Libri di Derek Walcott
Pensiero caraibico
Kamau Brathwaite, Alejo Carpentier, Édouard Glissant, Derek Walcott
Libro: Libro in brossura
editore: Ensemble
anno edizione: 2016
Il pensiero caraibico in cinque saggi di autori fondamentali della letteratura mondiale quali Kamau Brathwaite (Forst Medal 2015), Derek Walcott (premio Nobel 1992), Alejo Carpentier (iniziatore del Realismo Magico), Édouard Glissant (uno dei maggiori scrittori e intellettuali francesi ed europei). Un lavoro di curatela e traduzione meticoloso portato avanti da Andrea Gazzoni.
Egrette bianche
Derek Walcott
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2015
pagine: 189
"Egrette bianche", la quattordicesima raccolta di poesie di Derek Walcott, fonde elegia e rapsodia, sul ritmo di temi ricorrenti come l'eredità coloniale e lo spettro dell'impero, l'approssimarsi della morte e la scomparsa degli affetti, l'insofferenza per il turismo ("una schiavitù senza catene, senza sangue sparso") e un amore per il viaggio vissuto nella consapevolezza - per citare Orazio - che "chi va per mare cambia cielo, non animo". Iosif Brodskij ha paragonato la poesia di Walcott alle onde di marea, a frangenti che montano, si ritirano e tornano a lambire la costa, mentre la magnificenza del suo linguaggio e la profusione di immagini evocano la lussureggiante natura delle Indie Occidentali. E il lettore non potrà che restare abbacinato a osservare "queste egrette / che incedono sul prato in truppe scomposte, bianche insegne / che arrancano derelitte; sono i rimpianti / scoloriti delle memorie di un vecchio, le loro strofe mai scritte. / Pagine che svolazzano come ali sul prato, segreti svelati".
La voce del crepuscolo
Derek Walcott
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2013
pagine: 280
"C'è un'esultanza fortissima, una celebrazione della fortuna, quando uno scrittore è testimone degli albori di una cultura che si definisce da sé, ramo dopo ramo, foglia dopo foglia..." scrive Walcott parlando dei Caraibi, e di uomini e donne che "non leggono ma sono lì per essere letti, e se vengono letti nel modo giusto creano la propria letteratura". Non stupisce allora che egli consideri scrittori fratelli Saint-John Perse, Aimé Césaire e Patrick Chamoiseau. Ma il suo sguardo valica i confini dei Caraibi, per abbracciare un orizzonte ben più ampio: da Philip Larkin, che "ha inventato una musa, il cui nome era Mediocrità", a Ted Hughes, che con la sua poesia "ringhia come una bestia braccata", a Robert Frost, dalla "saggezza invernale", a Les Murray, che in virtù della sua "forza irsuta" sembra uscito da "una scena di Mad Max", a Iosif Brodskij, immerso nel "caos" della trasformazione che ogni poeta attraversa quando traduce se stesso. E a dispetto dell'eterogeneità degli oggetti su cui Walcott si sofferma, questa raccolta si fissa nella nostra mente come un'unica, folgorante immagine: merito, certamente, di una scrittura così intensa da rischiare a ogni riga di frammentarsi in lirica.
Isole. Poesie scelte (1948-2004). Testo inglese a fronte
Derek Walcott
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2009
pagine: 608
Un paio di decenni fa Iosif Brodskij ebbe a scrivere di Walcott: "Per quasi quarant'anni, senza sosta, i suoi versi pulsanti e inesorabili sono arrivati nella lingua inglese come onde di marea, coagulandosi in un arcipelago di poesie senza il quale la mappa della letteratura moderna assomiglierebbe, di fatto, a una carta da parati". Un arcipelago al quale, da allora, non hanno mai smesso di aggiungersi nuove isole, ma le cui coordinate sono rimaste immutate: dalle promesse giovanili di In una notte verde - imparare "a soffrire in giambici accurati", "lodare finché amore duri, i vivi e i morti bruni" - alle riflessioni sull'arte e sulla vecchiaia del Prodigo. Una dedizione totale alla poesia e una preoccupazione per la condizione umana nate dalla volontà di rimanere fedele a un'epifania precoce - magistralmente narrata nel poema autobiografico Un'altra vita - che, alla maniera di Dante, ha segnato e continua a segnare il corso di un'intera esistenza. Ripercorrere l'avventura letteraria di Walcott significa assistere al dispiegarsi di un dono poetico capace, come forse nessun altro ai nostri giorni, di coniugare il lampo lirico dell'istante "in cui ogni sfaccettatura" è "còlta in un cristallo di ambiguità" con il gesto aperto e impersonale dell'epica. Il risultato, sulla pagina, è un'opera di straordinaria versatilità formale, magnificenza linguistica e precisione metaforica, costantemente illuminata da una compassione ampia, come nei grandi poeti di ogni tempo.
Il levriero di Tiepolo. Testo inglese a fronte
Derek Walcott
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2005
pagine: 339
In versi che scivolano uno sull'altro come onde, il poema dispiega lento i suoi temi, come un romanzo. Parla della silenziosa preghiera dell'arte, della memoria che stinge come il colore dei dipinti. E dell'esilio, emblema di quel senso di estraneità che alcuni si portano dentro ovunque, in ogni istante. Come Walcott (Nobel per la letteratura 1992) e il suo conterraneo Pissarro, separati da cento anni di storia, ma appartenenti entrambi a minoranze etniche e religiose, metodista il primo, sefardita il secondo. Due esuli volontari, che hanno scelto i climi freddi di New York e di Parigi. Due artigiani dalle vocazioni parallele, devoti allo studio del paesaggio e della luce.
Omeros
Derek Walcott
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 2003
pagine: 530
Omeros, aedo del tempo presente, racconta la storia di due pescatori, Ettore e Achille, innamorati della stessa donna, Elena, sensuale cameriera di un hotel di Santa Lucia, piccola isola sovrastata da due coni vulcanici, al centro del Mar dei Caraibi. E ogni personaggio, anche quelli di contorno, è come incastonato in un'aura luminosa, che scaturisce sia dalla felice irruenza del magma metaforico di Walcott, sia dal carisma di nomi, gesti e pensieri che riecheggiano, non senza venature ironiche, quelli dei corrispettivi eroi omerici. Ma il poema racconta anche la storia di un tradimento: l'isola, a lungo contesa dagli imperi rivali di Francia e Gran Bretagna, è stata infine consegnata ai turisti.
Prima luce
Derek Walcott
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 2001
pagine: 165
"Prima luce" è un libro sulla morte, sulla morte della madre, anzitutto, e su quella di ciò che trascorre investendoci con un lascito di ardente e melanconica nostalgia. Un libro sul morire che s'insinua nella giornata di ciascuono di noi, e di riflesso un libro che canta la gratitudine per il dono della "luce silenziosa del mattino su steli d'erba lucente", inimitabile come sa esserlo la collera di un dio o un miracolo che si rinnova. Testo originale a fronte.
Mappa del nuovo mondo. Testo a fronte
Derek Walcott
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1992
pagine: 168
Café martinique. Testo inglese a fronte
Derek Walcott
Libro: Libro in brossura
editore: Leconte
anno edizione: 2013
pagine: 208
In "Café Martinique", unico racconto scritto da Derek Walcott, si confrontano due mondi. Quello martinicano dello scrittore Maurice Lamartine, soggiogato dalla cultura francese, e quello walcottiano di Saint Lucia, ormai svincolato dall'influenza britannica. Seduto al tavolino di un caffé, Lamartine è raccontato da Walcott come fosse il suo doppio. Irriducibile e inafferrabile. Di "Omeros", suo acclamato poema epico, l'autore caraibico ha detto: "Beh, in effetti, se togliessimo le rime sarebbe prosa". Ed eccola, dunque, l'insperata prosa poetica di Walcott. "Storie" presenta inoltre dei versi scelti del poeta, il testo integrale di una lezione tenuta agli allievi della Essex University nel 2011 e un breve saggio di Maria Cristina Fumagalli che ne definisce il carattere rivoluzionario, anzitutto.