La discorde amicizia", la necessità per la sinistra di organizzarsi come un campo plurale, nel quale sappiano convivere e intrecciarsi le diverse culture politiche. Il comune punto di partenza è la chiara percezione della sconfitta culturale e sociale che la sinistra ha subito, a partire dagli anni '80, con il conseguente cedimento strutturale di tutti i suoi tradizionali punti di forza. Occorre quindi un lungo lavoro di ricostruzione, ed è su questa prospettiva che si confrontano, in un dialogo serrato, i due rispettivi punti di vista, cercando di individuare una possibile via di uscita dalla crisi. Alla fine il confronto si allarga, con il contributo di Michele Prospero, e il libro si propone di provocare una più larga riflessione critica nel vasto e accidentato campo della sinistra.
Per la critica del presente
Mario Tronti
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2013
pagine: 147
Popolo, Stato, Partito, Lavoro, Crisi. Parole antiche, cariche di storia, c tuttavia ancora presenti. Nella politica di oggi stravolte, malintese, contestate, sofferte. Ripensarle in fila, una dietro l'altra, può essere utile per capire e per agire. Di questo si parla, in questo libro. E poi sinistra: parola, anch'essa, antica, ma non tanto, non troppo, rispetto alle altre. E forse per questo più consumata. Su di essa precipita oggi tutto il discorso politico. Sinistra, da rivisitare, da rideclinare, insomma da mettere a punto: soprattutto da porre a confronto con le grandi trasformazioni recenti: economico-finanziarie, sociali, politiche, antropologiche. Resiste il nome all'urto? Per la critica del presente, la sinistra è necessaria. Ma è sufficiente? Ecco il problema.
Italia 2013. Questo paese è anche nostro
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2013
pagine: 172
Il 2008 è stato l'"anno zero" per la sinistra italiana, sconfitta come mai prima nelle sue componenti "radicali" come in quelle "riformiste", le une estromesse dalla rappresentanza parlamentare, le altre a lungo afasiche di fronte a una destra dominante e tronfia. Da qui è partita l'esperienza del blog Italia 2013, che nel tempo ha perseguito due obiettivi: offrire una diversa interpretazione della realtà italiana ed elaborare proposte alternative per una nuova sinistra. Il volume è il punto di arrivo di questo percorso e vuole proporre una lettura originale dell'ascesa e della fine del berlusconismo, ma anche avanzare proposte per uscire dal trentennio neoconservatore in Italia e in Europa. Scritto a più mani, come nello stile del blog, il libro propone un'analisi delle forze che hanno portato alla caduta del governo Berlusconi e una proposta su come costruire una coalizione politica alternativa. Il sottotitolo del libro, che è anche lo slogan del blog, riassume lo spirito con cui sono state condotte le due imprese: l'idea che non bisogna chiedere all'Italia di essere altro da sé, ma solo di dare il meglio di se stessa, perché non è scritto da nessuna parte che sia un Paese "naturalmente di destra".
La lettera blu. Le brigate Rosse, il sequestro Moro e la costruzione dell'ostaggio
Massimo Mastrogregori
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2012
pagine: 160
La morte di Moro è sempre stata rievocata entro uno schema cromatico che poneva in conflitto il rosso delle brigate e il nero delle stragi e dei servizi deviati. Era come se non si potesse prescindere dai termini di una lunga guerra civile nazionale, mai completamente risoltasi. Questo libro, invece, ci parla di quella guerra con una lingua compiutamente post-bellica. Il Moro di Mastrogregori, certo, nelle condizioni disperate nelle quali si trovò costretto negli ultimi giorni della sua esistenza, restò politicamente lucido, combattivo nei confronti dei suoi nemici, impegnato a costruire il terreno di un dialogo tra tutte le parti. Anzi, l'analisi filologica delle lettere, dove questa volta è il blu dell'inchiostro a guidare l'attenzione del ricercatore, sembra suggerire una chiave di lettura assolutamente originale. Insomma, il leader cattolico non si arrendeva affatto ai carcerieri, non ne propugnava il riconoscimento politico, ma recitava una parte, "accettando di pagare un prezzo per questo (dare corpo alla propaganda terroristica)". Sicché, se il rosso e il nero erano i colori con i quali poteva essere descritta la vittima-martire, il blu della lettera di Moro sembra raccontare la vicenda di un politico che non si arrese mai a un destino già scritto, perché voleva "assolutamente tornare libero [...] perché non sopportava di non poter camminare".