Libri di Alberto Castoldi
Epifanie dell'informe
Alberto Castoldi
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 286
Da sempre l'Informe, come l'«isola che non c'è» assedia il nostro immaginario. Se per sua natura è indefinibile, non comunicabile, dato che possiamo scambiarci solo ciò che ha convenzionalmente una forma, tuttavia nelle modalità più diverse e sorprendenti ci coinvolge, ora seducente e ora minaccioso. Il titolo adottato per questo studio, Epifanie dell'Informe, vuole segnalare l'impossibilità di dare un carattere sistematico ad una indagine su una tematica così vasta ed eterogenea qual è quella che a vario titolo può essere ricondotta sotto l'etichetta dell'Informe. Avvalendosi di uno strumento come l'analogia, che consente un massimo di duttilità, il testo affronta innumerevoli declinazioni dell'epifania dell'Informe, prendendo le mosse dal dibattito innescato nel corso del Novecento da una provocatoria definizione formulata da Georges Bataille, e che oltre a polemiche e commenti ha promosso una riflessione particolarmente stimolante sulle arti e non solo. La sequenza delle "epifanie" consente di passare dalle macchie di Leonardo o di Rorschach, ai "papiers marbrés", alle pieghe del Barocco, al Macabro, alla tradizione dei vampiri, all'inframince e al Nulla, in una ricognizione particolarmente suggestiva.
L'altra Bergamo
Alberto Castoldi
Libro
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 1997
pagine: 134
Grandville and company. Il perturbante nell'illustrazione romantica
Alberto Castoldi
Libro
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 1987
pagine: 68
Clérambaullt: stoffe e manichini
Alberto Castoldi
Libro
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 1994
pagine: 208
Il libro che uccide
Alberto Castoldi
Libro
editore: Sestante
anno edizione: 2002
pagine: 150
Il libro che uccide prende spunto da alcuni racconti dell'Ottocento francese, riportati nel testo (Le Bibliomane di Charles Nodier, Bibliomanie di Gustave Flaubert, La fausse Esther di Pierre Lou) per svolgere una riflessione sulla bibliomania come passione divorante, spinta fino all'assassinio e sugli "effetti di scrittura", che possono produrre effetti non meno devastanti. Agli esordi dell'editoria di massa l'intellettuale, perplesso, dà forma attraverso la figura "arcaica" del bibliomane alle proprie inquietudini.
Viaggio al termine del desiderio. Beckford, Potocki, Révéroni Saint-Cyr
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 220
In cauda venenum. Avviatosi ormai alla sua conclusione, il secolo dei Lumi – quasi a voler rinnegare i suoi trionfi tutti consegnati alla razionalità dei saperi, o nell’intento di voler prendere congedo da quel mondo intriso di magia e soprannaturale che aveva presieduto ai suoi esordi – produce tre opere tutte intrise di mistero, orrore, perversione, "Vathek" di William Beckford (1786), il "Manoscritto trovato a Saragozza" di Jan Potocki che verrà pubblicato solo nel 1814, e "Pauliska ou la perversité moderne" di Révéroni Saint-Cyr (1798). La violenza delle pulsioni che abita questi romanzi, la sorprendente creatività che si manifesta negli scenari che accolgono le vicende, la novità di tanta parte delle narrazioni, ne fanno delle testimonianze preziose del radicale mutamento subito dalla sensibilità di tutta un’epoca, certo sullo sfondo anche degli eventi rivoluzionari in Francia, di cui ci consegnano emblematicamente un’anatomia inquietante e fascinosa al tempo stesso. Magia, erotismo, seduzione, coniugati a un irrefrenabile desiderio di assoluto ci consegnano un mondo che va ben oltre la tradizione del romanzo gotico, cui pure attingono, per annunciare prepotentemente la modernità, tanto più che l’Oriente cui fanno riferimento appare già carico di tutte le minacce dei giorni nostri.
Congedi. La crisi dei valori nella modernità
Alberto Castoldi
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2010
pagine: 128
Un'analisi della progressiva e profonda crisi "dei valori che ha segnato la società occidentale degli ultimi secoli. Esaminando il pensiero di grandi intellettuali della modernità - da Baudelaire a Valéry, da Spengler a Camus, da Nietzsche a Heidegger, a Derrida -, l'autore riflette sulla perdita traumatica dell'orizzonte di senso che segue all'affermazione della nuova civiltà borghese, incentrata sul progresso tecnologico-scientifico, e ne indaga gli effetti a livello sociale, filosofico e letterario. A emergere con forza è una tradizione intellettuale nichilista, in cui siamo tuttora immersi e che mette in discussione la possibilità di proporre valori assoluti come metro interpretativo. La tendenza culturale dominante diviene così il relativismo, in bilico tra il rischio di accettazione passiva e omologante di tutte le idee e la speranza di apertura autentica alla negoziazione e al dialogo.
Ritratto dell'artista «en cauchemar». Füssli e la scena primaria dell'arte
Alberto Castoldi
Libro: Libro in brossura
editore: Sestante
anno edizione: 2011
pagine: 104
Quando nel 1781 Johann Heinrich Füssli dipinge il suo quadro più celebre, l'Incubo (The Nightmare) inaugura una straordinaria riflessione sullo statuto dell'arte e sull'identità dell'artista, che per la ricchezza delle sue implicazioni ha affascinato fino ai giorni nostri una schiera imponente di artisti, e ha dato luogo ad innumerevoli rivisitazioni: da Goya a Grandville, Manet, Cézanne, Rops, Gauguin, Balthus. Si delinea così un percorso dell'immaginario visivo che, mentre va esplorando le molteplici epifanie del desiderio, per lo più in una dimensione onirica, si fa al tempo stesso testimonianza dei complessi rapporti fra tradizione e innovazione.
Locus solus. Volume Vol. 9
Alberto Castoldi
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2012
pagine: 272
Baudelaire, interrogandosi sull'immaginazione, ne forniva una definizione geniale: "l'immaginazione scompone tutta la creazione e, con i materiali raccolti e disposti secondo regole di cui non si può trovare l'origine se non nel più profondo dell'anima, crea un mondo nuovo, produce la sensazione del nuovo". con questa formula andava proponendo una sfida radicale alle certezze della modernità, di cui sarà l'immaginario a farsi carico, nel tentativo di dare forma a quelle esperienze che, pur non prescindendo dalla razionalità, non sono in essa integralmente riassorbibili, come tutto ciò che appartiene al nostro "sottosuolo", all'ambito del desiderio e della pulsionalità, ricorrendo a una sorta di bricolage intellettuale in grado di coniugare letteratura, arti visive e antropologia.
L'imaginaire des cartes
Alberto Castoldi
Libro: Libro in brossura
editore: Sestante
anno edizione: 2012
pagine: 100
Il flâneur. Viaggio al cuore della modernità
Alberto Castoldi
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2013
pagine: XIV-192
Simbolo tra i più rappresentativi della modernità e della sua natura insieme indagatrice e voyeuristica, il flâneur, protagonista di tanti classici della letteratura contemporanea, è il viaggiatore che vaga per la città spinto dal puro piacere come dal desiderio di conoscenza: l'anima errante che, unendo alla mobilità del corpo quella dello sguardo, nulla si lascia sfuggire degli uomini e dell'ambiente. In un viaggio nella letteratura, nelle arti figurative e nel pensiero tra l'Ottocento e i giorni nostri, Alberto Castoldi esplora con ispirata vena critica e penna efficace le caratteristiche del flâneur, la sua solitudine, la tensione costante verso il nuovo, il rapporto con la folla e la società, le merci e le innovazioni tecniche. Lo fa ripercorrendo il pensiero e le opere degli scrittori e degli intellettuali che meglio hanno incarnato e rappresentato questo peculiare modo di vivere e sentire il mondo: da Benjamin a Baudelaire, da Kafka a Simenon, da Virginia Woolf a Cormac Mccarthy.