Libri di Barbara Scapolo
Swedenborg
Paul Valéry
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 48
Questo breve ma denso saggio di Paul Valéry dedicato al mistico Emanuel Swedenborg esplora uno dei temi più cari al poeta francese: il rapporto tra il reale e la sua possibile conoscenza. La grande e fondamentale questione che occupò Valéry nella sua attività speculativa dall’età di ventun anni è rintracciabile in una domanda-chiave, comprensiva dei molteplici problemi e ambiti da lui instancabilmente indagati: qual è la natura del pensiero umano, quali sono i suoi meccanismi, le sue possibilità e i suoi limiti? Che cosa possiamo sperare di sapere e di esprimere circa il funzionamento del nostro esprit? Procedendo con un complessivo e puntuale resoconto dell’emblematico “caso Swedenborg”, una delle figure cardine per la nascita dello spiritismo, Valéry rileva che “non sono nel mistico le sole idee a essere in causa, ma la conoscenza stessa”.
Leggere «Timore e Tremore» di Kierkegaard
Barbara Scapolo
Libro: Libro in brossura
editore: Ibis
anno edizione: 2013
pagine: 208
"Timore e Tremore" è l'opera di Kierkegaard nella quale ritroviamo felicemente anticipate quasi tutte le principali questioni della riflessione successiva del filosofo danese. Pubblicata nel 1843, in essa l'autore mette in forma l'incontro di immanenza e trascendenza, di finito ed infinito, attraverso l'analisi e la rielaborazione della vicenda biblica di Abramo, il "Cavaliere della Fede", con lo scopo di far emergere la vera religiosità e l'essenza scandalosa e paradossale della fede assieme al problema del "Singolo" stretto in un angosciante "rapporto assoluto con l'Assoluto". Questo volume costituisce un ampio saggio introduttivo alla lettura dell'opera di Kierkegaard, ed è corredato da un ricco apparato critico.
Eupalinos o l'architetto
Paul Valéry
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2010
pagine: 117
Valéry pubblicò Eupalinos o l'architetto nel 1921, come prefazione al sontuoso Album Architectures (edizione a cura di L. Suë e A. Mare). "Scritto di circostanza", ovvero opera su commissione, questo moderno dialogo platonico ha l'ambizione di mostrare "che il pensiero puro e la ricerca della verità in sé possono aspirare solo alla scoperta o alla costruzione di qualche forma". Vi incontriamo Socrate e Fedro che ancora dialogano tra loro nel "pallido soggiorno" dell'Ade; essi rievocano i precetti dell'architetto Eupalinos di Megara al fine di indagare "quel gusto dell'eterno che si osserva a volte nei vivi". Tra le ombre, essi cercano di scoprire l'"ombra di qualche verità" intorno alle creazioni dell'uomo, siano quest'ultime artistiche o filosofiche. "Costruirsi, conoscersi: sono, o no, due atti?" Trova qui espressione, ai più alti livelli, il problema centrale dell'intera riflessione di Valéry, quello che ruota intorno al "terribile" e "capitale" affaire de la forme e muove dall'esperienza poietica alla conoscenza completa di se stessi, per giungere alla piena realizzazione del proprio potenziale.