Libri di Filippo Burzio
Storia della mia vita
Filippo Burzio
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2021
pagine: 262
Il giovane Filippo Burzio innamorato si racconta.
L'alba del demiurgo. Scritti giovanili 1901-1910
Filippo Burzio
Libro: Libro rilegato
editore: Centro Studi Piemontesi
anno edizione: 2018
pagine: 260
Il volume contiene una selezione degli scritti giovanili di Filippo Burzio, manoscritti conservati nelle carte della Fondazione e archiviati dallo stesso Burzio sotto il titolo "Ricordi d'infanzia". In mezzo a vecchie pagelle, biglietti scambiati tra compagni di scuola, quaderni scolastici sono emersi scritti e componimenti datati tra il 1901 e il 1910: temi scolastici, diari delle vacanze, brevi saggi che dimostrano la profondità e la varietà degli interessi del giovane Burzio, poi confermati dalle opere dell'età adulta. Nel volume sono stati pubblicati i saggi più significativi, escludendo i testi prettamente scolastici e quelli meno leggibili, dando rilevanza alle tematiche che costituiscono la cifra del pensiero burziano maturo. Le trascrizioni, accompagnate da una nota, sono di Corinna Desole, la presentazione di Alberto Sinigaglia.
Il demiurgo quotidiano
Filippo Burzio
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2016
Gli articoli qui raccolti sono la testimonianza del mestiere e del pensiero di Filippo Burzio, teorico della politica formato "allo stesso fuoco" di Gobetti e ammiratore di Giolitti, intellettuale attento alla scuola, alla società, con l'idea di un'Italia libera, laica, civile.
Piemonte. Tempi, luoghi, figure
Filippo Burzio
Libro: Copertina morbida
editore: Firenzelibri
anno edizione: 1979
pagine: 400
Lagrange
Filippo Burzio
Libro: Copertina rigida
editore: UTET
anno edizione: 2005
pagine: 168
Se nella prima parte la biografia di Burzio rappresenta al meglio la fioritura delle scienze nella Torino settecentesca, le due parti seguenti mettono in rilievo insieme alla genialità scientifica anche i "caratteri psicologici e morali del tipo Lagrange". Prima alla corte di Berlino. Poi a Parigi, nei lunghi anni dal 1787 al 1813, dall'inizio della rivoluzione al tramonto dell'impero. Dalla biografia di Burzio, e dagli altri biografi passati in rassegna nella prefazione di Luigi Pepe, emerge il carattere di un Lagrange appartato, modesto, forse piuttosto utilitarista (aveva sposato senza passione una "buona massaia che non ha alcuna pretesa"), solitario ("amo la musica perché mi isola"), capace di vivere a contatto di gomito con i sovrani senza adulazione (a differenza di Laplace, non dedicò ai potenti di turno alcuno dei suoi trattati). Universalmente considerato un genio della scienza, pare che ad ogni quesito usasse rispondere d'istinto "j'ignore, non so". Se Montaigne non fosse morto due secoli prima avrebbe potuto scrivere l'intercalare di Lagrange fra le citazioni di analogo significato incise sul soffitto della sua biblioteca. Saggi introduttivi di Luigi Pepe