Libri di Enrico Zucchi
«Sotto breve giro di parole». Aspetti della ricezione e del riuso di Tacito tra Cinque e Seicento
Libro: Libro in brossura
editore: Padova University Press
anno edizione: 2025
“Ritenere sotto breve giro di parole concetti grandi e spiritosi e sentenze gravissime che talora danno diletto e maraviglia insieme”. Con queste parole un traduttore del primo Seicento, Girolamo Canini, esprimeva un’idea del “profitto” che il grande pubblico poteva ricavare dalla lettura di Tacito. Questo volume raccoglie tredici contributi dedicati ad altrettanti casi di ricezione dello storico romano nell’età moderna (dalla fine del Cinquecento alla fine del Seicento), concentrandosi in particolare su modalità e scopi della citazione e rifunzionalizzazione dell’autore degli Annales all’interno di contesti politici e geografici diversi (Italia, Spagna, Olanda). Attraverso lo studio di tipologie testuali e generi letterari quali la trattatistica politico-morale, le raccolte di aforismi, la satira, le lezioni accademiche, ma anche le annotazioni personali destinate a uso privato, i saggi qui raccolti delineano il progressivo trasformarsi del tacitismo da oggetto di indagine prevalentemente storico-filologica in un fenomeno editoriale e sociale di notevole portata e di indubbio successo.
Figure del sovrano. Assolutismi a confronto nel teatro della prima modernità
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 248
Nella letteratura della prima modernità la rappresentazione del sovrano non è mai introdotta per fini puramente esornativi. I contributi che formano questo volume indagano esattamente le modalità con cui il teatro europeo tra Cinque e Settecento impiega la figura del sovrano per affrontare questioni di teoria politica contemporanea estremamente spinosi. Spaziando tra il teatro elisabettiano inglese, la tragedia italiana – da Giraldi Cinzio ad Alfieri – il ricco panorama drammaturgico olandese del primo Seicento, il teatro del Siglo de Oro, la tragedia di Schiller e l’affascinante mondo del dramma per musica veneziano, i saggi intendono dimostrare come la scrittura teatrale in questo periodo si costituisca anche come una forma del discorso politico, che con la trattatistica coeva dialoga in maniera tutt’altro che passiva.
Testi, tradizioni, attraversamenti: prospettive comparatistiche sulla drammaturgia europea tra Cinque e Settecento. Atti del seminario per il dottorato in Scienze Linguistiche, Filologiche e Letterarie (Padova, 17-18 dicembre 2015)
Libro: Libro in brossura
editore: Padova University Press
anno edizione: 2019
Il presente volume si avventura nella drammaturgia fra Cinque e Settecento, osservando come la letteratura e pratica drammatica abbiano riprodotto la forte problematicità di questi secoli decisivi nel passaggio all’era moderna. Oggetto di studio sono gli attraversamenti in termini di generi, fenomeni teatrali e letterari, fonti e rapporti intertestuali, oltre che di lingue, nazioni, e ancora di mestieri, saperi, arti. Di fronte a questo labirinto la critica assume un taglio altrettanto poliedrico, a cavallo tra diverse discipline — fra cui comparatistica, filologia teatrale, teologia, sociologia politica, interdisciplinarietà e intertestualità.
Paragone della poesia tragica d'Italia con quella di Francia
Pietro Calepio
Libro: Libro in brossura
editore: Sestante
anno edizione: 2019
pagine: 338
Bellezza della volgar poesia
Giovan Mario Crescimbeni
Libro: Libro in brossura
editore: I Libri di Emil
anno edizione: 2019
pagine: 528
"La Bellezza della volgar poesia", pubblicata originariamente nel 1700 dal Custode dell’Arcadia, Giovan Mario Crescimbeni, è tra i documenti che meglio illustrano la poetica riformatrice promossa dall’accademia. Fondato sull’affermazione del primato della «volgar poesia» rispetto a quella classica, sul rilancio del platonismo rinascimentale e sulla condanna più formale che sostanziale della poesia barocca, questo trattato in forma di dialogo è una fonte straordinariamente preziosa per sondare la cultura e l’estetica letteraria della prima Arcadia. In questa sede ne viene proposta l’edizione commentata, a partire dall’esame di un esemplare della princeps conservato presso la Biblioteca Vaticana, contenente numerose postille – tutte inedite – non soltanto dell’autore, come precedentemente creduto, ma anche di Anton Maria Salvini. Nel 1712, quando in Arcadia si era da poco consumata la scissione con Gian Vincenzo Gravina e i suoi allievi, Crescimbeni decise di ristampare la Bellezza, aggiungendo un dialogo sul gusto della poesia contemporanea, e integrando le postille di Salvini. La presente edizione, oltre a pubblicare per la prima volta queste postille, e a indagare il percorso evolutivo della scrittura crescimbeniana tra la prima e la seconda impressione del trattato, offre nuovi, importanti elementi per comprendere a fondo le dinamiche poetiche e politico-culturali di una stagione significativa della cultura italiana.
«Moribus antiquis sibi me fecere poetam». Albertino Mussato nel VII centenario dell'incoronazione poetica (Padova 1315-2015)
Libro: Libro in brossura
editore: Sismel
anno edizione: 2017
pagine: 298
Allegoria e teatro tra Cinque e Settecento: da principio compositivo a strumento esegetico
Libro: Libro in brossura
editore: I Libri di Emil
anno edizione: 2017
pagine: 400
Sin dalle origini della nostra tradizione romanza il fascino dell’allegoria promana dal suo essere un oggetto di riflessione problematico e sfuggente nel suo carattere di alieniloquium che rinvia ad un’alterità: un tropus che «aliud enim sonat, aliud intelligitur», capace di collegare il «visibile» con l’«invisibile», il profano con il sacro, l’immanente con il trascendente. La sua connaturata ambivalenza, che nei secoli la raffina sia come strumento concettuale dell’interpretazione sia come modalità poetica ed estetica dell’espressione, fa dell’allegoria una categoria cardine, di assoluto rilievo per la conoscenza delle strutture culturali e delle forme rappresentative che contraddistinsero la mentalità e la sensibilità delle diverse epoche storiche. Il volume intende raccogliere la sfida ambiziosa di una perlustrazione sistematica sulla presenza e i caratteri della fenomenologia allegorica nel teatro della prima modernità.
La fortuna del Tasso eroico tra Sei e Settecento. Modelli interpretativi e pratiche di riscrittura
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2017
pagine: 200
Il volume ripercorre la storia della fortuna del poema tassiano nel teatro e nell’epica del Sei e del Settecento seguendo un duplice percorso: da una parte esamina numerosi casi, più o meno noti, di precise rifunzionalizzazioni dell’epopea del Tasso, indagando le modalità in cui esse prendono corpo in periodi e contesti culturali differenti; dall’altra avvia una riflessione che appare sempre più cruciale, nel panorama degli studi contemporanei, sull’impatto decisivo della Liberata nello sviluppo della teoria sei-settecentesca dei generi letterari. Il poema tassiano non costituisce soltanto uno snodo ineludibile, in sede teorica, per i protagonisti seicenteschi dell’epica italiana, restii a recitare la parte degli epigoni o degli imitatori, ma condiziona anche l’evoluzione del teatro sei-settecentesco, producendo, tanto in Italia quanto in Francia, una torsione della tragedia e del dramma per musica verso l’epica, di cui non sempre è stata rilevata l’importanza.
Lambrusco in fabula. Storia letteraria di un vino colto e contadino
Enrico Zucchi
Libro: Libro in brossura
editore: Wingsbert House
anno edizione: 2025
pagine: 208
Con piglio divulgativo, per i tanti appassionati di enologia e di gastronomia che considerano il vino non soltanto una bevanda, ma un prodotto culturale a tutti gli effetti, questo libro narra la storia letteraria del Lambrusco, costruendo un percorso di versi, di prosa e di teatro, dal Cinquecento a oggi. Dalle allusioni alla labrusca vitis nei testi poetici e nei trattati latini, alla letteratura enologica fra Medioevo e Rinascimento, dai quali si evince il progressivo addomesticamento della vite lambrusca, capace di dare un vino aspro, apprezzato per la proprietà colorante e per le qualità terapeutiche. Quest’indagine non soltanto prova la continua e vivace attrazione che il Lambrusco ha esercitato sulla letteratura italiana, configurandosi come un oggetto culturale più che come una semplice bevanda, ma dimostra anche che è stato sempre rappresentato come un crocevia curioso e paradossale, in cui il mondo contadino e l’universo letterario trovavano una felice sintesi di rusticità paesana ed eleganza artistica. Il Lambrusco è un vino paesano, agreste e un po’ selvaggio, ma anche un elisir che ha attratto l’attenzione di numerosi Premi Nobel della Letteratura, da Giosuè Carducci a Grazia Deledda, sino a Eugenio Montale. Spesso considerato soltanto il contrassegno di una gioviale identità regionale, è diventato finalmente emblema della cultura nazionale, tanto in Italia quanto all’estero.
Carlo De' Dottori, Aristodemo
Libro: Libro in brossura
editore: Bites
anno edizione: 2023
pagine: 344
Tragedia fra le più fortunate del Seicento italiano, caduta in oblio dopo la condanna arcadica alla letteratura barocca, recuperata nel secondo dopo guerra da Benedetto Croce e incensata da Giovanni Getto, che la considerava il «capolavoro del barocco», l'Aristodemo del padovano Carlo de' Dottori è un testo che merita indubbiamente un'aggiornata messa a fuoco dal punto di vista critico e filologico. La presente edizione si propone di gettare nuova luce sulla complessa vicenda editoriale che caratterizza la stesura di questa tragedia, pubblicando per la prima volta integralmente la versione del testo riportata nel manoscritto padovano (Biblioteca del Seminario di Padova, codice 668), offrendo in un apparato evolutivo le numerose varianti dellaprinceps del 1657 e della stampa del 1670. Nell'introduzione e nel commento si propone inoltre una nuova interpretazione del testo, che sottolinea la rilevanza dei modelli moderni di Tasso e Marino accanto a quelli classici dichiarati dall'autore, decifra alcune allusioni alla situazione politica contemporanea della repubblica di Venezia, ed enfatizza una certa prossimità dell'Aristodemo, nella versione del manoscritto padovano, con la teologia giansenista.