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Libri di Bruna Peyrot

La ricostruzione. I valdesi dopo il Rimpatrio (1690-1730)

La ricostruzione. I valdesi dopo il Rimpatrio (1690-1730)

Bruna Peyrot, Luca Perrone

Libro: Libro in brossura

editore: Claudiana

anno edizione: 2025

pagine: 347

Nel 1689 i valdesi tornano dall’esilio per conquistare in armi le loro Valli (Pellice, Chisone, San Martino). Con fatica si dedicano alla ricostruzione. I ministri di culto sono incaricati di ristabilire il bon ordre (materiale e spirituale) per disciplinare una collettività traumatizzata dalle persecuzioni, desiderosa di ricoltivare la terra e recuperare le case occupate. Lettere e memoriali sono indirizzati agli Stati protestanti per chiedere aiuti, mentre da parte sabauda si controllano sindaci, pastori e maestri. La ricostruzione impone un cambio di mentalità sia verso il “cattolico” che resterà l’“altro” ancora per molti decenni, sia verso il sovrano. Nel passaggio dalla resistenza armata alla stabilizzazione territoriale, i disobbedientissimi valdesi devono interpretare la loro storia in un travagliato contesto europeo che molto discute la loro impresa del “Glorioso Rimpatrio” fra aspettative apocalittiche e pensieri lealisti. Il libro propone un percorso nella mentalità dell’epoca anche attraverso diverse fonti inedite, fra relazioni sabaude e lettere private.
32,00

Pedagogie protestanti. Dalla persona ideata alla cittadinanza costruita

Pedagogie protestanti. Dalla persona ideata alla cittadinanza costruita

Bruna Peyrot

Libro: Libro in brossura

editore: Claudiana

anno edizione: 2024

pagine: 232

Il pensiero protestante, nato con i riformatori del XVI secolo, ha sviluppato l’idea di persona e di “città”. Fino all’Ottocento a teorizzarlo furono singole personalità. Dal secolo dopo, la motivazione evangelica di questo impegno educativo si realizzò in campagne di alfabetizzazione con scuole e letteratura divulgativa, per proseguire, specie in Italia, nella rivendicazione di laicità per lo Stato, mentre l’educazione si concentrò su pratiche di formazione e sulle caratteristiche di una visione protestante della pedagogia. «La sfida più grande per il XXI secolo è mantenere la libertà contro l’anarchia dell’individuo, ricostruire una cultura comune per nutrire la democrazia, alzare il velo calato sulla realtà, fatta di ingiustizie e diseguaglianze, da una informazione che confonde invece di aiutare a capire e perseguire una “pedagogia istituente”, motore di ogni ambito di incontro scolastico e di didattica delle materie. Infine, la sfida che contiene tutte le altre: mantenere i princìpi che hanno cucito, in un lungo filo attraverso le epoche, i valori della galassia protestante che pur nelle diverse anime ha saputo confrontarsi con la Storia». (Bruna Peyrot)
24,00

«Essere terra». Le Valli valdesi tra storia, teologia, politica e cultura

«Essere terra». Le Valli valdesi tra storia, teologia, politica e cultura

Bruna Peyrot

Libro: Copertina morbida

editore: Claudiana

anno edizione: 2022

pagine: 101

Le Valli valdesi del Piemonte sono una «terra» e non solo un territorio geografico da leggersi con categorie sociologiche, sono una metafora che richiama una identità. Fin dal Medioevo esse furono costituite da tre elementi: l'appartenenza religiosa, la discriminazione politica e la stanzialità su un'area geografica. La «diversità» consiste in questo insieme che le colloca in uno spazio continuativo nel tempo e in movimento sinergico con una storia più ampia, almeno europea, di carattere protestante. Che ne è oggi di questa consapevolezza di «essere terra», necessaria per essere protagonisti di una attiva cittadinanza? «Perché parlare ancora delle Valli valdesi? Mille storie sono state già dette, tramandate, scritte, raccontate, tanto che si è consolidato un canone narrativo che spesso non ne restituisce la complessità. Per questo è importante, in questo periodo di trasformazioni epocali di cui abbiamo solo pallide avvisaglie, provare a riconoscere la stratificazione di tali storie, per capirne il destino di luogo. Introdursi nella complessità delle Valli valdesi non significa concentrarsi sulla dimensione che più interessa o più infastidisce. Significa accettarne le contraddizioni, le dissonanze culturali e la differenziazione delle appartenenze, per accedere a un sentimento di attenzione più maturo e rispettoso, proprio come ogni luogo denso di storia dovrebbe suscitare». (Bruna Peyrot)
10,00

Le «Istruzioni» di Giosuè Gianavello

Le «Istruzioni» di Giosuè Gianavello

Bruna Peyrot, Luca Perrone

Libro: Copertina morbida

editore: Claudiana

anno edizione: 2020

pagine: 134

«Nell'anno di svolta 1655, organizzati da Giosuè Gianavello, i valdesi scampati ai massacri dell'esercito sabaudo misero in atto una guerriglia che durerà fino al 1664, quando accetteranno l'esilio del loro condottiero in cambio della pace. Da Ginevra, Gianavello scrisse le Istruzioni per aiutare i fratelli valdesi che si preparavano a riconquistare la loro amata terra di montagna. Fascicoletto di cinque fogli ripiegabili, le Istruzioni sono un esempio di "sapere della terra" trasformato in strategia militare e un "documento totale" che contiene elementi di teologia, diplomazia oltre a riferimenti biografici. Ma oltre al loro autore, ricordano le vicende di tutta la comunità valdese del. Seicento, generando significati profondi quali la resistenza al potere che invade le coscienze».
14,00

Prigioniere della torre

Prigioniere della torre

Bruna Peyrot

Libro: Copertina morbida

editore: Claudiana

anno edizione: 2019

pagine: 139

Con la revoca, nel 1685, dell'Editto di Nantes, che per quasi un secolo aveva garantito in Francia la libertà di culto, Luigi XIV fece divieto ai protestanti di esercitare la loro religione. Fu così che a partire dal 1730, per quasi quarant'anni durante il secolo dei lumi, decine di ugonotte vennero imprigionate nella gelida e cupa Torre di Costanza, nelle malsane paludi della Camargue. Isolate dal mondo e dagli affetti, stremate da durissime condizioni di vita, le prigioniere resistettero con tenacia all'interminabile segregazione che intendeva fiaccarne lo spirito. Un romanzo storico su una battaglia senz'armi che contribuì all'affermarsi dei valori della tolleranza e della libertà di coscienza.
18,50

La resistenza del silenzio. Per una proposta politica e democratica

La resistenza del silenzio. Per una proposta politica e democratica

Bruna Peyrot

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2019

pagine: 50

Parole e “cose” sembrano animarsi solo nei rispettivi universi, in un reciproco isolamento che estromette lo stesso individuo che le pratica. L’educazione civica è ormai una lingua antica. L’“altro” non è più un’abitudine della convivenza, cieca ormai al limite umano. Sempre più il pensiero critico è al margine perché poco si cerca l’autenticità e molto l’approvazione. Questo humus culturale prepara forme di totalitarismi sottili che penetrano nelle soggettività delle persone, le quali, ignare delle regole democratiche, sono rese consenzienti a svolte autoritarie. Solo la resistenza del silenzio può arginarle, recuperando la consapevolezza dell’esistere. È un silenzio a due dimensioni. Una, più personale, può incontrare anche la propria spiritualità, l’altra può essere un atto politico, muta denuncia di una condizione d’insopportabilità che nella storia ha molti testimoni (dalla devotio privata ugonotta del XVIII secolo alle “catene del silenzio” di Alessandria d’Egitto...).
6,00

Gianavello. Bandito valdese

Gianavello. Bandito valdese

Bruna Peyrot, Massimo Gnone

Libro

editore: Claudiana

anno edizione: 2017

pagine: 200

A quattrocento anni dalla nascita, il romanzo di Bruna Peyrot e Massimo Gnone ripercorre, integrando alcune fonti storiche, la straordinaria vicenda, a metà tra mito e storia, del montanaro-condottiero Giosuè Gianavello che con strategica ostinazione lottò in difesa delle “eretiche” comunità valdesi del Piemonte dalle persecuzioni armate dei Duchi di Savoia. Piccolo proprietario contadino con il ruolo di anziano di chiesa nel Concistoro di Rorà, in val Pellice, nel Piemonte occidentale, Giosuè Gianavello si trasformò lentamente in «bandito» sia in quanto si batté in difesa delle popolazioni valdesi vessate dai Savoia sia, rispetto alla sua stessa comunità, in quanto il suo esilio fu lo scotto per una pace dopo cento anni di persecuzioni. Convinto credente e abile stratega, uomo comune ed eccezionale a un tempo, la sua vicenda illustra la complessità di un periodo storico – la seconda metà del Seicento, il «secolo di ferro» – in cui le Valli valdesi, a un tiro di moschetto da Torino, erano diventate territorio disputato dalle potenze dell’epoca, prima tra tutte la Francia del re Sole.
14,90

Il matto della Resistenza. Trasmissione intergenerazionale di un'idea

Il matto della Resistenza. Trasmissione intergenerazionale di un'idea

Bruna Peyrot

Libro

editore: Claudiana

anno edizione: 2012

pagine: 139

"Sono molte le resistenze oggi in atto nel mondo. Difesa dei diritti umani, della propria terra, delle antiche culture indigene, delle lingue che spariscono al ritmo di oltre dieci l'anno, delle minoranze religiose, delle opposizioni politiche ecc. Si tratta di una diffusa resistenza di demo-diversità in ogni ambito, dall'ambientale al politico, che individua, nella dignità delle differenze, una risposta a quella globalizzazione che rende uguali, non di fronte alla legge, bensì, e solo per chi può, di fronte al consumo."
14,50

Una donna nomade. Miriam Castiglione, una protestante in Puglia
9,30

La roccia dove Dio chiama. Viaggio nella memoria valdese fra oralità e scrittura
24,00

Giosuè Gianavello

Giosuè Gianavello

Bruna Peyrot

Libro

editore: Claudiana

anno edizione: 2001

pagine: 64

2,58

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