Libri di Giuseppe Biagi
Ritorno al Polo Nord. La Tenda Rossa 2.0
Giuseppe Biagi, Gerardo Unia
Libro: Libro in brossura
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2019
pagine: 216
Il 25 maggio del 1928, dopo aver raggiunto il Polo Nord, l’aeronave Italia si schianta sul pack. Dieci uomini e la cagnetta Titina (mascotte della spedizione) sono sbalzati sui ghiacci, mentre altri sei restano nell'involucro che riprende il volo dopo l’urto e non sarà mai più ritrovato. Tra i nove uomini sopravvissuti sul pack, al riparo nella Tenda Rossa, oltre a Umberto Nobile, ci sono Adalberto Mariano, ufficiale di Marina e Giuseppe Biagi, radiotelegrafista. Biagi trasmette ripetutamente l’SOS con la sua piccola radio di emergenza, ma inutilmente. Tre uomini iniziano una marcia sui ghiacci in cerca di soccorso, ma pochi giorni dopo un radioamatore russo capta i segnali trasmessi da Biagi. Un aereo svedese porta in salvo il solo Umberto Nobile e torna per imbarcare gli altri, ma capotta atterrando. La pattuglia dei tre aveva vissuto una tragedia inenarrabile. Finn Malmgren, esausto e congelato, chiede e ottiene di essere lasciato sui ghiacci, lo stesso Mariano dovrà in seguito fermarsi. I due uomini sono avvistati da un aereo russo e il rompighiaccio Krassin li salva il 12 luglio e raggiunge la Tenda Rossa dopo poche ore...
Diario verso il Polo Nord. Diario inedito tenuto durante la spedizione del gen. Umberto Nobile col dirigibile «Italia» del 1928
Giuseppe Gianfranceschi
Libro: Libro in brossura
editore: Sandit Libri
anno edizione: 2020
pagine: 232
Diario inedito quanto puntuale e preciso dei quattro mesi trascorsi da padre Giuseppe Gianfranceschi SI a bordo della nave appoggio "Città di Milano" alle Isole Svalbard quale cappellano della spedizione polare del dirigibile "Italia" del 1928 comandata dal generale Umberto Nobile. Prefazione di Federico Lombardi.
Giuseppe Biagi. Da una terra all'altra. Dipinti e disegni 2009-2011
Mina Gregori, Giuseppe Biagi
Libro: Copertina morbida
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2011
pagine: 112
"I fumi abitanti delle colline andavano dalla terra al cielo le lune migravano da un monte all'altro gli uomini non abitavano terre le isole comparivano come sogni. Tutto muoveva "da una terra all'altra" perché la terra è sogno speranza presenza nell'esistenza. A questo migrare un migrare di uomini che attraversano terre con la loro presenza regale paiono santi che porgono offerte, magi che portano doni, nutrici uscite da chissà quale natività. Giovani nottambuli che migrano la città abitanti di strade improbabili contemplatori di spazi che pensano a terre lontane magari a sogni dove ci si può muovere "da una terra all'altra"." (Giuseppe Biagi) "Il suo lavoro è caratterizzato da una pulizia esecutiva. Per me questa qualità è la dimostrazione di un rigore mentale, di una capacità di controllo formale. Mi sembra di capire che per lei sia molto importante lo spazio, l'organizzazione dell'immagine o della storia all'interno di un confine che si è dato. L'altro elemento che rende riconoscibile il suo lavoro sono le raffinate variazioni cromatiche. Una moderazione tonale che mi ricorda il magistero di Morandi. Percepisco anche una sotterranea necessità narrativa." (Mina Gregori)