Giappichelli: Studi di diritto del lavoro
Il gradimento nei rapporti di lavoro
Paolo Iervolino
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2025
pagine: 224
L'obiettivo della monografia è dimostrare che dall'inserimento del lavoratore all'interno di un'organizzazione di lavoro derivano interessi patrimoniali e non patrimoniali. Se i primi assumono rilevanza giuridica sotto forma di responsabilità contrattuale per inadempimento, i secondi possono assumere rilevanza giuridica solamente perché il lavoratore ha il dovere di essere una persona gradita per altri dipendenti. Gli interessi non patrimoniali derivanti dalla persona del lavoratore assumono così rilievo sul piano dei rapporti di lavoro, in quanto il datore di lavoro è tenuto a preservare la personalità morale dei vari prestatori presenti nell'impresa. Prefazione di Domenico Garofalo.
La dipendenza economica tra autonomia e subordinazione: quali tutele?
Antonio Leonardo Fraioli
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2025
pagine: 272
La monografia tratta il tema relativo alla ridefinizione dei criteri di imputazione della tutela lavoristica, a fronte degli epocali mutamenti nell’organizzazione delle imprese e nel mercato del lavoro. L’opera dimostra l’insufficienza a fini qualificatori dell’elemento dell’eterodirezione e propone il superamento della dicotomia subordinazione/autonomia, non più idonea a cogliere le nuove forme di lavoro ed a tal fine propone un diverso criterio di imputazione delle tutele lavoristiche, quello della dipendenza economica. La categoria della dipendenza economica evoca infatti la nozione di dipendenza di cui all’art. 2094 c.c., intesa quale inserimento continuativo nell’organizzazione produttiva altrui, da cui discende la dipendenza economica del prestatore. E ciò nella prospettiva della piena attuazione dell’art. 35 Cost. e nella consapevolezza che la tutela costituzionale del lavoro prescinde da qualificazioni tecnico-giuridiche di tipi contrattuali ed ha come destinatario il lavoratore-soggetto debole nel rapporto/mercato del lavoro.
Fattore demografico e misure per il lavoro
Anna Maria Battisti
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2024
pagine: 256
Tra i diversi elementi di preoccupazione per la sostenibilità economica e sociale che affliggono molti paesi, l’andamento demografico ha un peso davvero importante. Non credo di esagerare dicendo che, in termini prospettici, l’“inverno” demografico che il nostro tempo sta vivendo dovrebbe destare, in Italia, un allarme maggiore anche rispetto a quello legato al problema del deficit del bilancio pubblico, il quale ultimo, per quanto assai serio, può comunque essere tenuto, bene o male, sotto controllo. Insomma, ed in altre parole, nella società di oggi, sembra più facile ridurre le spese, private e pubbliche, che non fare figli. Eppure, l’esigenza di invertire l’andamento di cui stiamo parlando è un dato che non sfugge a nessuno, e sul quale richiamano l’attenzione tutti coloro che, a partire dalle più alte autorità religiose, hanno a cuore il futuro dell’umanità. In questo contesto, è naturale chiedersi: cosa fa, e cosa può fare, la politica? Certo, è difficile immaginare che possa incidere sulle cause profonde dell’“inverno” demografico, che sono in larga parte legate a mutamenti epocali dei modelli di vita. Ciò nonostante, il legislatore ha indubbiamente delle leve per poter realizzare interventi che vadano oltre il semplice ridimensionamento della spesa pubblica esclusivamente diretto a compensare la progressiva riduzione del rapporto tra lavoratori attivi e pensionati. Prefazione di Giampiero Proia.
Il diritto all'equilibrio vita-lavoro
Rosita Zucaro
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2024
pagine: 320
La ricerca di una vita equilibrata nell’ambito del sinallagma lavoristico rappresenta un tema cruciale nello sviluppo della regolazione dei rapporti di lavoro. Il tema coinvolge le problematiche del welfare che sarebbe fuorviante, oltre che semplicistico, ricondurre esclusivamente alla scarsità delle risorse economiche a esso devolute e si porrebbe come limite alla necessaria ricerca di una nuova prospettiva, che è innanzitutto giuridica. Le radici sono in un ordinamento in cui vecchio e nuovo si affastellano senza soluzione di continuità, e la sintesi di interessi a cui gli istituti giuridici, di ieri, sono volti, richiede un’analisi alla luce di un mondo del lavoro profondamente mutato. I diritti sociali nascono nell’ambito della protezione del lavoratore in un contesto nel quale il lavoro rappresentava la porta di tutte le tutele, ma l’affermarsi di misure a carattere universalistico (di cui è emblematica l’istituzione dell’assegno unico universale) viene a modificare la stessa genesi della protezione sociale. Dall’altra parte non si può più ragionevolmente far derivare la legislazione sociale solo dal rapporto di lavoro, in quanto determinati diritti del lavoratore non trovano più la loro regolamentazione nell’ambito del rapporto contrattuale, ma preesistono come diritti inalienabili della persona. Prefazione di Giulio Prosperetti.
La malattia del lavoratore subordinato tra vecchie e nuove tutele
Giada Della Rocca
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2024
pagine: 320
“Malattia e lavoro, si può dire, attengono all’uomo fin da quando egli esiste”. Ne scandivano alternativamente lo stato di salute, essendo la malattia vista essenzialmente come condizione ostativa al lavoro, a sua volta riguardato come dimensione normale di una situazione di benessere. Non è un caso che nell’evolvere della relazione giuridica tra malattia e lavoro sia progressivamente emerso il più ampio tema della tutela della salute intesa in una accezione molto più ampia della mera assenza di malattia, che è concepita solo in funzione della idoneità a consentire lo svolgimento del lavoro.
Studio sulla flessibilità funzionale dell'orario di lavoro
Maria Del Frate
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2024
pagine: 208
Il gradimento nei rapporti di lavoro
Paolo Iervolino
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2024
pagine: 144
Al lettore non sfuggirà che il titolo del libro non menziona né il contratto di lavoro, né il singolo rapporto di lavoro, ma più in generale i rapporti di lavoro. Delle ragioni di questa scelta sembra dunque opportuno dare, sia pure in breve, una spiegazione. L’indagine muove dalla ricostruzione del contratto di lavoro subordinato come contratto di organizzazione che, oramai molto tempo fa, era stata proposta da un’attenta dottrina. Questa dottrina concludeva in qualche modo la sua ricerca ritenendo si dovesse tenere conto della «coesistenza di più rapporti di lavoro» in capo al datore di lavoro e non indagare il rapporto di lavoro come un «rapporto isolato […] di un datore di lavoro dal quale dipende un unico lavoratore». Senonché, si ritenne che il dovere di rispetto reciproco tra colleghi fosse «espressione di regole metagiuridiche» e assumesse «rilevanza solo in quanto […] consista nella violazione delle specifiche norme di sicurezza del lavoro poste anche a tutela degli altri lavoratori» ai sensi dell’art. 2087 c.c.. Da qui la conclusione che le relazioni intercorrenti tra lavoratori assumessero rilevanza nella misura in cui un comportamento del prestatore di lavoro integra un illecito extracontrattuale. Orbene, questa conclusione non esclude l’opportunità, ma anzi conferma la necessità di una indagine che guardi – anche da un più completo punto di vista sistematico – al piano dei rapporti che formano l’organizzazione dell’impresa.
L'adeguatezza pensionistica e la crisi del modello assicurativo
Maria Cristina Degoli
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2023
pagine: 304
Il filo conduttore della ricerca di Maria Cristina Degoli è l’adeguatezza delle prestazioni pensionistiche a fronte di una diffusa destrutturazione del lavoro (nel lessico corrente lavoro non standard), poco o per nulla compatibile con il sistema assicurativo che connota l’attuale sistema previdenziale, con la generalizzazione dal 1° gennaio 2012 del metodo di calcolo contributivo delle pensioni. Il quesito di fondo al quale l’A. intende dare una risposta, in aderenza ai principi costituzionali, è se la tutela pensionistica debba essere mantenuta nell’area della previdenza, con gli opportuni aggiustamenti, ormai improcrastinabili se si vuole garantire l’adeguatezza delle prestazioni, ovvero se è ormai inevitabile la trasmigrazione nell’area dell’assistenza, come da taluni propugnato, sganciandola definitivamente dalla logica assicurativa. La questione, già dibattuta negli anni successivi alla riforma del 2011, è letteralmente esplosa con l’entrata in vigore del decreto legge n. 4/2019 che ha definitivamente messo in crisi l’impianto assicurativo della nostra previdenza, introducendo prestazioni che sovente sopravanzano come importo quelle collegate alla contribuzione versata (sia pure assoggettando il diritto a condizioni non previste per le prestazioni previdenziali). Ciò vale per la NASpI che (prima delle modifiche apportate dalla l. n. 234/2021) nella parte finale di percezione si riduce per via del décalage, andando sotto l’importo del Reddito di cittadinanza, e vale anche per le pensioni contributive, per gli importi più bassi anch’esse attestate sotto l’importo della pensione di cittadinanza. In entrambi i casi il d.l. n. 4/2019 prevede una integrazione, di natura marcatamente assistenziale, ma in tal modo mettendo in discussione (id est devalorizzando), secondo l’A. la logica assicurativa, cioè l’interesse al versamento della contribuzione sia contro la disoccupazione sia per l’evento IVS. Prefazione di Domenico Garofalo.
La mobilità dei dipendenti pubblici
Emanuela Fiata
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 208
Lavoro del dirigente pubblico e autonomia territoriale
Mario Cerbone
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 291
«Lo studio monografico di Mario Cerbone sulla dirigenza pubblica degli enti territoriali coglie profili di indubbio interesse per l'elaborazione della dottrina giuslavoristica, occupando un'area tematica poco indagata nell'ambito della complessiva riflessione teorica in materia di dirigenza pubblica, per lo più fino ad ora incentrata su quella statale. L'Autore porta a compimento una riflessione scientifica avviata da tempo sul tema, affinando, dal punto di vista teorico, la sua interpretazione e rapportandosi ad un quadro normativo che, come noto, si è sensibilmente modificato nel corso degli anni, assumendo la caratteristica - come Cerbone opportunamente sottolinea - di essere "permanentemente in itinere". I profili di riflessione critica dell'Autore consegnati al dibattito, mai sopito, sull'impiego pubblico, in generale, e sulla dirigenza, in particolare, sono molteplici e ruotano intorno al filo conduttore della continua tensione tra centralismo uniformante e istanze delle autonomie territoriali. Ed in questa continua tensione la dirigenza assume una propria specificità, situata qual è tra le tematiche dell'adempimento della prestazione lavorativa, la dimensione organizzativa e lo svolgimento delle funzioni pubbliche. Il primo aspetto di interesse attiene al metodo della trattazione. L'Autore mostra di conferire effettivo spazio alla interdisciplinarità, con attenzione alle implicazioni derivanti dalle altre scienze giuridiche che si occupano di dirigenza pubblica e, più in generale, dei processi decisionali delle autonomie territoriali. Dalle implicazioni per così dire esterne al diritto del lavoro, l'Autore ricava molteplici elementi per la riflessione lavoristica, riuscendo nel non facile compito di indirizzarli ed intrecciarli in maniera compiuta con gli esiti interpretativi ad oggi avanzati. L'osservazione della fisionomia degli apparati amministrativi territoriali - compatti ed estremamente diversificati, specie se raffrontati con quelli statali ministeriali - consegna all'interprete la bussola per individuare, all'interno di un processo riformatore articolato, gli "spazi normativi e culturali per la costruzione del modello di dirigenza territoriale", radicato nella dimensione organizzativa autonoma e nei valori costituzionali. Ciò conduce l'Autore a valorizzare l'elasticità del modello dirigenziale territoriale, non soltanto nei confronti di quello ministeriale, ma altresì all'interno dello stesso sistema delle autonomie, escludendo per questa via la possibilità di stabilire per esse un unico e predefinito modello di dirigenza...» (Dalla Prefazione di Alessandro Boscati)
Whistleblowing e rapporto di lavoro
Paolo Pizzuti
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: XVII-283
La monografia si occupa di analizzare la disciplina della segnalazione di illeciti nell'ambito del rapporto di lavoro subordinato (c.d. "whistleblowing"), tema di particolare attualità alla luce della recente approvazione definitiva della Direttiva UE n. 2019/1937, dedicata alla protezione di coloro che segnalano violazioni del diritto dell'Unione. La trattazione, a carattere preminentemente scientifico, è condotta partendo dalla ricostruzione dei princìpi cardine delle discipline vigenti nei sistemi giuridici di common law che per primi hanno conosciuto il whistleblowing, per poi passare all'approfondimento delle fonti internazionali e della disciplina interna (L. n. 179/2017). Prefazione di Giampiero Proia.
Lavoro sostenibile, imperativo per il futuro
Anna Maria Battisti
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: XIII-281
Il concetto di lavoro sostenibile appare la chiave di volta per rispondere alle sfide poste dai cambiamenti demografici in corso che hanno sì consentito alle persone di vivere più a lungo e meglio ma, al contempo, hanno aumentato lo squilibrio tra popolazione attiva e inattiva ed alterato le dinamiche del mercato del lavoro, indebolendo ulteriormente la sostenibilità dei sistemi di Welfare. Per questo motivo, appare necessario intraprendere azioni coraggiose e politiche “trasformative”, orientate verso lo sviluppo del capitale umano dei giovani, la formazione e ricollocazione degli adulti, il mantenimento, nel mercato del lavoro, dei cosiddetti anziani sfruttandone ancora le competenze ma anche verso adeguate politiche di conciliazione vita-lavoro. Il lavoro sostenibile potrebbe dunque svolgere un ruolo cruciale nel mercato del lavoro, andando a collegare differenti politiche in un’agenda globale, con un obiettivo a lungo termine: quello di adeguare il lavoro al lavoratore, in modo che rimanga in salute e attivo quanto più a lungo possibile. Un percorso che andrebbe però accompagnato dall’impegno delle imprese di assorbire e praticare la cultura della sostenibilità: attraverso cioè la creazione di valore economico socialmente e ambientalmente sostenibile, le imprese potranno contribuire all’affermarsi di un modello di sviluppo sostenibile, basato sui concetti di equità inter e intra-generazionale.