Libri di Jacob Burckhardt
Lo Stato come opera d'arte
Jacob Burckhardt
Libro: Libro in brossura
editore: Iduna
anno edizione: 2024
pagine: 130
Per Burckhardt il Rinascimento italiano segna la nascita del mondo moderno: furono, infatti, la creatività, il dinamismo, la competitività delle Signorie, unite alla spregiudicatezza dei condottieri e persino alla violenza dei tiranni, a gettare i semi della nuova era. Prefazione di Massimo Maraviglia.
Storia della civiltà greca. Volume Vol. 1
Jacob Burckhardt
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2010
pagine: 416
"Per svago personale leggo la 'Storia della civiltà greca' di Burckhardt, che mi offre paralleli inaspettati". All'inizio del 1899, quando Sigmund Freud confidava le sue letture all'amico Wilhelm Fliess, il primo volume dell'opera era in libreria da qualche mese. Lo aveva dato alle stampe il filologo Jacob Oeri, nipote di Burckhardt e suo legatario, contravvenendo alle disposizioni testamentarie dello zio, che formulavano un esplicito divieto di pubblicazione. Le lezioni burckhardtiane di storia greca all'Università di Basilea, risalenti agli anni Settanta, erano entrate ormai nella leggenda; oltre agli studenti, vi furono ammessi solo pochissimi uditori. Tra gli esclusi, il giovane collega Friedrich Nietzsche, che era solito attendere Burckhardt all'uscita per farsi ricapitolare, sulla via di casa, i contenuti che non aveva potuto ascoltare poco prima. In quelle fervide conversazioni accadeva qualcosa di imparagonabile alla trasmissione di un sapere antiquario consolidato; prendeva forma un'idea di grecità che i classicisti avrebbero ritenuto del tutto spaesante, tanto era sprovvista dell'attributo di suprema armonia con cui generalmente la si qualificava. I due - il professore attempato e il filosofo che stava gettando scompiglio con 'La nascita della tragedia' -condividevano anche lo stile di incursione: il "vagare" in "modo curioso e selvaggio" nell'età remota dove "l'elemento umano si rivela senza maschera e privo di umanesimo".
Il Rinascimento italiano. Civiltà e arte
Jacob Burckhardt
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 1120
Dopo aver pubblicato nel 1860 la "Civiltà del Rinascimento in Italia", Jacob Burckhardt si era proposto di completare l'opera con una seconda parte sulle varie forme dell'arte italiana. L'idea era di «fondere in un'unica opera storia della civiltà e arte». Poi in lui lo storicismo prevalse sulla morfologia e lasciò cadere il progetto. Il manoscritto sull'arte, ritrovato tra le carte dello studioso basileese e già pubblicato da Beck Verlag nell'ambito dell'edizione critica di tutte le opere di Burckhardt ma inedito in Italia, viene qui pubblicato nella sua interezza facendolo seguire a una nuova traduzione della "Civiltà del Rinascimento in Italia". Così, anche il lettore italiano può disporre della ricostruzione integrale del progetto abbandonato. La parte inedita sull'arte rinascimentale (architettura, decorazione, scultura e pittura) è interessante o addirittura sorprendente perché non viene esposta storicamente, bensì per generi (ad esempio: fontane, chiese a pianta centrale, ritratto, scultura monumentale e così via). Dunque un utilizzo di categorie metodologiche, o potremmo dire di una forma mentis, che sembrerebbero lontane da Burckhardt, e che invece gli appartenevano, o perlomeno gli erano appartenute in una certa fase della vita. Lo studio del Rinascimento italiano era stato per Burckhardt anche un tentativo di indagare quella che lui riteneva la genesi, nonché il destino politico e culturale dell'Europa moderna. E in questa genesi e destino l'arte ha avuto indiscutibilmente un ruolo di collante fondamentale, come questa ricostruzione filologica dimostra.
Considerazioni sulla storia universale
Jacob Burckhardt
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2022
pagine: 288
“Burckhardt è stato a buon diritto universalmente lodato per i caratteri della sua esposizione, ma anche per la capacità di trasporre in forma letteraria complessi materiali storici e di trasformare l’indagine scientifica in arte. Per conseguire tali risultati gli tornarono utili la vivezza del linguaggio, la capacità di distribuire luci ed ombre e anche un penetrante intuito psicologico, con il risultato complessivo di far riemergere individui e periodi storici dalle tenebre in cui erano piombati. In sostanza, la peculiare plasticità della sua esposizione era solo il riflesso della sua enorme «sete di conoscenza». Egli non avrebbe potuto concludere nulla, affermò una volta, se avesse dovuto trasferire sulla carta «un’immagine tratta dalla propria interiorità»; ogni pensiero doveva essere rapportato «a qualcosa di esterno». Per questo motivo Burckhardt riteneva anche di essere incapace di ragionamenti filosofici. Eppure non era un narratore. Le sue descrizioni rivelano fin nell’impianto che egli privilegia l’apparato concettuale, la riflessione e la comparazione. […] Nel complesso, il suo modo di procedere è tipico della ritrattistica più che dell’epica, per cui Burckhardt non riproduce i processi ed il succedersi degli avvenimenti, ma immobilizza l’evento, scelto il più delle volte con uno spirito drammatico, per metterne a nudo la natura alla maniera del ritrattista, capace di fissarla nitidamente, di coglierne i tratti essenziali. Tutto quel che si trova in secondo piano e ancor più dietro, sullo sfondo, non è meno significativo degli attori che campeggiano davanti, «testimoni di primo grado nel processo». Erwin Rohde, l’amico di Nietzsche, ha definito con acume lo stile di Burckhardt «riflessivo nell’esposizione».” (Dallo scritto di Joachim Fest)
Rubens
Jacob Burckhardt
Libro: Libro in brossura
editore: Book Time
anno edizione: 2022
pagine: 212
Che Rubens abbia unito l’arte del Nord con quella del Sud è il concetto più profondamente radicato nell’ideale di Burckhardt: l’iniziale entusiasmo per le correnti nordiche, la successiva adorazione per quelle italiane e il meditato apprezzamento di quelle olandesi, tutto converge nella figura del pittore fiammingo, in un rapporto di continuità con i predecessori italiani che durerà per tutta la vita. Per Burckhardt, Rubens non è un semplice “oggetto di studio”: egli fa parte del suo mondo interiore, è il prototipo dell’uomo creatore che attua un processo di assimilazione dal passato e dal presente
Friedrich Nietzsche und die Griechische Culturgeschichte von Jacob Burckhardt (Mitschrift von Louis Kelterborn).
Jacob Burckhardt
Libro: Libro in brossura
editore: Olschki
anno edizione: 2021
pagine: 250
Si edita qui per la prima volta la Mitschrift di Louis Kelterborn delle lezioni di Jacob Burckhardt sulla Griechische Culturgeschchte tenute all'Università di Basilea nel semestre estivo del 1874 e in quello invernale del 1874-1875. Si tratta dell'unica fonte scritta conservata da cui Friedrich Nietzsche aveva appreso il contenuto di questo corso. Nietzsche aveva espresso il suo interesse per queste lezioni a partire dal maggio 1875, dopo che Louis Kelterborn gli aveva donato la sua trascrizione. Come risulta dalle memorie di Malvida von Meysenbug, Nietzsche aveva poi letto e commentato la Mitschrift durante gli incontri serali a Sorrento, mentre era ospite di Malvida. L'edizione di questo manoscritto si propone di contribuire alla conoscenza delle fonti da cui Nietzsche aveva elaborato la sua visione della grecità. L'introduzione si concentra sul rapporto tra questa Mitschrift e le concezioni della grecità di Jacob Burckhardt e di Richard Wagner, mentre nel Nachwort si dà conto sia degli interventi editoriali sia della genesi di questo manoscritto.
L'età di Costantino il Grande
Jacob Burckhardt
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2020
pagine: 480
«Molti hanno tentato di penetrare l’anima religiosa di Costantino e di tracciare un quadro di tutti i presumibili momenti di trapasso e di evoluzione delle sue convinzioni religiose. Ed è stata una fatica inutile. In un uomo di genio come l’imperatore, cui l’ambizione e la sete di potere non concedevano un attimo di tregua, non è possibile parlare di paganesimo e cristianesimo, di religiosità cosciente o di irreligiosità. Un uomo simile è sostanzialmente non religioso, anche se cerca di immaginarsi al centro di una comunità ecclesiastica. Il sacro è solo una reminiscenza o una frenesia superstiziosa; le pause di raccoglimento, che sorreggono la devozione dell’uomo pio, sono divorate in lui da ben altre fiamme; progetti di portata mondiale, sogni grandiosi lo trascinano senza turbamento sui fiumi di sangue degli eserciti decimati; pensa sì di poter fermarsi in pace, una volta ottenuta questa o quella cosa che ancora gli manca per possedere tutto, ma per il momento tutta la sua energia fisica e spirituale è impegnata a raggiungere lo scopo finale: il potere, e se per un attimo il suo pensiero si ferma su quella che è la sua vera professione di fede, questa non è altro che fatalismo».
Lezioni sulla storia d'Europa
Jacob Burckhardt
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2019
pagine: 288
" Una volta compreso che non vi furono né vi saranno le età dell'oro di cui si favoleggia, ci si libera dalla follia di sopravvalutare qualche epoca passata o di disperare del presente o di sperare nel futuro, e si riconosce nella contemplazione dei secoli un'occupazione tra le più nobili: è la storia della vita e delle sofferenze dell'umanità nel suo complesso. Eppure l'antichità avrebbe per noi una grande, speciale importanza obiettiva: da essa deriva la nostra idea di Stato; è la culla delle nostre religioni e della parte duratura della nostra civiltà. Molte delle sue produzioni plastiche e letterarie sono esemplari e ineguagliate; di essa dobbiamo tener conto per infiniti rispetti di affinità e di opposizione. Ma può bastare che sia per noi il primo atto del dramma dell'uomo, ai nostri occhi già di per sé una tragedia, con fatiche, colpe e sofferenze smisurate. E anche se discendiamo da popoli ancora immersi nel sonno dell'infanzia accanto ai grandi popoli civili dell'antichità, pure ci sentiamo i veri discendenti di questi ultimi, perché in noi è passata la loro anima, e sopravvivono in noi la loro opera, la loro missione, il loro fato".
Carteggio
Friedrich Nietzsche, Jacob Burckhardt
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2019
pagine: 126
«L'ultimo Nietzsche aveva perso ogni contatto, non solo con Burckhardt, ma anche con quanti lo avevano seguito, vicini e lontani, nella sua avventura ormai volta verso il tragico epilogo (subito dopo verranno seguaci e adepti, ma tutti saranno ingannati dalla multilateralità del suo pensiero, fonte di equivoci anche grotteschi). Cionondimeno, quando sta per lasciare la sfera del mondo cosciente, Nietzsche ritorna, tipicamente, a tutti gli amici del passato con i messaggi torinesi. Di questi, i due più lunghi e commoventi sono indirizzati a Burckhardt. Prima che il sipario della pazzia scenda a difenderlo (anche contro la gloria imminente ed equivoca), Nietzsche fornisce a Burckhardt la chiave per comprenderlo: "alla fine sarei stato molto più volentieri professore basileese che Dio; ma non ho osato spingere così lontano il mio egoismo privato da omettere, per causa sua, la creazione del mondo". Queste parole hanno un significato, e non richiedono commenti. Ma Jacob Burck-hardt continua a essere il "grande, grandissimo maestro" di Nietzsche: è giusto ricordarsi dei propri maestri, anche quando abbiamo dovuto abbandonarli.» (Dalla Prefazione di Mazzino Montinari)
Le meraviglie del Ticino
Jacob Burckhardt
Libro: Libro in brossura
editore: Armando Dadò Editore
anno edizione: 2016
pagine: 112
Rubens
Jacob Burckhardt
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2006
pagine: 252
Una delle idee preferite di Burckhardt, profondamente radicata in lui, è che Rubens abbia unito l'arte del Nord con quella del Sud. Il primitivo entusiasmo per l'arte nordica, la successiva adorazione per l'Italia, infine la meditata ammirazione per l'arte olandese, tutto confluisce nella figura di Rubens. L'autore non si stanca di sottolineare il rapporto di continuità tra il fiammingo e i predecessori italiani, non soltanto in occasione del soggiorno in Italia durato dal 1600 al 1608, ma per tutta la sua vita, fino al culmine della sua ascesa artistica.
La pittura italiana del Rinascimento
Jacob Burckhardt
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 2001
pagine: 657
Jacob Burckhardt durante la sua carriera aveva progettato anche un monumentale lavoro, rimasto incompiuto, sull'arte italiana del Rinascimento che avrebbe dovuto comprendere i suoi decennali studi sull'architettura, sulla pittura e sulla scultura. In questo volume, dedicato alla pittura, sono raccolti gli scritti di maggiore approfondimento di cui il primo, "I generi", steso poco prima della morte, fu rinvenuto tra le sue carte in forma di manoscritto, ma nelle intenzioni dell'autore avrebbe dovuto essere la prima parte del più ampio e ambizioso progetto del quale fanno parte i tre saggi dedicati a "La pala d'altare", "Il ritratto", "I collezionisti".