Libri di Elena Fabbro
Teatri di guerra. Da Omero agli ultimi giorni dell'umanità
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 352
I saggi raccolti in questo volume sono alcuni fra quelli presentati in occasione dei 24 eventi dell'edizione 2015 dei “Classici Contro”, itinerante da Trento a Trieste e concepita quasi come un'Iliade. Essi si concentrano per lo più su singoli eventi o singoli aspetti del fenomeno bellico nel mondo greco-latino o in epoca moderna, ma quasi mai rinunciano a declinare più o meno implicitamente le proprie riflessioni su un asse di continuità e di diacronia che è forse il sale di ogni vero confronto con l'antico. Il centro di gravità del volume è rappresentato dalla retorica della guerra: dagli strumenti della parenesi bellica ai bollettini dal fronte, dalle forme dell'educazione marziale alla polemica antimilitarista del teatro, dai discorsi alle truppe tenuti dai comandanti alla poesia del conflitto, dai proverbi ai proclami della vittoria, fino agli epitafi e alle iscrizioni memoriali. Questi generi letterari e paraletterari creano percorsi sotterranei che innervano la polifonia dei saggi qui raccolti, e inducono a riflettere anzitutto su modi e forme della narrazione e della memoria della guerra: la propaganda, i luoghi comuni, il destino dei luoghi fisici, le storie, le canzoni, le poesie.
Carmina convivialia attica
Elena Fabbro
Libro: Copertina morbida
editore: Ist. Editoriali e Poligrafici
anno edizione: 1995
pagine: 194
Carmina convivialia attica
Elena Fabbro
Libro: Copertina rigida
editore: Ist. Editoriali e Poligrafici
anno edizione: 1995
pagine: 194
Le vespe. Testo greco a fronte
Aristofane
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2012
pagine: 311
Rappresentata nel 422 a.C, nel pieno della guerra del Peloponneso e in uno dei periodi più duri per la città di Atene, "le Vespe" prendono di mira il sistema giudiziario ateniese. Protagonista della commedia è il vecchio Filocleone, che dedica ogni sua energia per fare il giudice popolare, contrastato dal figlio Bdelicleone, che tenta di ricondurre il padre alla ragione, più volte stigmatizzando l'esercizio del potere giudiziario come fonte di corruzione. Così nel succedersi di scene comiche e d'incalzanti scambi di battute, il giovane Bdelicleone mette a nudo la debolezza del padre, che nel corso della commedia si rivela vittima inconsapevole del potere e involontario strumento di corruzione. Nell'introduzione Guido Paduano spiega le problematiche storiche della commedia, ben evidenziate dalla traduzione e dal commento di Elena Fabbro.