Libri di Donata Pesenti Campagnoni
Il volto delle emozioni dalla fisiognomica agli emoji. Catalogo della mostra (Torino, 17 luglio 2019-6 gennaio 2020)
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2019
pagine: 158
Faccine o emoji che comunicano l’emozione del momento, software in grado di riconoscere un volto, di ricostruirne o manipolarne i tratti somatici: sono esperienze che caratterizzano la società tecnologica contemporanea, ma che hanno radici profonde nel passato. Da sempre, infatti, il volto è lo “specchio dell’anima” e viene esplorato come luogo privilegiato su cui si disegnano i caratteri e le emozioni dell’uomo. È quello che ha fatto la fisiognomica, una “pseudoscienza” che sin dall’antichità ha intrecciato i suoi percorsi con ambiti molto differenti tra loro. Alla fisiognomica è dedicata una preziosa collezione del Museo Nazionale del Cinema che ha ispirato una mostra e questo volume: cinque secoli di dialogo tra arte della rappresentazione e arte della recitazione e, parallelamente, un inevitabile confronto con l’universo tecnologico e digitale di oggi.
Bestiale! Animal film stars
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2017
pagine: 144
Da sempre gli animali fanno parte dell’immaginario cinematografico. Dai cani divi storici come Rin Tin Tin e Lassie fino alla nuova ondata di protagonisti a quattro zampe che caratterizzano la produzione contemporanea, dal Balthazar di Bresson allo squalo di Spielberg, gli animali non cessano di fornire materia per storie di tutti i tipi. “Bestiale!” analizza la varietà del loro contributo alla storia del cinema con riflessioni sullo status di animale star, sul "recitare da cani", sugli amici e sui nemici dell'uomo, sugli animali simbolici, su creature a metà strada tra uomo e animale, su eros (storie d'amore di uomini – e donne – con animali) e su thanatos (l'abuso di animali sui set), e su film che cercano di assumere il punto di vista dell'animale. Perché, se noi non abbiamo mai smesso di farlo nei loro confronti, talvolta ci dimentichiamo che anche loro ci osservano. Parafrasando De Sica: gli animali ci guardano.
Quando il cinema non c'era. Storie di mirabili visioni, illusioni ottiche e fotografie animate
Donata Pesenti Campagnoni
Libro: Libro in brossura
editore: UTET Università
anno edizione: 2007
pagine: XIV-322
Lanterne magiche, fantascopi, panorami, "giocattoli filosofici" dai nomi stravaganti: questi e altri ingegnosi dispositivi hanno dato spettacolo fino all'alba del XX secolo, suscitando incanto e meraviglia prima che l'era del cinema si affermasse. Tante storie diverse che raccontano di illusioni ottiche più o meno sofisticate, ricche di piccoli capolavori, gemme dell'artigianato del tempo, macchine fantastiche oggi troppo spesso cadute nell'oblio. Con la competenza e l'amore che nascono dalla lunga e continua frequentazione, Donata Pesenti Campagnoni ripercorre queste storie dimenticate che talora si incontrano per poi procedere parallelamente, incrociarsi di nuovo o, più semplicemente, proseguire per la propria strada e disperdersi. A completare il libro, Roberta Basano ha curato le schede tecniche sui dispositivi e i protagonisti di queste storie. "Quando il cinema non c'era", senza nulla togliere al rigore della ricostruzione storica, è per questo un libro che si legge tutto d'un fiato, per perdersi in un racconto di luci e di ombre, di prodigiose apparenze e di mirabili visioni, che fa rivivere la magia di un mondo scomparso affascinante e meraviglioso al tempo stesso.
Light and movement-Luce e movimento-Lumière et mouvement. Incunaboli dell'immagine animata (1420-1896)
Laurent Mannoni, Donata Pesenti Campagnoni, David Robinson
Libro
editore: La Cineteca del Friuli
anno edizione: 1995
pagine: 470
Il Museo nazionale del cinema
Donata Pesenti Campagnoni, Nicoletta Pacini
Libro: Copertina rigida
editore: Allemandi
anno edizione: 2010
pagine: 79
Quella del Museo Nazionale del Cinema è la storia di un sogno nato dalla tenace passione della studiosa e collezionista Maria Adriana Prolo, accresciutosi nella fortuna dei primi allestimenti, deluso dai numerosi e infelici traslochi e infine coronato il 19 luglio del 2000, anno nel quale il museo viene inaugurato nella perfetta cornice della Mole Antonelliana. Il geniale edificio ottocentesco, progettato da Alessandro Antonelli come tempio per la comunità ebraica torinese e divenuto ben presto il simbolo stesso della città, per uno strano caso del destino ha una storia che negli anni ha incrociato più volte quella dell'antico "Museo della cinematografia"; dopo alterne e travagliate vicende la Mole Antonelliana offre oggi al Museo Nazionale del Cinema uno spazio espositivo innovativo, che si struttura in sei differenti livelli e raggiunge l'apice della sua grandezza nell'imponente Aula del Tempio, sovrastata dal vuoto della cupola e sulla quale si affacciano le numerose gallerie perimetrali. L'allestimento studiato dallo scenografo Francois Confino valorizza la singolarità architettonica dell'edificio e presenta un percorso museale fluido e strutturato verticalmente, che conquista il visitatore snodandosi tra le differenti sezioni espositive che raccontano la nascita e l'affermazione dell'arte cinematografica, dalla sua preistoria fino ai giorni nostri.