Libri di Giacomo Micheletti
L'anarchia della ribellione permanente. Gianni Celati e Lino Gabellone traduttori di Céline
Giacomo Micheletti
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 240
Gianni Celati diceva che tradurre una pagina di Louis-Ferdinand Céline equivale a fare «i giochi di prestigio con le parole». È quanto risulta, in effetti, dallo studio dei Colloqui con il professor Y e, soprattutto, de Il Ponte di Londra, le due versioni céliniane che lo stesso Celati, affiancato dall’amico Lino Gabellone, pubblica per Einaudi nel 1971, e che per più aspetti costituiscono uno spartiacque tanto nella contrastata ricezione italiana del romanziere francese, quanto nelle vicende della traduzione letteraria in Italia. Nei capitoli che compongono L’anarchia della ribellione permanente, Micheletti sottopone la traduzione de Il Ponte di Londra a una minuziosa analisi formale, in particolare mettendo a fuoco i principali stilemi morfosintattici e stagliandone il ricchissimo impasto lessicale su una contro-tradizione che attraversa carsicamente l’intero tracciato della storia linguistica italiana, dai più antichi repertori furbeschi all’anonimato delle nuove parlate di piazza, passando per gli anticlassicismi e i plurilinguismi dell’età rinascimentale.
Verso il museo multimediale della lingua italiana. Riflessioni, esperienze, linguaggi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2023
pagine: 136
Il volume prende le mosse dalle riflessioni presentate durante un seminario intitolato «Per un museo della lingua italiana». Un dibattito a più voci su patrimonio culturale immateriale e tecnologie digitali in cui riflessioni teoriche e suggestioni legate al contesto storico-culturale si alternano con il racconto di alcune rilevanti esperienze museografiche internazionali. Una riflessione collettiva che ha contribuito a porre le basi per la realizzazione di un innovativo progetto finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca e portato avanti dalle università di Pavia, di Napoli L'Orientale e della Tuscia: il MULTI - Museo multimediale della lingua italiana, disponibile in rete a partire da giugno 2023.
Celati '70. Regressione fabulazione maschere del sottosuolo
Giacomo Micheletti
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2021
pagine: 120
Quattro romanzi, quattro voci monologanti: in altrettanti capitoli (e un “preludio”) Giacomo Micheletti ripercorre per intero la prima produzione di Gianni Celati, quella che dal “pararomanzo” di Comiche (1971), passando per Le avventure di Guizzardi (1973) e La banda dei sospiri (1976), approda alla “fiaba di formazione” di Lunario del paradiso (1978), e che presenta caratteri per più aspetti irriducibili alle successive narrazioni. Muovendo da una ricognizione intorno ai concetti di regressione e fabulazione, decisivi nell’elaborazione della poetica celatiana (da cui la scelta di intitolare ogni capitolo in omaggio al personaggio-maschera al centro delle singole opere, giusta la concezione “medianica” della pratica narrativa sviluppata dall’autore), il discorso critico incrocia riferimenti al contesto storico-letterario (e culturale in senso lato), affondi di natura stilistica e ipotesi intertestuali, indugiando in particolare sull’influsso esercitato sui singoli romanzi dalle coeve traduzioni da L.-F. Céline, firmate a quattro mani con l’amico Lino Gabellone.
«Un gran mucchio di romanzacci». Franco Lucentini einaudiano (Parigi, 1949-1957)
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2018
pagine: 97
"La trattazione si propone di stagliare la parabola di Lucentini sul delicato processo di ridefinizione interna che interessa la Einaudi durante la prima metà degli anni ’50, un decennio aperto dalla scomparsa di Cesare Pavese e scandito da ricorrenti difficoltà politiche ed economiche, nel graduale passaggio a un assetto marcatamente imprenditoriale; tanto più prezioso risulta quindi l’affabile carteggio che il collaboratore, a partire dagli ultimi mesi del 1951, intrattiene con il nuovo segretario generale Luciano Foà: un epistolario che sorregge il corpus documentario e da cui risulta agevole ricostruire tempi e modi della collaborazione di Lucentini, che, su proposta dello stesso Foà, al lavoro di traduzione affianca dal 1954 una strenua opera di monitoraggio della produzione editoriale francese, negli anni in cui lo Struzzo muove alla perigliosa conquista di una statura finalmente internazionale. Lucentini cerca, nei limiti delle sue forze, di espletare tutte le incombenze provenienti dalla redazione, compresa la gestione (quando non il risanamento) dei rapporti con gli editori parigini, inaciditi dalla proverbiale, scarsa solerzia della maison torinese in fatto di pagamenti. Talvolta il disagio esplode tra le righe della corrispondenza – lamenti dettati dalla fatica, dallo stremo –; più spesso, è un’abnegazione quasi donchisciottesca ad animare le carte del giovane scrittore, che all’altare del divo Giulio offre i frutti già maturi di una curiosità drastica, partecipando di un’impresa comune per spirituale affinità..." (Giacomo Micheletti)