Libri di Federica Cengarle
Parlar bene e vivere male. L'etica dell'uomo pubblico nella precettistica politica dell’Italia comunale (XIII sec.)
Federica Cengarle
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2023
pagine: 144
Quattro opere fondamentali scandiscono l’elaborazione di un’etica pubblica nei comuni italiani del Duecento: l’Oculus pastoralis, il De regimine civitatum di Giovanni da Viterbo, il De regimine et sapientia potestatis di Orfino da Lodi e la cosiddetta Politica di Brunetto Latini. Nelle loro pagine si legge il passaggio dall’ethos cetuale del podestà come aristocratico cavaliere a una specifica deontologia pensata per il giudice e reggitore della città. Ancora, dall’iniziale preoccupazione di sradicare i vizi umani del governante (Giovanni da Viterbo) si segue l’aprirsi a una concezione più ottimistica, che culmina nella fiducia di Brunetto nell’agire virtuoso dell’uomo politico. A partire da questi nuclei tematici, il libro mostra come gli autori abbiano partecipato al più generale dibattito di una stagione di fervida creatività istituzionale e intellettuale, che ha affrontato in modi estremamente vivi i grandi dilemmi della responsabilità, della libertà, della coscienza personale del bene e del male nello spazio concreto della convivenza civile.
Lesa maestà all'ombra del Biscione. Dalle città lombarde ad una monarchia europea (1335-1447)
Federica Cengarle
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2014
pagine: 192
Il libro si sofferma sulla ricorrenza del crimen laesae maiestatis nella produzione normativa lombarda tra gli anni Trenta del XIV secolo e la prima metà del XV secolo. Ora usata, ora evitata da attori politici diversi (la civitas, il dominus, il vicario imperiale ed il principe dell'impero), in tale espressione si condensano riflessioni diverse a proposito degli attributi della sovranità e dei suoi legittimi detentori. La sovranità collettiva riemerge, carsicamente, come resiliente portato di una cultura politica comunitaria, di cui alcune élites urbane sono di certo le ideologicamente più agguerrite portavoci. Di conseguenza, gli stessi Visconti non possono dimostrarsi ad essa del tutto insensibili nel costruire i loro disegni monarchici. Proprio la continua interazione tra sovranità collettiva e sovranità personale, tra la resistenza di alcune città e le sperimentazioni e le scelte individuali dei singoli Visconti, complica decisamente, variegandolo, il passaggio dal comune alla signoria, e dalla signoria al principato in un'esperienza, come quella lombarda, tradizionalmente considerata dalla storiografia come modello di linearità.
Feudi e feudatari del duca Filippo Maria Visconti. Repertorio
Federica Cengarle
Libro: Libro rilegato
editore: Unicopli
anno edizione: 2009
pagine: 671
Raccontare la storia. Per le Scuole superiori. Volume Vol. 1
Federica Cengarle, Lorenzetti, Umberto Diotti
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: De Agostini
anno edizione: 2012
Raccontare la storia-Atlante. Per la Scuola media. Volume Vol. 3
Umberto Diotti, Federica Cengarle
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: De Agostini
anno edizione: 2012
pagine: 792
Raccontare la storia-Atlante. Per la Scuola media. Volume Vol. 2
Umberto Diotti, Federica Cengarle
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: De Agostini
anno edizione: 2012
pagine: 696
Immagine di potere e prassi di governo. La politica feudale di Filippo Maria Visconti
Federica Cengarle
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2006
pagine: 208
Affermare la propria autorità, proponendo di sé l'innovativa immagine del monarca; "scorporare" terre, castelli e villaggi dipendenti dai contadi delle città; subordinare a sé i potenti dello Stato, trasformandoli da vassalli in sudditi. Fu questo uno dei tratti della prassi di governo di Filippo Maria Visconti, duca di Milano, un sovrano per certi versi "rivoluzionario" che innovò profondamente la politica dei rapporti feudali nei territori sottoposti alla sua giurisdizione per delega imperiale, spostando l'asse dei rapporti di sudditanza dal semplice giuramento di vassallaggio a una struttura che vincolasse i signori ai territori del suo dominio.