Libri di Mario Lavagetto
Opere
Arrigo Boito
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2024
pagine: 384
Compositore, scrittore, librettista, Arrigo Boito fu, come il fratello Camillo, figura di spicco della scapigliatura milanese. Teorizzò una sorta di fusione tra le diverse arti, unendo in sé vocazione musicale e talento poetico. Grande conoscitore dei classici ma anche della cultura contemporanea, contribuì a rinnovare il gusto letterario e musicale italiano ancora piuttosto provinciale, aprendolo a influenze europee. Scrisse i libretti per i due melodrammi "Mefistofele"(1868) e "Nerone" (postumo, 1924), di cui aveva egli stesso composto la musica, e per l'"Otello" e il "Falstaff" di Verdi assicurando un contributo di rilievo alle ultime creazioni del grande compositore. Della sua produzione letteraria vanno ricordati il poemetto polimetro "Re Orso" (1865), fiaba dal gusto orrido e inquietante, e il "Libro dei versi" (1877), campionario di temi tardoromantici, interessante per le innovazioni linguistiche, ritmiche e metriche.
L'impiegato Schmitz e altri saggi su Svevo
Mario Lavagetto
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 214
La macchina dell'errore. Storia di una lettura
Mario Lavagetto
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 185
Un testo di Balzac diventa il caso esemplare del rapporto tutt'altro che lineare fra l'autore e il suo testo, tra il progetto e il risultato finale. Un rapporto che coinvolge il lettore, chiamato ad affrontare gli enigmi, gli "errori" e i lapsus della macchina letteraria.
Freud. La letteratura e altro
Mario Lavagetto
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2001
pagine: 366
Tutte le poesie
Umberto Saba
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 1340
Ha scritto di sé il grande poeta triestino di origine ebraica: «Saba ha commesso molti errori. Ma negare la poesia di Saba è negare l'evidenza di un fenomeno naturale. Il Canzoniere è il libro più facile e più difficile di quanti sono usciti nella prima metà di questo secolo. Storia di una vita, povera (relativamente) di avvenimenti esterni; ricca, a volte fino allo spasimo, di moti e risonanze interne». Questo volume, che raccoglie tutta l'opera in versi di Umberto Saba - «psicoanalitico prima della psicoanalisi» come ebbe a dire Gianfranco Contini -, offre al lettore una ricca annotazione, a cura di Arrigo Stara, attraverso cui si documentano le varie fasi di composizione del suo Canzoniere. L'introduzione è firmata da Mario Lavagetto.
Quel Marcel! Frammenti dalla biografia di Proust
Mario Lavagetto
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2011
pagine: VI-395
Il narratore della "Recherche", ha detto Deleuze, è simile a un ragno in agguato ai margini della sua tela che vibra, gli trasmette messaggi discontinui, gli indica la presenza di una preda: controfigura dell'uomo che trascorre lunghi anni in una camera foderata di sughero, lontano da quella realtà di cui cerca di registrare i segnali, anche i più impercettibili, con il solo strumento - la scrittura - di cui dispone. Chi osserva la vita quotidiana di Marcel Proust e riconosce in essa alcuni dei germi che nella "Recherche" verranno metabolizzati e sottoposti a un radicale disorientamento, ha spesso l'impressione di assistere al formarsi progressivo, sui margini, di una glossa smisurata, antropo-faga e invasiva. I frammenti biografici, che affiorano in modo discontinuo tra le pagine di questo libro e che sembrano obbedire alle necessità dell'opera a venire, ci permettono di riconoscere l'alfabeto in cui si elabora la "lingua straniera" di cui Proust vuole impadronirsi e nella quale, diceva, sono scritte tutte le grandi opere; additano lo snodo dove l'autobiografia del possibile si innesta sull'autobiografia reale di chi ha prodotto quel gigantesco, tentacolare agglomerato, che incamera e deforma ogni dettaglio, ogni sintomo e "fatto" biografico, ogni radice, ogni lettura, ogni sollecitazione e ogni impronta, che divora il suo creatore e, con la sua consapevole complicità, lo riduce all'ombra di un altro che potremmo, con Albertine, chiamare "Marcel".
Quei più modesti romanzi. Il libretto nel melodramma di Verdi
Mario Lavagetto
Libro: Libro in brossura
editore: EDT
anno edizione: 2003
pagine: 160
Partendo dalle regole elementari del gioco (il canovaccio fornito dalla rigorosa e formalizzata tipologia delle voci), attraverso l'uso di tutti gli strumenti della linguistica e della semiotica, Lavagetto analizza il corpus dei libretti verdiani alla ricerca delle loro costanti strutturali e linguistiche. Il saggio, pubblicato nel 1979 da Garzanti e qui proposto in una seconda edizione riveduta con correzioni, aggiornamenti e aggiunte, conduce il lettore attraverso i fondamenti della drammaturgia musicale romantica, con fecondi approdi di carattere linguistico, sociologico e storico.
Lavorare con piccoli indizi
Mario Lavagetto
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2003
pagine: 346
Di fronte al carattere di sciarada del testo letterario il lettore più o meno consapevole e scaltrito finisce per ritrovarsi nei panni dell'enigmista. Anche se non dà prova del talento di Poe che, recensendo dopo alcune puntate un romanzo di Dickens non ancora finito, riuscì a scorgervi un disegno d'autore poi modificato in corso d'opera, è pur sempre obbligato a districarsi fra tracce vere e depistaggi, allusioni e coups de théâtre, squilibri e ripensamenti, velature e rivelazioni. Quando non ne viene a capo «il libro si chiude», le «strane potenze di vita» fatte di parole che lo abitano scivolano nel silenzio. Ma sia la loro lontananza di sfingi, sia l'ingannevole luce di familiarità sotto cui talora esse ci appaiono – rassicuranti «vicini di casa» dalle sembianze note –, vengono sfatate dall'esercizio che più proficuamente ci instrada verso la piena comprensione: dare rilevanza ai segnali minimi che si nascondono in superficie, a quelle imperfezioni, cicatrici e incongruenze che sono tutt'altro che insignificanti residui, e senza le quali la macchina testuale non potrebbe funzionare. Per lavorare con piccoli indizi occorrono la meticolosità sapiente del decifratore e il gusto della microscopia, oltre all'infallibile orecchio che spinge l'analista, «messe da parte le dichiarazioni ufficiali del paziente», a badare soprattutto «ai lapsus, alle dimenticanze, al tono della voce». Con maestria Lavagetto muove i protocolli della ricostruzione indiziaria dai «frammenti di una teoria» a Balzac a Collodi a Stendhal, dal melodramma a Freud a Proust a Svevo. Segue itinerari perlopiù ignorati dalla critica, come le orme dello Sconosciuto, il personaggio senza nome che irrompe nella grande narrativa ottocentesca, o le affabulazioni di Pinocchio, che racconta la propria storia in modi e forme mirabilmente variati a seconda delle necessità performative del momento, o le intermittenze di un Re Lear mai realizzato che si aggira da fantasma nei progetti di Verdi.
Il rosso e il nero
Stendhal
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2004
pagine: XXVI-576
Non c'è nulla in questo romanzo, scritto in pochi mesi nel 1828 e pubblicato due anni dopo, che non trascini il lettore dalla prima all'ultima pagina. Concepito come una macchina narrativa perfetta, Il rosso e il nero ha il suo perno nel personaggio di Julien Sorel, giovane provinciale spiantato e ambizioso, che si è formato leggendo Plutarco, Rousseau e il Memoriale di Sant'Elena ma conosce a memoria tutte le battute del Tartuffe. Tramontata con l'astro di Napoleone ogni possibilità di carriera militare, egli ripiega su quella ecclesiastica. Attorno a questo giacobino travestito da seminarista, calcolatore ma insieme goffo e inesperto, Stendhal costruisce un potente affresco della Francia della Restaurazione; una società bigotta e codina, chiusa e repressiva dove per dare la scalata alla ricchezza, al potere e all'amore non resta che un'unica strategia: simulare e dissimulare i propri veri sentimenti, nascondersi dietro una maschera impenetrabile, allenarsi all'ipocrisa e alla menzogna fino a farne una seconda natura. Ma stare alle regole del gioco non metterà il protagonista al riparo dagli imprevisti di quel gioco più grande che è la vita. Introduzione, traduzione e note di Mario Lavagetto.
Romanzi-Continuazioni
Italo Svevo
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2004
pagine: CXXXV-1799
Un'edizione critica completa della produzione romanzesca dell'autore triestino. I testi sono ordinati distinguendo gli editi dagli inediti e quelli completi da quelli incompiuti. Un lavoro critico di controllo sui dattiloscritti e sugli autografi dei testi non pubblicati dall'autore delinea un percorso "genetico" che permette di ricostruire il modo in cui Svevo stendeva le sue opere e vi apportava poi successivi interventi correttori. Nel caso delle opere pubblicate si è fatto il confronto di varianti fra diversi testimoni. In entrambi i casi, il lavoro filologico corregge i non pochi arbitri commessi in precedenza e offre un apparato critico di carattere esplicativo, interpretativo e di rimando intertestuale.
Teatro e saggi
Italo Svevo
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2004
pagine: XCVII-1951
Un'edizione critica completa della produzione teatrale e saggistica dello scrittore triestino. I testi sono ordinati distinguendo gli editi dagli inediti e quelli completi dagli incompiuti. Un lavoro critico di controllo sui dattiloscritti e sugli autografi dei testi non pubblicati dall'autore ha delineato un percorso "genetico" che permette di ricostruire il modo in cui Svevo stendeva le sue opere e vi apportava poi successivi interventi correttori. Nel caso delle opere pubblicate si è fatto il confronto di varianti fra diversi testimoni. In entrambi i casi, il lavoro filologico corregge i non pochi arbitri commessi in precedenza e offre un apparato critico di carattere esplicativo, interpretativo e di rimando intertestuale.
Variazioni su una metafora
Mario Lavagetto
Libro
editore: Monte Università Parma
anno edizione: 2008
pagine: 72
Si tratta di un inedito preparato dall'autore per la sua prolusione all'anno accademico 2006-2007 tenuta presso la Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Panna. Il testo prende in esame la possibile corrispondenza tra "cattedrali" architettoniche e letterarie, analizzando i capolavori di Balzac, Rugo, Proust, James e altri testi fondamentali della letteratura mondiale. Dal confronto tra letteratura e architettura emergono inaspettate corrispondenze e sorprendenti variazioni sul tema.