Libri di Antonio Belvedere
Quando costruiamo case parliamo, scriviamo. Vittorio Ugo architetto
Antonio Belvedere
Libro: Libro in brossura
editore: Officina
anno edizione: 2016
pagine: 194
L'esplorazione di Antonio Belvedere sul pensiero e sulle opere di Vittorio Ugo offre alla storiografia architettonica contemporanea un'occasione preziosa, oltre che per conoscere il ruolo di uno studioso di grande rilievo nel panorama della ricerca progettuale in Italia, anche per fare il punto sui grandi mutamenti che l'hanno caratterizzata negli ultimi decenni. [...] Dalla narrazione emerge la figura di un protagonista del suo tempo, ben consapevole dell'azione che la generazione cui appartiene è stata chiamata a condurre in un periodo storico di particolare delicatezza. Un protagonista cosciente del fatto che la sua attività di studioso, di docente e di progettista si colloca a cavallo tra il concludersi dell'opera di ricostruzione postbellica italiana e il delinearsi delle difficili strategie politiche imposte da una nuova programmazione territoriale. In ogni ambito Ugo è stato interprete delle tensioni che andavano sviluppandosi e che lo chiamavano ad agire con quel lucido impegno culturale che è certo il suo tratto più specifico e più saliente. [...] Credo che ripercorrere gli anni della collaborazione con il suo maestro sia stato per l'allievo qualcosa di più che un riavvicinamento ideale alla cultura che li aveva uniti per tanti anni, e che abbia avuto il senso di una ripresa attiva e feconda di una prassi che continua a produrre pensiero. Chi conosce sia l'allievo che il maestro avverte quanto il seme originale sia, in questa biografia, rinnovato. (Dalla Presentazione).
Le pietre di Verona. La città romana, scaligera e veneziana. Ediz. italiana e inglese
Pierpaolo Brugnoli, Antonio Belvedere
Libro
editore: Cierre edizioni
anno edizione: 2008
pagine: 126
Il discorso del sindaco
Pietro Belvedere
Libro: Libro in brossura
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2024
pagine: 112
Eletto sindaco nel 1965, Pietro Belvedere si rese protagonista di un esperimento politico non isolato ma pur sempre dirompente per quei tempi, soprattutto per un cattolico impegnato come lui: la costituzione di una giunta composta da tutti i partiti presenti in Consiglio, che relegava il partito di maggioranza relativo, la Democrazia Cristiana, all’opposizione e portava per la prima volta i comunisti al governo della città. La sera del 19 febbraio 1965, la giunta presieduta da Belvedere metteva ai voti l’istituzione di una «Commissione consiliare d’inchiesta sui LL.PP.» che, nei mesi successivi, avrebbe ricostruito le vicende del ‘sacco’ di Bagheria; nella stessa sera il sindaco illustrava in Consiglio comunale il progetto politico della sua giunta, che riesce ancora oggi a sorprendere per la sua lungimiranza. «Ne ho sempre sentito parlare sin da ragazzo come di un episodio leggendario, per altri un misfatto – scrive Giuseppe Tornatore nella sua postfazione – ma l’utopia durò poco. Il dottor Pietro Belvedere, perno dell’operazione e figura di riferimento per quanti volevano scrivere un nuovo capitolo della storia di Bagheria, fu Sindaco solo per una manciata di ore… ».
Il palazzo Cutò di Bagheria
Antonio Belvedere
Libro: Libro in brossura
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2023
pagine: 176
Nel 1803 la grande 'casa d'estate' che era appartenuta ai Naselli d'Aragona viene acquistata da Alessandro La Farina e Filangeri, Principe di Cutò. Le aquile dei Filangeri prendono il posto dei leoncelli rampanti di casa Aragona, cambiano i nomi e le insegne, ma essa rimane quello che è sempre stata e cioè, anzitutto, una casa di famiglia, un luogo intensamente vissuto: «domus magna ruralis», come viene menzionata nei documenti del primo Ottocento. L’ultimo proprietario aristocratico, Giuseppe Tomasi di Lampedusa deve disfarsene, con dolore, negli anni che seguono la prima guerra mondiale, travolto dagli eventi e dai cambiamenti della situazione fondiaria nelle aree circostanti. Era iniziata, già nel 1925, la lunga stagione dell’abusivismo e del caos edilizio che nei decenni successivi avrebbe cancellato parchi e strutture monumentali dello straordinario sito bagherese, a cominciare dal singolare piazzale barocco della Puntaugghia…