Libri di Leonard Woolf
A caccia di intellettuali
Leonard Woolf
Libro: Copertina morbida
editore: Ripostes
anno edizione: 2020
pagine: 80
In questo volume l'autore da buon zoologo evoluzionista traccia una fenomenologia dell'intellettuale, individuandone attitudini e comportamenti con vivido dettaglio. La civiltà moderna ha escogitato diversi metodi estremamente efficaci per limitare l'uso dell'intelletto. L'intellettuale invece sviluppa tale facoltà e la oppone al suo più accanito cacciatore, il critico incompetente e incolto. In un mondo che vive d'artefatti e che punta i suoi fucili contro chiunque si faccia portavoce di una verità in una società che ha fondamentalmente istituzionalizzato il falso, può essere utile la lettura del saggio di Leonard Woolf.
La mia vita con Virginia
Leonard Woolf
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2019
pagine: 288
Questo libro è la storia di un matrimonio narrata dal coniuge superstite, che con lo sguardo spregiudicato della vecchiaia ripercorre trent'anni di vita in comune. L'incontro, l'innamoramento, il primo affrontarsi di due identità molto diverse, e poi il fare comune, la tela di ragno dei giorni, le case, le cose, gli amici, i viaggi, l'esperienza di due guerre. Un matrimonio intessuto di fitti dialoghi e di silenzi, di contrasti e di complicità, quotidiano e tragico, concluso dal suicidio di lei. Forse lo si potrebbe leggere anche solo così, come un romanzo coniugale, se i due sposi non fossero, lei soprattutto, tra i protagonisti della cultura del '900; se la loro esistenza non fosse scandita dalla scrittura e dalla pubblicazione dei libri di lei, "Al faro", "La signora Dalloway", "Le onde"; se insieme non avessero avviato, a margine del loro lavoro di scrittori, una fortunata attività editoriale, la Hogarth Press, pubblicando T. S. Eliot, Katherine Mansfield, Freud, Gor'kij, Robert Graves e la stessa Virginia Woolf; se i loro amici non fossero stati J. M. Keynes, Lytton Strachey, Roger Fry, E. M. Forster: in breve, il leggendario gruppo di Bloomsbury. Il racconto di Leonard Woolf, con la sua «passione socratica per la verità» e la sua tenace volontà di «disseppellire i fatti», ha il potere di restituirci intatti il sapore di un'epoca e l'intimità di due grandi intellettuali.
La morte di Virginia
Leonard Woolf
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2015
pagine: 93
Il 28 marzo 1941 Virginia Woolf appoggia il suo bastone da passeggio sull'argine dell'Ouse e poi si getta ielle acque del fiume. La depressione che la tormenta da anni con crisi acute che durano mesi, l'ha inghiottita nell'abisso di una disperazione assoluta. Nella lettera con cui si congeda dal suo caro Léonard scrive: "Sono certa che sto per impazzire di nuovo. Sento che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. E questa volta non mi riprenderò". Quelli che Léonard Woolf - storico, politico, editore, saggista - racconta in questo capitolo della sua autobiografia sono gli ultimi mesi di vita di Virginia. E sono anche i mesi iniziali del secondo conflitto mondiale: prima la "strana guerra", a partire dal settembre 1939, con la lancinante tensione dell'attesa mentre sul continente i tedeschi avanzano inesorabilmente in un Paese dopo l'altro; e poi la guerra vera con i bombardamenti su Londra, lo sfollamento, i morti. Léonard Woolf descrive e analizza gli eventi, racconta la loro vita di tutti i giorni, il suo lavoro alla Hogarth Press e per il Partito Laburista, i libri di Virginia, e i loro amici (Vita Sackville-West, Morgan Forster, Adrian Stephen e altri). E soprattutto cerca di ricostruire la discesa nell'abisso della sua amata moglie, incrociando i suoi ricordi con i brani del diario di Virginia (alcuni del tutto inediti), nella vana ricerca di una consolazione e di un sollievo dal rovello di una sofferenza profonda e di un vuoto incolmabile.
Il villaggio nella giungla. Amore e morte nella provincia orientale dell'impero britannico
Leonard Woolf
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2008
pagine: 287
Woolf scrisse "II villaggio nella giungla" subito dopo il suo ritorno in Inghilterra. Si tratta di una storia anti-imperialista, che narra le vicende di Silindu, un eccentrico indigeno proveniente dalla giungla di Hambantota, che uccide un capo del suo villaggio per gelosia e viene portato al cospetto di un uomo bianco, l'assistente governativo britannico per essere processato. Il romanzo è popolato di yakkas (diavoli) cingalesi, spiriti e superstizioni tribali, che Woolf non apprezzava. Ma egli, calandosi con partecipazione nell'animo del personaggio, traccia un ritratto di Silindu e della cultura cingalese nel suo complesso e riconosce che per regnare su Ceylon una potenza straniera abbia il dovere di conoscerla e rispettarla. Silindu viene impiccato secondo la legge dei colonizzatori, ma il lettore lascia il romanzo con la convinzione che Silindu abbia assassinato il capo villaggio per proteggere l'onore proprio e quello della sua famiglia, e che quella che è stata stroncata sia la vita di un uomo innocente.