Libri di Arnaldo Fraccaroli
Corrispondenze da Caporetto
Arnaldo Fraccaroli
Libro
editore: Fondazione Corriere della Sera
anno edizione: 2010
pagine: 148
Durante la Prima guerra mondiale, i giornali devono destreggiarsi tra le esigenze della cronaca e il segreto imposto dalla censura militare. È una situazione delicata, come dimostrano le lettere personali che uno dei migliori giornalisti del "Corriere della Sera", Arnaldo Fraccaroli, invia al direttore Luigi Albertini negli anni cruciali del conflitto, il 1917 e il 1918. Questo volume, che ne pubblica una scelta, rivela le difficoltà materiali in cui i corrispondenti dovevano muoversi e le opinioni - riservate - sugli equipaggiamenti dei soldati o sui fallimenti militari. Un carteggio che si segnala, tra l'altro, per la presenza di alcuni resoconti scritti pochi giorni dopo la disfatta di Caporetto, quando la censura impose il silenzio totale della stampa: si tratta di testimonianze destinate ai soli occhi del direttore, dove Fraccaroli fotografa lo sbandamento delle truppe in fuga e lo scoramento di soldati lasciati a se stessi.
Tomaso Largaspugna uomo pubblico
Arnaldo Fraccaroli
Libro
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 1993
pagine: 206
Giacomo lercaro. Il cardinale che..
Arnaldo Fraccaroli
Libro
editore: San Paolo Edizioni
anno edizione: 1992
Corrispondenze da Caporetto
Arnaldo Fraccaroli
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2010
pagine: 150
Durante la Prima guerra mondiale, i giornali devono destreggiarsi tra le esigenze della cronaca e il segreto imposto dalla censura militare. È una situazione delicata, come dimostrano le lettere personali che uno dei migliori giornalisti del "Corriere della Sera", Arnaldo Fraccaroli, invia al direttore Luigi Albertini negli anni cruciali del conflitto, il 1917 e il 1918. Questo volume, che ne pubblica una scelta, rivela le difficoltà materiali in cui i corrispondenti dovevano muoversi e le opinioni - riservate - sugli equipaggiamenti dei soldati o sui fallimenti militari. Un carteggio che si segnala, tra l'altro, per la presenza di alcuni resoconti scritti pochi giorni dopo la disfatta di Caporetto, quando la censura impose il silenzio totale della stampa: si tratta di testimonianze destinate ai soli occhi del direttore, dove Fraccaroli fotografa lo sbandamento delle truppe in fuga e lo scoramento di soldati lasciati a se stessi.