Libri di Jim Harrison
L'ultimo giorno di Jim Loney
James Welch
Libro: Libro in brossura
editore: Mattioli 1885
anno edizione: 2023
pagine: 208
Un classico della letteratura, opera del più importante scrittore nativo americano. Dimenticato qui da noi, "L’ultimo giorno di Jim Loney" è il capolavoro di Welch: uno sguardo unico sul mondo dei nativi, condannati dal destino e relegati ai margini della società. Una prosa scarna e toccante, un romanzo sulla perdita dei propri diritti e sull’autodistruzione. Jim Loney è un sangue misto. Respinto dal padre bianco e incapace di riscoprire le origini della madre nativa americana, Loney è estraneo a entrambe le comunità e conduce un’esistenza solitaria in una cittadina del Montana. Preda di sogni inquietanti, Loney è perseguitato dalle visioni di un nero uccello di malaugurio. Nonostante i suoi tormenti, Jim è un giovane gradevole e non fatica a conquistarsi l’affetto di coloro che lo circondano, non riuscendo tuttavia a ricambiare le offerte di amicizia e di amore. Rhea, la sua ragazza, non può consolarlo e Kate, sua sorella, non riesce a farsi strada nel suo mondo. Si ritrova così costretto ad affrontare un viaggio interiore che potrebbe condurlo o alla scoperta di sé o all’autodistruzione." Prefazione di Jim Harrison.
Vento di passioni
Jim Harrison
Libro: Libro in brossura
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2022
pagine: 320
I tre racconti che compongono “Vento di passioni” sono il frutto maturo con cui Jim Harrison sa riempire le pagine di personaggi memorabili che evocano sentimenti forti, tragedie guardate con sguardo fermo, paradossi dribblati da esistenze messe alla prova da un destino misterioso e beffardo. Nel primo dei racconti, Leggende d’autunno, è la selvaggia e vigorosa esistenza di Tristan e dei suoi fratelli – rampolli di una vecchia famiglia inglese trapiantata in un ranch americano – a fare da contrappunto a un’epoca che pare la sintesi di un secolo. Harrison sa congiungere il più isolato dei mondi – foreste immense e cordigliere sferzate da gelidi inverni – agli orizzonti sconvolti di un mondo dove la storia umana si avviluppa in mille tragici intrecci. Nell’incapacità di Tristan ad accettare limiti che non siano il profilo delle sue montagne e l’orizzonte dei mari che ha solcato c’è la fierezza di esistere dove si teme la commozione. Non la morte. Soffia tutt’altro vento, pungente e vivificante, nelle pagine de L’uomo che rinunciò al suo nome. Chi l’ha detto che soffrire è l’inizio del morire? Per Nordstrom – quarantenne appena separato, una carriera di successo alle spalle – soffrire è l’esatto contrario. È la trafittura che annuncia la guarigione da una vita «normale in modo disgustoso». È l’annuncio di un cambiamento che l’autore sa cogliere, con incomparabile ironia e leggiadra saggezza, nel suo sbocciare. Nell’ultimo racconto, Vendetta, incombe la fatalità dell’amore proibito di un ex pilota americano in un Messico pieno di sole e di sangue. Sfida perseguita con fierezza e pagata con consapevole strazio. La narrazione, come un bisturi preciso e implacabile, taglia e incide e – dopo l’iniziale, febbrile svolgersi – trova l’armonia di una quiete solenne, dove gli opposti finalmente si ricongiungono.
Il grande capo
Jim Harrison
Libro: Copertina morbida
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2018
pagine: 329
Dopo una lunga carriera nella polizia del Michigan, il detective Sunderson - appassionato di storia, di pesca e di donne - è a un passo dalla pensione ma non vuole abbandonare l'indagine su una setta religiosa che si è insediata a pochi chilometri dalla sua cittadina della Penisola Superiore, nel Grande Nord degli Stati Uniti. Non riesce a togliersi dalla testa l'ambiguo leader del gruppo, un uomo dalle molte identità che i suoi seguaci chiamano «Grande Capo». Sunderson, affiancato da un'improbabile aiutante sedicenne, la sua vicina di casa Mona, una hacker esperta, riprende ufficiosamente a indagare e insegue la sua preda - un personaggio inquietante ma apparentemente inafferrabile, che ha organizzato la propria «religione» scimmiottando le tradizioni dei Nativi americani ed è accusato di violenze reiterate su bambine e ragazzine - dai boschi del Michigan a una piccola cittadina dell'Arizona ai confini con il Messico che pullula di criminali e trafficanti di droga. La caccia è l'occasione per Sunderson di fare i conti con i propri demoni - la vecchiaia che avanza, un divorzio che non riesce ad accettare, l'abuso di alcol - e di abbandonarsi a un flusso ininterrotto di ricordi e riflessioni su se stesso, il suo posto nel mondo e la storia del proprio Paese.
Ritorno sulla terra
Jim Harrison
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2008
pagine: 281
Donald ha solo 45 anni, ma è condannato a una morte lenta e terribile dal morbo di Gehrig. Decide così di dettare alla moglie Cynthia la storia della sua famiglia, perché i loro figli sappiano da dove vengono. Nelle sue parole rivive la figura del bisnonno Clarence, per metà finlandese e per metà indiano Chippewa, un uomo "come non ce ne saranno mai più" e i suoi ricordi spaziano dall'infanzia dei genitori ai suoi contrasti con il padre, alla visione di una natura viva di cui l'uomo è parte organica. Donald va incontro alla morte con la stessa dignità pura e istintiva con cui ha vissuto, e la sua figura acquista, grazie all'arte di Jim Harrison, uno spessore epico.