Libri di Francesco Paparella
Simbolo. Generare pensiero
Francesco Paparella
Libro: Libro in brossura
editore: Armillaria
anno edizione: 2021
pagine: 182
Agendo in modo drammatico e radicale, il simbolo sollecita alla riflessione, "dà a pensare" come sostenne Paul Ricoeur. Trattare di simboli, affrontare parole familiari eppure sconosciute, significa confrontarsi con un'esperienza estrema in cui la normale visione del mondo viene meno e le categorie razionali intorno a cui è organizzata la vita risultano inadeguate. Oggetto di un'analisi costante e mai del tutto interrotta, il simbolo concerta la logica e le forme della razionalità in modo estremo, funzionando soprattutto da categoria polivalente per dispositivi linguistici come l'allegoria, la metafora, l'enigma, l'immagine. Senza prescindere dalla sua evoluzione tematica, qui si ripercorrono le tappe fondamentali di questa storia concettuale del simbolo in un percorso teorico che racconta similitudini e differenze, continuità e rielaborazioni di quello che rimane il tramite più indicato per affrontare la natura dell'umano, l'incontro con l'Altro, la natura dell'atto stesso del pensare.
Imago e verbum. Filosofia dell'immagine nell'alto Medioevo
Francesco Paparella
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2011
pagine: 270
Le teorie neoplatoniche del simbolo. Il caso di Giovanni Eriugena
Francesco Paparella
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2008
pagine: 264
Il volume si propone di distinguere allegoria, metafora e simbolo, ovvero le principali forme di significazione traslata della tradizione occidentale, all'interno del pensiero altomedievale e, in particolare, della metafisica di Giovanni Eriugena. L'autore intende cogliere la specificità del simbolo all'interno del nascente mondo cristiano, abituato a leggere la realtà come un libro scritto con signa translata, la cui decifrazione richiede particolari abilità ermeneutiche. Il risultato della ricerca consente di identificare il nucleo di una teoria del simbolo che può fungere da modello generale per interpretare il funzionamento dei dispositivi simbolici presenti anche in autori di epoche diverse.
Distillare o essere distillati. Storia del prof. Emanuel Merdinger, dalla Bucowina a Ferrara, dai campi di concentramento agli USA
Carlo Magri, Francesco Paparella
Libro: Libro in brossura
editore: La Carmelina
anno edizione: 2021
pagine: 382
Emanuel Merdinger, nacque nel 1906 a Suceava in Bucovina, regione allora parte dell'Impero austro-ungarico, si laureò nel 1931 in farmacologia all'Università di Praga. Venne a Ferrara dove conseguì presso l'Università nel 1934 e 1935, le lauree in Farmacia e Chimica. Qui divenne anche docente, oltre che personaggio conosciutissimo in città dove strinse un rapporto fraterno con la famiglia Paparella. Di religione ebraica, costruì però ottimi rapporti con la chiesa cattolica. Il 20 maggio del 1940 venne cacciato dall'Italia e finì nei campi di concentramento delle sue zone d'origine, prima prigioniero dei tedeschi poi dei russi. Grazie alla sua furbizia, intelligenza e alla valente attività di chimico e suonatore di violino, fra cento peripezie narrate come in un film, si salvò. Tornò a Ferrara nel 1945, nella città che ormai lui considerava una seconda patria, ma nel 1947 andò negli Stati Uniti dove divenne un ottimo ricercatore universitario. Morì nel 1997 con Ferrara nel cuore ma essendo un ricordo lontano la città lo ha dimenticato.