Libri di Alejo Carpentier
La parola e la sua ombra. Riflessioni sulla lingua
Alejo Carpentier
Libro
editore: Edizioni Arcoiris
anno edizione: 2024
pagine: 84
L'età dell'impazienza. Saggi, articoli, interviste (1925-1980)
Alejo Carpentier
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 336
Per la prima volta si presenta al pubblico italiano una scelta di saggi, articoli e interviste che rivelano l’intero sviluppo dell’estetica romanzesca di Alejo Carpentier. La produzione saggistica e giornalistica di Carpentier è quasi tanto importante quanto quella romanzesca. Carpentier scriveva di qualsiasi letteratura europea come se si trattasse della sua, ma senza mai dimenticare che per comprenderla in profondità bisognava compararla con le letterature degli altri continenti, in particolare di quello americano. Conoscitore di tutte le avanguardie e di tutti i modernismi del XX secolo, fu l’unico scrittore latinoamericano a vivere da vicino “la rivoluzione surrealista” e il primo a far conoscere in Europa, sin dagli anni trenta, “i punti cardinali” del romanzo latinoamericano, senza il quale la storia del romanzo del XX e del XXI secolo sarebbe incomprensibile. In ogni suo saggio si respira qualcosa che si è quasi perduto: un vero cosmopolitismo, attento alla Storia, alle singole civiltà, alle identità culturali, ai décalage cronologici tra i diversi paesi. E qualcosa di ancora più perduto: una capacità di amare le opere altrui senza alterare l’amore per il proprio senso critico. Postfazione di Miguel Gallego Roca.
Écue-Yamba-Ó
Alejo Carpentier
Libro: Copertina morbida
editore: Lindau
anno edizione: 2015
pagine: 228
Scritto nel 1927 nel carcere dell'Avana e poi pubblicato a partire dal 1933 in diverse versioni rivedute e corrette, "Ecue-Yamba-Ó" è il primo romanzo di Alejo Carpentier. Novela afrocubana, secondo la definizione che ne diede lo stesso autore, è la storia di Menegildo, nato in una misera capanna all'ombra di un enorme zuccherificio il cui respiro detta i ritmi dell'intero villaggio. In un romanzo di formazione che passa dalla dura realtà contadina al misticismo tribale, seguiamo le sue peripezie dalla nascita all'età adulta, dalle prime scoperte alla conquista dell'amore, in un turbinìo di emozioni che vanno dalla rabbia alla paura, dall'estrema devozione al desiderio di mostrarsi un vero uomo. Pietra miliare della letteratura ispanoamericana, caratterizzato da una scrittura avanguardista, ricca ed evocativa, che concilia tradizione e surrealismo, "Ecue-Yamba-Ó" è un testo fondamentale per comprendere la realtà cubana di inizio '900 e presenta il seme della futura produzione letteraria di Alejo Carpentier. Vi si ritrovano infatti temi a lui cari come la musica e le tradizioni afrocubane, ma soprattutto quell'amore per la parola, quella ricercatezza lessicale che lo rendono uno degli scrittori più influenti del suo genere.
Pensiero caraibico
Kamau Brathwaite, Alejo Carpentier, Édouard Glissant, Derek Walcott
Libro: Libro in brossura
editore: Ensemble
anno edizione: 2016
Il pensiero caraibico in cinque saggi di autori fondamentali della letteratura mondiale quali Kamau Brathwaite (Forst Medal 2015), Derek Walcott (premio Nobel 1992), Alejo Carpentier (iniziatore del Realismo Magico), Édouard Glissant (uno dei maggiori scrittori e intellettuali francesi ed europei). Un lavoro di curatela e traduzione meticoloso portato avanti da Andrea Gazzoni.
Visioni d'America
Alejo Carpentier
Libro: Libro in brossura
editore: Ibis
anno edizione: 2017
pagine: 160
Il libro prende spunto dal viaggio che Alejo Carpentier fece nel 1947 nella Grande Savana, ma la narrazione si amplia in riflessioni e considerazioni sullo spirito, la cultura, l'archeologia e la musica dell'intero continente latino-americano. Da questo viaggio, Carpentier trasse ispirazione per definire la propria concezione estetica e abbracciò l'ideale del meraviglioso come stile letterario. Si tratta dunque di una singolare cronaca di viaggio, in cui Carpentier scopre progressivamente l'essenza stessa del suo essere americano, contemplando l'altopiano andino, le selve amazzoniche, le rovine precolombiane o le isole caraibiche. Gli occhi di Carpentier vedono un mondo che ci viene descritto con entusiasmo, in pagine di ispirata poesia: sorgono città nuove, luoghi misteriosi, scoperte affascinanti, ricordi lontani di tesori: appare così La Habana di Humboldt, il Messico del tempo di Porfirio Dfaz, o la Caracas che aveva descritto José Martì.
Guerra del tempo
Alejo Carpentier
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2019
pagine: 151
Il tempo è il filo che lega la trama di queste tre storie di Alejo Carpentier, pioniere del realismo magico nella letteratura latinoamericana. Il tempo circolare: nel racconto di Juan di Anversa che giura per voto il pellegrinaggio a Compostela ma poi è tentato dal «sentore di avventura» e l'insegue tra Siviglia e le Indie, per ritrovarsi all'inizio di ciò che ha vissuto. Il tempo che inverte la sua direzione nel sogno (o realtà?) di Don Marcial, marchese di Capellanías, che da morente nel palazzo in rovina ricomincia a vivere a ritroso, fino al ventre che lo aveva partorito, assieme a tutti i suoi oggetti ritornanti anch'essi alla loro matrice di materia, alberi, pietre, terra. Il tempo sempre uguale: nella vanagloria dei tre giovani, attratti alla guerra per le ricchezze di Troia o delle Indie spagnole o dalle colonie francesi, con la stessa sete di vita e con le stesse fallaci e immobili illusioni. Tre racconti classici che moltiplicano personaggi e luoghi che fanno il calco del genere di cui Carpentier è stato il riferimento, influenzando Gabriel García Marquez. Personaggi scolpiti nella loro perduta singolarità, amabili, crudeli o ridicoli, ma incapaci di omologazione a qualsiasi conformismo. Luoghi che ricordano sempre la baraonda colorata di un mercato latino, l'allegria violenta di una festa patronale, oppure desolazioni infinite, o la poesia silenziosa della natura. E tutto un mondo sospeso tra il non esistere più e il non essere mai esistito: la sua tangibile realtà è fissata dalla magia.
L'arpa e l'ombra
Alejo Carpentier
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2020
pagine: 247
Cristoforo Colombo confessa la sua storia; spiega perché s'è lanciato nell'impresa; racconta le sue avventure e la vita, trascorsa per lo più senza accecanti bagliori di grandezza, con l'eccezione forse dell'amore grande per la regina Isabella (alla quale, però, solo con uno stratagemma riuscì a strappare il consenso e i soldi per il viaggio oltre l'Oceano). Alejo Carpentier ha sempre rivendicato nei suoi romanzi storici il diritto dei latinoamericani ad avere una storia propria, una precisa identità, che non fosse semplice riflesso di quella europea. Come narratore di vicende quasi sempre a cavallo dell'Oceano, è stato forse il primo a ribaltare il cliché di una «America povera di storia quanto ricca di colori locali tutti in superficie» (come scriveva Angelo Morino nella Nota riproposta in questa nuova edizione di un classico). Nell'"Arpa e l'ombra" Colombo dice la verità su se stesso, fin dall'ispirazione per la «scoperta» che gli venne proprio dall'apprendere che l'America era stata già «scoperta»: «oscuro marinaio, allevato tra i formaggi e i vini d'una taverna», in un suo viaggio al Nord venne a conoscere il «gran libro di Adamo di Brema» dov'era svelato come gli antichi vichinghi avessero spinto le navi verso Ovest fino a una Terra del vino, una Terra delle selve. Da quel momento, il tarlo dell'idea che navigando con il Sole si incontra una terra ferma, lo mette in moto e gli accende l'ambizione. A soddisfare la quale dedica innumerevoli peripezie in giro per l'Europa dell'intera esistenza. E così come il suo non è un salto audace verso l'ignoto, un ignoto che già prevedeva, allo stesso modo non è il desiderio di evangelizzare che lo motiva bensì obiettivi più terra terra. Per quanto «verosimile» e non vera questa Vita di Cristoforo Colombo, l'autore non inventa; la costruisce sul la base delle carte e dei diari. La scelta è quella del «primo personaggio in transito fra Europa e America» (Morino), allo scopo di riumanizzarne il mito, di toglierlo dalla sfera dei fini superiori di una storia tutta europea. Ed anche l'espediente narrativo da cui tutto comincia è storicamente fondato: il papa Pio IX che vorrebbe beatificare colui che aprì alla fede cristiana il mondo nuovo. E allora Cristoforo inizia a confessarsi, perché non è all'altezza dell'aureola.
Ufficio di tenebre e altri cuentos
Alejo Carpentier
Libro
editore: Besa muci
anno edizione: 2002
pagine: 175
Dieci racconti in cui si percepisce costante il dolore della lacerazione umana, tra sette e identità, tra "capri e rospi", "uomini montagna e uomini valle", e ancora quella più feroce tra la torma e il fuggiasco, branco e braccato. In ciascuno di questi racconti si scorge la figura del rifugiato, colui che è costretto a scegliere la banda o il bando, verso l'esilio o l'assedio. Costui soccombe se risponde alla violenza collettiva con l'abbrutimento, ma può anche trionfare se conserva ragione e innocenza.