Libri di Antonio Gagliardi
Ragioniamo di giustizia. Tra dati, interpretazioni e processi formativi
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2017
pagine: 400
L'opera mette insieme forze e competenze diverse (giuridiche, pedagogiche, socio-antropologiche, linguistiche, storiche, filosofiche) connesse da finalità condivise. L'obiettivo è presentare un itinerario di lavoro che non si risolva in questa pubblicazione, ma abbia una sua durata, che sia in grado di lasciare qualche traccia nelle dinamiche sociali e culturali, che riesca a sollecitare qualche iniziativa in cui attività già realizzate si affianchino alla promozione di nuove esperienze, tutte concorrenti verso il comune obiettivo di una vita libera e sicura. Da queste aspettative nasce l'esigenza di procedere in termini sinergici e integrati e di valorizzare, senza perdere la specificità dei percorsi, una superiore unità di intenti e una visione a matrice interdisciplinare.
Il filosofo e il poeta Guittone d'Arezzo
Antonio Gagliardi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2015
pagine: 146
Ogni testo poetico, dai Siciliani in poi, è un sistema linguistico nel quale si attua la sintesi di poesia e filosofia. C'è un testo filosofico, il De Anima di Aristotele con il commento di Averroè, che diventa il fondamento di ogni componimento poetico nel quale si rappresenta l'amore tra un uomo e una donna. Si può chiamare Beatrice o Laura, oppure restare senza nome ma questa donna è la scienza, la species intelligibilis che porta a perfezione l'intelletto umano. L'uomo nasce simile al bruto, senza un intelletto personale, ma seguendo virtù e conoscenza, giunge alla perfezione intellettuale fino alla congiunzione con Dio. L'Ulisse di Dante espone questa dottrina. Il poema di sonetti di Guittone rappresenta questa storia. Si tratta del modello testuale più completo nel quale il sistema filosofico trova la forma di codificazione più organica. Il passaggio della species per le facoltà dell'anima fino all'intelletto.
Il fu Mattia Pascal
Luigi Pirandello
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2013
pagine: XV-261
Con questo romanzo, scritto nel 1904, Pirandello scrisse la prima grande "metamorfosi" della letteratura contemporanea. Mattia, bibliotecario ligure, detestato dalla moglie e dalla suocera, casualmente diventa ricco e, grazie a uno scambio di persona, inizia un viaggio che lo condurrà alla follia in una stanza dove un misterioso affittacamere, Anselmo Paleari, favorirà i suoi sdoppiamenti e le sue vertigini esoteriche in una spirale senza uscita, per molti versi simile a quella di Gregorio Samsa nella "Metamorfosi" di Kafka. Introduzione di Silvio Perrella.
Steli d'erba sull'asfalto
Antonio Gagliardi
Libro: Copertina morbida
editore: Lampi di Stampa
anno edizione: 2006
pagine: 128
Guinizzelli, Dante, Petrarca. L'inquietudine del poeta
Antonio Gagliardi
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2003
pagine: 260
Tommaso d'Aquino e Averroè. La visione di Dio
Antonio Gagliardi
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2002
pagine: 300
Cino da Pistoia. Le poetiche dell'anima
Antonio Gagliardi
Libro
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2001
pagine: 192
La scrittura e i fantasmi. Radici de La coscienza di Zeno
Antonio Gagliardi
Libro
editore: Liguori
anno edizione: 1986
pagine: 168
La commedia divina di Dante. Tra Averroè e Cristo
Antonio Gagliardi
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2014
pagine: 334
Dopo aver messo in evidenza le radici filosofiche delle opere precedenti di Dante qui si esamina l'ultima. La Divina Commedia è leggibile soltanto sullo sfondo della biblioteca greco-araba, specialmente i commenti di Averroè. Soprattutto il principio più dirompente rispetto al cristianesimo, la possibilità per l'uomo vivente di raggiungere la visione di Dio e la conseguente beatitudine. Mentre nelle altre opere si accetta il punto di vista di Tommaso d'Aquino, che nega quella possibilità, nella Commedia viene tentata la grande sintesi. L'uomo può giungere alla visione di Dio in vita ma tramite la grazia. Vengono messi in luce i nodi più significativi del progetto dantesco. La presunzione e la grazia diventano gli emblemi della possibile cooperazione tra lo sforzo dell'uomo e l'intervento divino per fare giungere il pellegrino vivente dinanzi alla presenza di Dio a occhi aperti.
Il filosofo e la rosa. Il Roman de la rose di Jean de Meun
Antonio Gagliardi
Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2010
pagine: 144
Il Roman de la Rose di Jean de Meun è un'allegoria filosofica e fa parte del conflitto, sorto nell'università parigina, tra filosofi fautori della castità del filosofo e quelli che si riconoscono nei fini universali della natura, la continuità della specie. Sigieri di Brabante è il fondatore della scelta stoica della castità per una totale dedizione alla vita contemplativa. È possibile riconoscerlo nella figura di Mala Bocca. C'è una quaestio di Sigieri che corrisponde alla struttura allegorica, rovesciata, del Roman. Intorno allo scontro sulla castità si combatte una battaglia tra fautori e contrari con connotazioni intellettuali evidenti. Questa battaglia si combatte dentro l'università. Il confronto tra stoici ed epicurei diventa una guerra nella quale hanno il sopravvento coloro che nell'amore e nella vita riconoscono il fine dell'uomo, secondo legge di natura. Il passaggio dalla lingua filosofica a quella poetica non fa venire meno la trasparenza del linguaggio purché si presti la massima attenzione alle chiavi proprie della filosofia.