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Libri di Adriano Favole

Trelilu. Opera buffa alla piemontese

Trelilu. Opera buffa alla piemontese

Marco Aime, Adriano Favole, Maria Teresa Milano

Libro

editore: Araba Fenice

anno edizione: 2013

pagine: 112

Ci sono libri che nascono nel chiuso di uno studio, in luminose biblioteche, nei corridoi di un convegno accademico. L'idea di questo libro ha invece preso forma sulle piazze di varie cittadine cuneesi, in teatri comunali e parrocchiali un pò rétro, in campi da calcio provvisoriamente adibiti a spazio concerti. La lingua che usano, quel mix creativo di italiano e dialetto piemontese, è quella che abbiamo orecchiato e parlato fin da bambini; i luoghi che cantano ci sono famigliari, dalle colline delle Langhe di Beppe Fenoglio all'arco alpino di Nuto Revelli, passando per quella cintura un pò anonima di paesi nè di collina nè di montagna e nè di pianura che sono Carrù, Farigliano, Piozzo, la terra dei Trelilu appunto. Assistere ai concerti dei Trelilu è un pò come guardarti allo specchio. Scopri che un tempo anche tu ti vergognavi di appartenere a quel mondo contadino che ancora puzzava di stalla. Scopri perché non riuscivi a parlare di questioni amorose come facevano i tuoi amici della grande città.
15,00

La via selvatica. Storie di umani e non umani

Adriano Favole

Libro: Libro in brossura

editore: Laterza

anno edizione: 2024

pagine: 160

Un giorno James Clifford, uno dei più noti antropologi contemporanei, fu invitato dal suo amico Jean-Marie Tjibaou, un Kanak della Nuova Caledonia, a visitare la sua tribù natale. A un certo punto, dalla sommità della collina, Clifford vide alcune abitazioni in mezzo a una radura nella foresta. «Dov’è casa tua?», gli chiese. Tjibaou lo guardò, aprì il palmo della mano muovendolo a 360 gradi, invitandolo a osservare l’insieme del paesaggio e gli disse in francese: «C’est ça la maison!» (È questa la casa!). ‘Casa’ è fuori di noi, è l’insieme delle relazioni che abbiamo con gli umani e con gli altri esseri che vivono con noi qui sulla Terra. Dobbiamo la vita a forze ed esseri ‘selvatici’, ‘incolti’, che vivono cioè fuori dai confini delle culture intese come spazi simbolici. L’incolto è la nozione di cui abbiamo bisogno per uscire da quella contrapposizione tra natura e cultura che continua a colonizzare le nostre menti. L’incolto non è il caos: è la vita che si organizza, che germoglia, che si stratifica come i coralli, che si incontra e si scontra, la vita che rinasce continuamente nei dintorni di quella organizzazione che chiamiamo ‘cultura’. L’incolto è un aspetto del mondo che viviamo e della condizione umana. Non è un caso che alcune società lo abbiano ‘sacralizzato’ e spesso posto al centro di rituali, proteggendolo dall’invasività e dall’avidità umana con norme e divieti. È in gran parte nell’incolto o nel semi-colto delle foreste e degli oceani che si produce l’ossigeno che respiriamo; è nei greti dei torrenti e nelle forre sotterranee che si accumula l’acqua che beviamo. Gli dobbiamo l’esistenza e, anche se non sempre lo riconosciamo, l’incolto ha una sua vita, è un assemblaggio di progettualità che prescindono da noi; l’incolto si cura di noi. Noi siamo incolto.
16,00
L'Europa d'oltremare

L'Europa d'oltremare

Adriano Favole

Libro: Libro in brossura

editore: Raffaello Cortina Editore

anno edizione: 2020

pagine: 280

Luoghi come Tahiti e la Polinesia Francese di Paul Gauguin, i Caraibi percorsi dalle navi dei pirati, le prigioni di Cayenne e la mitica fuga di Papillon sono parte del nostro immaginario esotico. Per la prima volta in Italia, questo saggio, a partire da lunghe e approfondite ricerche sul campo, presenta al lettore l'Europa d'Oltremare, la faccia nascosta del continente. Isole e territori situati negli oceani Atlantico, Pacifico, Indiano e alle estremità meridionali e settentrionali del globo ospitano una incredibile varietà di culture, ambienti e storie. Accomunati da una multiforme esposizione alle dinamiche coloniali e post-coloniali, gli Oltremare d'Europa racchiudono esperienze di convivenza e conflitto interculturale, sono siti privilegiati in cui osservare i cambiamenti climatici e le dinamiche ambientali del XXI secolo e, con la varietà dei loro ordinamenti istituzionali, si presentano come attivi laboratori politici, luoghi di complesse sovranità condivise e contese. L'Europa è anche una costruzione dell'Oltremare, il prodotto di storie che intrecciano mari e oceani oltre ad attraversare montagne, fiumi e pianure del continente. Contributi di Emanuela Borgnino, Adriano Favole, Marta Gentilucci, Lara Giordana, Alexander Mawyer, Joshua Nash,Tillman Nechtman, Martina Pafumi, Paola Schierano, Georgeta Stoica, Wouter P. Veenendaal, Adrian Young.
24,00
Vie di fuga. Otto passi per uscire dalla propria cultura

Vie di fuga. Otto passi per uscire dalla propria cultura

Adriano Favole

Libro: Copertina morbida

editore: UTET

anno edizione: 2018

pagine: 140

In questi anni in cui muri, piccole patrie e nostalgie nazionaliste attirano sempre più sostenitori, il sogno di una convivenza interculturale sembra minacciato. Eppure, è difficile immaginare culture felicemente autosufficienti. Ma perché? È davvero impossibile restare chiusi nelle culture in cui ci formiamo? Può sembrare una domanda scontata, ma la risposta non lo è affatto. Anzi: secondo Adriano Favole, questo è un vero e proprio giallo antropologico. Da ben prima dell'invenzione di internet, infatti, nessuna cultura, nemmeno la più isolata, è mai stata impermeabile alla diversità e agli scambi, come dimostra per esempio la storia dell'Oceania, un continente che è in realtà un "mare di isole" unite, e non separate, dall'acqua. Oggi, nell'era dell'iperconnessione globale, è evidente che l'esaltazione della propria identità si trasforma sempre e per tutti in una gabbia, ma d'altra parte anche una generica invocazione alla tolleranza e al rispetto per l'altro non è priva di conseguenze: la paura di offendere e di sembrare razzisti può condurci a una nuova, più sottile apartheid, a una specie di educata indifferenza. Come antidoto, Favole ci invita a percorrere insieme a lui un viaggio sulle tracce di chi ha fatto della fuga dalla propria cultura una scelta, un'arte o uno strumento di conoscenza: esploratori, eremiti, sciamani, emigranti, naturalisti, rugbisti polinesiani, antropologi e geniali pensatori come Jonathan Swift. Le loro storie ci insegnano che le Vie di fuga non sempre conducono in paesi lontani: il teatro, la festa, il gioco, il rito, la satira, sono modi creativi di mettere in discussione l'ordinaria percezione della realtà e le abitudini che governano le nostre vite, necessari per ampliare il nostro campo visivo, senza per questo rinunciare al nostro orizzonte. Perché se le fughe si risolvono spesso con un ritorno a casa, si può tornare ad abitare la propria cultura con una diversa consapevolezza.
12,00
Il mondo che avrete. Virus, antropocene, rivoluzione

Il mondo che avrete. Virus, antropocene, rivoluzione

Marco Aime, Adriano Favole, Francesco Remotti

Libro: Copertina morbida

editore: UTET

anno edizione: 2020

pagine: 187

Il lockdown è stato una forzata, lunga pausa, in cui per legge sono state sospese attività produttive, incontri sociali, manifestazioni culturali. "Sospendere" non è di certo un'idea estranea alle società umane: per esempio, la vediamo teorizzata dagli scettici del mondo antico in contatto con l'India, applicata nella cultura ebraica, praticata dai BaNande del Congo. La differenza è però notevole tra le sospensioni programmate, il cui scopo è di arrestare periodicamente le più importanti attività economiche, obbligando le società a ripartire da zero, e il nostro recente lockdown, un'esperienza straniante e inattesa, del tutto estranea al nostro modo di pensare. Una parentesi che si vorrebbe chiudere definitivamente per riprendere il cammino interrotto, quel "progresso infinito" con cui la civiltà occidentale ha voluto segnare la sua storia e la sua presenza nel mondo. In questa situazione, che cos'ha da offrire il pensiero antropologico? Deve salire sul carro del progresso o, al contrario, lavorare "contro" l'accecamento prodotto da questo mito? L'antropologia si fa portatrice di testimonianze spesso lontane nel tempo e nello spazio, in grado di mettere in luce le "vie di fuga" tracciate da ogni cultura, le sospensioni, anche traumatiche, con cui si pongono domande cruciali sul presente e sul futuro. Non è vero che le società da noi definite "tradizionali" e "premoderne" abbiano lo sguardo rivolto soltanto al passato: al contrario, non è raro trovare al loro interno un confronto esplicito tra generazioni allo scopo di garantire ai giovani un futuro vivibile. Dall'osservazione partecipante del lockdown e dalle riflessioni sulla "cultura dell'Antropocene" in cui siamo invischiati, emerge drammaticamente il "furto di futuro", l'impressionante debito economico ed ecologico che gettiamo sulle spalle delle nuove generazioni. Come venirne fuori, se non ideando un altro modo di vivere, una rivoluzione che abbia come obiettivo quello di rifondare la convivenza tra noi e gli altri abitanti della Terra, tra noi e la natura?
14,00
Oceania. Isole di creatività culturale

Oceania. Isole di creatività culturale

Adriano Favole

Libro: Copertina rigida

editore: Laterza

anno edizione: 2010

pagine: 222

L'Oceania non è né a occidente né a oriente: è a occidoriente. Partendo dall'Europa, si può volare o navigare verso l'Oceania andando verso est o verso ovest. L'Oceania è occidoriente non solo in un senso geografico o cartografico, ma anche perché è spesso rappresentata nel nostro immaginario attraverso due potenti e contrapposti stereotipi. Da un lato, l'immagine "orientalizzante" ed esotica di un luogo primitivo, abitato dagli aborigeni australiani con i loro miti millenari e lo stile di vita nomade; dall'altro lato, l'immagine opposta di un mondo ritenuto ormai completamente occidentalizzato, invaso da torme di turisti e colate di cemento, sottomesso all'etica e ai riti cristiani: un vasto insieme di isole che avrebbero irrimediabilmente smarrito la ricchezza culturale e ambientale originaria". Non è così per Adriano Favole che, nei lunghi periodi di studio trascorsi in Oceania, ha potuto conoscere in presa diretta le società aborigene e in questo libro le descrive e ne testimonia il fervore artistico, legato non solo alle tradizioni. Per questo nel guidare il lettore alla conoscenza delle comunità oceaniche si sofferma sull'aspetto della 'creatività culturale', un ambito del fare umano che ha in comune con l'Oceania il fatto di essere spesso considerato marginale o comunque meno importante di altri: "esplorare e far convergere i due 'continenti invisibili', l'Oceania da un lato e la creatività delle culture umane dall'altro, è l'obiettivo di questo saggio."
19,00
La palma del potere. I capi e la costruzione della società a Futuna (Polinesia occidentale)
25,00
La bussola dell'antropologo. Orientarsi in un mare di culture

La bussola dell'antropologo. Orientarsi in un mare di culture

Adriano Favole

Libro: Libro in brossura

editore: Laterza

anno edizione: 2015

pagine: 140

Conoscere le culture che ci circondano e sono parte delle nostre vite e dei nostri stessi corpi. Culture che si intrecciano nel mondo globalizzato e iperconnesso di oggi. Questo consente l'antropologia: difenderci dai razzismi e dai tribalismi che attraversano le società contemporanee e, soprattutto, cogliere le proposte innovative che ci offrono altri punti di vista per camminare, creativamente, verso il futuro.
14,00
Resti di umanità. Vita sociale del corpo dopo la morte

Resti di umanità. Vita sociale del corpo dopo la morte

Adriano Favole

Libro

editore: Laterza

anno edizione: 2003

pagine: 216

Che ne è del corpo dopo la morte? Perché le società umane non si limitano a sbarazzarsi dei corpi, come se si trattasse di rifiuti organici? E come spiegare l'avidità con cui gli occidentali hanno raccolto e collezionato i resti di altre forme di umanità? Partendo da una sistematica esplorazione della letteratura antropologica sulla morte, questo libro si interroga sull'importanza che alcune categorie di resti umani hanno assunto in numerose epoche e culture. Il primo capitolo introduce il lettore ai temi dell'antropologia della morte. Il secondo fornisce un'esplorazione delle differenti modalità di trattamento del cadavere. I capitoli successivi analizzano la vita sociale di particolari categorie di resti.
20,00

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