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Libri di Federico Condello

Feroce Medea. La tragedia di Euripide

Federico Condello

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2025

pagine: 208

Mano infelice, prendi questa spada. Prendila. Va'. Ecco il limite. Tu varcalo. Limite doloroso. Non avere paura. Scaccia da te il ricordo dei tuoi figli. Ti sono cari. Tu li hai partoriti. Ma per oggi dimentica: per oggi. Poi piangi. Anche se oggi tu li uccidi, loro ti sono cari. E io sono una donna disperata. Abbandonata dal marito Giasone, Medea consuma la sua atroce vendetta: uccide dapprima la donna rivale e il padre di lei. Poi - pur straziata, e consapevole del suo gesto abnorme - trucida i suoi stessi figli, perché questo è il modo migliore per infliggere al marito traditore la più dura delle sofferenze. Dopo il delitto fuggirà sul carro del Sole, suo progenitore, impunita e trionfante. Mai nessuno, prima di Euripide, ha messo in scena l'infanticidio di Medea: una novità destinata a sconcertare il pubblico, che assiste impotente alla scoperta del piano sanguinario. Con scrittura felice, l'autore riscopre la tragica eroina di Euripide così come apparve agli esterrefatti spettatori ateniesi in una mattina di primavera del 431 a.C., ne disvela la ferocia occultata da secoli di riscritture innocentistiche, e ci induce a rivivere l'effetto paralizzante di una storia letteralmente inaudita.
16,00

Studi sul Margite

Studi sul Margite

Francesco Bossi

Libro: Libro in brossura

editore: Pàtron

anno edizione: 2024

pagine: 96

Gli Studi sul Margite di Francesco Bossi (1949-2014), pubblicati per la prima volta nel 1986, offrono contributi di primaria importanza su testo, tradizione, cronologia e paternità del poemetto pseudo-omerico. Fin dalla sua uscita, il volume ha suscitato vivaci dibattiti a livello nazionale e internazionale, specie per l'originale ipotesi attributiva che lo corona: l'autore del Margite va forse riconosciuto in Senofane di Colofone? Un'ipotesi che è stata definita «a lovely cameo of philological scholarship at its best», e che tuttavia ha destato reazioni contrastanti. Un'ipotesi che merita tuttora di essere attentamente valutata e discussa. Da tempo esauriti, gli Studi sul Margite si ripropongono qui - rivisti e arricchiti di nuovi corredi - a dieci anni dalla morte dell'autore, primo allievo bolognese di Enzo Degani, professore ordinario di filologia classica all'Alma Mater Studiorum, autore di studi fondamentali nell'ambito della poesia greca arcaica, della lessicografia e della storia della filologia.
10,00

Prometeo. Variazioni sul mito

Prometeo. Variazioni sul mito

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2022

pagine: 240

"Il Prometeo incatenato" di Eschilo è forse la tragedia che ha conosciuto più larga, più durevole fortuna nella storia della cultura europea: in essa l'eroe che ha donato agli uomini il fuoco rubato agli dei, e con esso l'intelligenza e la pratica del vivere civile, è rappresentato nell'atroce immobilità della punizione che Zeus gli ha inflitto e nella sua irriducibile opposizione all'ordine che gli è stato imposto. Di Prometeo, Goethe illumina il conflitto con il potere dispotico di Dio, l'orgoglio e la solitudine creativa e riottosa della sfida. Shelley approfondisce il conflitto, lo esaspera fino a concluderlo con la detronizzazione di Zeus, che sola potrà restituire a Prometeo la libertà. Gide, in una audace "variazione", insiste sulla liberazione dalle regole, e innesta nel suo Prometeo, che "ama ciò che lo divora", le suggestioni della psicanalisi. Pavese, infine, nella riscrittura forse più intensa e tagliente del mito, ricorda a Eracle che tutti gli uomini hanno una rupe, e che "i mostri non muoiono. Quello che muore è la paura che t'incutono". Mito cruciale nella riflessione sul rapporto tra divino e umano, Prometeo è figura della generosità e della ribellione, dell'infrazione dell'ordine divino e della fatale commistione fra umanità e divinità. Ma, anche, un esempio straordinario della vitalità dei testi classici, della durevolezza e della molteplicità delle possibili variazioni sul mito.
11,00

La scuola giusta. In difesa del liceo classico

La scuola giusta. In difesa del liceo classico

Federico Condello

Libro: Copertina rigida

editore: Mondadori

anno edizione: 2018

pagine: 263

Il liceo classico è una scuola «vecchia», che deve essere radicalmente riformata o tutt'al più riservata a pochi alunni scelti? Lo studio del greco e del latino ha ancora un senso, al principio del Terzo millennio, o è uno stucchevole omaggio a un passato polveroso e non sempre rispettabile? La grammatica e la traduzione conservano ancora qualche valore formativo, o costituiscono un inutile retaggio di pratiche didattiche ormai superate? Sono solo alcuni dei tanti interrogativi ai quali risponde Federico Condello in questa sua documentata e brillante arringa in difesa del liceo classico, che, senza intenti apologetici e senza alcuna pigra accettazione di tesi preconcette o alla moda, illustra le aspirazioni che hanno guidato la concezione originaria di questo «vecchio» e amato-odiato liceo, riconoscendovi uno dei più fecondi esperimenti di democrazia scolastica tentati nell'Italia e nell'Europa moderne. Tramite il riesame critico dei miti, dei pregiudizi e delle accuse che un pluriennale dibattito sul liceo classico ha accumulato alla rinfusa, Condello ci suggerisce a cosa è bene credere e a cosa è meglio guardare con sospetto; che cosa sembra nuovo ed è invece vecchio di secoli; che cosa è menzogna palese o affermazione in malafede. E ci invita a comprendere in profondità cosa si è fatto, e cosa concretamente si continua a fare, al liceo classico: e cioè quale patrimonio formativo vi si condivide e quali esperienze si garantiscono a chi lo frequenta, qualsiasi scelta di vita lo attenda. Possiamo così comprendere meglio le ragioni personali e collettive che rendono il liceo classico non solo un elemento qualificante e distintivo della storia italiana, ma anche una risorsa inestimabile, e troppo poco sfruttata, per favorire l'eguaglianza scolastica e la mobilità intergenerazionale. Una volta chiarite, alla luce dei fatti storici e dei dati statistici, le peculiarità di un indirizzo di studi che, a dispetto di chi vorrebbe abolirlo o farne una scuola di nicchia, conserva immense potenzialità quale strumento di equità culturale e sociale, l'attuale avversione al liceo classico si rivela per quello che è: una netta avversione alla coraggiosa utopia di una scuola che sappia essere insieme aperta, pubblica e ottima.
18,00

Montale e pseudo Montale. Autopsia del diario postumo

Montale e pseudo Montale. Autopsia del diario postumo

Federico Condello, Valentina Garulli, Francesca Tomasi

Libro: Libro in brossura

editore: Bononia University Press

anno edizione: 2016

pagine: 304

Da trent'anni tondi si discute del Diario postumo: raccolta poetica attribuita a Eugenio Montale, che fra il 1969 e il 1979 avrebbe dedicato alla sua ultima Musa, Annalisa Cima, 84 liriche segrete destinate a vedere la luce cinque anni dopo la morte del poeta. La pubblicazione iniziò nel 1986 e si concluse nel 1996. Ma nel 1997 il Diario postumo fu denunciato come falso da Dante Isella. Il verdetto diede luogo a un dibattito furibondo che si concluse, senza vincitori né vinti, nel 1999. Il dibattito è riesploso nel 2014, specialmente in seguito alle ricerche condotte da un team interdisciplinare dell'Alma Mater Studiorum, alla pubblicazione del libro "I filologi e gli angeli. È di Eugenio Montale il Diario postumo?" e al convegno nazionale "A carte scoperte. Eugenio Montale e il "Diario postumo": un falso?" Durante il convegno si è ormai imposta una convinzione nutrita di solide basi filologiche: falso in toto o in gran parte, frutto di collage o di registrazioni audio, il Diario postumo non può essere considerato opera di Eugenio Montale. Il presente libro raccoglie le più consistenti novità: una lunga serie di argomenti che rinforzano la diagnosi di non autenticità.
28,00

I filologi e gli angeli. È di Eugenio Montale il Diario postumo?

I filologi e gli angeli. È di Eugenio Montale il Diario postumo?

Federico Condello

Libro: Libro in brossura

editore: Bononia University Press

anno edizione: 2015

pagine: 500

"All'angelo Annalisa", cioè all'amica Annalisa Cima, Montale dedicò, fra il 1969 e il 1979, 84 poesie segrete, racchiuse in undici buste. "All'angelo Annalisa" Montale affidò disposizioni testamentarie sensazionali: le poesie dovevano uscire postume, sei alla volta, per undici anni consecutivi. "All'angelo Annalisa" Montale affidò numerosi altri inediti: traduzioni, disegni, conversazioni registrate. A lei, infine, Montale lasciò tutto: l'ultimo dei suoi testamenti la proclama addirittura erede universale. Questa è la storia del Diario postumo, l'ottava e ultima raccolta poetica di Eugenio Montale. Una storia affascinante che ha incantato i lettori di Montale dal 1986, quando le prime poesie hanno visto la luce, fino al 1996, quando il Diario postumo è stato edito in forma completa da Mondadori. La storia, tanto affascinante, è anche vera? Nel 1997 il filologo Dante Isella lanciò una coraggiosa accusa: il Diario postumo è un falso. Contro Isella si schierò gran parte dell'accademia italiana, e l'autenticità del Diario postumo sembrò definitivamente sancita. Dopo anni di silenzio, questo libro torna ad affrontare il giallo filologico del Diario postumo e consiglia di riaprire con urgenza il dibattito: perché dati e analisi dimostrano che nulla, ad oggi, consente di attribuire a Eugenio Montale la misteriosa raccolta.
28,00

Elettra. Storia di un mito

Elettra. Storia di un mito

Federico Condello

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2010

pagine: 261

Come è nata Elettra? Più che da Agamennone - il re assassinato - e da Clitennestra - la sposa assassina - Elettra è nata dalla geniale invenzione tragica, che isolò la giovane eroina dalla grande saga degli Atridi e ne fece un'autonoma, indimenticabile protagonista, a tratti ben più problematica e inquietante del fratello Oreste. Dopo Eschilo, Euripide e Sofocle, Elettra è destinata a divenire l'icona del lutto e della memoria, del dolore e della vendetta, dell'incapacità di amare e dell'amore estremo. Attraverso l'immagine di Elettra, la letturatura occidentale non ha mai cessato di interrogarsi sui rapporti fra individuo e società, fra giustizia ed eccesso di giustizia, fra necessità e impossibilità del perdono. Di qui le infinite riscritture del suo mito, da Seneca a Voltaire, da Hofmannsthal a O'Neill, alla Yourcenar, a Sartre, per tacere di tanti altri minori e maggiori, poeti e psicoanalisti, drammaturghi e cineasti. Uan storia che non ha termine, e di cui questo volume ricostruisce lo sviluppo a partire dai più lontani antefatti epici fino ad anni recentissimi.
19,50

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