Libri di Elisabetta Bartoli
Genere e generi. Scritture di donne nell'Europa medievale
Libro
editore: Bulzoni
anno edizione: 2024
pagine: 470
Semicerchio. Rivista di poesia comparata. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2024
pagine: 136
Semicerchio è la prima rivista italiana di poesia comparata. Fondata a Firenze nel 1985 da un gruppo di scrittori e di universitari, si interessa di poesia dall’antichità al contemporaneo, con attenzione particolare al quadro internazionale e ai rapporti interculturali, alla critica tematica e alla letteratura d’immigrazione. Si compone di una parte dedicata a un tema antropologico o culturale, esplorato nella sua storia poetica attraverso ricerche specialistiche e antologie di testi, una sezione di saggi miscellanei, una serie di testi inediti italiani e stranieri, e una vasta rubrica di recensioni di libri recenti da ogni parte del mondo, compresa la poesia classica e medievale e la canzone rock e le poesie araba, africana, iranica, lituana, greca, indiana. La combinazione di un rigoroso criterio filologico nelle analisi e nelle selezioni del materiale e un'impostazione interculturale sensibile ai movimenti della società ne ha fatto uno degli strumenti di informazione e di proposta letteraria più avanzati sul piano metodologico e più conosciuti e consultati dai cultori di poesia italiani ed internazionali, oltre che un ponte ideale fra ricerca universitaria, militanza critica e aggiornamento scolastico. Alla redazione e al comitato scientifico, composti da 30 specialisti di vari paesi europei ed extraeuropei, si sono affiancati di volta in volta collaboratori illustri.
Le nuove frontiere del «dictamen». Studi, edizioni in corso e riflessioni metodologiche sull’epistolografia medievale (secc. XII-XV)
Libro
editore: Sismel
anno edizione: 2023
pagine: 279
Scrittrici del Medioevo. Un'antologia
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2023
pagine: 404
A dispetto di un'ingiusta ma proverbiale fama di misoginia, il Medioevo è stato un periodo fecondo per tante donne che hanno affidato alla pagina scritta riflessioni e idee, lasciando una indelebile traccia di sé in tutti i generi letterari. Si tratta di un patrimonio di inattesa ricchezza, di letteratura a volte straordinaria e però non accolta o rimossa da un canone per lo più precluso alle presenze femminili. Letterate e scrittrici non hanno così trovato il meritato posto nei manuali e nelle sillogi delle varie letterature, e sono perciò poco note se non agli specialisti. Questa antologia racconta un Medioevo diverso. Presenta quarantacinque scrittrici – alcune ben conosciute, altre meno, altre per niente studiate – che si sono espresse nelle tante lingue dell'Europa medievale: latino, greco, italiano, francese, provenzale, medio-tedesco, ibero-romanzo, arabo, ebraico. Tutte reclamano di essere ricordate con la forza delle loro opere. I testi qui selezionati sono affidati a studiose delle specifiche letterature che li hanno commentati e corredati di nuove traduzioni. Le parole di queste donne si accordano in un coro emblematico della plurivocità di quella stagione, intorno ai suoi temi decisivi: pagine di intensa bellezza che ancora ci riguardano.
Arcadia medievale. La poesia bucolica mediolatina
Elisabetta Bartoli
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2019
pagine: 276
Partendo dagli studi di area anglo-americana e tedesca, in cui più intensa è stata la riflessione sulla pastorale, questo lavoro formula una proposta di codifica del genere bucolico mediolatino, esplorando la letteratura normativa e i testi bucolici tardoantichi di raccordo tra Virgilio e il medioevo. Le opere del corpus pastorale mediolatino vengono analizzate e contestualizzate sia sul piano storico-letterario sia all'interno del genere; i passi antologici, l'analisi tematica, l'approccio comparatistico risultano strettamente in linea con i metodi di analisi testuale più praticati in ambito internazionale. Questo volume colma così una lacuna storiografica ormai solo italiana, inserendosi nel vivace dibattito contemporaneo sul genere bucolico.
La sumula attribuita a Guido Faba
Libro: Libro in brossura
editore: Fondazione CISAM
anno edizione: 2019
pagine: 86
La breve ars dictandi del manoscritto estense Campori 26 E 7,7 – che la rubrica assegna a Guido Faba – è un compendio della Summa e dei Dictamina del noto dettatore bolognese. Stilare forme abrégé di testi dittaminali famosi era una pratica diffusa tra i maestri già nel XII secolo: l'importanza dell'opera non risiede quindi nell'originalità, ma nel modus operandi che si desume dalla selezione dei materiali, che gettano luce sulla storia del dictamen e, più in generale, su quella delle strutture formative nel periodo di transizione dalle scuole monastiche all'affermazione degli studia. Oggetto di un'edizione digitale elaborata per Alim (Archivio della Latinità Italiana del Medioevo), l'articella viene qui contestualizzata sul piano storico-letterario e arricchita di apparati intertestuali che ne valorizzano i legami coi testi del Faba ma anche con la tradizione dittaminale del secolo XII.
Introductiones prosaici dictaminis
Maestro Bernardo
Libro: Libro rilegato
editore: Sismel
anno edizione: 2019
pagine: 628
Nelle Introductiones prosaici dictaminis Bernardo traccia una delle più coerenti ed esaustive teorizzazioni artigrafiche del secolo XII dedicate alla scrittura in prosa. Spaziando dall’ambito più propriamente dittaminale fino a quello grammaticale, sintattico e retorico, il dettatore arricchisce il testo di un importante apparato esemplificativo: una silloge di lettere modello e una collezione di exordia che colpisce per l’inedita ampiezza. Tra le maggiori acquisizioni teoriche del maestro italiano si annoverano quelle che afferiscono alla strutturazione del periodo (appositio e terminationes), in cui si riconoscono i prodromi del cursus. Forte dell’eredità retorico- grammaticale classica (Prisciano, Cicerone, l’Ad Herennium) e medievale, di cui si mostra solerte ricettore (Alberico di Montecassino, Enrico Francigena, Marbodo di Rennes e il coevo Ugo di San Vittore), Bernardo elabora un’opera ambiziosa e complessa, che si inserisce già intorno al 1150 nel filone dell’epistolografia curiale.