Il Nuovo Melangolo: Opuscula
Hannah Arendt a Gerusalemme. Ripensare la questione ebraica
Francesco Fistetti
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2020
pagine: 105
La pubblicazione, nel 1963, del libro di Hannah Arendt "La banalità del male" suscitò un dibattito incandescente, che turbò profondamente Arendt, anzitutto perché quel libro incrinò i suoi rapporti con gli amici e i sodali ebrei di un tempo, tra i quali Gershom Scholem. Ma quel dibattito dai toni accesissimi, che dagli ambienti accademici tracimò sui giornali e sui media del tempo, era destinato a lasciare un segno indelebile sul pensiero e sulla vita stessa di Arendt. Esso inaugurò un lungo e travagliato percorso speculativo che l'avrebbe condotta al capolavoro incompiuto "La vita della mente". La "questione ebraica", così come viene messa a fuoco attraverso il dibattito provocato da "La banalità del male", segna così una svolta radicale nel cammino di pensiero di Arendt e lascia affiorare una concezione assolutamente peculiare dell'ebraismo, distante anni luce dalle versioni allora dominanti, compresa quella difesa dallo Stato di Israele, una concezione che negli scritti arendtiani, fino ad allora, era rimasta sottotraccia.
Philoxenos. Per una filosofia dell'ospitalità
Bruna Giacomini
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2019
pagine: 247
Nell'epoca in cui la figura dello straniero torna a essere pericolosamente identificata con quella del nemico, compito della filosofia è quello di ricostruire la storia, la potenza e l'attualità di categorie di cui abbiamo urgente bisogno. Partendo dalla Grecia antica e dalla tradizione giudaico cristiana, fino ad arrivare alla modernità dei Lumi e al pensiero contemporaneo, l'autrice offre una articolata ricostruzione filosofica, ma anche storica, linguistica e giuridico-politica, dei concetti di straniero e ospitalità nella loro intima connessione. Perché se xenos designa lo straniero, con lo stesso termine i Greci indicavano anche "l'amico di un Paese straniero", colui che è divenuto tale sulla base del legame istituito dall'ospitalità. È da qui che occorre ripartire per pensare e trasformare il presente.
Psicoanalisi e televisione. Il «Lessico amoroso» di Massimo Recalcati
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2019
pagine: 176
Con "Lessico amoroso" Massimo Recalcati ha dato vita a un'operazione culturale che riprende e aggiorna i "Comizi d'amore" di Pasolini: partendo dalla constatazione del fatto che "non sappiamo più parlare d'amore", Recalcati ha usato la televisione per provare a ridare una lingua poetica dell'amore. Il volume, che contiene un dialogo inedito tra Recalcati e i due curatori, raccoglie una serie di saggi di psicoanalisti, filosofi, giornalisti che provano a indagare, in tutti i suoi aspetti, l'esperimento del "Lessico amoroso" e i suoi effetti in un serrato dialogo con il pensiero di Recalcati.
Altitudo. Perché l'essere umano desidera elevarsi?
Riccardo Panattoni
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2019
pagine: 142
«L'ascesa comporta una particolare forma di staticità, perché avviene comunque attraverso il mantenimento in sé del proprio punto di partenza, della base da cui il movimento si è innalzato. Il salire in verticale può indicare allora, più che un elevarsi, un approfondimento di sé rispetto all'inizialità del proprio gesto. Nell'anelito verso l'altezza, nell'andare oltre se stessi, più che la paura della propria caduta, dovrebbe permanere in atto la trepidazione verso una profondità al di sotto di sé. Il concetto di altitudo infatti implica il riferimento sia all'altezza che alla profondità, il che spiegherebbe perché nella costante comparazione tra base e vertice si mantenga in atto qualcosa che potremmo indicare come un momento drammatico ».
Machiavelli. Becoming and virtue
Paolo Vincieri
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2019
pagine: 215
Venuta meno l'idea che migliori rapporti di produzione avrebbero tolto agli uomini il fattore determinante della discordia, si sono affermate nuove e varie posizioni metafisiche. Anziché riportare all'attenzione la precarietà del contesto naturale e di conseguenza storico, in cui gli uomini da sempre si trovano a vivere (anche quella di Machiavelli e non solo quella di Hobbes, per questo verso, è una metafisica!), quindi il nesso tra la ragione e le passioni, con tutto il rilievo dovuto alla epithumia, alla pleonexia e alla ciclicità delle forme di governo, con la tirannia che si rinnova, in tali paradigmi interpretativi si va sostenendo che tutti i guai della nostra specie sarebbero derivati da ciò che avvenne, in un tempo storico databile, nella rivisitata "santa casa della logica".
Iperomanzo. Filosofia come narrazione complessa
Simone Regazzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2018
pagine: 120
Da Derrida a Lévinas, da Badiou a Sloterdijk, da Givone a Eco, nel corso del Novecento la filosofia si è misurata con il fantasma della letteratura provando ad attraversarlo. Nulla di casuale in tutto ciò. La crisi della razionalità metafisica ha rimesso in discussione l'antica separazione tra filosofia e poesia (intesa come narrazione) proclamata da Platone nella Repubblica, e la filosofia ha dovuto fare i conti con il proprio altro, contaminandosi, in forme diverse, con la letteratura. E tuttavia, l'attraversamento del fantasma non è avvenuto davvero. La filosofia ha indugiato sulla soglia della letteratura, rinviando il momento del passaggio. Detto altrimenti: la filosofia, nell'epoca della chiusura della metafisica e dell'esaurimento del logos, ha lavorato sulla scrittura e sulla forma della propria presentazione, senza però approdare pienamente alla narrazione — vale a dire al romanzo. Se si escludono le eccezioni di Sergio Givone e Umberto Eco, i cui romanzi vanno ripensati come spazio eminentemente filosofico del suo pensiero, la filosofia si è fermata, come Roland Barthes, alla "preparazione del romanzo". Romanzo è dunque il nome dell'impasse attorno a cui è ruotata la questione del superamento della metafisica. È da qui che oggi occorre ripartire, per andare oltre: verso nuove forme di narrazione complessa, verso l'iperomanzo. In un serrato confronto con filosofi (Platone, Schlegel, Nietzsche, Badiou, Derrida, Eco, Givone), romanzieri (Mann, Calvino, il Gruppo 63, David Foster Wallace), critici letterari (Bachtin, Barhtes), l'Autore ci conduce al di là del fantasma: al cuore dell'iperomanzo inteso come "pensiero a molti mondi".
Introduzione a Massimo Recalcati. Inconscio, eredità, testimonianza
Nicolò Terminio
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2018
pagine: 194
Massimo Recalcati ha rinnovato la psicoanalisi lacaniana valorizzando la sua incidenza nella pratica clinica e nella lettura delle trasformazioni sociali della contemporaneità. Nel suo percorso ha ridefinito i confini della psicoanalisi introducendo nuovi concetti e nuovi ambiti di applicazione. La sua opera abbraccia campi diversi e interseca la clinica psicoanalitica con la filosofia, l’estetica, il testo biblico, l’educazione, la politica e l’etica per proporre un ripensamento della tensione perpetua tra il godimento e il desiderio nel processo di soggettivazione. In questa introduzione Nicolò Terminio ricostruisce in modo chiaro e puntuale il cammino psicoanalitico di Recalcati, analizzandone le opere, delineando le questioni chiave che le attraversano ed esponendo gli aspetti originali del suo pensiero.
Il segreto di Abramo. Una lettura mistica di «Timore e tremore»
Isabella Adinolfi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2018
pagine: 200
Nei cupi anni '30 dell'Ottocento il vecchio mondo è ormai tramontato, ma il nuovo ha ambizioni modeste e tratti filistei. È ancora possibile, allora, che si dia grandezza nel secolo? È possibile vivervi felicemente? Agli occhi di Kierkegaard un'onesta ricerca filosofica non può che condurre a una saggezza amara, in cui la dignità intellettuale ed etica dei singoli è conservata al prezzo della rinuncia a ogni umana pienezza. Ma è la rassegnazione l'unica forma possibile di vita autentica? E qui che Kierkegaard introduce la figura, apparentemente tradizionale, del "cavaliere della fede", che non è il monaco ritirato dal mondo, eroe della cristianità medievale, ma Abramo, il padre dei credenti, che vive a suo agio nel mondo, colmo di benedizioni. Una figura problematica, tuttavia, chiara e nascosta a un tempo. Qual è infatti il segreto della sua fede? Quali i paradossi che implica, una vera sfida per la ragione, che non riesce a venirne a capo? Quali le prove che ha dovuto sopportare? Può, infine, essere proprio la fede di Abramo la sola possibilità di pienezza di vita per l'uomo moderno? Sono queste le domande intorno alle quali ruota Timore e tremore, un testo unico nella produzione letteraria del filosofo danese, il suo capolavoro.
L'ultimo eroe. Filottete, straordinarie fortune di un arciere greco
Federica Boero, Margherita Rubino
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2018
pagine: 180
Sulla scena greca, nel 409 a.C., il Filottete di Sofocle soffre e agisce come l’ultimo, estremo eroe tragico. Ancora pochi anni e il ciclo creativo della tragedia antica si arresterà. L’eroe tragico isolato e possente, il cui carisma condiziona e determina tanto gli altri personaggi quanto il contesto generale e che suscita identificazione emotiva in lettori e spettatori, di qui in avanti non esisterà più. Sarà altro, sarà l’eroe che via via richiedono i tempi. L’arciere Filottete, abbandonato dai compagni sulla rotta per Troia su un’isola deserta perché malato, ripugnante e inavvicinabile, domina interamente l’azione, benché menomato nel corpo e umiliato nell’anima. Prima figurazione letteraria dell’esperienza disumana di chi deve vivere solo su un’isola, egli non comunica, non tratta, non cede se non, alla fine, a un dio. Protagonista di quella che Alfieri definì “la più bella tragedia greca”, ha ispirato per tre secoli scrittori, poeti, musicisti.
Introduzione a Sgalambro
Antonio Carulli
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2017
pagine: 211
"Nella forma apparentemente piana di una biografia intellettuale, in quella che si presenta come la prima monografia esaustiva su Manlio Sgalambro a tre anni dalla morte, l'autore ne svela le origini e gli inizi del cammino di pensiero, ricostruisce il paesaggio filosofico nel quale si compì la sua formazione, ne illustra e discute le vette speculative toccate nelle opere maggiori come 'La morte del sole' e il 'Trattato dell'empietà', ne segue gli sviluppi attraverso una paziente collazione degli articoli di giornale e rivista fino agli esiti degli ultimi libri filosofici e poetici, delineando in modo chiaro e distinto le posizioni del pensatore siciliano sul Vero, il Bene e il Bello, vale a dire negli ambiti della metafisica, dell'etica e della politica, dell'estetica. Quello che ne risulta è un vibrante 'esercizio di ammirazione' che non si sottrae al compito di segnalare le debolezze e i limiti del filosofo che rovesciò uno dopo l'altro con indiavolata lucidità alcuni tra i principali fondamenti inconcussi del pensiero occidentale." (Piercarlo Necchi)
Metafisica delle mestruazioni
Antonio Carulli
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2017
pagine: 100
Le mestruazioni rompono l'incanto, c'è poco da fare. Non più che in un horror movie come Carne. Lo sguardo di Satana di Brian De Palma poteva darsi un abbozzo di spiegazione della mestruazione, questo sangue rimosso dalla civiltà. Basta accennarvi perché cada un silenzio imbarazzato, un fastidio malcelato o l'invito maldestro e frettoloso a cambiare discorso. Che sia così, questo film ce lo conferma, sollevandoci da ogni dubbio, attribuendo il mestruo al diavolo più che a Dio. Epperò tutto ciò non è sufficiente: il film, pur con accenni all'altrove di questa storia, continua a muoversi nel perimetro per cui il mestruo è competenza del medico più che del filosofo. Questo libro aiuterà a riflettere sul fatto che tra le crura non vi sia solo l'universo nella sua indecenza primigenia, squadernato da Courbet, ma l'estinzione del mondo, il mistero della sua origine e della sua fine in uno.
Convivialità. Una filosofia per il XXI secolo
Francesco Fistetti
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2017
pagine: 112
Due sono le sfide che incombono sull'umanità nel tempo presente: 1) affrontare i gravi rischi che minacciano le condizioni di vita sulla Terra (esaurimento delle risorse, inquinamento, deforestazione, sconvolgimento climatico, ecc.); 2) costruire una forma di convivenza tra i popoli, le nazioni e le culture che, come affermava Mauss, consenta di "contrapporsi senza massacrarsi e 'donarsi' senza sacrificarsi l'uno all'altro". Ma perché questo principio-speranza possa realizzarsi è necessario, come cercherò di dimostrare, che il paradigma del dono diventi carne e sangue dell'agire politico non solo dei movimenti sociali, ma, per dirla con Vico, del "mondo delle nazioni" entrato nell'età della globalizzazione!