Libri di Mario Esposito

1268. Dopo la battaglia di Tagliacozzo, che segnò la fine dell’Impero svevo e dell’ideale universale di Federico II, un manipolo di venticinque cavalieri guidati da Alfonso di Baden intraprende un cammino silenzioso ma determinato attraverso gli Appennini, portando con sé feriti, dignità e memoria. Il capitano Alfonso di Baden guida venticinque sopravvissuti lungo una via segreta, la pista del Nord-Ovest, sfuggendo alla brutale repressione angioina. Rifugiatisi a Cavea, un villaggio montano, trovano protezione grazie all’intervento di un monaco e alla solidarietà delle genti locali. Tra paesaggi incantati, amori nati tra cavalieri e pastorelle, e un lento processo d’integrazione, gli esuli ricostruiscono la loro esistenza. Grazie al valore e alla saggezza di Alfonso, ottengono un salvacondotto reale e diventano difensori dei villaggi appenninici contro i briganti. Un racconto epico e toccante, fondato su documenti storici e memoria orale, che intreccia ideali cavallereschi, identità culturale e radici popolari. Da quella piccola comunità di esuli, sorgerà un agglomerato che oggi conta migliaia di discendenti, ancora legati a quella terra che offrì rifugio e speranza.

In una Lucca accarezzata dal sole primaverile, il piccolo Andrea, figlio di un ricco imprenditore, viene rapito nel cuore della notte senza che nessuno se ne accorga. Lo stridio del citofono scuote l’ispettore Massimo Greco e una voce sconosciuta gli chiede di scendere perché c’è posta per lui. Comincia così il quarto capitolo della saga lucchese che vedrà coinvolti, come sempre, oltre all’ispettore, gli agenti Giorgetti e Manzini, la poliziotta della Scientifica Antonia Feruglio e l’immancabile amico Mamadou che riuscirà a sostenere emotivamente Greco in un’indagine davvero delicata.

Sotto il cielo invernale di Lucca un nuovo intricato caso aspetta l’ispettore Massimo Greco e i suoi agenti Giorgetti e Manzini. Una giovane donna viene trovata morta sul suo letto: si tratterà di un suicidio o c’è qualcosa di più complicato nella vita della vittima? Toccherà a Greco capirlo e lo farà anche grazie all’aiuto della collega della Scientifica Antonia Feruglio. Dietro le quinte di questa indagine evolvono e si intrecciano le vite di Massimo e Antonia e di tutti gli altri protagonisti, in un racconto corale e ricco di umanità.

A Lucca è arrivato l’autunno. Insieme alla pioggia, novembre ha portato con sé una nuova indagine per l’ispettore Massimo Greco e i suoi agenti Giorgetti e Manzini. I boschi di Borgo a Mozzano faranno da scenario al ritrovamento di un corpo di un giovane il cui riconoscimento sarà semplice, ma non per questo di aiuto nell’arrivare facilmente alla risoluzione del caso. Unici indizi saranno: un proiettile di una pistola di piccolo calibro e una misteriosa moneta. Ad aiutarlo e sostenerlo in questa indagine ci sarà, anche stavolta, la collega Antonia Feruglio con cui l’ispettore ha lasciato più di una cosa in sospeso…

In una caldissima Lucca di piena estate l'ispettore Massimo Greco, lontano dalla sua Napoli, dovrà vedersela con un caso di omicidio dalla risoluzione niente affatto scontata. L'unico amico vero che ha in città è Mamadou con la sua bancarella sgangherata piena di accendini, ombrelli, calzini e borse false che lo aspetta ogni giorno fuori da un supermercato. La pace estiva viene interrotta dal passaggio a miglior vita dell'anziano Andreucci il cui cadavere viene trovato nel suo letto dalla badante Olga. Alcuni particolari allontanano subito l'ipotesi di morte naturale, nonostante l'assassino abbia fatto di tutto per mascherare l'atto efferato con un malore della vittima. Accompagnato dagli agenti Giorgetti e Manzini l'ispettore dovrà portare a termine un'indagine delicata.

Nel volume “I fondamenti costituzionali del demanio” Mario Esposito riprende, con qualche ampliamento prospettico e con il corredo dei più rilevanti aggiornamenti, un’opera che, nell’impianto originario, risale al suo contributo monografico sui beni pubblici, inserito nel Trattato di diritto privato diretto da Mario Bessone. L’analisi della disciplina giuridica dei beni pubblici è punto prospettico privilegiato per la ricostruzione dell’assetto statuale della collettività. In un testo che fissa le basi per uno studio della disciplina legislativa dei beni pubblici, indirizzandosi principalmente a studenti e studiosi della materia, costituiscono premessa di trattazione le implicazioni tra il regime giuridico dei beni demaniali e la forma di Stato e di Governo. Particolare attenzione viene poi rivolta dall’Autore al c.d. nuovo regime di appartenenza dei beni pubblici, alla trattazione dell’argomento demanio nel contesto costituzionale, affrontando al contempo i paradossi della proprietà individuale dello Stato.

Con un linguaggio semplice e concreto il testo descrive e contestualizza nella realtà infermieristica una serie di strumenti e di metodologie utili ad un team per funzionare e raggiungere risultati eccellenti. L'autore, grazie alla sua pluriennale esperienza didattica e professionale, illustra le tecniche che possono ridisegnare un approccio lavorativo orientato alle conoscenze scientifiche e stimolare la motivazione a sentirsi parte attiva di un team infermieristico. Mappe mentali, brainstorming, giochi didattici, riunioni con "i sei cappelli per pensare", sono alcuni degli elementi che il libro propone per creare non solo la metodologia scientifica e professionale, ma anche un ambiente relazionale e un clima di lavoro ideali. Il volume è ricco di esempi e di illustrazioni a colori che permettono di adattare, in tempi brevissimi, i vari strumenti a qualsiasi realtà operativa.

Un libro-testimonianza prodotto dall'associazione culturale "Il Simposio delle Muse" ed edito da Il Denaro libri. Ideatore, curatore ed autore ne è Mario Esposito, giornalista e giovane presidente della rassegna di cultura, arte e spettacolo che ha già al suo attivo altre pubblicazioni. Laddove i personaggi del libro (protagonisti e vincitori nel corso degli anni del prestigioso premio) non si sono raccontati in maniera diretta, l'autore costruisce insieme a loro un colloquio sui temi fondamentali della propria esperienza artistica e professionale, in un percorso narrativo a quattro mani che si muove dalla letteratura, al teatro, dal cinema alla canzone d'autore. Sono contenuti il capitolo dedicato al fondatore del premio, Arturo Esposito, e i contributi di Alberto Bevilacqua, Marco Forti, Giovanni Raboni, Michele Sovente, Giancarlo Giannini, Nino D'Angelo, Bianca Guaccero, Fabrizio Maffei, Roberto Vecchioni, Nino Benvenuti.