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Libri di François Cheng

Vuoto e pieno. Il linguaggio pittorico cinese

Vuoto e pieno. Il linguaggio pittorico cinese

François Cheng

Libro: Libro in brossura

editore: Morcelliana

anno edizione: 2023

pagine: 212

Comprendere la pittura cinese significa coglierne il senso filosofico: immergersi in una cultura dove arte e sapere sono un tutt'uno irriducibile ai modi di comprensione occidentali. Interprete d'eccezione ne è Francois Cheng per la sua duplice identità, cinese d'origine e francese di adozione. Nella prima parte del volume la sua analisi si concentra sulla nozione di Vuoto come principio originario, dal punto di vista filosofico e semiologico: evocando il suo opposto - il Pieno - esso è un "segno indiziale", pittorico ma anche calligrafico, da cui discende una pluralità di significati; transita nelle forme ma non si fissa in esse. La seconda parte verte sull'opera del pittore e maestro Shitao (1642-1707), dove pratica e teoria si integrano reciprocamente. L'idea di Vuoto rinvia a una concezione razionale e spirituale dell'universo, una dinamica vitale e figurativa di assenza e presenza che si riflette nella via della saggezza orientale.
20,00

I volti della bellezza

I volti della bellezza

François Cassingena Trévedy, François Cheng

Libro

editore: Qiqajon

anno edizione: 2021

pagine: 120

Il nostro sguardo che percepisce la bellezza e il nostro cuore che si commuove per essa danno un senso a ciò che l’universo offre come bello, e allo stesso tempo l’universo perviene ad avere un senso. Dobbiamo salvare la bellezza, dono che ci viene offerto senza riserve, e noi saremo salvati con essa.
10,00

L'anima. Sette lettere a un'amica

L'anima. Sette lettere a un'amica

François Cheng

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2018

pagine: 144

Dalla primavera all'autunno: nella magnificenza delle stagioni più rigogliose Francois Cheng scrive queste sette lettere che mettono in risonanza paesaggi del presente, tradizioni di pensiero orientali e occidentali, ricordi di una giovinezza in Cina, affetti ritrovati. La destinataria è un'amica ricomparsa a distanza di decenni, un'artista che gli confessa di essersi accorta tardi di possedere un'anima, invitandolo a parlarne insieme. Dapprima esitante di fronte alla parola desueta «anima», Cheng risponde all'appello con la stessa grazia con cui in passato si è sporto su altri concetti abissali, come la bellezza e la morte. La «temerarietà» di accostarsi, oggi, a un simile argomento, si rivela una benedizione, per lui, per la sua interlocutrice e per i lettori, perché lascia riaffiorare in ciascuno qualcosa che sembrava perduto da tempo, il «sentimento intimo di un'autentica unicità e di una possibile unità». Agli occhi di Cheng, ancora pieni di meraviglia dopo una lunga esistenza, null'altro è l'anima se non il «segno indelebile» di quell'unicità incarnata, che sfugge al rigido dualismo corpo-mente e partecipa dell'universo vivente. Nel suo procedere a lieve arabesco, la scrittura indugia su taoismo e patristica, buddhismo e Simone Weil, ma si concede anche gli abbandoni della memoria: tutto - dottrine, filosofie e sprazzi di storia personale - converge verso l'anima, inesauribile aspirazione alla vita.
16,00

Vuoto e pieno. Il linguaggio pittorico cinese

Vuoto e pieno. Il linguaggio pittorico cinese

François Cheng

Libro: Libro in brossura

editore: Morcelliana

anno edizione: 2016

pagine: 224

Comprendere la pittura cinese significa coglierne il senso filosofico: immergersi in una cultura dove arte e sapere sono un tutt'uno irriducibile ai modi di comprensione occidentali. Interprete d'eccezione ne è Francois Cheng per la sua duplice identità, cinese d'origine e francese di adozione. Nella prima parte del volume la sua analisi si concentra sulla nozione di Vuoto come principio originario, dal punto di vista filosofico e semiologico: evocando il suo opposto - il Pieno - esso è un "segno indiziale", pittorico ma anche calligrafico, da cui discende una pluralità di significati; transita nelle forme ma non si fissa in esse. La seconda parte verte sull'opera del pittore e maestro Shitao (1642-1707), dove pratica e teoria si integrano reciprocamente. L'idea di Vuoto rinvia a una concezione razionale e spirituale dell'universo, una dinamica vitale e figurativa di assenza e presenza che si riflette nella via della saggezza orientale.
18,50

Cinque meditazioni sulla morte ovvero sulla vita

Cinque meditazioni sulla morte ovvero sulla vita

François Cheng

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2015

pagine: 128

"La vita genera la vita, senza fine": recita così l'antichissima massima cinese che François Cheng ha calligrafato sulla copertina del libro. In quei caratteri che "tuonano come colpi di cembalo" una sapienza plurimillenaria ci trasmette intatto il senso del nostro essere qui e ora. Noi viventi ci aggiriamo nell'indissolubile reame di vita e morte, ma l'unico modo per dire pienamente sì alla vita è lasciare che la morte si riveli come la nostra dimensione più segreta e personale, il nostro bene più prezioso. Con un rovesciamento prospettico che toglie ogni cupezza e temibilità al mistero dei misteri, Cheng fa traboccare di vita le grandi questioni religiose, metafisiche e morali, dal creato alla bellezza alla presenza del male. Gli basta sfiorare le tradizioni di Oriente e Occidente, cedendo spesso la parola ai poeti e in ultimo, quasi un canto mormorato, a se stesso, al proprio pensiero poetante. Nessuna magniloquenza viene a turbare questa maniera affabile di intrattenere degli amici. Nel tono di Cheng, lontano migrante cinese diventato accademico di Francia, riconosciamo l'universale vitalità dell'appello francescano a "nostra sorella morte".
15,00

Assisi. Un incontro inaspettato. Con il «Cantico delle creature» di san Francesco

Assisi. Un incontro inaspettato. Con il «Cantico delle creature» di san Francesco

François Cheng

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2015

pagine: 68

"Chi d'esso loco fa parole, / non dica Ascesi, che direbbe corto, / ma Oriente, se proprio dir vuole". I versi del "Paradiso" dantesco che nominano Assisi, in cui "nacque al mondo un sole" chiamato Francesco, suonano come un pronostico, se letti nel contesto del libretto amorosissimo di Cheng. Qui Oriente e Occidente, tradizione taoista e cristianità scoprono la loro comunione grazie all'universalità del santo più venerato. A testimoniarla, in una scrittura tersa che ha la chiarità delle estati umbre, è un migrante giunto in Francia dalla Cina. Adesso è una gloria letteraria nella terra che l'ha accolto, ma quando vide per la prima volta Assisi, nel 1961, non era che un giovane esule in preda allo spaesamento. Di quell'incontro inaspettatamente abbagliante con i luoghi francescani volle serbare per sempre memoria iscrivendolo nel suo stesso nome: all'atto della naturalizzazione francese, dieci anni dopo, scelse François al posto del cinese Chi-hsien, "celebrante la saggezza". Origini e approdi si pongono così per lui sotto il segno di una segreta alleanza, di cui Francesco diventa l'emblema. Se ne cercherebbe invano, in queste pagine, l'immagine agiografica tutta mansuetudine e candore. "Il Grande Vivente", lo chiama Cheng, e ne avverte la presenza di "eterno contemporaneo" soprattutto tra le rocce incorruttibili che gli fecero da giaciglio.
9,50

Cinque meditazioni sulla bellezza

Cinque meditazioni sulla bellezza

François Cheng

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2007

pagine: 144

François Cheng, studioso di origine cinese, membro dell'Accademia di Francia, è considerato il più importante e acuto mediatore culturale tra la Cina e l'Europa. I suoi studi sono un punto di riferimento per chiunque voglia accostarsi e comprendere la cultura dell'Oriente. Ma il suo merito più grande è quello di aver innovato e arricchito la filosofia occidentale di elementi provenienti da un mondo apparentemente molto diverso e lontano. Essendosi dovuto confrontare sin da giovane con il male e la bellezza per esser stato frequentatore, da un lato, di quell'incredibile luogo che è il Monte Lu, nella sua provincia natale, e dall'altro spettatore del terribile massacro di Nanchino, perpetrato dall'armata giapponese, Cheng ci rende partecipi delle sue riflessioni sulle questioni esistenziali più radicali che non hanno mai smesso di tormentarlo.
12,00

Il dialogo

Il dialogo

François Cheng

Libro: Copertina morbida

editore: Servitium Editrice

anno edizione: 2015

pagine: 91

10,50

Cinque meditazioni sulla morte ovvero sulla vita

Cinque meditazioni sulla morte ovvero sulla vita

François Cheng

Libro: Copertina morbida

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2014

pagine: 128

"La vita genera la vita, senza fine": recita così l'antichissima massima cinese che Francois Cheng ha calligrafato sulla copertina del libro. In quei caratteri che "tuonano come colpi di cembalo" una sapienza plurimillenaria ci trasmette intatto il senso del nostro essere qui e ora. Noi viventi ci aggiriamo nell'indissolubile reame di vita e morte, ma l'unico modo per dire pienamente sì alla vita è lasciare che la morte si riveli come la nostra dimensione più segreta e personale, il nostro bene più prezioso. Con un rovesciamento prospettico che toglie ogni cupezza e temibilità al mistero dei misteri, Cheng fa traboccare di vita le grandi questioni religiose, metafisiche e morali, dal creato alla bellezza alla presenza del male. Gli basta sfiorare le tradizioni di Oriente e Occidente, cedendo spesso la parola ai poeti e in ultimo, quasi un canto mormorato, a se stesso, al proprio pensiero poetante. Nessuna magniloquenza viene a turbare questa maniera affabile di intrattenere degli amici. Nel tono di Cheng, lontano migrante cinese diventato accademico di Francia, riconosciamo l'universale vitalità dell'appello francescano a "nostra sorella morte".
15,00

Nell'eterno, l'amore

Nell'eterno, l'amore

François Cheng

Libro: Copertina morbida

editore: Pisani

anno edizione: 2005

pagine: 207

Dao-Sheng vive in un monastero taoista di alta montagna, ma prima di prendere i voti decide di intraprendere quello che sarà forse il suo ultimo viaggio. Abbandona quel luogo di pace e sicurezza per tornare di nuovo tra gli uomini e ritrovare, a distanza di trent'anni, l'unica donna che abbia mai amato. Siamo nella Cina del XVII secolo, la dinastia Ming è ormai in declino e l'ordine sociale è costantemente minacciato da insurrezioni e rivolte. François Cheng ha abbandonato la Cina nel 1949 e da allora vive in Francia.
13,00

Le parole di Tianyi

Le parole di Tianyi

François Cheng

Libro

editore: Garzanti

anno edizione: 2000

pagine: 452

"Le parole di Tianyi" è un romanzo che percorre la storia della Cina dagli anni Trenta agli anni Settanta, attraverso l'autobiografia del pittore Tianyi, consegnata dall'autore a un amico, conosciuto a Parigi negli anni Cinquanta. Dopo essersi formato nei turbolenti anni Trenta e Quaranta in Cina Tianyi vince una borsa di studio che lo porta nella capitale francese. In patria non lascia solo la famiglia ma anche Yumei, la ragazza di cui è segretamente innamorato, e l'amico e poeta Haolang. Quando scopre che Haolang è in un campo di rieducazione e la ragazza sta passando un perodo difficile, decide di ritornare in patria. Qui viene inviato in un campo di rieducazione dove, nel'60, reincontra Haolang.
16,53

Shitao 1642-1707. Il sapore del mondo

Shitao 1642-1707. Il sapore del mondo

François Cheng

Libro

editore: Pagine d'Arte

anno edizione: 1999

pagine: 156

Quasi due secoli prima di Baudelaire, il monaco-pittore Shitao (1642-1707) inventa con il suo pennello una concezione totalmente "moderna" del gesto di dipingere e, tra un dipinto e l'altro, la espone con parole ispirate in un trattato famoso: "Discorsi sulla pittura del monaco Cucurbita amara". In questo volume Francois Cheng ci invita a scoprire una centinaia di dipinti tra i più rappresentatvi della maniera di Shitao, in gran parte provenienti dai musei della Cina.
58,00

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