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Libri di Brunella Casalini

Waste land. Dall'incuria dell'homo faber alla cura dell'homo reflectus

Waste land. Dall'incuria dell'homo faber alla cura dell'homo reflectus

Brunella Casalini

Libro: Libro in brossura

editore: If Press

anno edizione: 2025

pagine: 157

I gruppi sociali più svantaggiati si trovano oggi a ricoprire un ruolo essenziale non solo nell’assistenza agli anziani fragili, ai minori, alle persone con disabilità che necessitano di un supporto costante, ma sono anche chiamati a farsi carico dei rifiuti e degli scarti del sistema estrattivo, produttivo e di consumo. La riproduzione della parte più ricca della popolazione mondiale è, dunque, garantita anche mediante la “violenza lenta” dei processi di inquinamento, della distruzione delle condizioni ambientali, biosferiche e atmosferiche che sostengono la vita. Questo avviene grazie a un’infrastruttura sociale globale che, mentre abilita tale modello di riproduzione, disabilita tacitamente la riproduzione delle altre popolazioni e nasconde i processi strutturali che sostengono questa ingiusta distribuzione delle condizioni di vita. In altre parole, ciò si verifica in quanto l’Antropocene è anche un Agnotocene, un sistema che si avvale della produzione di zone di ignoranza e di strategie volte a invisibilizzare i danni prodotti dal sistema produttivo e a deresponsabilizzare coloro che occupano una posizione di privilegio.
15,00

L'ascesa del femminismo neoliberista

L'ascesa del femminismo neoliberista

Catherine Rottenberg

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2020

pagine: 190

Negli ultimi anni, sempre più donne di successo e di potere si dichiarano pubblicamente femministe, trovando un'ampia eco nei media popolari. Dopo una lunga stagione in cui si era dato per esaurito il suo compito storico, il femminismo sembra in effetti guadagnare una nuova visibilità e persino una certa urgenza. Tuttavia, studiando questo fenomeno con gli strumenti della critica letteraria e dell'analisi testuale, Catherine Rottenberg rivela che una particolare variante del femminismo è arrivata a dominare il panorama culturale, introducendo nell'immaginario popolare un nuovo lessico che a parole come giustizia sociale, uguaglianza, emancipazione e liberazione, che caratterizzano il femminismo tradizionale, sostituisce concetti quali farsi avanti, autostima, responsabilità, conciliazione carriera/famiglia, e felicità. Un lessico chiaramente individualista, in linea con la visione del soggetto imprenditore di sé che consente a questo strano femminismo di aderire all'ideologia neoliberista e di distogliere lo sguardo dalle disuguaglianze sociali ed economiche. Rottenberg sostiene che il neoliberismo, riducendo tutto a calcoli di mercato, in realtà ha bisogno del femminismo per "risolvere" le questioni spinose legate alla riproduzione e alla cura. Mostra come le donne di colore, le donne povere e immigrate spesso svolgano lavori di cura non riconosciuti che consentono alle donne in carriera di raggiungere l'equilibrio, sostenendo che il femminismo neoliberista legittima lo sfruttamento della stragrande maggioranza delle donne mentre disarticola qualsiasi tipo di critica strutturale. Non sorprende, quindi, che questo nuovo discorso femminista converga con le forze conservatrici che, in nome della parità di genere e dei diritti delle donne, promuovono programmi razzisti e anzi-immigrazione o giustificano gli interventi nei paesi a maggioranza musulmana. Rottenberg conclude quindi sollevando domande urgenti su come riorientare e rivendicare con successo il femminismo come movimento per la giustizia sociale. Prefazione di Brunella Casalini.
18,00

Vulnerabilità: etica, politica, diritto

Vulnerabilità: etica, politica, diritto

Libro: Libro in brossura

editore: If Press

anno edizione: 2018

pagine: 352

Nelle scienze sociali, politiche e giuridiche si è diffuso negli ultimi anni il ricorso alla nozione di “vulnerabilità”. A essa sono tuttavia attribuiti significati diversi, talora contraddittori, in particolare quando dalla definizione di determinati soggetti o gruppi sociali come “vulnerabili” si cerca di ricavare delle conseguenze sul piano politico e giuridico. I saggi contenuti in questo volume si soffermano sul “vulnerability turn”. Muovendo dalle prime elaborazioni della nozione di vulnerabilità nel dibattito etico e filosofico-politico, essi ne indagano criticamente gli usi attuali, rilevando tanto le potenzialità del “paradigma della vulnerabilità”, quanto i rischi che esso reca con sé.
24,00

Il femminismo e le sfide del neoliberismo. Postfemminismo, sessismo, politiche della cura

Il femminismo e le sfide del neoliberismo. Postfemminismo, sessismo, politiche della cura

Brunella Casalini

Libro: Copertina morbida

editore: If Press

anno edizione: 2018

pagine: 208

Non solo per resistere alle strumentalizzazioni o alle sfide del neoliberismo, ma anche per rispondere a una crisi economica, politica, sociale, ambientale che appare come il frutto avvelenato di una modernità costituitasi sulla rimozione della vulnerabilità e dell'interdipendenza sociale. E sulle quali paradigmaticamente continuano a insistere, e a persistere, le teorie femministe contemporanee, alle quali questo libro è dedicato.
18,00

Corpi 2.0. Sulla dilatabilità tecnica dell’Uomo

Corpi 2.0. Sulla dilatabilità tecnica dell’Uomo

Karin Harrasser

Libro: Libro in brossura

editore: goWare

anno edizione: 2017

pagine: 142

La materia che Karin Harrasser plasma in questo suo libro prende le mosse dai giochi di due fratelli consentiti dalle protesi molto speciali di uno di essi: il futuro campione paralimpico Oscar Pistorius. Da qui risale alla necessità delle protesi per restaurare o recuperare efficienza e capacità, perdute o anche mai avute (per difetti genetici, per malattia o incidente, per eventi bellici). Quindi, per ri-attivare il disabile o anche solo per restituirgli normalità sociale, registra la volontà di dotarsi di protesi non solo per compensare carenze (che possono essere sia naturali che indotte), ma anche per aumentarsi, per accrescersi, per migliorarsi. Contempla il “Cyborg” o le macchine patafisiche di Jarry, dialogando criticamente con Donna Haraway e con Peter Sloterdijk. Karin Harrasser illustra le fasi di quella che, partita da una privazione, da una deformazione della natura, sembra diventare un’autonoma evoluzione antropologica, ne esplora le pulsioni e le leggi, negando però la necessità di giungere a un paraumanesimo eterodiretto e straniante. Una lettura per capire il tempo nel quale viviamo e dove stiamo andando. Introduzione di Brunella Casalini e Federico Zappino.
10,99

Il peso del corpo e la bilancia della giustizia

Il peso del corpo e la bilancia della giustizia

Libro: Libro in brossura

editore: If Press

anno edizione: 2017

pagine: 138

Prendendo come punto di partenza la condizione di gruppi storicamente discriminati come le donne disabili, le minoranze sessuali, le donne delle popolazioni aborigene del Canada, i rifugiati e i richiedenti asilo, il volume esplora il nesso tra ingiustizia e corporeità. La dimensione corporea ed emotiva dell'interazione e gli schemi di intelligibilità all’interno dei quali collochiamo i corpi determinano le condizioni che rendono possibile la visibilità e l'ascolto dell’altro e quelle che possono ostacolarli, costituendo così un serio ostacolo al raggiungimento della giustizia sociale.
12,00

I rischi del materno. Pensiero politico femminista e critica del patriarcalismo tra Sette e Ottocento

I rischi del materno. Pensiero politico femminista e critica del patriarcalismo tra Sette e Ottocento

Brunella Casalini

Libro

editore: Plus

anno edizione: 2004

pagine: 168

Il pensiero femminista ha avuto difficoltà nell'immaginare la realizzazione individuale delle donne al di fuori della funzione sociale materna. Nella modernità, infatti, la genesi dello spazio privato, pensato non più come momento di privazione, ma luogo di soddisfazione emotiva, si è intrecciata con la storia della creazione di una femminilità identificata con la maternità. Autrici come Mary Wollstonecraft, Catharine Beecher e Charlotte Perkins Gilman non sono riuscite a svincolare da una presunta natura o vocazione femminile il sentimento di dedizione e di apertura all'altro insito nel materno, con il suo indubbio potenziale critico verso forme di individualismo atomistico e possessivo. Ciò ha contribuito a far rimanere le donne prigioniere della trappola di un ideale di maternità che esaltava il femminile, ma nello stesso momento assoggettava il desiderio di autorealizzazione individuale della donna alla priorità sociale dei suoi compiti riproduttivi, alla necessità di non tradire le aspettative sociali riposte nella "maternità repubblicana", in un ideale che assegnava alla donna il compito di "men maker".
5,00

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