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Libri di Arcangela Tarabotti

Inferno monacale

Inferno monacale

Arcangela Tarabotti

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni di Storia e Letteratura

anno edizione: 2025

pagine: 148

Resoconto sconvolgente della vita monastica dalla prospettiva di una reclusa e concepito come la prima parte di un’eventuale trilogia ‘dantesca’ al femminile, "Inferno monacale" testimonia il tormento psicologico e spirituale delle donne che vivevano il monastero come un carcere perpetuo. Due secoli prima che Manzoni narri la storia della Monaca di Monza, in un grido di condanna contro il potere oppressivo della famiglia, della Chiesa e dello Stato, Arcangela Tarabotti biasima i genitori che scelgono la vita religiosa per le figlie «onde non così tosto nate, odono intonarsi all’orecchio il nome di monaca», deplora le divisioni che nascono tra quelle monacate e quelle sposate e compatisce le monache infelici che si ribellano al vivere comune ingiuriandosi l’un l’altra con «stridor de’ denti». Rappresentazione drammatica di dannazione eterna e al tempo stesso documento fondativo del femminismo della prima età moderna, il testo, troppo scandaloso per l’epoca, sopravvive in un manoscritto che si rende adesso accessibile ai lettori in una nuova edizione commentata.
18,00

Che le donne siano della spetie degli huomini. Un trattato proto-femminista del XVII secolo

Che le donne siano della spetie degli huomini. Un trattato proto-femminista del XVII secolo

Arcangela Tarabotti

Libro

editore: Artetetra Edizioni

anno edizione: 2015

pagine: 120

Che le Donne siano della spetie degli Huomini è l'ultima opera pubblicata da suor Arcangela Tarabotti, nel 1651. Si tratta di una risposta puntuale, suddivisa in cinquantasette tesi, ad un trattato dal titolo Che le donne non siano della spetie degli huomini. Discorso piacevole, tradotto da Horatio Plata Romano, pubblicato nel 1647. La polemica con Plata permette a Tarabotti di tornare su alcuni dei temi a lei più cari, che aveva già enucleato in altre opere: su tutti, la denuncia della mancanza di istruzione e libero arbitrio per le donne. Tarabotti, nel contrattaccare l'ironico misoginismo del suo "avversario", ha occasione anche di esibire riferimenti e citazioni erudite. L'opera si impone all'attenzione del lettore moderno per l'appassionata difesa del genere femminile promossa dalla sua autrice: una difesa che consacra suor Arcangela, a quasi quattrocento anni dalla sua morte, come una protagonista indiscussa degli albori del pensiero femminista.
10,00

Lettere familiari e di complimento

Lettere familiari e di complimento

Arcangela Tarabotti

Libro: Libro in brossura

editore: Rosenberg & Sellier

anno edizione: 2003

pagine: 312

Leggere oggi le "Lettere familiari e di complimento" vuol dire penetrare con nuova consapevolezza nei monasteri femminili italiani dell'età rinascimentale e barocca: uno spazio che poteva rappresentare per le donne sia una vera e propria "morte al mondo", sia un luogo adatto per la propria autorealizzazione e promozione sociale. Considerata ora una delle più importanti scrittrici italiane della sua epoca, Suor Arcangela Tarabotti (1604-1652) entrò da ragazza - e contro la propria volontà - nel monastero di Sant'Anna di Venezia, dove passò il resto della vita in stretta clausura. Una delle molte monache forzate nella Venezia seicentesca, Tarabotti visse il monastero come una carcere e un "Inferno de' viventi". Ma la sua vera vocazione fu letteraria.
25,00

La semplicità ingannata

La semplicità ingannata

Arcangela Tarabotti

Libro

editore: Il Poligrafo

anno edizione: 2008

pagine: 434

Arcangela Tarabotti (1604-1652) entrò giovanissima nel monastero di Sant'Anna di Venezia, dove passò il resto della vita in stretta clausura, scoprendo in realtà ben presto come la propria vera vocazione fosse quella letteraria. Autodidatta, impiegò il proprio talento per rilevare i motivi che erano alla base della monacazione forzata, giungendo ad analizzare il più ampio contesto politico ed economico in cui maturava l'oppressione delle donne e denunciando le ingiustizie perpetrate a loro danno dagli uomini. La semplicità ingannata presentata in queste pagine pur essendo un'opera giovanile, il "libro dei vent'anni", è un prodotto maturo e adulto, probabilmente la più completa e articolata tra le opere che formano il corpus di Arcangela Tarabotti: un duro "J'accuse" che vide la luce soltanto postumo, ma anche un libro-guida per tutte le successive deviazioni intellettuali ed elaborazioni dell'autrice dall'"Inferno" all'"Antisatira" fino a "Che le donne siano spezie degli uomini" in cui convivono tematica "claustrale" e tematica "femminista", denuncia degli abusi dell'autorità familiare nel decidere la sorte della donna e, insieme, piena rivendicazione della sua libertà e della sua dignità, di una emancipazione laica e mondana.
26,00

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