Libri di Irene Ester Leo
Fuoco bianco
Irene Ester Leo
Libro: Copertina morbida
editore: CartaCanta
anno edizione: 2019
pagine: 106
"Ecco una voce che deve arrivare al candore, al fuoco bianco, al candido. Ci arriva per violenza e trattenimento, per fuga ed eccedenza e per misura. Arrivare deve alla luce che, lo sappiamo, arde nel Salento interiore e in quello manifesto di una terra e di una poetessa che in quella accensione si interpretano a vicenda. La voce di Irene Ester Leo, esagerata, ovvero eccedente l'azione propria che ci si attende dalla poesia e dunque, proprio per questo, poesia che provoca e chiama, si è da subito qualificata come potente e infera. Nutrita da vaste linfe dell'arte della parola, dai grandi del Novecento (che compaiono in citazioni di apertura) fino alla conterranea Claudia Ruggeri, la voce di Irene Ester dà conto di una situazione limite, sofferta eppur cercata, come luogo dove il mondo «non accade due volte/ se ci sono i tuoi occhi». Il suo tendere a una fusione con gli elementi della natura, sospinta dalle varie esperienze, dalle diverse vie dell'amore, nutrito parimenti da furori e malinconie, non è dunque un panismo, e nemmeno un facile estetismo. Lo segna un senso di creaturalità, dovuto anche all'esperienza della maternità, una ricerca dell'Origine, di quel fuoco bianco che si fa uno con la rosa, come vide Thomas Stearns Eliot. E proprio questo nome di poeta, pur così lontano dalle sensibilità di una poesia mediterranea, greca, da finibus terrae, suggerisce l'ampiezza della sfida della Leo, di una poesia che nasce ma non resta più nel Novecento." (Davide Rondoni)
Cielo
Irene Ester Leo
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2012
pagine: 84
Io innalzo fiammiferi
Irene Ester Leo
Libro: Libro in brossura
editore: LietoColle
anno edizione: 2010
pagine: 90
Una terra che nessuno ha mai detto
Irene Ester Leo
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni della Sera
anno edizione: 2010
pagine: 85
Questo non è un libro di poesie, bensì una visione delle cose raccontata con quello stato mentale onirico che le fa forse più veritiere, perché non ha per filtro la ratio, bensì il suo contrario. Una finestra aperta sul viaggio del vivere, spesso denso di colori contrastati, ma nella loro forma naturale accettati così per come fioriscono negli occhi e nello stomaco; quest'ultimo fulcro di tutto. Epigrafe del corpo poetico sono le parole-essenza del viandante di Nietzsche, che aprono ad una domanda... "perché questo batticuore fosco e impetuoso insegue proprio me?" Il lettore è invitato a cercare una risposta semmai esista, o ad individuare il motore propulsore del cammino in versi che l'autrice ci propone. Il verso qui si fa mezzo e non fine, è "slabbrato", allungato, libero quasi completamente e provocatoriamente teso a dimostrare che Poesia è tale anche senza gabbia metrica o in assenza di capoverso forzato, ché l'essenziale è il senso narrativo, l'evocazione quale magnetismo imperante nella storia. Storia interna al corpo e al suo specchio.