Libri di Daniela Sogliani
La Serenissima e il Ducato. Arte, diplomazia e mercato nel carteggio tra Venezia e Mantova (1613-1630)
Daniela Sogliani
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2023
pagine: 642
Il carteggio tra la Serenissima e il ducato mantovano è stato definito da Alessandro Luzio, direttore dell'Archivio di Stato nei primi anni del Novecento, «un incomposto vocìo diplomatico-giornalistico di corridoio» perché si presenta denso di eventi, fatti e personaggi. Venezia è un crocevia di rotte marittime e un centro di smistamento di tutte le notizie che arrivano dalle corti europee, dal Levante e dalle Indie. Informazioni di ogni genere arrivano alla corte mantovana insieme alla corrispondenza ordinaria dei vari ambasciatori gonzagheschi che danno conto quotidianamente della loro attività diplomatica presso la Repubblica. Il volume prende in esame le relazioni tra la Serenissima e il Ducato in anni cruciali per la storia della famiglia mantovana che, dopo un periodo glorioso, si avvia verso un declino inesorabile con la vendita della collezione d'arte al re inglese Carlo I Stuart e il successivo sacco della città nel 1630. Figura chiave è il duca Ferdinando Gonzaga, colto e raffinato, interessato agli studi e in costante rapporto con letterati, artisti, mercanti e ambasciatori.
L'imperatore e il duca. Carlo V a Mantova
Daniela Sogliani, Marsel Grosso
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 85
I soggiorni dell'imperatore Carlo V a Mantova e l'influenza sulle arti Figlio di Filippo il Bello e Giovanna la Pazza, Carlo V d'Asburgo (1500- 1558) è stato imperatore del Sacro Romano Impero Germanico e arciduca d'Austria dal 1519, re di Spagna (Castiglia e Aragona) dal 1516, principe sovrano dei Paesi Bassi e duca di Borgogna dal 1506. Riunendo sotto il proprio regno vasti territori dell'Europa occidentale, centrale e meridionale ma anche le colonie spagnole nelle Americhe e in Asia, Carlo V è il vertice di un impero non più fiammingo o spagnolo ma europeo e globale. I soggiorni di Carlo V a Mantova del 1530 e del 1532 rappresentano due dei momenti più significativi della storia italiana ed europea dopo i tragici eventi del sacco di Roma (1527) e la pace ristabilita con Clemente VII a Bologna in occasione dell'incoronazione imperiale del 24 febbraio 1530. Le conseguenze di quelle visite furono importantissime non solo dal punto di vista politico, per le ricadute che ebbero sui delicati equilibri di potere fra l'Impero e le corti italiane, ma anche dal punto di vista delle arti figurative, per la messa a punto di un nuovo canone rappresentativo del potere imperiale. I protagonisti di questa memorabile stagione del Rinascimento furono alcuni dei migliori allievi di Raffaello: Perino del Vaga, regista degli apparati effimeri innalzati a Genova nell'estate del 1529, e Giulio Romano, che nei giorni del primo soggiorno dell'imperatore fece di Mantova "una nuova Roma". Palazzo Te fu l'epicentro dei festeggiamenti e Federico II Gonzaga il gran cerimoniere. Tra i numerosi artisti coinvolti figurano anche Parmigianino, Sebastiano del Piombo, Alfonso Lombardi e Tiziano, il cui incontro con Carlo V avvenne grazie alle trame diplomatiche intessute proprio dal duca di Mantova. In ambito internazionale fu Jakob Seisenegger, artista di corte del fratello dell'imperatore, Ferdinando I d'Asburgo, a segnare il passo verso la definizione della nuova immagine del sovrano, quindi del moderno State portrait, con il Ritratto di Carlo V con il cane del Kunsthistorisches Museum di Vienna, completato a Bologna nel 1532 e di cui lo stesso Tiziano darà una sua personale interpretazione nella tela con il medesimo soggetto, oggi conservata al Museo del Prado di Madrid.
I Gonzaga tra Oriente e Occidente. Viaggi, scoperte geografiche e meraviglie esotiche
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2023
pagine: 224
L'impatto tra il vecchio e il nuovo mondo crea nuove conoscenze, interazioni di svariata natura e differente portata in ogni attività economica dei principali centri europei. Con la scoperta dell'America, una terra florida considerata l'Eldorado, si accentua il contatto con 'l'altro', talvolta 'ingenuo' e 'primitivo', ma anche 'infedele' e 'nemico'. Anche i Gonzaga, che già da oltre un secolo avevano contatti con l'Asia e con l'Africa, si aggiornano sulla conoscenza del continente americano e il gusto dell'esotico entra prepotentemente nella collezione di Palazzo Ducale con la ricerca di nuovi materiali e nuove tecniche artistiche. Nei giardini gonzagheschi compaiono piante e animali esotici. Si discutono acquisizioni botaniche e zoologiche; inedite conoscenze di medicina e farmacologia fanno il loro ingresso nella corte, mentre si ammirano nuove tecniche artigianali apprese attraverso il ricco carteggio raccolto nelle Banche Dati Gonzaga.
La cultura alimentare a Mantova fra Cinquecento e Seicento. Storie di cibi e banchetti nei carteggi gonzagheschi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2018
pagine: 157
Il cibo è argomento di comunicazione quotidiana nelle lettere in arrivo e in partenza dalla corte gonzaghesca. Bisogna sfamare un esercito di funzionari e servitori, soddisfare i gusti dei principi e dei loro ospiti, regolare le tasse su esportazioni e importazioni. Si devono anche trovare cuochi capaci e allestire cucine adatte e funzionali. Inoltre è sempre viva la curiosità per quanto di nuovo possa arrivare da luoghi lontani e per le virtù medicinali che alimenti tradizionali o appena scoperti abbiano rivelato a qualche famoso medico. L'Archivio Gonzaga di Mantova è il luogo ideale per seguire tutte queste trame e per ricostruire nel modo più completo e documentato la cultura gastronomica europea di Antico Regime.
Architettura e urbanistica nei carteggi gonzagheschi. Contributi per l'età moderna
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2018
pagine: XII-205
Il lungo dominio gonzaghesco su Mantova e sul suo territorio si caratterizza per una quasi ininterrotta serie di interventi urbanistici e architettonici che hanno modificato profondamente l'aspetto dei luoghi. Motivi pratici, culturali e politici hanno indotto i principi del casato a importare ed elaborare modelli di successo duraturo, spesso destinati a rinnovata e larga fortuna anche fuori dai confini locali. Se non tutto ciò che è stato prodotto con la pietra oggi sopravvive - tributo a una storia grave di violenza e di incuria - per fortuna ciò che è esistito si può ricostruire e meglio comprendere grazie alla carta. È la carta dei documenti archivistici a conservare testimonianza delle idee e delle passioni dei committenti e degli esecutori. Nella carta sopravvivono le notizie dei confidenti e talvolta le ombre di edifici che per noi sono ormai solo nomi.
Gli archivi digitali dei Gonzaga e la cultura letteraria in età moderna
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2017
pagine: 140
Questo volume inaugura la collana diretta da Andrea Canova e Daniela Sogliani “I Gonzaga digitali”, che si propone di raccogliere studi pluridisciplinari sui documenti dell’Archivio Gonzaga trascritti nelle banche dati informatiche del Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te di Mantova. Il tema di questo primo volume è la cultura letteraria in età moderna, indagata nei suoi più vari riflessi a partire da notizie sinora malnote o completamente inedite, che permettono di illuminare meglio le esperienze biografiche e culturali di uomini di lettere che furono in contatto con i Gonzaga, tra cui poeti di prima grandezza (Torquato Tasso) e minori degni di considerazione (Muzio Manfredi), così come eruditi, italiani (Aldo Manuzio il Giovane, Traiano Boccalini) e stranieri (James Crichton, Stanisław Niegoszewski). Le carte mantovane consentono inoltre di approfondire le vicende di alcuni libri appartenuti o offerti ai Gonzaga, sin dalla genesi di una loro parte a lungo trascurata eppure ricca di implicazioni politiche e sociali quale la dedica, con importanti sviluppi tanto per la storia del collezionismo e del commercio librario, quanto per quella dei complessi rapporti tra i letterati e le istituzioni nella realtà italiana d’antico regime. Preceduto dall’introduzione di Stefano Baia Curioni, il volume comprende i saggi di Andrea Canova, Luca Morlino, Paolo Procaccioli, Emilio Russo, Daniela Sogliani, Franco Tomasi.
I Gonzaga e la moda tra Mantova e l'Europa
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2019
pagine: 192
Le scelte che oggi operiamo in materia di abbigliamento sono il frutto di una complessa interazione tra gusto personale, condizionamenti sociali, disponibilità economiche personali e stimoli che provengono dal mercato. Il fenomeno 'moda' era ben chiaro alla famiglia Gonzaga che mostrava un insaziabile desiderio per le novità, dette «invenzioni», in fatto di abiti. La lettura dei documenti dell'Archivio Gonzaga di Mantova svela attitudini e comportamenti nei confronti dell'abbigliamento che stupiscono per la loro modernità. Duchi e duchesse ricercano tessuti, bottoni, merletti, gioielli e accessori in mercati specializzati come Milano, Firenze e Venezia coadiuvati dai fedeli ambasciatori e da artigiani esperti. I sarti sono i primi consulenti ed interpreti delle esigenze ducali, realizzano i disegni dei cartamodelli e cercano materiali originali che possono soddisfare le richieste della corte impegnata ad autorappresentarsi non solo nella costruzione di importanti edifici o nella ricerca di opere d'arte, ma anche nel consumo del lusso degli abiti.