Libri di F. Codino
Sulle origini del cristianesimo
Friedrich Engels
Libro: Copertina morbida
editore: Editori Riuniti
anno edizione: 2018
pagine: 74
«La religione cristiana è nata nella piena luce della storia e non vi è nulla, nelle sue origini e nel suo sviluppo, che non possa essere spiegato. Si tratta soprattutto di vedere, come ci insegna Engels in questi suoi scritti, non già se il tale o il talaltro episodio, quale ci viene riferito nei libri mitologici del Nuovo Testamento, o nella primitiva letteratura cristiana, si sia realmente verificato, ma a quale bisogno rispondesse questa o quella determinata credenza religiosa delle masse»: così scrive lo storico delle religioni Ambrogio Donini nella prefazione a questo volume che raccoglie tre scritti di Engels sulla questione delle origini del cristianesimo, pubblicati in riviste tedesche e inglesi tra il 1863 e il 1895. Di essi, il più importante e completo è certamente Per la storia del cristianesimo primitivo, scritto un anno prima di morire e che riassume più di cinquant'anni di ricerche su questo tema (una «gestazione durata cinquantatrè anni» la definì lo stesso Engels). Variamente citato e riprodotto in tutte le lingue, esso costituisce un vero e proprio capolavoro di saggistica storica, da cui dovranno sempre partire, se vorranno fare opera di scienza e non di letteratura o di apologetica, tutti coloro che intenderanno trattare l'argomento delle origini della religione cristiana.
L'ideologia tedesca
Karl Marx, Friedrich Engels
Libro: Copertina morbida
editore: Editori Riuniti
anno edizione: 2018
pagine: 512
«Decidemmo di mettere in chiaro, in un lavoro comune, il contrasto tra il nostro modo di vedere e la concezione ideologica della filosofia tedesca, di fare i conti, in realtà, con la nostra anteriore coscienza filosofica. Il disegno venne realizzato nella forma di una critica alla filosofia posteriore a Hegel». Così Marx e Engels rievocavano, nel 1859, la genesi di quest'opera, abbandonata per decenni, a causa di vicissitudini editoriali, «alla roditrice critica dei topi». Scritta tra il 1845 e il 1846, "L'ideologia tedesca" rappresenta in realtà un punto di svolta centrale nel passaggio dall'idealismo della sinistra hegeliana alla concezione materialistica. Al lettore di oggi quest'opera si raccomanda non solo come tappa nella formazione del pensiero marxiano, ma anche come critica lucida e spregiudicata della tradizione filosofica moderna.
La scoperta di Troia
Heinrich Schliemann
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2006
Con la città riportata alla luce a Hissarlik dal 1870 in poi e con i risultati degli scavi fatti a Micene, Orcomeno e Tirinto, Schliemann ha lasciato un esempio impressionante di ricerche archeologiche condotte su vasta scala. Questi suoi diari riportano le avventure più inverosimili, esposte senza aggiunte superflue o ornamenti letterari e vi si sostengono teorie con la candida testardaggine di chi, in età matura, ha ritrovato un sogno infantile e lo vuole realizzare. Originale imprenditore dell'impero bismarckiano, spregiudicato e ruvidamente romantico, Schliemann, nonostante lo scetticismo del mondo scientifico, ha legato il proprio nome alla moderna archeologia.
Vita di Marx. Una biografia rivoluzionaria
Franz Mehring
Libro: Copertina morbida
editore: ShaKe
anno edizione: 2012
pagine: 413
La "Vita di Marx" è stata scritta da Mehring mentre infuriava la Prima guerra mondiale. Il libro di per sé fu un avvenimento epocale; in primo luogo perché forniva all'avanguardia rivoluzionaria un eccellente strumento di informazione storica e di educazione politica - doti che conserva intatte ancor oggi -, ma anche perché i problemi affrontati nel corso della biografia avevano una impostazione nuova, rivoluzionaria, di rottura con la tradizione culturale preesistente. Mentre la storiografia socialdemocratica aveva ridotto, a forza di omissioni, reticenze e trucchi volgari, la figura di Marx al formato delle proprie esigenze di partito, Mehring con i risultati delle sue ricerche scardina ogni visione santificata del filosofo di Treviri. Ma il suo grande merito storiografico è stato quello di aver contestualizzato in modo differente l'aspro contrasto sorto tra Marx e Bakunin. Mehring ribalta l'allora opinione corrente che vedeva Bakunin come un nemico consapevole della classe operaia e leggeva l'anarchismo come una infiltrazione estranea nel movimento operaio, per viceversa dedicargli il giusto peso politico nel contesto dei movimenti della seconda metà dell'Ottocento. Una biografia che restituisce a Marx non solo il ruolo di grande intellettuale ma anche di militante impegnato nel riscatto concreto della classe operaia.
Storia della letteratura greca
Albin Lesky
Libro: Copertina rigida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2016
pagine: 1202
Opera enciclopedica e insuperabile sintesi umanistica del mondo antico, la "Storia della letteratura greca" di Albin Lesky rimane, ancora oggi, una delle più affascinanti ed esaustive ricognizioni critiche, linguistiche e antropologiche della cultura letteraria greca. Dalle origini epiche, quando gli aedi ispirati dalle Muse cantavano di guerre e dèi, fino allo splendore dell'età imperiale, lo storico austriaco guida il lettore attraverso secoli di ineguagliabile bellezza, in cui si sono forgiati, nella fiamma aurea delle parole, lo spirito e l'anima della nostra civiltà: l'Iliade, l'Odissea e la questione omerica; l'epica arcaica di Esiodo; la nascita della tragedia e i capolavori di Eschilo, Sofocle ed Euripide; le commedie di Aristofane e Menandro; le storie di Tucidide; i dialoghi di Platone; gli epigrammi di Callimaco e Teocrito; le "Vite parallele" di Plutarco. Albin Lesky, erede della grande tradizione filologica dell'Ottocento, muove le sue ricerche all'insegna di un afflato universale: superando i limiti dell'indagine meramente storiografica e strutturalista, afferma con vigore la centralità del testo, 1'importanza della letterarietà, il fulgore dell'intuizione poetica, e affronta le grandi questioni culturali - il rapporto tra oralità e scrittura, le origini della filosofia, i legami con la cultura orientale -prendendo avvio dalle singole opere, leggendole, commentandole, restituendole alla purezza della loro luce originaria. La "Storia della letteratura greca" - che il Saggiatore ripropone in una nuova edizione riveduta, con introduzione di Diego Lanza e prefazione di Federico Condello - è un classico per chiunque desideri approfondire la materia e, per la qualità e la raffinatezza della sua scrittura e l'immaginario dei suoi microcosmi topici, un'opera letteraria di autorevole spessore. Affrontando le diverse, e talvolta contrastanti, metodologie di studio e interpretazione dei classici, questo libro elude ogni risposta definitiva e chiede di tenere aperte le grandi questioni millenarie, di lasciarle irrisolte, di rimanere ancora all'ombra degli arcani, con la convinzione che la vera conoscenza ha sempre bisogno di tornare sui propri passi, per rivalutarsi e non accontentarsi mai di fugaci e illusorie certezze.
Lingua letteraria e pubblico nella tarda antichità latina e nel Medioevo
Erich Auerbach
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2018
pagine: 312
Quest'opera fu portata a termine poco prima della scomparsa dell'autore. Suoi temi principali sono: il sermo humilis, come forma cristiana dello stile sublime antico, nei primi autori cristiani e nella prosa latina del primo medioevo; la rinascita dello stile elevato nelle nuove condizioni di vita del tardo medioevo; la storia dei secoli in cui non esistevano un pubblico letterario e una lingua letteraria generalmente intesa, dal tempo di Tacito e Plinio fino ai primi documenti delle letterature in lingua popolare e a Dante. Questi saggi colmano il vuoto lasciato nell'altra sua grande opera, Mimesis, per il periodo 600-1100, il meno studiato della letteratura europea. Ma non si tratta di un'integrazione dovuta a puro desiderio di completezza. Da un lato, qui sono collocati in primo piano i problemi centrali dell'interesse auerbachiano: le basi e gli elementi di unità della civiltà europea, visti nella genesi storica del nesso eredità classica-società moderna; la formazione di quello stile letterario che costituisce tuttora il sostrato delle letterature europee, in rapporto ai tipi determinati di pubblico nazionale sorti nel tardo medioevo. Dall'altro, in questi saggi concentrati su un "campionario" stilistico omogeneo, Auerbach è ricondotto a un impiego più esatto e penetrante del suo metodo, che consiste nel risalire dall'analisi stilistica monografica alla costruzione sintetica e al quadro storico-sociologico d'assieme.